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domenica 28 febbraio 2016

L'ombra del dubbio*

Festeggiamo il 100mo post con una lieta novella: ieri, Sabato 27 Febbraio 2016 è una data da segnare sul calendario di VerOrizzonte, come il giorno in cui le hits di questo blog hanno sfondato il tetto delle 200 unità:


di 1 sola unità, d'accordo, ma come si vede qui è pur sempre una cifra ragguardevole rispetto alla media; lo potremo considerare un buon segno, quando sarà aggiunto almeno uno zero a tale cifra.

A proposito di Mandela Effect, o "falsi ricordi", per qualche motivo fino a poche ore fa ero certo di non aver soltanto veduto il "mockumentary" di questa sera, ma addirittura di avere già dedicato un post a questo titolo, che nella realtà dei fatti non trova alcuna corrispondenza in nessuno dei miei blogs precedenti, e tantomeno in questo. Il titolo in questione è


Dark Side of The Moon di W. Karel (2002)

e questa è la mia traduzione della accurata sinossi offerta da Wikipedia English (questa voce non compare nella versione Italiana, così come non sembra esistere una versione del film doppiato in Italiano):

"La prima parte racconta in maniera apparentemente neutrale l'inizio del programma lunare NASA, enfatizzando i problemi relativi al finanziamento e al supporto pubblico necessario al programma. La Nasa riteneva che 2001: A Space Odyssey di Stanley Kubrick fosse il prototipo dello show che il programma spaziale doveva essere per poter ottenere questo supporto, e li portò a disegnare le tute spaziali e i veicoli in stile "Hollywood" e ad ingaggiare 700 tecnici di Hollywood, fermando la produzione di ogni altro progetto. Ma il risultato dell'Apollo 11 fu scoraggiante: benchè l'allunaggio fosse riuscito, Neil Armstrong faceva la figura dello stupido e non una singola sequenza della passeggiata lunare fu utilizzabile. L'incapacità di riprendere immagini sulla Luna era stata prevista da Richard Nixon e il suo staff, che decisero di falsificare le immagini della luna, utilizzando il set di 2001 che era ancora disponibile a Londra. Kubrick rifiutò, poi accettò e infine diresse lui stesso il film, sconcertato dalla mancanza di abilità dello staff della CIA. Il KGB si rese presto conto che era "tutta una montatura" , che l'Apollo 11 era davvero atterrato ma che era fisicamente impossibile filmare nell'ambiente lunare. Inoltre si era scoperta una foto che mostrava il ritratto di Kubrick sul falso suolo lunare nello studio (foto sopra). Dopo il successo del falso filmato, Nixon era spaventato dal fatto che la verità potesse trapelare e in stato di ubriachezza chiese al Colonnello George Kaplan della CIA di eliminare l'intera troupe del film. Il mattino dopo cercò di cancellare tale ordine, ma era troppo tardi: nel frattempo Kaplan era impazzito, aveva inviati i killers ed era scomparso. Lo squadrone della morte era arrivato in  Vietnam dove la troupe aveva trovato rifugio, ma era stato immediatamente scoperto dagli autoctoni: malgrado l'accento e i travestimenti perfetti, il loro ufficiale in comando era un nero. Nixon reagì inviando 150.000 uomini e metà della 6a Flotta per trovare e uccidere i quattro membri della troupe. Essi fallirono, e subentrò la CIA che assassinò tutti loro tranne uno, che si rifugiò in uno yeshivah di Brooklyn dove morì dieci anni più tardi. Solo Kubrick fu risparmiato. Cinque anni dopo l'Apollo 11, Kubrick chiamò la NASA per farsi prestare le lenti top-secret Zeiss ad alta velocità che gli occorrevano per filmare Barry Lyndon. Per tutta risposta, il successore di Nixon [Gerald Ford? ndt] decise di sbarazzarsene come ultimo testimone della cospirazione. Informato della minaccia incombente Kubrick si chiuse in casa e non ne uscì più fino alla sua morte. In conclusione, il Generale Vernon Walters accettò di rivelare il segreto del decesso di Kubrick, ma inaspettatamente morì la sera successiva: aveva accettato di infrangere la regola del silenzio e dell'anonimato della CIA. Infine viene rivelato che si tratta di un mockumentary, quando con i titoli di coda mostrano un montaggio dei bloopers con gli intepreti che ridono delle loro battute e la loro incapacità di ricordarli."

Non bastasse la bizzarria delle vicende narrate, ciò che risulta sicuramente più impressionante è il "cast" di questa incredibile opera, composto dai seguenti "attori":

Donald Rumsfeld, Segretario della Difesa USA

Lawrence Eagleburger, assistente di Richard Nixon

Richard Helms, Direttore della CIA (1966/73)

Alexander Haig, Segretario di Stato (capo del gabinetto presidenziale durante il mandato di Nixon)

Generale Vernon Walters, ex-direttore della CIA

Jeffrey Hoffman, Astronauta (missioni STS 51/75)

Farouk El-Baz, Direttore Tecnico della NASA

Lois Aldrin, moglie di "Buzz" Aldrin

Maria Vargas, sorella di "Buzz" Aldrin

David Scott, astronauta (Gemini 8, Apollo 9, Apollo 15)

Christiane Kubrick, moglie di Stanley dal 1959 al 1999

In Dark Side of The Moon costoro narrano quanto riassunto sopra, una storia talmente incredibile che potrebbe essere vera, per quanto ne sappiamo tutti noi, con l'intervento di alcuni personaggi di contorno:

il rabbino che avrebbe nascosto il rifugiato politico, interpretato da Binem Oreg
(nella sua unica apparizione sugli schermi, a quanto pare)

Dimitri Muffley come ex-agente KGB
(il suo nome è formato da quello del premier sovietico e del presidente USA in Dr. Strangelove)

Un certo Jack Torrance(nome del protagonista di The Shining)

e addirittura Mr. Ambrose Chapel


molto simile al nome del tassidermista (Ambrose Chappell) che il Dr. Benjamin McKenna (James Stewart) scambia per il nome della cappella quasi-omonima, nel film The Man Who Knew Too Much (versione del 1956), apparentemente ripreso proprio all'interno della chiesa di St. Saviours dove Hitchcock filmò parte del suo capolavoro; un tocco da vero cinefilo, non 'è che dire.

Il motivo stesso dell'esistenza di questo documentario è l'interrogativo principale, da che potrebbe ugualmente trattarsi di una "parodia" dedicata dalla NASA e dal governo USA ai tanti teorici del complotto che dubitano molto lecitamente della genuinità della infame missione Apollo 11 (e ogni altra), oppure ancor più semplicemente si potrebbe trattare della verità nuda e cruda, spiattellata senza pudore o mezzi  termini dai protagonisti "fuori campo" delle suddette vicende, che poi si possono tramutare in "scherzo" con la semplice aggiunta di quei bloopers finali senza i quali ogni spettatore potrebbe prendere per buona tutta la faccenda dall'inizio alla fine.

Per quanto riguarda il blogger, non saprei definirlo con un aggettivo migliore di ambiguo; a partire dall'opera omnia del regista ebreo tunisino William Karel, che si è dedicato sempre e soltanto a temi controversi come le guerre segrete della CIA, il caso JFK, l'estrema destra Francese, gli scrittori ebrei, etc., fino alla dichiarazione di Estremismo CHUTZPAH dei titoli di coda, non posso far altro che ammettere il mio stupore di fronte a tanta spudorata impertinenza:


Trad.: "Ogni somiglianza con reali persone viventi è una pura coincidenza. NESSUN GOY E' STATO MALTRATTATO DURANTE LE RIPRESE."
Questa didascalia che in genere viene rilasciata dalla American Humane Association come certificazione del trattamento "umano" riservato agli animali durante le riprese dei films di Hollywood è un ovvio rimando ai versetti del Talmud che ribadiscono il pensiero fondamentale degli eletti-del-signore, secondo cui ogni "gentile" è "inferiore alle bestie dei campi".

Il film è attualmente visibile in versione originale su Youtube:


*) Il titolo di questo post è quello del  famoso film di Hitchcock del 1943

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