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sabato 16 gennaio 2016

L'agghiacciante realtà


http://etimo.it/?cmd=id&id=1466&md=4fa676312ed666c68b2184e738ea0066

Antarctica A Year On Ice (2014) è un documentario "raro" dal momento che, al di là dell'occasionale escursione, limitata nel tempo e nello spazio ai percorsi obbligati dell'operatore turistico, via aria, ghiaccio o mare non c'è modo di andarsene in giro per i fatti propri per il così detto "Polo Sud". E anche se ci fosse, non sarebbe certo una passeggiata di salute, nemmeno per il più attrezzato e coriaceo degli esploratori.
In ogni caso, qui vediamo il Neozelandese Anthony Powell, che è un veterano stagionale della base Scott sbarcato, come tutti i suoi colleghi che poi troveranno una sistemazione nelle rispettive basi, da un cargo U.S.A.F. sul suolo "neutrale" ma "off-limits" ai confini della Terra.




Fin qui, niente di nuovo, eravamo già al corrente del famoso "Trattato Antartico", o "Trattato di Washington" che Wikipedia definisce "la base del complesso sistema di accordi multilaterali definito come sistema del trattato antartico (Antarctic Treaty System o ATS)" un accordo tra 12 Paesi (l'elenco è su Wikipedia, e l'Italia non vi compare) che stabilisce "le linee guida per l'utilizzo pacifico delle risorse del continente e per la preservazione di flora, fauna e dell'ecosistema." (Id.) e d'altro canto impedisce l'accesso al "continente bianco" all'intrepido avventuriero in cerca di una prova definitiva sulla reale conformazione del Piano Terrestre -- o "terreno", di cui l'Antartide costituisce un confine naturalmente E artificialmente invalicabile.

Il documentario, che allego in questo post, almeno per il momento è visibile per intero su Youtube -e ora qui- in High Definition (1080px) e permette di allo spettatore di farsi un'idea molto chiara dell' incredibile ambiente di lavoro in cui si svolgono le misteriose attività delle 50 basi internazionali presenti sul suolo Antartico; sicuramente le parti più suggestive sono quelle che documentano la "specialità" di Mr. Powell, ovvero il time-lapse, che è il motivo fondamentale per cui egli per diversi anni ha trascorsi almeno 6 mesi su 12 in questa sorta di limbo glaciale, in cui la completa assenza di inquinamento aereo e luminoso permette delle riprese incredibilmente nitide dei cieli, di notte e di giorno. 

Ovviamente nel film le famose aurore boreali abbondano, con tutta la loro coloratissima magia visiva, mentre purtroppo non ci è dato di vedere -nemmeno per un istante- un "campo lungo" o "totale", o una panoramica dall'alto che possano confermare o smentire i pittoreschi racconti dell'ammiraglio Byrd  su ciò che potrebbe esserci oltre la Grande Muraglia di ghiaccio...


Sicuramente non era quello che mi aspettavo di vedere nel 2014, anno della sua uscita, quando il film iniziò a circolare (via torrent) su internet, dal momento che allora la questione trattata in questo blog non mi interessava affatto, e per dirla tutta non ne avevo mai nemmeno sentito parlare. Nondimeno, l'ho potuto fortunatamente ripescare su Youtube per l'occasione, ricordando la quantità di time-lapse dei cieli notturni ai quali ho già dedicato un post qui il mese scorso.

Per questo suggerisco allo spettatore di iniziare proprio dal punto di maggior interesse per la nostra ricerca, da 1:09:22 ca. in avanti, con alcune spettacolari sequenze della notte Antartica che invito il mio lettore ad osservare con attenzione; quello che possiamo constatare qui, in queste immagini in movimento, non è visibile nei singoli scatti che comprovano invece la perfezione dei cerchi disegnati dalle "stelle" in cielo, cosa che pure non sarebbe MAI possibile apprezzare su una palla rotante sul proprio asse E orbitante attorno ad un punto lontano 93 milioni di Kilometri,in un "sistema solare" che procederebbe in un moto a spirale nello "spazio", etc., etc., etc.

Il video su Youtube è stato eliminato, il film è visibile qui:
http://pubfilm.com/antarctica-a-year-on-ice-2013-full-hd-pubfilm-free.html

In queste sequenze possiamo invece osservare un moto generale costantemente UNIFORME dell'intera porzione del cielo visibile, cosa che PROVA senza ombra di dubbio un FATTO innegabile, e nel contempo smentisce definitivamente la quantità astronomica di corbellerie spaziali spacciate per verità all'utenza scientifica mondiale: infatti, come possiamo constatare direttamente guardando il video, i presunti "corpi astrali" visibili, che dovrebbero corrispondere ai pianeti (le luci più grandi) e alle costellazioni, vicine e lontane e lontanissime, si muovono TUTTI SIMULTANEAMENTE E NELLA MEDESIMA DIREZIONE sullo sfondo buio del cielo -compresa la parte visibile della "Via Lattea", per tutta la durata (svariate ore) delle riprese, e l'unica possibile spiegazione per questo fenomeno è che tutti loro occupino un punto fisso e invariabile nel cosiddetto "firmamento", la "volta celeste" di biblica memoria, che del resto partecipa come si è visto di ogni cosmologia nota all'umanità prima della "rivoluzione copernicana".

Se al contrario, come vuole la moderna cosmologia teorica, ognuno di questi presunti "corpi" seguisse una propria traettoria, percorrendo una determinata "orbita" come quella presunta della Terra intorno al Sole e quindi -per qualche misterioso motivo- tutte la Grandi Palle dovessero tutti girare di qua e di là come dicono che facciano, durante le N ore di riprese ognuna di quelle lucine disegnerebbe nel cielo un segmento della propria orbita, o di qualunque altro moto possibile e/o immaginabile, secondo la sua presunta velocità e la supposta distanza relativa al nostro punto d'osservazione, e qualunque cosa si potesse mai vedere in quelle condizioni (squisitamente teoriche) senza alcun dubbio non assomiglierebbe nemmeno vagamente a ciò che di fatto vediamo -e possiamo rivedere all'infinito- in questo video; e ancora se, per assurdo, tutte le stelle visibili fossero tanto impossibilmente lontane (come dicono essere) da darci "l'impressione" di muoversi quando invece il movimento fosse soltanto quello del punto d'osservazione -la Grande, Grande Palla di Terra- cosa che peraltro non giustificherebbe in alcun modo la loro traettoria perfettamente circolare attorno a Polaris, già vista prima nei singoli scatti a lunga esposizione, si dovrebbero perlomeno distinguere le orbite delle fonti di luce più grandi e più (teoricamente) vicine all'interno del "sistema solare", i così detti "pianeti", differire da tutte le altre;
invece quello che vediamo qui, in tutte queste riprese straordinariamente chiare, corrisponde esattamente all'antico concetto del "firmamento", per cui la nostra "impressione" generale è che l'intera volta celeste stia roteando sopra di noi uniformemente, e io ritengo che sarebbe un'impresa quantomeno ardua escogitare una valida spiegazione alternativa per questa sorta di "impressione" che oso sperare sia la medesima per ogni spettatore...

Il blogger scrivente non è un astronomo, nemmeno amatoriale, e non è (mai stato) nemmeno un appassionato di astronomia, come può risultare più o meno ovvio dal linguaggio poco "tecnico" --o troppo comprensibile!-- con cui descrivo le mie osservazioni; nondimeno, la discrepanza tra le "spiegazioni scientifiche" e la realtà dei fatti osservabili qui come altrove (ad es. in cielo =) è tale che anche le parole di un bambino di sei anni sarebbero sufficienti e adeguate allo scopo, che è soltanto quello di portare all'attenzione del mio lettore una realtà naturale delle cose che non corrisponde a quella -affatto artificiale- dipinta dal "mondo scientifico" nel corso della storia. Tantomeno mi sarebbe possibile CREDERE che osservazioni simili a questa siano state semplicemente trascurate da tutti gli astronomi e da sempre, e che pur guardando ogni notte il moto uniforme, costante e contemporaneo di tutti i corpi celesti sopra di lui, come lo vediamo qui, ogni studioso specialista in materia spaziale abbia ritenuto giusto ed opportuno ribadire di sua propria volontà i dati contrastanti e le informazioni inesatte dei colleghi antichi e coevi; evidentemente, questo "uni-verso" teorico è un "disegno" generale ad opera della intera collettività scientifica che è progredito nel corso della storia di pari passo con l'evoluzione tecnologica dei mezzi d'osservazione, e orchestrato dalle istituzioni preposte alla diffusione pubblica di una figura totalmente artefatta dello "universo", che sono appunto le "università".

P.S.: Per il lettore interessato al time lapse celestiale, consiglio la galleria video del Canada/France/Hawaii Telescope >> QUI.

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