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venerdì 1 gennaio 2016

Oh, Mio Dao!

Abbiamo visti prima alcuni dei versetti salienti della Bibbia che riguardano una Terra piatta e immobile; altrove qualcuno è riuscito a metterne insieme 67, ma ho avuto modo di constatare che per la maggior parte sono cose del tipo "Il sole era salito", "era alto", oppure "era disceso" etc., ovvero la puntuale riconferma quotidiana del sistema geocentrico che del resto ognuno di noi può ottenere ogni giorno, semplicemente affidandosi alla propria vista e all'intuizione; ma se questa fosse una attitudine ancora diffusa fra i terricoli non starei a scrivere un ennesimo post in un blog dedicato alla questione più fondamentale di tutte, e non di meno riguardante la cosa più OVVIA per qualunque abitante di questo PIANO chiamato "Terra"; 
il "plane-T" -- o PT, che in architettura sta per Piano Terra, appunto.

Oggi, primo giorno del 2016, Mr. Daniel Valenzi condivide questa notevole immagine della Luna che ha scattata questa notte, pubblicandola sulla pagina del gruppo Flat Earth Science and the Bible :

URL ORIGINALE: https://scontent-frt3-1.xx.fbcdn.net/hphotos-xfl1/v/t1.0-9/735213_10153292274827322_6675749744099436228_n.jpg?
(cliccare per ingrandire)

Con il suo racconto:


Ok... so i went out tonight to take photos of the fireworks for NYE, but instead got sidetracked with this....

both shots with the same camera, same lens. Lens is a canon 100-400L usm with a 1.4x canon L series teleconverter.
Can someone tell me, why there is stars IN FRONT of the moon? 

It isnt camera noise, the body is not only brand new, but no long exposures show noise at high iso. 

i have obviously cropped the image quite a bit, so you can see the terminator line and the stars infront of it clearer, not so much for a good look at the moon. 

Thoughts?

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I miei pensieri in proposito dovrebbero ormai esser noti al mio lettore. Se ne potrà fare di suoi con comodo.

Non so a quale altro scatto si riferisca Mr. Valenzi con 'both shots' ma sicuramente questa singola immagine è molto più interessante di quelle di tutti i fuochi d'artificio del mondo, anche se evidentemente ci mostra un soggetto altrettanto artificiale; ho già riportata poco fa su questo blog la mia esperienza personale, e indimenticabile, della quale posso dire con certezza che le nubi in movimento erano perfettamente visibili dietro (oltre) la Luna, in condizioni di visibilità ideali (per cui è necessario il vento, in primo luogo, e paradossalmente anche delle nubi). Ora abbiamo questa ottima prova fotografica, ottenuta con una ottima strumentazione professionale -per cui non potrei offrire nulla di simile al mio lettore- dove le stelle appaiono chiaramente, non sappiamo se DAVANTI A o piuttosto ATTRAVERSO la Luna. Comunque sia, per me questa è la conferma di un fatto che forse non considererei altrettanto importante, se non che l'avessi esperito personalmente, e immediatamente -- cioè senza alcun medium, come un fotografia -- o, come si suol dire, se non l'avessi visto con i miei occhi, ma è una testimonianza da tenere comunque in considerazione, per me come per ogni vero ricercatore della verità, dal momento che l'esperimento è riproducibile -con i mezzi adeguati- ogni notte in cui la Luna sia visibile. 
Dobbiamo anche tener conto del fatto che nel caso di Mr. Valenzi non si è trattato di un esperimento, ma soltanto di una circostanza fortuita in cui egli ha notata questa "anomalia visiva", di cui ha potuto rendere partecipi gli associati al gruppo (non-segreto) di Facebook solo grazie alla potenza della sua strumentazione fotografica. Non solo questa immagine è un'ottimo inizio del 2016 per quello che ci di/mostra, ma è anche la alternativa casuale alla solita immagine dei soliti botti di capodanno, i quali come ormai tutti dovrebbero sapere sono tanto odiati da tutti i nostri amici non-umani dall'udito più sensibile del nostro e quindi da tutti gli "animali" in generale, comprese certe rare specie di bloggers più o meno ammaestrati, e più o meno addomesticati.

Proseguendo il discorso d'apertura sulle sacre scritture, il fatto che questo blogger  (poco ammaestrato, ma addomesticato) sia iscritto al gruppo Flat Earth and The Bible su Facebook non deve ingannare ulteriormente il lettore sulla mia fonte di ispirazione, o di informazione, che del resto fino a questo caso accidentale non comprende il gruppo suddetto; ma a questo proposito volevo ribadire il concetto già espresso nel corso di questo blog, riguardo la attendibilità delle fonti, e di come esse siano tutte ugualmente rifiutate nel momento in cui contrastano con le mie (del blogger Jack Daw) individuali, personali capacità di intendere e di volere, con il mio discernimento e le mie facoltà mentali, intellettive e intellettuali, o addirittura il mio buon (vecchio) senso, che raramente posso apprezzare altrove.

Innanzitutto accettiamo il fatto che i testi noti come "testamenti" (vecchio e nuovo) della  letteratura sacra giudaica siano effettivamente i reperti di una data civiltà antica; quindi che i loro contenuti siano stati trasposti correttamente e che le traduzioni riportino il significato originale di quelle parole che non sapremmo distinguere da ghirigori, nella gran parte dei casi; infine possiamo constatare -senza per questo accettare quanto detto- che  in essi ricorrono vari riferimenti a testi mitologici, leggendari, folkloristici e favolistici di varia provenienza, per cui ad es. la figura della Terra Piana -e ferma- è la medesima degli Egizi coevi, o presunti tali;

in questo mosaico di informazioni disparate, in cui ogni tassello rappresenta una possibile verità e una probabile menzogna, dobbiamo quindi riconoscere -ad es.- che la Figura-della-Terra "biblica" corrisponde a quella descritta nella cosmologia Vedica, e per chi ha una minima conoscenza dell'argomento sarà chiaro che questo particolare indizio nella  nostra ricerca la pone su un Altro -e ben più Alto- livello del Sapere Umano, che corrisponde alla eternità della immortale Tradizione esoterica.
Questa è la nozione fondamentale necessaria per il ricercatore egregio, per il vero scettico, per lo gnostico dell'ultima ora.

La misteriosa incisione di Flammarion, di autore anonimo

Se consideriamo questo quadro desolante in un contesto storico, per cui le reliquie della antica tradizione esoterica sono divenute cocci nella logosfera (essoterica) giudeo-cristiana, e riciclati come tasselli del Grande Gioco Mosaico (il "doppio senso" ludico qui è inevitabile) e Biblico vedremo che questi particolari tasselli di cui abbiamo già visti gli esempi più rilevanti nelle scritture sacre ai Gentili rappresentano nella logosfera "Cattolica" moderna un paradosso multiplo, stratificato e ramificato, che coinvolge non soltanto il "credente", accodato al Grande Gregge, ma un fondamento stesso della sua fede:
infatti non soltanto il cristiano medio ignora, o trascura, oppure snobba quei dati che del resto contrastano apertamente la sua "cultura secolare", la sua (falsa) "logica" per cui è disposto a riconoscere la presunta ignoranza e tutti i limiti del pensiero antico, difetti tecnologici e culturali e finanche mentali di ogni grado, purché non si metta in discussione il Dogma  derivato da quello stesso contesto, ma i "vicari di dio" coloro i quali dovremmo ritenere responsabili per gli insegnamenti di tutto quanto riguarda la Cosa Sacra nella nostra logosfera, non si sono mai più preoccupati della questione geocentrica, dopo quel vecchio episodio tristemente famoso, di Messer Copernico, replicato ancor più tristemente (il remake è triste per principio) usando il vecchio Galileo come protagonista; 
 il nostro parroco, che si è limitato a darci una infarinata di mitologia giudeo-cristiana durante la nostra infanzia, anche se non ci ha mai messe le mani addosso (caso strano) ci ha comunque lasciati in una situazione imbarazzante da adulti, una condizione che è condivisa dalla stragrande maggioranza dei gregari cattolici; e purtroppo anche dai suoi più egregi rappresentati, come il blogger scrivente. Per quanto sia forse la più ignorata è non di meno la più fondamentale delle questioni.
 Questo almeno non è dubitabile  per nessuno.
Potremmo ammettere che -a differenza da ogni altra civiltà precedente e coeva- la figura-della-terra degli Israeliti, rappresentata variamente e più o meno poeticamente dagli scriba come un modello piano alla base di un sistema geocentrico, fosse errata a cagione di tutti quei limiti tecnologici, scientifici e culturali per cui dovremmo scegliere accuratamente quello che è acettabile o meno, perché ad es. la transustanziazione del N.T. è Dogma, e non si discute;
ma una volta fatto questo, il nostro imbarazzo non farebbe che aumentare -in proporzione al livello di conoscenza individuale- ritrovando la medesima figura riprodotta in ogni sistema cosmologico coevo e (molto) più spesso precedente quelle particolari scritture, quelle "sacre" così dette.
Perché un tempo la cosa era nota a tutti i suoi abitanti, che questo mondo è piano, e statico, e inamovibile; lo sapevano i Sumeri e gli Ari, gli Egizi e i Babilonesi, lo sapevano gli Indiani e i Fenici e gli antichi Romani, e persino gli Israeliti, di cui forse al tempo non si preoccupava nessuno. 

(versione "censurata" di Wikipedia - https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/e/e9/Geb_and_Nut03.png)

Ma adesso, ci tocca farlo.

Se osserviamo le raffigurazioni della dèa Nut arcuata sul corpo (statico) del dio Geb, a rappresentare il "cielo" e la "terra" della cosmologia Egizia, non possiamo che ammettere la correlazione diretta dei soggetti "antropomorfi" con il "mondo geometrico" post-pitagorico (oltre a tutte le osservazioni che merita il ruolo dei sessi in questa simbologia, e la "separazione" che viene operata nei primi versetti della "Genesi") ; possiamo constatare come questa figura sia ancora riconoscibile nelle sue rappresentazioni "matematiche" (e poi frattali) in forma di una "volta celeste" o "firmamento" -i Cieli- opposta ad un "piano terrestre", la "terra   ferma"; questa raffigurazione "umanistica" (microcosmica) del Macrocosmo nella cosmologia Egizia è l'esempio più eclatante di una rappresentazione simbolica del Tutto che deriva da nozioni antiche quanto l'uomo stesso, non era certamente il frutto di una "teoria scientifica" dell'epoca. Era, d'altro canto, una raffigurazione di sublime spirito poetico della manifestazione naturale, per come è nota ed evidente a tutti noi, non-astronauti di Terra; sempre che gli dedichiamo il tempo minimo necessario per comprenderla almeno nel suo aspetto più fondamentale.
Infine, dobbiamo ammetterlo, questa figura non ha proprio nulla a che fare con la Grande, Grande Palla di Terra, il soggetto della discordia fondamentale di cui tratta questo blog.

 Si tratta sempre e soltanto di forme energetiche che si manifestano l'una in virtù dell'altra; è il principio della dualità armonica espresso nel simbolo del taijitu, associato al Dao (o Tao):


e certamente no, il "Dao" -o Tao- la Via dei saggi Cinesi, non ha nulla da spartire con il nostro "Dio"...
 Non ditelo nemmeno per ischerzo!

  Così ancora oggi, all'alba del 2016, ci troviamo nella medesima situazione di imbarazzo cosmico, grazie all'intervento storico di personaggi oltremodo ambigui come il Kopernicus e il Galilei e al capriccio della Chiesa; dovremmo ritenere valide quelle informazioni che verosimilmente sono state tramandate da sempre -dal maestro al discepolo, dalla bocca all'orecchio- durante il corso della storia, oppure dovremmo rinnegarle tutte -comprese quelle bibliche!- in favore di quelle "accettate" da Madre Chiesa, per tutto il suo Gregge, e accettarle anche noi a dispetto della Eterna Tradizione, del Vero Sapere, e abbracciare infine la Grande, Grande Palla di Terra?  Non è un genere di quesito che il blogger sia disposto seriamente a considerare in un giorno di festa come questo, anche se al momento quanto c'è da festeggiare è soltanto la fine del 2015. Certamente abbracciare una Grande Palla di Terra non è tra i miei buoni propositi per il 2016!

E ancora, all'alba del 2016, per motivi del tutto inspiegabili l'editor di Blogger si rifiuta di allineare il paragrafo precedente, che a differenza di tutti gli altri in questo post non sarà quindi giustificato
Nè giustificabile, temo.
Misteri virtuali.

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