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domenica 31 gennaio 2016

Dopo i baleni, gli orsi*

*) il titolo si riferisce all'etimologia di 'arcobaleno'

"In principio..."
Il resto lo conosciamo tutti, è l'incipit della Genesi biblica. Ma come ci fa notare Bibbiaedu.it,  "In ebraico il libro è indicato con l'espressione iniziale Bereshìt, "In principio"." (corsivo aggiunto) -- la pronuncia suggerita qui è 'parashah'.
Lo sapete cosa significa "shit" in Inglese?
Ebbene, in Inglese esistono due espressioni idiomatiche ricorrenti per indicare una 'bufala' o, più attinente al concetto dell' escremento, in Italiano, una 'stronzata': queste espressioni sono bull-shit (m.. di toro) e horse-shit (m.. di cavallo)
Fino a oggi però non avevo mai sentita l'espressione bere-s..t; come leggiamo su Wikipedia, in proposito del cereale coltivato esclusivamente ad Orkney, in Scozia, e chiamato appunto 'bere', questo termine in Inglese si pronuncia proprio 'bear', come 'orso'...

Non voglio trarre nessuna conclusione a questo proposito, il tutto si può considerare come una mera curiosità linguistica, ma questi sono fatti, da considerare nel nostro mondo-di-parole; che sia soltanto un ennesimo 'gioco di parole' è ovvio, perchè infine tutto lo è; nondimeno, vale la pena di una breve riflessione.

Il motivo per cui mi sono trovato a considerare questi fatti, visitando Bibbaedu, è dovuto alla visione di questo video su Youtube;



Un video interessante, soprattutto nell'ultima parte -da 6:54 ca in avanti, dove vengono fatte queste considerazioni: ovunque vediamo 'arcobaleni' formati dalle goccioline d'acqua sospese nell'aria, si possono formare davanti a una enorme cascata come sopra una fontanella o, come nel caso mostrato qui, con un semplice spruzzatore per innaffiare un prato. Fino a qui, niente di particolare. Ma come ci fa notare lo speaker, un 'arcobaleno', o 'iride' si forma solo e soltanto all'esterno, all'aria aperta. Per ottenere lo stesso effetto in un interno, al chiuso, come durante un esperimento scolastico di fisica, occorre un prisma, o perlomeno un vetro, o uno specchio. Insomma, a differenza di come questo fenomeno ottico naturale viene spiegato comunemente, NON BASTANO LUCE E ACQUA per formare un arcobaleno!

http://it.wikihow.com/Creare-un-Arcobaleno -- anche il "metodo della torcia elettrica" prevede un bicchiere di vetro
La sua domanda quindi è: perchè non è possibile creare un arcobaleno in un interno, semplicemente usando una luce che passa attraverso l'acqua? Perchè è necessario uno specchio, o un vetro, attraverso il quale la luce 'bianca' si scompone creando l'effetto policromo per cui si "dividono" i sette colori dell'iride percepiti dall'occhio umano? 
O, in altri termini, COSA esiste invece all'esterno, all'aria aperta, che permette alla luce del Sole di creare l'arcobaleno? La sua risposta è ovvia, quando punta il dito verso l'alto: è esattamente quella già letta prima nei versetti biblici, dove il cielo è "come specchio di metallo fuso".

https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/7/77/Rainbow_1198.jpg
Di Harald Bischoff - Opera propria, CC BY 3.0, $3
In Genesi 9,13  leggiamo: "Pongo il mio arco sulle nubi, perché sia il segno dell'alleanza tra me e la terra."
Cosa pensate che intendesse con questa frase il 'Signore di Israele'? Perchè avrebbe dovuto scegliere proprio l'arcobaleno, e non altro,  come 'segno dell'alleanza tra sè e 'la terra'?
Per via della sua bellezza? Perchè non esiste nulla di tanto splendido quanto un arcobaleno in tutto il creato, o piuttosto perchè esso rappresenta qualcosa che invece è la prova innegabile del suo potere, costituito proprio da ciò che permette alla luce di creare il particolare effetto ottico chiamato 'arcobaleno', quel così detto 'firmamento' che gli antichi israeliti rappresentavano come un coperchio contenente il Sole, la Luna e gli 'astri' visibili di notte?
La frase attribuita al 'signore di Israele' viene pronunciata subito dopo i fatidici 40 giorni di pioggia costante che, secondo gli scriba biblici, cancellarono ogni forma di vita dalla faccia della Terra, tranne quelle rifugiate sull'arca. Stranamente, la vicenda del 'diluvio universale' ricorre in ogni altra mitologia nota, dove si narra di un "Noè" (con diversi nomi, più o meno accompagnato da altri) scampato all'immane catastrofe, e quindi si può ritenere uno degli episodi più storicamente verosimili -o meno improbabili- tra quelli descritti nei testi sacri ai Gentili... E' possibile quindi che, dopo la dimostrazione più che tangibile della sua mostruosa potenza, questa misteriosa entità abbia scelto proprio l'arcobaleno come simbolo innegabile e visibile a tutti del suo 'patto', ben sapendo che esso sarebbe ricomparso spesso dopo la pioggia nei tempi a venire, ad imperitura memoria di quelle 'cateratte' -o saracinesche- richiuse sulla volta riflettente, di cui egli avrebbe avuto il pieno controllo?
Se prendiamo la descrizione fatta da Isaia, di un cielo 'come specchio di metallo fuso', e agli eventi della 'Genesi' citati qui sopra aggiungiamo la cosmologia Ebraica dell'antichità vista prima, con la sua cupola che separa il 'firmamento con le stelle' dall' 'oceano dei cieli', abbiamo un quadro piuttosto chiaro, e a dire il vero anche abbastanza inquietante, di quale potrebbe essere il disegno dell'insieme.

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