Da quanto ho potuto constatare di persona, la gente è assolutamente convinta di vivere su una Grande, Grande Palla di Terra; è pronta a giurarci e a scommetterci sopra, a discutere animatamente e -mi è parso di capire- persino a litigare, per difendere la più ridicola, la più incredibile e la più inostenibile delle Grandi Palle che è stata "indottrinata" -- ma il termine esatto almeno per noi Italiani è ammaestrata-- a credere, del tutto incurante, e molto più spesso semplicemente ignorante, del fatto che questa risibile teoria astronomica non è mai stata comprovata nella realtà dei fatti da una singola persona nel corso della storia umana, non bastasse quello che è ormai molto più raro della proverbiale mosca bianca, che è il suo buon senso, e la sua presunta, ma facilmente trascurabile, "intuizione istintiva".
Sono costretto ad accettarlo come un fatto reale, così come ho accettata di buon grado quella che gli anglofoni definiscono una "flattening truth", cioè una "verità schiacciante", del Piano-Terra su cui siamo momentaneamente costretti da che, sarà ormai chiaro per il mio lettore, a dispetto delle fole elettroniche emesse dall' apparato digi-vocale di Stephen Hawking, non esiste nessun altro genere di "pianeta" su cui trasferire la massa di umanoidi tele-vedenti che attualmente pullula su questa landa disastrata.
Dopo la fase dell'"indottrinamento" coercitivo iniziata con la piccola palla rotante del mappamondo nelle aule di scuola, abbiamo vista la Grande, Grande Palla riprodotta ad ogni piè sospinto e nelle circostanze più svariate, tanto da sostituire completamente nell'immaginario collettivo l'antico concetto della "Terra" per come è altresì nota tra noi neo-latini, come sinonimo del suolo sul quale camminiamo; in particolare dai mass-media, come abbiamo già visto prima, che oggi assieme alla supposta Terra sferica (e non ellissoide o peroidale) propongono ogni sorta di palla fanta-scientifica o "extraterrestre" in ogni contesto possibile e immaginabile.
Tutto ciò, per introdurre questa singola immagine, che mi è capitato di notare l'altro giorno in apertura di un film hollywoodiano; è il ben noto pallone mondiale, sfavillante, della Universal Pictures, che paradossalmente in questo caso ci fornisce un indizio degno di considerazione riguardo il modello eliocentrico già accennato in precedenza, ma di cui possiamo apprezzare qui la perfetta riproduzione ad opera dei "maghi" della grafica digitale:
Dal momento che i suddetti "maghi" di Hollywood non hanno la pretesa dei "maghi dell'astronomia" moderna, di spacciare per vera questa animazione, che pure per certi versi appare più credibile delle tante "ufficiali" diffuse dalle "agenzie spaziali" --ci sono addirittura le stelle!-- evidentemente essi non hanno fatto altro che sovrapporre il modello (in questo caso non teorico, ma un assieme tridimensionale di poligoni chiamato appunto "model" in gergo) della Grande Palla di "Terra" a quello del "Sole", con il risultato che possiamo apprezzare qui sopra. A livello visuale, pertanto, quello ottenuto qui è il rendering foto-realistico di ciò che accadrebbe realmente se un corpo luminoso illuminasse la nostra Grande Palla dalla distanza di 93.000.000 di miglia: mentre in alto a sinistra appare la sagoma del Sole nascente, inevitabilmente TUTTO il contorno della sfera terrestre viene illuminato dalla medesima sorgente di luce. Questo ovviamente NON accade mai nella nostra realtà quotidiana, lo sappiamo bene, perchè l'area celeste illuminata da albe e tramonti è estremamente limitata e comprova puntualmente, e quotidianamente, la relativa vicinanza dell'astro, ma non di meno è proprio quello che dovrebbe succedere, secondo il modello --in questo caso teorico-- degli eliocentristi...
Possiamo pensare che sia un "caso", oppure anche un "suggerimento" per gli spettatori universali, ai quali in genere sembra importare ben poco del loro luogo di residenza, mentre invece sono attratti in massa dalle inverosimili vicende messe in scena per la loro distrazione a pagamento; e anche se questa mia osservazione può apparire "cattiva", non posso fare altro che ribadirlo, questo blogger ha partecipato attivamente della massa globale ipnotizzata per decenni, tanto che la maggior parte dei posts scritti in precedenza trattano appunto di cinema, e non della Questione Più Fondamentale trattata qui. Nondimeno, ho vista questa stessa sequenza centinaia di volte prima d'ora, senza considerare minimamente il possibile "suggerimento" che essa offre allo spettatore, "risvegliato" dal suo stato d'ipnosi cronico. Almeno in questo caso, dobbiamo ringraziare la Universal, per averci offerta più o meno volontariamente una sequenza cinematografica degna di attenzione, e di riflessione; in quanto ex-appassionato di cinema lo so bene, di questi tempi è un evento sempre più raro, e la situazione non sembra affatto migliorare nemmeno su questo fronte.
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