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martedì 6 dicembre 2016

Morbido come la pietra

Il "Mistero" Megalitico - Capitolo Finale

Una delle convinzioni più tenaci delle neo-pseudo-scienze chiamate "paleoastronautica" e "clipeologia", che si possono dire entrambe diffuse a livello massivo grazie all'opera dell'ex-giornalista e sumerologo autodidatta Zacharia Sitchin, è basata sulla realtà di costruzioni architettoniche definite "megalitiche", delle quali le piramidi Egiziane e Centro-Sudamericane sono le più imponenti testimonianze. Il solo fatto che simili edifici siano stati eretti in tempi in cui -secondo la "Storia ufficiale"- a malapena si usava la ruota, sono la prova più solida e longeva possibile di una tecnologia che si presume sconosciuta ai giorni nostri; la tecnologia in uso era talmente avanzata che nel famoso esempio -citato da Sitchin- delle mura di Cuzco, tra gli immensi blocchi di pietra non c'è spazio per uno spillo, e certo questo impressionante dettaglio è la prova di una abilità costruttiva notevolissima, che soltanto delle menti superiori potevano possedere.
(Parlando di "menti superiori", è inevitabile per noi pensare a degli extraterrestri.=)

Ma la spiegazione di Mr. Davidovits, direttore dell’Istituto di Scienze dei Materiali Geopolimeri, di cui abbiamo vista una prova pratica in video, vale anche e soprattutto per quelle mura ciclopiche i cui blocchi appaiono stranamente "modellati", e si dimostra particolarmente valida proprio grazie al dettaglio della perfetta aderenza di un blocco con l'altro; l'ipotesi fanta-scientifica di attrezzature e tecniche in grado di "fondere" la pietra, avanzate da Sitchin &C., si scontra con la realtà di materiali edilizi che al contrario sarebbero stati perfettamente modellabili in qualunque forma da principio, ovvero delle misture simili al cemento, contenenti però una parte di natron (che ricordiamo prende il nome dalla depressione di Wādī al-Natrūn, in EGITTO) la quale, cristallizzando nel tempo, produce un materiale che si può distinguere dalla "pietra" naturale soltanto attraverso un'analisi chimica. Perché, a tutti gli effetti, E' pietra; silice, roccia calcarea e caolino sono gli altri ingredienti principali della misteriosa ricetta, e pertanto la loro commistione in una unica forma crea una sorta di pietra artificiale che ha in apparenza le stesse caratteristiche di quella naturale.
Ma non al microscopio, e di questo tratta questo illuminante articolo del 2014 su Ilnavigatorecurioso, che titola

LE PIRAMIDI D’EGITTO E DEL SUD AMERICA ERANO GRANDI CENTRALI PER PRODURRE ENERGIA?

e invito il mio lettore a proseguire la lettura dell'articolo intero al suddetto sito non-archeologico, dove si tratta degli interessanti studi di Michel Barsoum, mentre riporto qui alcuni dei passaggi che riguardano la questione architettonica, conservando la teoria energetica del titolo per un altro --eventuale-- post.

Dunque Barsoum ha le credenziali giuste che sono quelle del non-egittologo, ma come riporta Il Navigatore Curioso " colui è  "illustre professore presso il Dipartimento di Scienza dei Materiali e Ingegneria della Drexel University"; non che i titoli siano particolarmente significativi, in un mondo in cui astronomi e astrofisici alla stessa stregua sostengono tutte le Grandi Palle Universali che insegnano agli studenti universitari, ma perlomeno sappiamo che egli sa di cosa sta parlando quando si tratta di materiali, ed essendo un ingegnere dovrebbe avere quella mentalità pratica che gli permette di evitare clamorose topiche, come quelle a cui ci hanno abituati tanti "scienziati specialisti" la cui opera divulgativa non ha fatto che aumentare a dismisura tanti "misteri", compreso quello che per colmo dell'ironia siamo costretti a definire un mistero d'Egitto.

La fonte de Il Navigatore Curioso citata è un articolo di LiveScience.com, nel caso il mio lettore anglofono fosse interessato ad approfondire i suoi scavi in loco. Dal momento che l'ipotesi della origine artificiale dei blocchi di costruzione, suggerita da un amico, apparve risibile a Barsoum, leggiamo:

"“Se le piramidi sono state effettivamente costruite così, qualcuno avrebbe potuto dimostrarlo al di là di ogni dubbio passando poche ore al microscopio elettronico”. Si è scoperto che nessuno aveva mai dimostrata la teoria. Barsoum decide di imbarcarsi nella ricerca e un anno e mezzo più tardi, dopo le osservazioni al microscopio a scansione e altri test, cominciò a trarre alcune conclusioni sconcertanti sulle piramidi. Le osservazioni erano effettivamente coerenti con l’idea del calcestruzzo, ma il legame del cemento calcareo era con il biossido di silicio e ricco di magnesio silicato.

Inoltre, le pietre del rivestimento esterno e interno della piramide mostravano entrambe una struttura amorfa, cioè i loro atomi non erano disposti in una struttura regolare e periodica. Lo stato amorfo, in qualche modo intermedio tra il solido e il liquido, è poco frequente in natura, quasi assente: la maggior parte dei solidi sono naturalmente cristallini e le loro molecole sono disposte con un ordine a lungo raggio che definisce un reticolo cristallino.
“È molto improbabile che le pietre del rivestimento interno e esterno che abbiamo esaminato siano stati ricavati da un blocco di calcare naturale”. Più sorprendentemente, Barsoum ha poi scoperto la presenza di sferule di biossido di silicio su scala nanometrica (con diametri nell’ordine di miliardesimi di metro), fatto che conferma ulteriormente che i blocchi non sono di origine naturale.
“È ironico che intere generazioni di egittologi e geologi siano stati ingannati dai blocchi, realizzato in maniera così fedele da sembrare calcare naturale”, spiega Barsoum.
“Gli antichi egizi sapevano produrre nanotecnologie”."
Fonte: http://www.ilnavigatorecurioso.it/2014/04/28/le-piramidi-degitto-e-del-sud-america-erano-grandi-centrali-per-produrre-energia/

A questo punto dell'articolo, il Sig. Navigatore Curioso dovrebbe avere se non altro intuito il principio descritto dal Prof. Barsoum di cui sta scrivendo, ovvero quello di un super-calcestruzzo, reso particolarmente solido dalla presenza di varie forme di silice, che essendo in pratica sabbia non è certo un materiale raro in Egitto; l'idea di partenza è proprio quella delle "formine" con cui tutti abbiamo giocato in spiaggia, quindi non occorre una intelligenza particolarmente acuta per immaginare una tecnica edilizia simile eppure, poco oltre, colui arriva a porsi la sconcertante domanda: "come è stato possibile agli antichi egizi trasportare a metà della Grande Piramide blocchi di granito pesanti più di 70 tonnellate?" (Id.! SIC!!!)
Paradossalmente, quindi, mentre descrive la "rivelazione" del "mistero" che ha impegnate le menti degli studiosi per secoli, costui non fa altro che rimescolare le stesse carte scoperte di Barsoum, con il risultato di una ulteriore confusione nella mente dei suoi lettori. Il fatto che -sia in Egitto che in Sudamerica- le cave di estrazione dei materiali utilizzati per la costruzione di piramidi, templi, statue giganti, obelischi etc. potrebbero (semmai) esser distanti centinaia di chilometri, non modifica il principio per cui quei materiali si sarebbero potuti facilmente tramutare in ghiaia, per essere trasportati molto comodamente anche attraverso il mondo intero, e anche a dorso di mulo -o finanche, più fantasiosamente, un sassolino per volta, in una immensa catena umana- da un qualsiasi punto a qualunque altro. Anche se tali ipotesi riguardanti l'origine dei materiali è da prendere con delle pinze ancora più lunghe, alla luce dei fatti qui esposti. E certo questa idea alla base delle tecniche edilizie "megalitiche" è sicuramente meno incomprensibile di quella che porta inevitabilmente l'Utenza a ricorrere alle ipotesi famose di giganti, extraterrestri, levitazione e quant'altro.


Una nota a proposito del Complesso delle Piramidi di Giza:
avete mai notato il fatto che le piramidi hanno 
lo stesso colore della sabbia attorno a loro?

Il famoso occhio-sulla-piramide si può prendere come
un invito ad OSSERVARE certi fatti che rivelano
chiaramente le origini delle costruzioni "megalitiche"



Infine, questo si direbbe anche il più grande Mistero relativo alla Frammassoneria, o più semplicemente MASSOneria, dove il misterioso nome della "società segreta" è evidentemente derivato dal concetto del masso, ovvero della (grande) pietra per cui al suo esordio essa era definita dei "tagliatori di pietra", e la cui dottrina esoterica è più o meno dichiaratamente originaria dell' "antico Egitto".  E' a questo punto che, levando di mezzo quella ambigua lettera "T" che fu un tempo simbolo di Tammuz e prototipo funzionale della più famosa croce cristiana, tra i più famosi simboli conosciuti, il nostro "misTero" diventa "misero". Perché questo è un mondo di parole, e il gioco-di-parole è sempre inevitabile, in ogni caso. Il genio dei "liberi muratori", che si definirono per tanto tempo "tagliatori di pietra", è stato quello di inventare il cemento. Questo non soltanto ha evitato loro di compiere imprese che di fatto sarebbero impossibili ancora oggi (così come al contrario sono tanto più possibili, e relativamente ancor più semplici oggi) ma è all'origine di quel "mistero d'Egitto" che ha arrovellate le menti dell'utenza generazione dopo generazione, e ha reso il turismo l'unica industria redditizia per gli Egiziani moderni, così come per altri "paesi poveri" in Sud America.

Segue una piccola galleria fotografica delle famose mura megalitiche Peruviane, da immagini trovate su Google Images; una volta rivelato l'arcano, i loro loro bordi arrotondati sono perfettamente giustificati da una composizione artificiale dell'insieme, e non soltanto delle tecniche di lavorazione,


Costruzioni Inca a Cuzco

(Da notare nella foto qui sopra le crepe ben visibili in basso a destra 
e sul terzo blocco in alto da destra; un indizio rilevante)


Tempio di Coricancha a Cuzco, Peru Foto Nicolas Duval /Flickr


Cuzco - Foto: naumans2b.blogspot.it


Mura Inca di Sacsayhuaman 
Cusco, Peru - Foto: 
photosbymartin.com


Sacsayhuaman, Cuzco, Peru - Opera in pietra delle Mura della Fortezza Foto CecilImages


Calle Triunfo, Cusco, Peru -- Fonte: Alamy

Infine, queste due foto seguenti come in minor misura quella qui sopra, mostrano dei particolari "rilievi" sui blocchi, che sono certamente più facili da spiegare partendo dal presupposto che essi siano stati colati e stampati, che non "tagliati" e "scolpiti":


Cuzco - Foto: worldglobetrotters.com


La disascalia originale di questa immagine su DavidPratt.info utilizza degli aggettivi precisi:

Fig. 5.1 Le mura della strada Hatunrumiyoc a Cuzco. Le pietre poligonali
hanno solitamente facce "a cuscino" (convesse) e delle giunture 
smussate e infossate (Trad. mia -- enfasi aggiunta)

Quale potrebbe essere il motivo pratico di una simile lavorazione, dovendo scolpire delle pietre? Queste caratteristiche sono molto più verosimilmente dovute alla tecnica della colatura .
A sfavore della ipotesi di pietre naturali gioca anche la qualità cromatica, molto evidentemente uniforme nell'insieme e nelle singole pietre; è pur vero che certe rocce -come il marmo bianco- sono perfettamente uniformi, ma i blocchi sono scelti con cura per la loro purezza solo in virtù dell'uso artistico previsto, cosa che non avrebbe dovuto preoccupare i costruttori di fortificazioni e mura di cinta; come vediamo, invece, le pietre delle varie costruzioni sono tutte uguali fra loro, senza difetti o venature di sorta, e in alcuni casi, come nella Fortezza di Sacsayhuaman, il loro colore ricorda da vicino quello del comune Portland (!!!)
Un'altra foto dal sito di David Pratt, che nella sua pagina dedicata alla "Civiltà perdute delle Ande" descrive la teoria di Davidovits e quella dell' "ammorbidimento" della pietra per mezzo di "tecniche" e/o agenti chimici, come pure ipotizzato da Sitchin; quale delle due è la più verosimile?


Le forme qui sopra sono state incise con tecniche sconosciute,
oppure semplicemente impresse quando il blocco era ancora 
morbido, come suggeriscono i loro bordi infossati?

Questo video su YouTube racconta tutto sulle piramidi nel dettaglio, per chi fosse interessato a levarsi ogni residuo - o granello- di dubbio; purtroppo -al solito- è in Inglese:



Infine, nel mondo-di-parole in cui viviamo, i "tagliatori" di pietra hanno conservato il più grande mistero dell'antico Egitto, e che riguarda principalmente la loro fama, il loro stesso nome; i Massoni, che si dicono pure Liberi Muratori, probabilmente conoscono molto bene questa realtà edilizia terragna, riguardante la materia prima di simili imponenti costruzioni, essendo custodi del segreto dei creatori dei "massi", che non sono mai stati "tagliati", estratti da cave e trasportati e scolpiti con immani sforzi da migliaia di schiavi, ma semplicemente stampati in loco, nelle forme, nelle quantità e nelle dimensioni volute.
E così come il loro segreto im/posto sulla misteriosa 'civiltà megalitica" riguarda popoli misteriosi e tecnologie anacronistiche, la realtà delle architetture antiche conferma ancora una volta e con estrema chiarezza il loro ruolo -parafrasando l'opera di Jüri Lina- di "architetti della menzogna".

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Non possiamo evitare di menzionare qui i racconti "biblici" sulla presunta schiavitù Egiziana degli ebrei, per quanto debba premettere che la mia opinione in proposito è quella più diffusa tra gli archeologi e cioè, secondo Wikipedia:

":.. l'archeologia rivela una storia diversa delle origini del popolo ebraico: non necessariamente gli ebrei lasciarono il Levante. L'evidenza archeologica delle origini in gran parte indigene di Israele in Canaan, non in Egitto, è "schiacciante" e non lascia "spazio ad un esodo dall'Egitto o un pellegrinaggio di 40 anni attraverso il deserto del Sinai", secondo i minimalisti biblici.[7] Molti archeologi hanno abbandonato l'indagine archeologica di Mosè e dell'Esodo, reputandola "una ricerca inutile".[7] Un secolo di ricerca da parte di archeologi e egittologi non ha trovato nessuna prova che possa essere direttamente correlata alla narrazione in Esodo di una schiavitù egiziana e rispettiva fuga, con viaggi nel deserto, il che porta all'ipotesi che dell'Età del Ferro, Israele - i regni Giuda e di Israele - abbia le sue origini in Canaan, non in Egitto:[8][9] "
[https://it.wikipedia.org/wiki/Storia_degli_ebrei#Israeliti_.28al_586_a.C..29]

Al di là della etnia degli schiavi, che secondo alcuni studiosi erano Egiziani, sembra proprio che non esista un solo geroglifico o dipinto di sorta, in cui essi sono raffigurati all'opera, e in part. nel trasporto o nel sollevamento dei leggendari "megaliti"; non di meno, siamo ormai abituati dai mass media all'idea di questa titanica impresa edilizia, che secondo la mia teoria sarebbe stata tanto estesa nel tempo quanto relativamente semplice, paragonabile ad un moderno cantiere in scala 1000:1.

Se non troviamo file di schiavi che trasportano i "massoni" squadrati nelle raffigurazioni dell'epoca, tra le rare immagini del loro lavoro è significativa questa, su creation.com:

http://creation.com/egypt-chronology (Dimensioni originali QUI)

La didascalia originale recita:


"Schiavi Nubiani (pelle scura) e Asiatici (pelle gialla/probabilmente Semitici) ritratti mentre mescolano acqua e fango per creare mattoni. Vi si afferma che fossero prigionieri di guerra dalla Nubia e dalla Syro-Palestina. Questo rilievo proviene dalla tomba di Rekhmire, visir alla corte di Thutmoses III e Amenhotep II (XV Sec, a.C. secondo il calendario secolare)" (Id.)

qui gli operai impastano (vediamo un secchio e un materiale fluido) e apparentemente uno di loro modella o squadra un blocco di "pietra".  Anche nel racconto biblico, gli ebrei erano costretti a fabbricare "mattoni" (che in fondo sono solo una lettera più avanti rispetto ai "massoni"=), e a questo proposito cito ancora Wikipedia:

"Il principale materiale da costruzione in Egitto era costituito dai mattoni grazie alla grande abbondanza di fango proveniente dai sedimenti (limo) del fiume Nilo. Fonti archeologiche[24] confermano che esistevano effettivamente le mattonaie in Egitto, che il lavoro presso di esse era particolarmente duro, eseguito impastando il fango con la paglia, poi pigiandolo nei telai e infine cotto al sole. Normalmente il lavoro era eseguito da stranieri o schiavi ed era organizzato in squadre con responsabili e attendenti. Questo quadro mostra che quanto raccontato nel libro dell'Esodo a proposito della fabbricazione di mattoni da parte del popolo di Israele è compatibile con i dati archeologici, il che è un fattore a favore dell'origine storica del racconto dell'Esodo." (https://it.wikipedia.org/wiki/Esodo_(evento))

Che poi un materiale edilizio possa sostenere una ipotesi storica, è qualcosa che può avvenire solo in un mondo i cui abitanti credono di vivere su una palla rotante... Ma passiamo oltre.

Il motivo della favolosa "fuga" e dell'Esodo stesso sarebbe stato cagionato proprio all'ingiustizia del "faraone" che pretendeva che gli Israeliti fabbricassero mattoni senza il solito rifornimento di paglia, costringendoli quindi a un doppio lavoro. In Esodo 5, 12 leggiamo:

"Portate a termine il vostro lavoro: ogni giorno lo stesso quantitativo come quando avevate la paglia". 14Bastonarono gli scribi degli Israeliti, quelli che i sovrintendenti del faraone avevano costituito loro capi, dicendo: "Perché non avete portato a termine né ieri né oggi il vostro numero di mattoni come prima?".

Una visione "religiosa" dei fatti è quella di Unionecatechisti.it:

"Mentre per quello che si riferisce alla raffigurazione della costruzione dei mattoni, la schiavitù ebraica è una schiavitù insolita, poiché non erano prigionieri di guerra, ma costituivano un pericolo per lo Stato, erano troppi e li si stancava fisicamente finché non avessero le energie necessarie a congregarsi per dare inizio a qualche rivoluzione.
Quindi la costruzione dei mattoni aveva questa finalità."
(http://www.unionecatechisti.it/Catechesi/Lezioni/Spirt0405/Corso2/2004_12_04.htm)

Torno a ripetere, la mia personale ipotesi è -stranamente- anche quella più diffusa presso gli archeologi, per cui non ci fu alcuna schiavitù degli ebrei in Egitto, e sospetto che anche le figure dei "faraoni" siano tutt'altro che storicamente provate, o probabili. Ma queste sono le opinioni di un ricercatore "profano".

Nella realtà dei fatti non esistono prove sostanziali della celebre schiavitù; e, come si è visto dapprima, in questa stessa realtà esiste un popolo che è sicuramente implicato, e verosimilmente all'origine dell'istituzione della massoneria, la quale del resto condivide ideali, luoghi, simboli e personaggi della mitologia giudaica come il famoso Hiram Abiff, protagonista principale dell'iniziazione rituale alla dottrina dei Frammassoni. 
In breve, i pochi indizi per la nostra indagine mentale (perché a questo si riduce sempre ogni ricerca) si possono riassumere 1) nel coinvolgimento -di qualche tipo- degli antichi Israeliti nella costruzione delle piramidi 2) nella diffusione di nozioni storiche e mitiche e leggendarie, indistintamente, secondo il metodo ben collaudato di frammenti sparsi e mezze verità che formano solide bugie intere -proprio come i ciottoli formano blocchi di calcestruzzo! 3) nella origine ebraica della società Massonica, tra i cui compiti è preminente quello della custodia di determinate "verità", e della propaganda di altre -- di quest'ultimo punto il lettore di VerOrizzonte dovrebbe già avere un notevole esempio in mente.

Leggiamo questo stralcio contenente una interessante traduzione, dal sito della "Torre di Guardia" (WatchTower - "testimoni di Geova"):

"Nei tempi biblici la fabbricazione di mattoni seccati al sole era un’importante attività nella valle del Nilo. Antichi monumenti egizi fatti con mattoni di questo tipo sono giunti fino ai nostri giorni. Il processo di fabbricazione viene illustrato in una pittura murale nella tomba di Rekhmire, a Tebe [come si è detto sopra, probabilmente l'unica in circolazione, NdT]. Questa tomba risale al XV secolo a.E.V. ed è quindi quasi contemporanea agli avvenimenti narrati nel libro di Esodo.
Un’enciclopedia biblica descrive così la scena raffigurata in questa pittura: “Viene portata dell’acqua; il fango viene mescolato con una zappa e poi portato in un luogo apposito dove il mattonaio può lavorarlo. Il fango viene pressato in uno stampo di legno che il mattonaio tiene appoggiato al suolo. Si solleva poi lo stampo, e il mattone che ha appena preso forma è lasciato al sole ad asciugare. Vengono formate molte file di mattoni, che una volta seccati vengono impilati pronti per l’uso. Questa procedura si segue ancora nel Vicino Oriente”. — The International Standard Bible Encyclopedia." 
(Enfasi aggiunta)

Infine, chiunque e quantunque fossero quegli "schiavi", o semplici manovali, impiegati nelle costruzioni "megalitiche", la loro attività principale era quella di creare mattoni; di qualunque dimensione essi fossero; non si vede né si legge da nessuna parte della loro messa in opera, dal momento che -secondo la mia teoria personale- essi venivano formati in loco, per divenire gli inamovibili, pesantissimi "massoni", o mega-liti, che secondo la linea cronologica "ufficiale" sarebbero rimasti in quelle posizioni per millenni. 

Sul fatto poi che il blogger tenda a ritenere più verosimile il calendario Ebraico rispetto a quello dei Gentili, preferisco non approfondire l'argomento in questa sede già storicamente controversa di suo, ma non di meno voglio condividere il mio pensiero, secondo cui non esiste un passato tanto remoto quanto lo è quello descritto -in ogni dettaglio- nei "libri di testo", sia che si tratti di "biologia" che di "paleontologia", "antropologia" o "archeologia", queste differenti visioni confermano tutte soltanto l'unica verità biblica, per cui "In principio fu il Logos", con ogni conseguenza nota. O meno.

In questo sarcastico mondo-di-parole, una volta estinto il "Mistero" degli antichi abitanti dell'Egitto (nome che sappiamo derivato dal Gr. "avvoltoio"), otteniamo esattamente ciò che è questo Paese al giorno d'oggi: Misero, come leggiamo su egyptindependent.com:

Trad.: "Il 27.8 percento degli Egiziani 
vive sotto la soglia della povertà
- CAPMAS" (Central Agency for Public Mobilisation and Statistics)


-- Torniamo al presente, e valutiamo per un istante quella che si auto-definisce "intelligenza" umana, come quella dei Brasiliani che condividono questa notizia pubblicata da un sito Ispanico, e diffusa da uno "studioso" Teutonico di cui sinceramente preferisco non sapere altro:

Trad.: "Annunciato che la Terra sta girando più 
rapidamente e che il giorno dura 16 ore
Uno scienziato Tedesco i cui studi sono iniziati nel 2000
afferma che il pianeta ha aumentata la velocità del suo
movimento di rotazione..." (Todocurioso.net)"

E io che pensavo di essere un perditempo...
Ma in effetti, lo abbiamo constatato un po' tutti, il Giramento Di Palle generale è in costante aumento, e questa situazione dovrà prima o poi trovare uno sfogo di qualche sorta, che possa contrastare decisa/mente la reale Gravità dello stato delle cose...

Come sempre, le cose più OVVIE sono le più trascurate, e per questo le gigantesche piramidi di blocchi di sabbia in mezzo a un deserto composto di sabbia non sembrano aver mai insospettito i loro visitatori/osservatori nel corso del tempo. Di questa triste realtà ci ricorda oggi Matthew McMahan‎ che condivide la seguente immagine nel gruppo Facebook Earth is flat - Seriously! (Geocentric common sense perspective):


Trad.: "SE LA LUNA E' TANTO 
LUMINOSA DALLA TERRA...
QUANTO SAREBBE LUMINOSA
SULLA SUPERFICIE?"

Questa è quella che io direi una Gran Bella Domanda, anche se Mr. Pro-spiracy sembra l'unico ad averla posta tanto chiaramente. Un post brillante, senza dubbio.
Ogni risposta qui vale l'altra, da che nessuno è mai stato sulla "superficie lunare", e oso sperare che questo sia ben chiaro nella mente del lettore di VerOrizzonte (che non l'abbia mai fatto=)

Ancora a proposito di intelligenza, leggiamo le parole del Genio per antonomasia, Nikola Tesla, in questa image macro di Dhaval Rashmikant Rao (da Facebook):


Trad.: "La teoria [della relatività] avvolge tutti questi
errori e queste fallacie e li ricopre di magnifiche 
vesti matematiche, le quali affascinano, confondono 
e rendono la gente cieca sugli errori di fondo.
La teoria è come un mendicante vestito di porpora,
che la gente ignorante prende per un re. I suoi 
esponenti sono uomini molto brillanti, ma sono dei
metafisici piuttosto che degli scienziati."
- Nikola Tesla (New York Times - 11 Luglio 1935 - pag. 23, cap. 8)

Perché tutto è relativo, e in particolare lo è la "teoria della relatività", dove la Grande "G" della Gravità domina su ogni realtà esperita nell'osservazione dei fenomeni naturali, schiacciandola.
E' una LEGGE, lo sapete...

A questo punto occorre "risollevare gli spiriti" -e i cervelli- con l'intervento provvidenziale di RaiseYourBrain, che pubblica questa notizia finora inedita;


Trad.: "LO SAPEVATE?
Prima che Isaac Newton
 inventasse la gravità nel 1869, 
la gente poteva volare"

... non ci resta che sorridere. Semmai, de-ridere. Perché temo che questa intelligente burla sarà contemplata da alcuni -per un tempo variabile- come una realtà di fatto.
Permettetemi quindi di aggiungere: "era solo uno scherzo!" =)
Ahimè! 

Infine, questa bella, grande e inedita mappa condivisa da Henrik Nielsen‎ su Flat Earth Unite;



Non chiedetemi nulla in proposito, perché questo è tutto ciò che so. 
E che non è opera mia =)

Un anno fa, mi dice Facebook, ho pubblicato questo ritratto telefonico della mia Cara Milla, che pongo in chiusura come un dolce da condividere con i miei lettori:


Anche sul Libro delle Facce degli umani ogni tanto compare una faccia simpatica=)

4 commenti:

  1. Articolo oltre modo interessante, nonché portatore di qualche occasionale e sana risata ("...in effetti, lo abbiamo constatato un po' tutti, il Giramento Di Palle generale è in costante aumento...").
    Molto, molto, molto interessante questa cosa delle piramidi e delle costruzioni "megalitiche". E' incredibile come spesso le spiegazioni più semplici e per certi versi magari anche banali, siano alla fine le più probabili.
    Ciò non toglie che nel passato molto remoto, potessero esistere società tecnologicamente avanzate simili o anche superiori alla nostra. Società che in qualche modo si sono autodistrutte (da qualche parte ho letto che questo nostro "giro di giostra" sarebbe il quinto e ultimo kali yuga) lasciando delle tracce che molti studiosi oggi definiscono Oopart:

    http://mistero.me/wp-content/uploads/2014/09/Ancient-nanostructures-in-Ural-mountains_0.jpg

    Allo stesso modo, credo anche che la semplice spiegazione della realizzazione dei mattoni giganteschi delle piramidi, non escluda necessariamente la possibilità di tecnologie a lievitazione, presumibilmente utilizzate per realizzare questo:

    https://www.google.it/url?sa=i&rct=j&q=&esrc=s&source=images&cd=&ved=0ahUKEwiJ3Z249t_QAhWG1RoKHVziCXwQjBwIBA&url=http%3A%2F%2Fwww.thebohemianblog.com%2Fwp-content%2Fuploads%2F2014%2F10%2FThe-Coral-Castle-14-DR.jpg&psig=AFQjCNHKrfoIXCw3t_-Rxa2gkj3h3AGasA&ust=1481125990011396

    Qualcuno lo spiega così:

    https://www.youtube.com/watch?v=XJ8n_HU0vP0

    Poi c'è anche quest'altro "mistero":

    https://i.ytimg.com/vi/jo-oEk8itlo/maxresdefault.jpg

    Anche questa è fatta sul posto?

    Secondo me sono valide entrambe le soluzioni:

    https://www.youtube.com/watch?v=2MzojILZn8I

    ...........ora devo tornare ai miei giovani ed eliocentristi allievi (ho approfittato di questa orta buca =)...........a presto!!

    Dario

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    1. "E se la maggior parte di quello che ci hanno insegnato sulla fisica fossero menzogne?" si chiede il sig. Tinelli; io parto da un presupposto simile che non comprende le parole "sulla fisica", e continuando in questa direzione mi sto rendendo conto che la risposta è sempre quella, in ogni campo dello scibile umano; non c'è assolutamente nulla di "vero" o "reale", se non che noi lo riteniamo tale, e per fare questo è necessario "credere" che lo sia, con la codificazione del nostro "pensiero" in "parola", altrimenti saremmo tutti felici e beati e incoscienti, come i bambini piccoli.
      Infatti, se consideri il famoso adagio "L'ignoranza è Buddha", devi anche considerare il fatto che l'unica forma di "ignoranza" completa è quella dei bambini in età prescolare.
      Conosco il sito di Baalbek dal millennio scorso, ovviamente... in tutta la sua famosa imponenza è solo un altro piccolo mistero fra mille, e ti dirò di più: sembrerebbe quasi fatto apposta per essere ammirato dai posteri in tutta la sua -apparente- inspiegabilità "fisica"; per quanto mi riguarda, potrebbe anche essersi materializzato in un solo istante di grande sforzo meditativo da parte di qualcuno che non conosceremo mai, solo l'esperienza mi dice che non è questo il caso...
      Molto interessante il video, non escludo che lo incollerò nel prossimo post . Avevo letto tempo fa dell'entomologo e del suo scooter 'antigravità', è strano che nessuno abbia seguite le sue orme...
      Grazie per il commento, e il link, e a presto!

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    2. P.S.: e come forse ho già anche scritto da qualche parte, credo che di fatto i bambini piccoli sappiano TUTTO quello che c'è da sapere; poi cominciano i problemi, logica/mente

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    3. P.P.S.: il sig. Tinelli è il traduttore del video che hai linkato, non un mio vicino di casa =D

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