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lunedì 22 febbraio 2016

Il Genio Elettrico

A cavallo tra i millenni più recenti Nikola Tesla era già un "eroe" per me, solo grazie alle informazioni avute da internet; quello che risulta enigmatico della sua persona non si limita all' evidente contraddizione di tanto anonimato rispetto alla sua statura scientifica, ma il suo ruolo di 'medium'. Non tutti sanno che Tesla "vedeva" ciò che poteva e/o doveva fare, prima di costruire cosette come la Turbina di Tesla, o la trasmissione di energia elettrica "Wi-Fi"; oggi su Facebook hanno pubblicate queste due immagini, che affermano la sua levatura meta-scientifica, per cui egli rappresenta un indizio del legame che un tempo univa la religione alla conoscenza pura, o "scienza", e che si è conservato solo all'interno della sfera esoterica.

Il giorno in cui la scienza inizierà a studiare i fenomeni non-fisici, 
farà più progressi in un decennio che in tutti i secoli 
precedenti della sua esistenza. - Nikola Tesla

e ancora:

 

"L'istinto è qualcosa che trascende la conoscenza" - Nikola Tesla

La conoscenza della "magia", del "fluido vivente" che permea ogni cosa "animata" o "animale", il cosiddetto 'mana' dei melanesiani (il prana Induista) è il fondamento della conoscenza stessa, così come nel concetto Induista e Buddista di "maya", espresso nei termini più elegiaci e ricamati degni della logosfera religiosa; non può esistere conoscenza più elevata della conoscenza di sè stessi, e la conoscenza della propria illusione, del "velo di maya" che ci rende "persone" -ovvero, maschere teatrali- sul palcoscenico/set in fondo ai cieli, è la conoscenza suprema dell'essere umano; non possiamo forse conoscere il motivo di questa mascherata, ma del resto sappiamo che va avanti da un pezzo, o da "sempre".. 

Il più grande scienziato dell'era moderna, quello che ci ha data l'elettricità nelle case e avrebbe anche voluta darcela GRATIS e per SEMPRE, ma per qualche motivo non è riuscito nell'impresa, questo Genio maiuscolo ormai ri-scoperto dall'utenza millenaria del web, possedeva questa conoscenza, che è il fondamento della conoscenza stessa, e che può riguardare soltanto sè stessi, la natura dell'essere umano rappresentata dalla propria persona;  
questa natura non si esprime attraverso l'acquisizione di dati, la loro elaborazione e trasmissione, come si presume che sia nei "processi di educazione scolastica" che io definisco "ammaestramento", ma come diceva Tesla attraverso l'istinto, la "facoltà di comprendere un fenomeno" distinta dalla capacità intellettuale di associare e ridurre in essenza un fenomeno ad una serie di pensieri, dati, parole e numeri, per cui "la terra gira" come dice qualcuno, oppure "E=mc2", etc.
Per dirla con Eraclito, a proposito del nous:

"Così ci sono coloro che parlano con νοῦς e l'erudizione non è segno di νοῦς"

Ovvero, è inutile possedere un archivio mentale di informazioni che sono immagazzinate nell'ombra della mente (come la Grande Palla Girevole) quando poi non esiste una attività elettrica in grado di renderle in energia, di produrre nuovi pensieri e nuova attività mentale per l'individuo e per chi condivide l'informazione; se i Greci avessero conosciuto Tesla avrebbero detto che c'era un "demone" a ispirarlo, come per Socrate; e come per tutti, se intendiamo il classico δαίμων che sta per "essere divino"... E non certo per "diavolo" come sarebbe facile tradurlo nella nostra logosfera misterica. Dèi e diavoli sono abitanti della nostra psiche, come lo siamo noi stessi.

Tesla, l'inventore dell'Era Elettrica, dovette ammettere infine che la scienza potrebbe avanzare in modo letteralmente prodigioso, solo una volta che sia ri-conosciuto il prodigio che soggiace a tutto ciò che esiste, quella stessa magia la cui scienza è appannaggio della "élite", che invariabilmente la pratica nella forma più "nera" possibile; ma il pensiero di Tesla, così come i suoi intenti umanistici, vanno anche contro il materialismo, che è il principio stesso della religione babilonese, e pertanto non sarà mai divulgato a livello massivo, o scolastico; ciò che tra/scende va oltre ciò che che invece è sensibile e cono/scibile; non potrebbe che essere superiore, ma infine si può esprimere soltanto secondo le capacità del medium, secondo le arti e i mestieri che pratica il singolo qualunque cosa faccia per esprimerlo;

Tesla, il più grande scienziato dell'era moderna, con queste due frasi ha riassunto ciò che è necessario sapere della scienza stessa, al di là della sua specializzazione, della sua classificazione logica; che è in essenza la conoscenza di un fenomeno relativo ad ogni singolo individuo, e per ognuno e tutti noi è relativo alla nostra stessa volontà di essere sottomessi oppure distaccati, più o meno equilibrati rispetto a questa 'manifestazione' cosmica; quindi che la scienza è inevitabilmente relativa alla magia dal momento, che l'essere umano è manifestazione del mana, come ogni altra forma di vita,  o cosa esistente in fondo ai cieli, e nel nostro mondo-di-parole questo equivale al maya della tradizione Induista e Buddista. L'idea di "vivere in un ologramma" è, lungi dall'essere una moderna teoria scientifica, un fondamento della tradizione esoterica, è parte di questa paradossale "realtà" dell'essere umano che la religione cattolica rinnega, e nega al suo affiliato, attraverso l'unico principio universale del materialismo. Non potrebbe esserci un altro motivo se non ricavare un profitto, ovvero dei beni materiali da questo, perchè solo un materialista può apprezzare questa sorta di potere, che dal più alto gradino fino all'ultimo non può che dipendere interamente da chi costituisce il gradino sottostante. Tutti gli aspetti materiali derivati da questa architettura del potere non possono che essere negativi per ogni sorta di collettività possibile e immaginabile; ma del resto, non conosciamo veramente un altro tipo di potere esercitato dall'uomo nei confronti dei suoi pari, così è sempre stato da che mondo è mondo. Forse questo pensiero varrebbe la pena di una riflessione, di quando in quando, per chi potesse mai avere più potere del blogger scrivente.

La meccanica quantistica prova che la materia non è tanto materiale (solida) quanto fluida, che l'esito dell'esperimento fisico è alterato dalla presenza dell'osservatore, infine che esso dipende interamente dall'osservatore stesso, che se non ci fosse non ci sarebbe alcun esperimento. E questo vale per tutti, in un modo o nell'altro, qualunque sia l'oggetto delle nostre osservazioni sul fondo dei cieli, e dei nostri esperimenti.
Per il lettore di questo blog, sarà ormaci chiaro che la scienza qui viene espressa nei termini puri e immediati della ricerca che riguarda la Questione Più Fondamentale per il terricolo bipede, la Terra stessa sulla quale ri/siediamo e camminiamo, un fattore stranemente trascurato controverso, come abbiamo avuto modo di vedere in questa sede, dal momento che riguarda i suoi abitanti e le loro più elementari capacità mentali, e che queste si possono ridurre finanche alla mera istintività cognitiva per cui ogni bambino è ben consapevole del fatto che questa Terra è ferma, e piatta. Ma dopo qualche anno di bugie, sarà disposto ad accettare la più grande bugia, quella della Grande, Grande Palla di Terra, fra  le tante altre che è stato ammaestrato ad accettare; questo nostro esperimento quantistico si basa sul presupposto che tutti noi siamo stati ammaestrati a ri-conoscere questa Terra come un mappamondo gigante, senza più nemmeno considerare le nostre qualità istintive, che in ogni momento e sempre ci dicono chiaramente che questa terra è ferma, e piatta. E che esista ancora una via d'uscita per tutti noi terricoli abilmente ammaestrati a/da una volontà aliena, se soltanto saremo in grado di ri/conoscere la sacralità della vera scienza, ovvero della conoscenza, riguardo questa condizione paradossale, la quale nostro malgrado interessa ognuno di noi; se questa realtà fondamentale, che oggi corrisponde alla più fondamentale Bugia sostenuta da chiunque ne abbia interesse nel farlo, o da chi al contrario semplicemente non vi presti la minima attenzione, sarà riportata agli antichi splendori della Ragione e del Buon Senso che possono derivare solo dall'istinto umano, soltanto allora si avrà il Minimo Indispensabile per poter affrontare un vero Balzo evolutivo come quello teorizzato da Tesla; così come il mana è soprannaturale E naturale allo stesso tempo, così è l'uomo che sa ri-conoscere questo principio in sè, conoscendo quella "matrice" biologica, la forza creatrice E l'illusione materiale del maya di cui partecipa la sua natura terricola, la stessa illusione su cui è sorto ed è sostenuto l'Impero Ecclesiastico Romano sull' ignoranza delle genti, cioè a dirsi, sul "mistero".

Non è per un caso che termini come il melanesiano mana e il sanscrito maya, come del resto la nostra magia, derivata forse dai "magi", condividano la radice MA, che nella lingua del mistero è la radice stessa dalla madre, mater/materia, che ha trovato il suo posto nel paradossale pantheon "monoteistico" di Roma, nelle vesti di "Maria". Nel vocabolario Sumero, MA è la terra primordiale, "la madre della montagna".
Noi viviamo in un mondo di parole, questa è la prima realtà da ri/scoprire, e da tenere sempre presente durante la nostra ricerca; che a queste parole corrispondano dei numeri, è pure una realtà degna di considerazione da che il valore matematico è assoluto e superiore ad ogni differenziazione derivata dalla 'confusione delle lingue' di biblica memoria, ma fintanto che non siamo computers, o matematici, o cabalisti, ci possiamo contentare di riconoscere la loro ineffabilità, e la loro utilità pratica, esprimendo il nostro pensiero con l'uso del vecchio codice alfabetico Latino, aggiornato all'ISO 9002, e affidandoci ancora alla buona volontà del prossimo per ri-conoscerne qualche significato.

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