Isaia 14,13:
Eppure tu pensavi nel tuo cuore:
"Salirò in cielo,
sopra le stelle di Dio
innalzerò il mio trono,
dimorerò sul monte dell'assemblea,
nella vera dimora divina.
14 Salirò sulle regioni superiori delle nubi,
mi farò uguale all'Altissimo".
Isaia 40,22:
Egli siede sopra la volta del mondo,
da dove gli abitanti sembrano cavallette.
Egli stende il cielo come un velo,
lo dispiega come una tenda dove abitare
Nella versione "King James" si legge "I will sit on the mountain where the gods meet in the far recesses of the north, I will rise high above the cloud-banks and make myself like the most high"
Ovvero:
"siederò sulla montagna dove si incontrano gli dei, nei remoti recessi del nord, mi eleverò alto sopra i banchi di nubi, e mi renderò simile all'Altissimo"
nell'originale testo ebraico, בְּהַר che sta per "sul monte" significa anche "chiarezza" e "luminosità"; e la "luminosità" dei nostri pensieri si può paragonare alla loro "elevazione", alla "altezza" che essi raggiungono, nel nostro mondo-di-parole, da che l'idea di "superiore" vale per ogni cosa a cui sia paragonabile qualunque altra cosa "inferiore";
Che la gente vista dall'alto sia simile agli insetti, invece, è un fatto risaputo da sempre, o almeno dalla prima volta che qualcuno si alzò davvero in alto sopra un luogo affollato; ma il motivo per cui "Isaia" utilizzò questa analogia va forse ricercato nel fatto che se guardiamo a Terra da molto, molto in alto, fino a poter scorgere quei confini che per ora rimangono ignoti per tutti noi, al di là delle mura di ghiaccio antartico, in una visione di cui a quanto pare soltanto l'Altissimo può godere --assiso sul trono sopra la vòlta celeste, nella ver. King James-- non si vedrebbe alcun abitante di nessuna dimensione, nemmeno con una vista "divina". E' un tipo di linguaggio "allegorico" che lascia intendere proprio quel genere di "magia tecnologica" di cui si diceva prima, e che anche in questo caso può impressionare chi è protagonista involontario del "cargo cult" ma che nondimeno RIVELA nel suo linguaggio poetico-cabalistico una realtà "occulta" -- e in questa occasione notiamo che "culto" e "occulto" condividono la medesima radice, per cui ogni "culto" è "nascosto sotto una specie di mistero"...
Significa forse che qualcuno già allora poteva vedere quaggiù, da lassù, fors'anche al di sopra di quella fantomatica vòlta celeste, e se consideriamo i termini (di paragone) utilizzati qui dall'autore di questo antico "godleak", si direbbe la descrizione di una sorta "tecnologia satellitare" che forse soltanto in questo caso si potrebbe considerare paradossalmente verosimile, rispetto alla presunta "tecnologia orbitante" di NASA & Co., ovvero una tecnologia che permetteva agli antichi "anunnaki" --utilizzando il termine Sumero di sitchiniana memoria-- di osservare i loro simili e l'umanità intera (pur decisamente meno folta, in quell'era teorica) con qualche sistema di tele-visione, ovvero visione-da-lontano. Anche in questo caso, come si diceva a riguardo degli "ufo", una simile tecnologia allora poteva apparire tanto "magica" per chi non la conosceva quanto lo erano le macchine volanti, e il fatto che oggi conosciamo i tele-scopi e la tele-visione, e ogni altra diavoleria per ingrandire e tele-trasmettere le immagini ovunque, mentre i velivoli anti-gravitazionali appartengono ancora soltanto al regno della fantascienza coatta, dipende dalla scelta degli stessi detentori del "segreto", ovvero di chi ha trasformata la conoscenza di certe tecnologie particolari -e non di altre- in un ulteriore mistero moderno.
https://en.wikipedia.org/wiki/Nikola_Tesla#/media/File:N.Tesla.JPG
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Anche l'ambizione "diabolica" di cui scrive Isaia, del mitico "angelo caduto", è limitata al raggiungimento di un luogo elevato, il monte Meru della tradizione Indu-Buddhista, l'albero Yggdrasil delle saghe Nordiche, l'Olimpo dei mito classico, etc., che per il lettore Inglese è oltre il "banco di nubi", e per noi "le regioni superiori delle nubi", anche qui non abbiamo altre indicazioni utili riguardo l'altezza; ma occorre anche conoscere il soggetto della predica, colui che pretendeva di eguagliare l'Altissimo. Sitchin menziona nei suoi scritti l'episodio della Torre di Babele, e un ipotetico retroscena "paleoastronautico" che potrebbe forse rivelare qualche indizio a proposito della vera identità di "Nimrod", o della sua forma non-simbolica;
è interessante notare, nel nostro mondo-di-parole che il termine הֵילֵ֣ל (hê·lêl), translitterato nell'Inglese "O Lucifer", tradotto alla lettera è "collina", mentre in forma verbale è "lodare", "pregare", "elogiare", etc.; anche qui si tratta di qualcosa che, in un modo o nell'altro, si "eleva", e paradossalmente sono entrambi opposti al concetto dell'essere "infero", inferiore e infernale, che viene associato in genere all'entità diabolica.
Il termine della versione Greca, tradotto in "morning star" in Inglese e "stella del mattino" in Italiano, è εωσφόρος (Heōsphóros) ovvero "portatore dell'alba" (Eos-foro) e non "della luce"; quindi nel Septuaginta il nostro misterioso, sinistro "Lucifero" è definito non soltanto "astro del mattino, figlio dell'aurora", come riportato nella Ver. It., ma addirittura "ο πρωϊ ανατέλλων", ovvero "(colui) del mattino nascente".
In entrambi i casi, non si direbbero esattamente degli epiteti di tipo "diabolico", così come del resto non lo è l'attributo di "portatore della luce", ma la particolarità che colpisce è lo specifico ufficio del soggetto, direttamente correlato alla funzione di "illuminatore", che è evidentemente associato all'Alba, al ri-sorgere quotidiano del sole, e infatti com'è noto "lucifero" o Heōsphóros è un epiteto di Apollo/Apollyon (Apollo Luciferos), conduttore del carro solare.
https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/2/21/Apollo1.JPG
"Apollo solare con l'aureola radiante di Helios in un mosaico pavimentale romano
a El Djem in Tunisia, tardo II Secolo" (da notare la somiglianza con l'aureola "cristiana")
E dal momento che - come scrisse Paine- la religione cristiana è una mera parodia del culto solare, come risulta ovvio dagli eventi solari che corrispondono a quelli evangelici, possiamo trarre le nostre giuste - per quanto personali- conclusioni a questo proposito.
Può apparire forse "strano", nella nostra strana logosfera romanza, e cattolica, il pensiero di un "diavolo" che -seppure mantenendo le qualità ignee relative al "calderone solare"- può corrispondere all'artefice del nostro "inferno quotidiano" sulla Terra, se quello stesso "Apollo" figlio (bastardo) di "Zeus" (da cui il nostro Deus) fosse il responsabile della drammatica condizione di questi esseri umani apparentemente abbandonati a loro stessi in fondo ai cieli, sempre alla ricerca di risposte e di verità che raramente vengono rivelate e ri-conosciute da tutti; cosa può essere più prezioso della conoscenza, è una di quelle domande fatidiche che il neo-geo-centrista si pone con una certa (auto)ironia, quando la CONSAPEVOLEZZA di un piano statico sotto di sè ha definitivamente sop/pian/tato il dogma scientifico universale; ora ad es. per il blogger appare chiaro come la "rilettura sitchiniana" del mito Sumero, da cui derivò il culto e il Sistema Religioso Babilonese, quello Ebraico e infine quello Giudeo/Cristiano, dopo tutto potrebbe ancora rivelare alcuni aspetti interessanti dei nostri oscuri esordi, una volta censurata di quell'entimema paradossale per cui "gli "dèi" erano "extraterrestri".
Un'altra coincidenza, fra le tante
(https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/2/2b/Apollo_program_insignia.png)
Può apparire forse "strano", nella nostra strana logosfera romanza, e cattolica, il pensiero di un "diavolo" che -seppure mantenendo le qualità ignee relative al "calderone solare"- può corrispondere all'artefice del nostro "inferno quotidiano" sulla Terra, se quello stesso "Apollo" figlio (bastardo) di "Zeus" (da cui il nostro Deus) fosse il responsabile della drammatica condizione di questi esseri umani apparentemente abbandonati a loro stessi in fondo ai cieli, sempre alla ricerca di risposte e di verità che raramente vengono rivelate e ri-conosciute da tutti; cosa può essere più prezioso della conoscenza, è una di quelle domande fatidiche che il neo-geo-centrista si pone con una certa (auto)ironia, quando la CONSAPEVOLEZZA di un piano statico sotto di sè ha definitivamente sop/pian/tato il dogma scientifico universale; ora ad es. per il blogger appare chiaro come la "rilettura sitchiniana" del mito Sumero, da cui derivò il culto e il Sistema Religioso Babilonese, quello Ebraico e infine quello Giudeo/Cristiano, dopo tutto potrebbe ancora rivelare alcuni aspetti interessanti dei nostri oscuri esordi, una volta censurata di quell'entimema paradossale per cui "gli "dèi" erano "extraterrestri".
Sitchin dà indicazioni precise
CHI ha "concesso" all'autore di simili ipotesi decisamente "rivoluzionarie" e teoricamente "incompatibili" con il dogma cattolico, di divenire uno degli autori più prolifici e più popolari della letteratura internazionale, lo sappiamo; sono gli stessi che non l'hanno bruciato sul rogo (simbolico) per ciò che avrebbe -teoricamente- "rivelato" con la sua opera. E pur di mantenere il segreto, come abbiamo visto, essi sono ben disposti a supportare (anche) le teorie paleoastronautiche di Sitchin, per cui gli "dèi" creatori (manipolatori genetici) dell'uomo si sono potuti facilmente accettare per gli umanoidi che furono (o sono?), purchè provenissero da una delle tante, infinite Grandi Palle di cui è ricolmo l'Universo insegnato oggi nelle Università.
In questo modo, il luogo di provenienza delle divinità creatrici sarebbe stato subito determinante per la conoscenza delle loro vere origini, tanto per gli inventori dei miti Astro-Teologici, per cui da Grandi Palle possono venire soltanto tante piccole palle, tante quante sono necessarie, così come per l'utenza religiosa e scientifica globale, sospesa in un vuoto buio pieno di stelline luccicanti, e in questo modo ancora una volta la favolosa Verità che può corrispondere solo alla Realtà dei fatti, è stata scongiurata da principio; generazioni di "millenaristi" e "teorici del complotto" che prevede un "cover-up" internazionale sul mistero "ufo" oggi hanno una nuova religione, completamente materialistica, con cui intrattenersi per qualche decennio, con dèi-astronauti che manipolano i geni a bordo di dischi volanti, missili e astronavi, per muoversi tra una Grande Palla e quell'altra.
E tutto questo è perfettamente, seppur incredibilmente compatibile, con il monoteismo, come si è visto, perchè si sa, nella religione del mistero JHWH era solo un nome in codice, che comprendeva il fratello buono e il fratello cattivo, e chissà chi altri; oppure anche Osiride e Iside; tutto è possibile nel mondo-di-parole, e infatti la Storia si differenza da qualunque (altra) storia solo per la sua iniziale Maiuscola.
Ho sempre considerata questa esperienza fisica al Piano Terreno (o Terrestre) come una sorta di "videogame in prima persona", per cui la possibile olografia universale teorizzata di recente è del tutto relativa alla mia propria virtualità al suo interno, e/o viceversa; questi due concetti delle due distinte illusioni, o "ri-creazioni" divino-cosmiche cicliche, sono quelli di cui ho ripetuto spesso qui i nomi in Sanscrito, di Līlā e Māyā, si possono facilmente paragonare a quello del videogame, se consideriamo che i nostri occhi non trasmettono ma ricevono soltanto immagini, e quindi noi non siamo quasi mai giocatori consapevoli del nostro proprio gioco, ma siamo simili invece ai protagonisti elettronici dei videogiochi di questo genere, personaggi senza alcuna identità certa, impegnati in qualche missione fin troppo complicata, di cui non si conoscono le ragioni e il fine preciso, e tantomeno l'esito.
immagine da un mio precedente articolo
Se un giorno, quando sarà il momento, questo "videogame" umano, questa "piattaforma hardware" (o presunta tale) si spegnesse, come sembra che capiti continuamente, e il giocatore ri-prendesse finalmente coscienza di Sè, forse allora sarebbe perfettamente chiaro perchè tutta la grande sofferenza, le passioni, gli sforzi infiniti e le emozioni mutevoli, l'odio e l'amore e gli amori e le guerre, le avventure e le disgrazie, i successi e le sconfitte, e ogni cosa apparentemente significativa di questo mondo, si potevano tutte comunque ridurre nei termini di "illusione creativa" e di "recita", o "passatempo", proprio come nella dottrina induista.
Questo è il principio della Magia vera e propria, di cui ogni cosa a questo mondo è conseguenza; è una sorta di Magia che non cela alcun trucco, e dove anzi tutto ciò che è evidente, patente, palese, manifesto, sensibile, banale e ovvio, e insomma ogni cosa in natura di cui si abbia notizia rappresenta il vero mistero, dal momento che non ne conosciamo la causa.
P.S.: In questo articolo a titolo "Zecharia Sitchin: inventore della bugia di Nibiru e degli Annunaki per conto degli Illuminati" Mr. Chaukeedaar allega il seguente video:
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