Traduzione di Jack.Daw tratta da
The Book of Enoch
by R.H. Charles [1917]
Versione originale : http://www.sacred-texts.com/bib/boe/index.htm
(LXXII-LXXXII.)
LXXII. Il
Sole.
CAPITOLO LXXII.
p.96
1. Libro delle rotte dei luminari del cielo, le relazioni di ognuno, secondo le loro classi, il loro dominio e le loro stagioni, secondo i loro nomi e luoghi d'origine, e secondo i loro mesi, i quali Uriel, l'angelo santo, che fu con me, che è la loro guida, mi ha mostrati; ed egli mi ha mostrate tutte le loro leggi esattamente per come sono, e come è in relazione a tutti gli anni del mondo e all'eternità, fino a che la nuova creazione è compiuta
e perdura fino all'eternità. 2. E questa è la prima legge dei
luminari: il luminare il Sole ha la sua sorgente nei portali
orientali dei cieli, e la sua discesa nei portali occidentali dei
cieli. 3. E io vidi sei portali in cui il sole sorge, e sei portali
in cui il sole discende e la luna sorge e cala in questi portali, e
le guide delle stelle e coloro i quali le guidano: sei ad est e sei
ad ovest, e tutti si succedono l'un l'altro in ordine accuratamente
corrispondente: inoltre molte finestre sulla destra e sulla sinistra
di questi portali. 4. E dapprima procede il grande luminare, chiamato
il Sole, e la sua circonferenza è come la circonferenza dei cieli,
ed egli è ben colmo di fuoco illuminante e riscaldante. 5. Il carro
sul quale egli ascende, lo guida il vento, e il sole discende dai
cieli e ritorna attraverso il nord in modo da raggiungere l'est, ed è
così guidato che giunga all'appropriato (lett. 'quel') portale e
splende sulla faccia dei cieli. 6. In tal modo egli sorge il primo
mese nel grande portale, che è il quarto di quei sei portali nella
forma. 7. E in quel quarto portale dal quale il sole sorge nel primo
mese sono dodici aperture-finestra, dalle quali procede una fiamma
quando sono aperte nella loro stagione. 8. Quando il sole sorge nei
cieli, egli procede traverso quel quarto portale trenta giorni in
successione, e cala accuratamente nel quarto portale nell'ovest dei
cieli. 9. E durante questo periodo il giorno diviene giornalmente più
lungo e la notte diviene notturnamente più corta fino al trentesimo
mattino. 10. In quel giorno il giorno è più lungo della notte di
una nona parte, e il giorno ammonta esattamente a dieci parti e la
notte a otto parti. 11. E il sole sorge da quel quarto portale, e
cala nel quarto e ritorna al quinto portale dell'est per trenta
mattine, e da esso sorge e cala nel quinto portale. 12. E allora il
giorno diviene più lungo di †due† parti e ammonta a undici
parti, e la notte diviene più corta e ammonta a sette parti. 13. E
ritorna ad est ed entra nel
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sesto
portale, e sorge e cala nel sesto portale una-e-trenta mattine in
virtù del suo segno. 14. In quel giorno il giorno diviene più lungo
della notte, e il giorno diviene il doppio della notte, e il giorno
diviene dodici parti, e la notte è accorciata e diviene sei parti.
15. E il sole monta sopra per fare il giorno più corto e la notte
più lunga, e il sole ritorna ad est ed entra nel sesto portale, e da
esso sorge e cala per trenta mattine. 16. E quando trenta mattine
sono compiute, il giorno decresce esattamente di una parte, e diviene
undici parti, e la notte sette. 17. E il sole procede da quel sesto
portale nell'ovest, e va ad est e sorge nel quinto portale per trenta
mattine, e cala ad ovest ancora nel quinto portale occidentale. 18.
In quel giorno il giorno decresce di †due† parti, e ammonta a
dieci parti e la notte a otto parti. 19. E il sole procede da quel
quinto portale e cala nel quinto portale dell'ovest, e sorge nel
quarto portale per una-e-trenta mattine in virtù del proprio segno,
e cala ad ovest. 20. In quel giorno il giorno è uguagliato dalla
notte, [e diviene di eguale lunghezza], e la notte ammonta a nove
parti e il giorno a nove parti. 21. E il sole sorge da quel portale e
cala ad ovest, e ritorna all'est e sorge per trenta mattine nel terzo
portale e cala ad ovest nel terzo portale. 22. E in quel giorno la
notte diviene più lunga del giorno, e la notte diviene più lunga
della notte, e il giorno più corto del giorno fino al trentesimo
mattino, e la notte ammonta esattamente a dieci parti, e il giorno a
otto parti. 23. E il sole sorge da quel terzo portale e cala nel
terzo portale ad ovest e ritorna ad est, e per trenta mattine sorge
nel secondo portale ad est, e in tale maniera cala nel secondo
portale nell'ovest dei cieli. 24. E in quel giorno la notte ammonta
ad undici parti e il giorno a sette parti. 25. E il sole sorge in
quel giorno da quel secondo portale e cala ad ovest nel secondo
portale, e
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ritorna
ad est nel primo portale per una-e-trenta mattine, e cala nel primo
portale ad ovest dei cieli. 26. E in quel giorno la notte diviene più
lunga e ammonta al doppio del giorno: e la notte ammonta esattamente
a dodici parti e il giorno a sei. 27. E il sole ha (con ciò)
traversate le divisioni della sua orbita e si rivolge ancora in
quelle divisioni della sua orbita, ed entra in quel portale per trenta
mattine e cala pure ad ovest opposto ad esso. 28. E in quella notte è
la notte diminuita in lunghezza di una †nona† parte, e la notte è
divenuta undici parti e il giorno sette parti. 29. E il sole è
tornato ed entra nel secondo portale ad est, e ritorna in quelle sue
divisioni della sua orbita per trenta mattine, sorgendo e calando.
30. E in quel giorno la notte decresce in lunghezza, e la notte
ammonta a dieci parti e il giorno a otto. 31. E in quel giorno il
sole sorge da quel portale, e cala ad ovest, e ritorna ad est, e
sorge nel terzo portale per una-e-trenta mattine, e cala ad ovest dei
cieli. 32. In quel giorno la notte decresce e ammonta a nove parti, e
il giorno a nove parti, e la notte è eguale al giorno e l'anno è
esattamente al suo giorno trecento e sessanta-quattresimo. 33. E la
lunghezza del giorno e della notte, e la brevità del giorno e della
notte crescono—traverso la rotte del sole queste distinzioni sono
compiute (lett. 'sono separate'). 33. Così avviene che la sua rotta
diviene giornalmente più lunga, e la sua rotta notturnamente più
corta. 34. E questa è la legge e la rotta del sole, e il suo
ritorno fintanto che egli ritorna sessanta volte e sorge, cioè il
grande luminare che è chiamato il sole, per sempre all'infinito. 36.
E quello che (dunque) sorge è il grande luminare, ed è così
chiamato secondo la sua apparenza, così come il Signore comandò.
37. Così come egli sorge, così egli cala e non decresce, e non
riposa, ma si muove giorno e notte, e la sua luce è sette volte più
brillante di quella della luna; ma in quanto alla misura essi sono
entrambi uguali.
CAPITOLO LXXIII.
1.
E dopo questo io vidi un' altra legge che riguarda il luminare più
piccolo, che è chiamato Luna. 2. E la sua circonferenza è come la
circonferenza dei cieli, e il suo carro in cui si sposta è guidato
dal vento, e la luce le è data in misura (definita). 3. E il suo
sorgere e calare mutano ogni mese: e i suoi giorni sono come i giorni
del sole, e quando la sua luce è uniforme (cioè, piena) ammonta
alla settima parte della luce del sole. 4. E dunque ella sorge. E la
sua prima fase ad est procede nel trentesimo mattino: e in quel
giorno ella diviene visibile, e costituisce per voi la prima fase
della luna nel trentesimo giorno assieme con il sole nel portale dove
il sole sorge. 5. E la metà di lei procede per una settima parte, e
la sua intera circonferenza è vuota, priva di luce, con l'eccezione
di una settima parte di essa, (e) la quattordicesima parte della sua
luce. 6. E quando ella riceve una settima parte della metà della sua
luce, la sua luce ammonta ad una settima parte e la metà di quella.
7. Ed ella cala con il sole, e quando il sole sorge la luna sorge con
lui e riceve la metà di una parte di luce, e in quella notte
all'inizio del suo mattino [al principio del giorno lunare] la luna
cala con il sole, ed è invisibile quella notte con la
quattordicesima parte e la metà di una di esse. 8. Ed ella sorge in
quel giorno esattamente con una settima parte, e procede e recede dal
sorgere del sole, e nei suoi giorni rimanenti ella diviene brillante
nelle (rimanenti) tredici parti.
CAPITOLO LXXIV.
1. E
io vidi un'altra rotta, una legge per lei, (e) come in accordo con
quella legge ella compie la sua rivoluzione mensile. 2. E tutte
queste Uriel, l'angelo santo che le guida a capo di tutte loro, mi
mostrò, e
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le
loro posizioni, e io scrissi le loro posizioni mentre me le mostrava,
e scrissi i loro mesi com'erano, e l'apparenza delle loro luci fino a
che quindici giorni furono compiuti. 3. In singole sette parti ella
ottiene tutta la sua luce ad est, e in singole sette parti ottiene
tutta la sua oscurità ad ovest. 4. E in certi mesi ella altera le
sue impostazioni, e in certi mesi ella persegue la sua propria
peculiare rotta. 5. In due mesi la luna cala con il sole: in questi
due portali mediani il terzo e il quarto. 6. Ella procede per per
sette giorni, e cambia rotta e ritorna ancora attraverso il portale
dove il sole sorge, e ottiene tutta la sua luce: ed ella recede dal
sole, e in otto giorni entra nel sesto portale dal quale il sole
procede. 7. E quando il sole procede dal quarto portale ella procede
sette giorni, fino a che procede dal quinto e si volta ancora in
sette giorni nel quarto portale e ottiene tutta la sua luce: ed ella
recede ed entra nel primo portale in otto giorni. 8. Ed ella ritorna
ancora in sette giorni nel quarto portale dal quale il sole procede.
9. Dunque vidi le loro posizioni—come le lune sorgevano e il sole
calava in quei giorni. 10. E in cinque anni assommati il sole ha una
eccedenza di trenta giorni, e tutti i giorni che vi si accumulano per
uno di questi cinque anni, quando essi sono completi, ammontano a 364
giorni. 11. E l'anticipo del sole e delle stelle ammonta a sei
giorni: in 5 anni 6 giorni ogni anno danno 30 giorni: e la luna
rimane indietro al sole e alle stelle per il numero di 30 giorni. 12.
E il sole e le stelle portano tutti gli anni esattamente, così
che non anticipano o ritardano la loro posizione di un singolo giorno
nell'eternità; ma completano gli anni con perfetta giustezza
in 364 giorni. 13. In 3 anni vi sono 1092 giorni, e in 5 anni 1820
giorni, così che in 8 anni ci sono 2912 giorni. 14. Per la luna
soltanto i giorni ammontano in 3 anni a 1062 giorni, e in cinque anni
ella rimane 50 giorni indietro [cioè alla somma (di 1770) c'è
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da
aggiungere (1000 e) 62 giorni. 15. E in cinque anni ci sono 1770
giorni, così che per la luna i giorni in 8 anni ammontano a 2832
giorni. 16. [Poichè in 8 anni ella resta indietro per l'ammontare di
80 giorni], tutti i giorni in arretrato in 8 anni sono 80. 17. E
l'anno è accuratamente completato in conformità con le loro
mondo-stazioni e le stazioni del sole, le quali sorgono dai portali
traverso cui esso (il sole) sorge e cala per 30 giorni.
CAPITOLO LXXV.
1. E
le guide a capo delle migliaia, che sono posti sopra l'intera
creazione e sopra tutte le stelle, hanno pure a che fare con i
quattro giorni dell'intercalare, essendo inseparabili dai loro
uffizi, in accordo con il calcolo dell'anno, e questi prestano
servizio nei quattro giorni che non sono calcolati nel calcolo
dell'anno. 2. E a causa loro gli uomini si sbagliano su questo,
poiché questi luminari invero prestano servizio sulle
mondo-stazioni, uno nel primo portale, uno nel terzo portale dei
cieli, uno nel quarto portale, e uno nel sesto portale, e l'esattezza
dell'anno è ottenuta traverso le sue separate tre cento e
sessanta-quattro stazioni. 3. Poichè i segni e i tempi e gli anni e
i giorni l'angelo Uriel mi mostrò, il quale il Signore della gloria
pose per sempre sopra tutti i luminari dei cieli, nei cieli e nel
mondo, così che essi possano dominare sulla faccia dei cieli ed
esser veduti sulla terra, ed esser guide per il giorno e la notte,
cioè il sole, la luna, le stelle e tutte le creature officianti che
compiono le loro rivoluzioni in tutti i carri dei cieli. 4. In tale
maniera dodici porte Uriel mi mostrò, aperte nella circonferenza del
carro del sole nei cieli, attraverso le quali i raggi del sole si
diffondono: e da esse è il calore diffuso sopra la terra, quando
sono aperte nelle loro stagioni prefissate. 5. [E per i venti e lo
spirito della rugiada† quando sono aperte, restando aperte nei
cieli alle estremità]. 6. Per quanto riguarda i dodici portali nei
cieli, alle estremità della terra, dai quali procede il sole, la
luna, e le stelle, e tutte
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le
opere dei cieli ad est e ad ovest. 7. Vi sono molte finestre aperte
alla sinistra e alla destra di essi, e una finestra nella sua
(prefissata) stagione produce calore, corrispondendo (come queste
fanno) a quelle porte da cui le stelle procedono per come Egli le
comandò, e là esse calano in corrispondenza del loro numero. 8. E
io vidi i carri nei cieli, attivi nel mondo, al di sopra di quei
portali in cui ruotano le stelle che non tramontano mai. 9. E una è
più grande di tutto il resto, ed è quella che ha la sua rotta
traverso il mondo intero.
CAPITOLO LXXVI.
1. E
alla estremità della terra io vidi dodici portali aperti a tutti i
quarti (dei cieli), dai quali i venti procedono e soffiano
sopra la terra. 2. Tre di essi sono aperti sulla faccia (cioè ad
est) dei cieli, e tre ad ovest, e tre sulla destra (cioè il sud) dei
cieli, e tre sulla sinistra (cioè il nord). 3. E i primi tre sono
quelli dell'est, e tre sono †del nord, e tre [dopo quelli sulla
sinistra] del sud†, e tre dell'ovest. 4. Traverso quattro di
questi provengono venti di benedizione e prosperità, e da quegli
otto provengono venti dannosi: quando sono inviati, essi portano
distruzione su tutta la terra e sull'acqua al di sopra di essa, e su
tutti quanti vi abitano, e su ogni cosa che è sull'acqua e sulla
terra.
5. E
il primo vento da questi portali, chiamato il vento dell'est,
proviene dal primo portale che è ad est, inclinato verso il sud: da
esso procedono desolazione, siccità, calore, e distruzione. 6. E
traverso il secondo portale nel mezzo proviene ciò che è
appropriato, e da esso provengono pioggia e fertilità e prosperità
e rugiada; e traverso il terzo portale che è inclinato verso il nord
provengono freddo e siccità.
7. E
dopo di questi procedono i venti del sud traverso tre portali:
traverso il primo portale fra
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loro
inclinato ad est procede un vento caldo. 8. E traverso il portale
mediano vicino ad esso provengono odori fragranti, e rugiada e
pioggia, e prosperità e salute. 9. E traverso il terzo portale
inclinato a ovest provengono rugiada e pioggia, locuste e
desolazione.
10. E
dopo di questi i venti del nord: dal settimo portale ad est
provengono rugiada e pioggia, locuste e desolazione. 11. E dal
portale mediano provengono in una diretta direzione salute e pioggia
e rugiada e prosperità; e traverso il terzo portale ad ovest
provengono nubi e brina, e neve e pioggia, e rugiada e locuste.
12.
E dopo questi [quattro] vi sono i venti dell'ovest: traverso il primo
portale adiacente il nord procedono rugiada e brina, e freddo e neve
e gelo. E dal portale mediano provengono rugiada e pioggia, e
prosperità e benedizione; e traverso l'ultimo portale adiacente il
sud provengono siccità e desolazione, e arsura e distruzione. 14. E
i dodici portali dei quattro quarti
dei
cieli sono in tal modo completati, e tutte le loro leggi e le loro
piaghe e tutte le loro beneficenze io ho mostrato a te, figlio mio
Matusalemme.
LXXVII. I
Quattro Quarti del Mondo: Le Sette Montagne, i Sette Fiumi, Et C.
CAPITOLO LXXVII.
1. E
il primo quarto è chiamato est, perchè è il primo: e il secondo,
il sud, perchè l'Altissimo in quel luogo discenderà, invero, là in
un senso molto speciale Egli che è benedetto per sempre discende. 2.
E il quartiere ad occidente è chiamato il ridotto, perchè là tutti
i luminari dei cieli scemano e discendono. 3. E il quarto dei quarti,
chiamato il nord, è diviso in tre parti: la prima di esse è per la
dimora degli uomini: e la seconda contiene mari di acqua, e gli
abissi e foreste e fiumi, e oscurità e nubi; e la terza parte
contiene il giardino della rettitudine.
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4.
Io vidi sette alte montagne, più alte di tutte le montagne che sono
sulla terra: e di là proviene la brina, e i giorni, le stagioni, e
gli anni muoiono. 5. Io vidi sette fiumi sulla terra più grandi di
tutti i fiumi: uno di essi proveniente dall'ovest riversa le sue
acque nel Grande Mare. 6. E questi due procedono da nord al mare e
versano le loro acque nel Mare Eritreo ad est. 7. E i rimanenti
quattro procedono sul lato nord al loro mare, 〈due
di essi 〉al
Mare Eritreo, e due nel Grande Mare e là si scaricano [e qualcuno
dice: nel deserto]. 8. Sette grandi isole io vidi nel mare e sulla
terraferma: due sulla terraferma e cinque nel Grande Mare.
LXXVIII. Il Sole e la Luna: il Crescere e il Calare della Luna.
CAPITOLO LXXVII.
1.
E i nomi del sole sono i seguenti: il primo Orjârês, e il secondo
Tômâs. 2.
E la
luna ha quattro nomi: il primo nome è Asônjâ, il secondo Eblâ, il
terzo Benâsê, e il quarto Erâe. 3. Questi sono i due grandi
luminari: la loro circonferenza è come la circonferenza dei cieli, e
la misura della circonferenza di entrambi è uguale. 4. Nella
circonferenza del sole vi sono sette porzioni di luce che sono
aggiunte ad esso più che alla luna, e in misura precisa sono
trasferite fino a che la settima porzione del sole è esausta. 5. Ed
essi calano ed entrano nei portali orientali sulla faccia dei cieli.
6. E quando la luna sorge una quattordicesima parte appare nei cieli:
la luce diviene piena in essa: nel quattordicesimo giorno ella
ottiene la sua luce. 7. E quindici parti di luce sono trasferite a
lei fino al quindicesimo giorno (quando) la sua luce è completa, in
accordo con il segno dell'anno, ed ella diviene quindici
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parti,
e la luna cresce per (l'addizione di) quattordici parti. 8. E nel suo
calare (la luna) decresce il primo giorno a quattordici parti della
sua luce, nel secondo a tredici parti di luce, nel terzo a dodici,
nel quarto a undici, nel quinto a dieci, nel sesto a nove, nel
settimo a otto, nel quarto a undici, nel quinto a dieci, nel sesto a
nove, nel settimo a otto, nell'ottavo a sette, nel nono a sei, nel
decimo a cinque, nell'undicesimo a quattro, nel dodicesimo a tre, nel
tredicesimo a due, nel quattordicesimo alla metà di un settimo, e
tutta la luce restante scompare intieramente nel quindicesimo. 9. E
in certi mesi il mese ha venti-nove giorni e una volta ventotto. 10.
E Uriel mi mostrò un' altra legge: quando la luce è trasferita alla
luna, e su quale lato è trasferita a lei dal sole. 11. Durante tutto
il periodo durante il quale la luna è crescente nella sua luce, ella
la trasferisce a sé stessa quand'è opposta al sole durante
quattordici giorni [la sua luce è ottenuta nei cieli], e quando ella
è illuminata interamente, la sua luce è pienamente completa nei
cieli. 12. E nel primo giorno ella è chiamata luna nuova, poiché in
quel giorno la luce sorge sopra di lei. 13. Ella diviene luna piena
esattamente nel giorno in cui il sole cala ad ovest, e dall'est ella
sorge la notte, e la luna brilla l'intera notte fino a che il sole
sorge sopra rispetto a lei e la luna è veduta sopra rispetto al
sole. 14. Sul lato in cui la luce della luna procede, là ancora essa
cala fino a che la luce svanisce e tutti i giorni del mese sono al
termine, e la sua circonferenza è vuota, priva di luce. 15. E tre
mesi ella fa di trenta giorni, e a suo tempo ella fa tre mesi di
venti-nove giorni ognuno, in cui ella compie il suo declino nel primo
periodo di tempo, e nel primo portale per cento e settanta-sette
giorni. 16. E nel momento della sua uscita ella appare per tre mesi
(di) trenta giorni ciascuno, e per tre mesi ella appare (di)
venti-nove ciascuno. 17. La notte ella appare come un uomo per venti
giorni ogni volta, e di giorno ella appare come
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i
cieli, e non c'è altro in lei salvo la sua luce.
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CAPITOLO
XLI.
XLI.
3-9. Segreti Astronomici.
3.
E là i miei occhi videro i segreti del fulmine e del tuono, e i
segreti dei venti, come essi sono divisi per soffiare sopra la terra,
e i segreti delle nubi e della rugiada, e là vidi di dove essi
procedono in quel luogo e di dove essi saturano la terra polverosa.
4. E là io vidi camere chiuse dalle quali i venti sono divisi, la
camera della grandine e dei venti, la camera della bruma, e delle
nubi, e la nube da essa staziona sopra la terra dall'inizio del
mondo. 5. E io vidi le camere del sole e della luna, da cui essi
procedono e nel qual luogo essi ritornano, e il loro glorioso
ritorno, e come uno è superiore all'altra, ad essi orbitano
imponenti, e come essi non lasciano la loro orbita, e non aggiungono
nulla alla loro orbita, e non tolgono nulla ad essa, ed essi tengono
fede l'un l'altra, in accordo con il giuramento per cui sono legati
assieme. 6. E prima il sole procede e traversa il suo perorso secondo
il comandamento del Signore degli Spiriti, e potente il Suo nome per
l'eternità.
p.
61
[continuazione
del paragrafo] 7. E dopo di ciò vidi il percorso nascosto e quello
visibile della luna, ed ella compie la rotta del suo percorso in quel
luogo di giorno e di notte—l'uno in posizione opposta all'altro
dinanzi al Signore degli Spiriti.
XLIII.
XLIV. Segreti Astronomici.
CAPITOLO
XLIII.
1.
E io vidi altri fulmini e le stelle dei cieli, e io vidi come Egli le
chiamava tutte per nome ed esse gli davano ascolto. 2. E io vidi come
esse sono pesate in un giusto equilibrio secondo le loro proporzioni
di luce: (io vidi) la lunghezza dei loro spazi e il giorno della loro
apparizione, e come la loro rivoluzione produce il fulmine: e (io
vidi) la loro rivoluzione in accordo con il numero degli angeli, e
(come) essi mantengono fede l'uno con l'altro. 3. E io chiesi
all'angelo che venne con me e mi mostrò ciò che era nascosto: 'Cosa
sono questi?' 4. Ed egli mi disse: 'Il Signore degli Spiriti ti ha
mostrato il loro significato parabolico (lett. 'le loro parabole':
questi sono i nomi del santo che vivono sulla terra e credono nel
nome del Signore degli Spiriti per l'eternità.
CAPITOLO
XLIV.
Anche
altri fenomeni io vidi riguardanti i fulmini: come alcune delle
stelle sorgono e divengono fulmini e non possono separarsi con la
loro nuova forma.
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