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venerdì 9 giugno 2017

Lo "Spirito Santo"

Una delle foto scattate oggi, così come è stata presa dal cellulare:


Un dettaglio ingrandito della foto con aumento del contrasto:


Se questa è una semplice "idrometeora", nient'altro che un "cumulo" di vapore acqueo sospeso nel vento, dobbiamo ammettere -ancora una volta- che una simile composizione è quantomeno improbabile. Anche oggi ho scattate centinaia di foto simili, e tutte loro com-provano la mia tesi, e il mio modello degli SPMM, o Sistemi Polimorfi Metamorfici Modulari.
Mi limito a qualche esempio, dove ho modificati livelli e contrasto per evidenziare le forme:








Come ha suggerito Mr. WebRasta esiste una "Società di Estimatori delle Nuvole" in Gran Bretagna, e temo che potrei addirittura esservi stato affiliato, in un qualche passato, quando non chiedevano denari per poter guardare le nuvole; è la cloudappreciationsociety.org.
Quindi esiste gente che passa del tempo ad osservare e/o fotografare le nuvole, e da diverso tempo; ma nessuno di loro sembra aver mai notati certi dettagli che rendono l'attività del cloud watching uno studio metodico della realtà illusoria, e della reale illusione di questo mondo.
Sembra che la gente sia in grado di guardare, ma non di vedere.

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La mia vita è profondamente cambiata negli ultimi giorni, dopo aver assistito durante l'esibizione di un Colombaccio  in volo al più sconcertante spettacolo.
La leggenda vuole che io abbia vissuto questo momento di bellezza surreale, un paio di giorni fa.
Qualcosa di cui non ho mai letto o sentito nulla: il volatile che è solito "tuffarsi" in basso per poi planare in risalita, assume una posizione ortogonale rispetto al suolo, le ali spiegate e il petto in fuori, e sembra restare sospeso nell'aria, perfettamente immobile, per un eterno istante.

La cosa mi lascia letteralmente a bocca aperta; la mia mente si fa confusa...
Quel momento di pura bellezza sembra occupare l'eternità, di cui questa vita è un frammento.
A sera (questo ricordo) leggo su internet un articolo in italiano, in cui si menziona la postura del colombaccio detta "dello spirito santo".
O almeno, questo è ciò che credo di avere fatto; perché ricordare significa essenzial-mente credere, così come si crede sempre che ci sarà un domani, anche nell'ultimo giorno della nostra vita.

Ora, ho spulciata la cronologia di Chrome alla ricerca di quell'articolo, ma non ce n'è traccia; ricordo che esso menzionava solo brevemente questo particolare, nei termini di cui sopra, quindi sarebbe virtualmente impossibile ritrovarlo. E questi termini non danno risultati nemmeno fuori dalla mia memoria elettronica crono-logica, Qui e Ora; infatti Google non rende alcun risultato specifico con queste parole-chiave in Italiano (perché l'articolo, io credo, era in Italiano).

Allora subentra il Dubbio, maiuscolo: che io abbia sognata quella visione, e questo spiega l'assenza di un "link" con la realtà informatica, elettronica, di cui partecipo attivamente da e per tanto tempo da considerarla ormai tanto reale quanto la (illusoria) "realtà" fisica.
Ma della mia memoria partecipa anche l'attimo in cui ricordo improvvisamente la visione, nitida  e vivida, stupefacente, e questa emozione si dimostra tanto reale da riempire i miei occhi di lacrime; può essere il ricordo di un "sogno" così profondo da creare una simile reazione?
Questo è l'interrogativo senza risposta.

Oggi questa memoria, che sia di un sogno o della veglia, non mi fa più un effetto simile; ma di questo ho un ricordo profondamente inciso in me, e questo infine è ciò che rende in qualche modo "reale" tutto, e qualunque cosa, la nostra reazione.Tutto è una reazione a ciò che siamo noi. E viceversa.
Così la mia esistenza è cambiata quando un particolare evento, una "visione" particolarmente significativa (soprattutto nella logosfera cristiana) ha le stesse possibilità di essere parte di una realtà "cronologica", quanto di quella "onirica"; forse questi sono i termini più esatti per distinguere i due differenti stati dell'essere.
Mentre io sono convinto di avere lette quelle precise parole, di una posa in volo detta "dello spirito santo", Chrome è ancora più convinto di non averle memorizzate, e così pure Google non mi aiuta a trovarle online. E se poi le trovassi, mi rifarei a delle parole comparse sul monitor del PC per convalidare la mia "realtà fisica", compresa nei limiti della mia memoria, e quindi nella mia mente?

I due seguenti video trovati su YouTube confermano il fatto che il Colombaccio è in grado di fermarsi in volo, e assumere la posa caratteristica di cui ricordo; dunque se l'avessi sognata, senza averla mai vista prima, la cosa sarebbe ancora più sorprendente.... Ma ora che l'ho rivisto con gli stessi occhi usati l'altro giorno, so con certezza che si trattava di una visione tanto "reale" quanto quella del monitor davanti a me in questo momento, Qui e Ora. 
C'è ancora qualcosa in grado di sorprendermi a questo mondo, al punto di dubitare della realtà stessa, per quanto ne conosca la natura illusoria. E questo, io credo, è bene.



Su internet e anche su YouTube si trovano anche delle ricette che hanno per protagonista il Colombaccio.

E questo NON è bene.

Ora che le immagini dei video, su un video, mi hanno di-mostrato che quanto ho visto l'altro giorno era "reale" e non un "sogno", al di là del possibile articolo letto, il mio ricordo è ancora più straordinario perché, quale che sia il motivo per cui questi volatili fanno una cosa simile, questo lo fece proprio davanti a me, a pochi metri sopra la mia testa, fermandosi nell'aria e lasciandomi con il fiato sospeso, e l'impressione che TUTTO fosse fermo attorno a lui, e che l'universo intero si fosse arrestato per guardare solo quello.

Con-fondere sogno e realtà può essere bello, specialmente se alla fine scopri che il "sogno" era in effetti una "realtà"; questo mi dà un'idea meno vaga della mia Illusione.
E questo per me resterà il ricordo dello "spirito santo", fra virgolette.

2 commenti:

  1. Carissimo Jack,
    Questa tuo "sentire" che traspare nel post, mi fa pensare a mio nipote, 28 anni, crudista da 10 anni, Angelo di nome e di fatto, nato con una sensibilità "superiore", mi ha parlato di come il suo corpo risponda magnificamente al freddo e al caldo perché non ha dispersione di energia dovuta principalmente all'assunzione di cibo cotto.
    Per lo stesso motivo la necessità di sonno si riduce.
    Lui sostiene di vivere i sogni durante il giorno, spesso nei suoi cammini a piedi nudi nella natura.
    E pensa....già da piccolo non ha mai creduto alla terra che girava!
    Con affetto

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    1. Non ho ancora scritto nulla di questa distinzione fondamentale nell'antropologia di Lévi Strauss; ne vado a fare un post-icino.
      In effetti ho notato anch'io come la "impressione" di freddo o caldo risulti ovvia in quanto tale, per quanto la mia simpatia vada tutta per il caldo e tutta la mia antipatia al freddo, è una sorta di consapevolezza della illusione fisica che prima non esisteva in me.
      E' possibile che nessuno di noi abbia mai creduto veramente alla Grande Palla di Terra, dal momento che non corrisponde ad alcuna realtà, e semplice-mente abbiamo accettato di imparare questa assurdità e di conservarne la memoria come un obbligo, aiutati dalla nostra "inerzia cognitiva", al pari del teorema di Pitagora e dei sette re di Roma... Questa è una questione complicata e indivi-duale. Come ho scritto qui sopra, il ricordo in essenza è una questione di fede in noi stessi.
      Quella dell'esistenza di un "geocentrista innato" è un'ottima nuova in ogni caso, speriamo che non sia l'unico della sua generazione... o di altre =) Grazie per il commento, a presto

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