Cerca su VerOrizzonte

giovedì 2 giugno 2016

Paro-Dio

L'aforisma "Chi racconta una storia governa il mondo" su internet viene attribuito alternatamente a Platone , nella versione più politica "Quelli che raccontanto le storie governano la società", e riportato invece nella forma suddetta (dagli americani) come "proverbio degli Indiani Hopi"... Figurarsi.

Allora forse il Greco θεός (theos) che significa "dio" -come Zeus e Deus- potrebbe avere qualcosa a che fare con il "teo" che nella lingua Nahuatl degli Aztechi appare nei nomi composti come "Teotihuacan", che dovrebbe significare "luogo dove vengono creati gli dèi", e "Teocalli" come "casa di dio"??... Improponibile.

Ma questo è un mondo di parole.
Quindi In Principio era il Verbo... O il Big Bang?
Questa mattina ho contemplata la possibilità che in questo mondo-di-parole, in cui secondo Kung Fu Tzu ("Confucio") sono i simboli a governare il mondo, "e non le parole o le frasi", questo antico termine cuneiforme mesopotamico, translitterato come "An" o "Din.Gir" potrebbe costituire la via di mezzo tra le due ipotesi, se soltanto riusciamo a vederlo come una sorta di esplosione grafica:

https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/d/d9/Dingir_SYMBOL.png

"Simbolizza la fontana dell'essere come mezzo o centro dell'irradiamento di (una) realtà"
-- UR III (Età del Bronzo Media) Forma del carattere cuneiforme DINGIR (AN) (dingir)
significante "cieli" o "deità" (Wikipedia)

Se lo scomponiamo ci troviamo la croce, il simbolo più elementare composto di linee rette che rappresenta il Centro; oppure due croci sovrapposte a formare un "asterisco", cioè la raffigurazione di una  piccola stella, la quale rimanda a qualunque cosa possibile e immaginabile in fondo ai cieli. Non in calce, ma più probabilmente in argilla, il materiale utilizzato dal Creatore dell'antica Genesi Sumera per "creare l'uomo", la cui storia fu incisa -coincidentalmente- proprio su tavolette d'argilla...


"La doppia croce è anche un simbolo Cristiano molto antico.
Consiste della "X" Greca e della Croce."
Fonte: Rudolf KochThe Book of Signs
(http://www.m759.net/wordpress/?s=damnation)

Se è vero  che il principio di tutto nella nostra Logosfera Cattolica è l'incredibilissimo Big Bang, è anche vero che questa rappresentazione protostorica del "verbo", i caratteri cuneiformi che rappresentano il concetto di "assoluto" o "divino", è una realtà storica degna di considerazione, dal momento che il nostro moderno sistema religioso è interamente derivato da quello della civiltà Babilonese, dove "si continuò ad usare la lingua sumera come lingua religiosa che, al tempo della fondazione di Babilonia, non era più una lingua parlata, essendo stata del tutto soppiantata dall'accadico" (Wikipedia); 

è quello che successe poi in Italia con il Latino, millenni dopo; le lingue morte, cioè le lingue dei morti, sono ancora quelle utilizzate dai preti per evocare gli spiriti del mondo passato, per restaurare incessantemente, costantemente lo Status Quo, e tenerci prigionieri in questo mondo-di-parole che appartiene da principio, in quanto logos, al regime teocratico degli stessi creatori così detti, in grado di inscatolare le menti dei loro sudditi così come inscatolavano i cittadini nelle loro città. 

E continuano a fare entrambe le cose, ovviamente

Dopo tanta introduzione, il motivo originario di questo post si trova nello stesso articolo sull'Assoluto di Wikipedia da cui ho tratta l'immagine di cui sopra; abbiamo visto lo scorso Febbraio come il simbolo dello swastika sia dato dalla configurazione del Grande Carro (Ursa Major) che rotea attorno a Polaris (la stella più luminosa di Ursa Minor) formando angoli di 90° tra i punti stellari, nelle quattro distinte stagioni dell'anno. 

così si forma la "croce uncinata"



https://en.wikipedia.org/wiki/Absolute_(philosophy)#/media/File:Swastika_-_Arktos_-_Great_Chariot_(Ursa_Major)_and_Little_Chariot_(Ursa_Minor)_rotating_around_the_Pole_Star.svg

"Uno swastika (Sanscrito: "E' Il Bene") disegnato dalla rotazione delle sette 
stelle del Grande Carro e Ursa Minor attorno alla stella polare nelle quattro
fasi di un giorno. Sia il simbolo dello swastika e il suddetto asterismo sono 
noti da tempo immemorabile e in molte culture del mondo rappresentano il
principio Assoluto della realtà, il Dio dell'Universo, nella sua azione di
manifestazione come un turbine attorno al Centro" (Id., Traduzione ed enfasi mie)

Nelle note troviamo questa citazione tratta da The Way of Tarot di Alejandro Jodorowski e Marianne Costa:

«[...] uno swastika, il simbolo del vortice creativo attorno al quale le gerarchie che esso crea si spargono. Questo simbolo, che ovviamente indica un movimento circolare attorno al centro, l'azione del principio divino sulla manifestazione, fu a lungo considerato come un emblema del Cristo. In India divenne l'emblema del Buddha [...] la Ruota della Legge (Dharmachakra), ma anche l'emblema di Ganesh, il dio della conoscenza. In Cina lo swastika simbolizza il numero diecimila, che è la somma  totale degli esseri e delle manifestazioni. Esso è anche la forma originale di feng: indica le quattro direzioni dello spazio quadrato della terra come una espansione orizzontale emanante dal centro. [...] La stella polare è rappresentata al centro dello swastika, e i quattro bracci (la lettera Greca gamma, la cui forma è quella di un quadrato) di cui consiste sono le quattro posizioni cardinali del Grande Carro attorno ad esso (il Grande Carro simboliza un centro guida o illuminante)» 
(SIC -- la forma della lettera gamma è notoriamente quella di un triangolo)

Un'altra fonte citata qui in riferimento ad "An" è quella di Pietro Mander, da La religione dell'antica Mesopotamia (Carocci, 2009): 

«il grafema rappresenta un punto da cui si irradiano delle linee in otto direzioni dello spazio (ovvero: le bisettrici dei quattro punti angoli del mondo): esso è quindi da riferire al concetto studiato da Eliade e indicato con l'espressione "ombelico del mondo", ovvero il concetto di un centro di irradiazione da cui scaturisce una realtà, così come il feto si forma attorno all'ombelico [...]. I significati "spiga", "grappolo" per il grafema AN corroborano questa interpretazione: infatti le spighe e il grappolo di datteri si dipartono rispettivamente dallo stelo e dal picciolo in maniera analoga al feto dell'ombelico (ovvero come appare il neonato rispetto al cordone ombelicale). [...] An era concepito come realtà divina celeste che costituiva la fonte, il principio delle divinità»


Purtroppo non possiedo un telescopio, e non sono in grado di confermare nessuno dei dati suddetti riguardo i movimenti del Grande Carro, che io del resto vedo sempre parcheggiato sopra il terrazzo di casa, in ogni stagione dal 1982, quali che siano i suoi movimenti rotatori.
Interrogo quindi Internet in persona, nella sua Lingua Madre:

"does the big dipper rotate around polaris every day?"

Risponde kvmagruder.net: "
  • Ogni 24 ore il Grande Carro completa un giro attorno a Polaris (o la Grande Orsa gira attorno alla Piccola Orsa). Questo moto antiorario può essere utilizzato come orologio stellare per determinare l'ora locale, universale, o siderale.
 Dunque il "simbolo naturale" e celeste dello swastika non si manifesta nella conformazione del Grande Carro che ruota attorno a Polaris soltanto una volta ogni anno, con il trascorrere delle quattro stagioni, ma bensì ogni GIORNO, e questo in realtà lo sapevo fin dal primo momento in cui ho vista una fotografia di un time lapse notturno, come quelle ri-pubblicate in questo articolo dello scorso Dicembre, ma risalenti al 26 Ottobre 2015:


ogni notte TUTTE LE STELLE ruotano attorno a Polaris, la Stella del Nord

e, come abbiamo letto ieri, la messa a fuoco di una macchina  fotografica come la Coolpix p900 avviene per tutte alla stessa distanza; non abbiamo bisogno dei magici telescopi da un miliardo della NASA, o di quelli benedetti del Vaticano, per vedere luci lontane "milioni di kilometri", o finanche "anni-luce" (!) quando sappiamo che per tutte loro la messa a fuoco è unificata su una certa (qualunque) distanza; questo significa che tutte loro sono ad una determinata, unica distanza da Terra, e questo fatto si può giustificare soltanto con l'esistenza di una "vòlta", o cupola celeste, di qualunque forma questa possa essere, sulla quale sono disposte nelle loro caratteristiche configurazioni... Forse infine di questa singola nozione davvero fondamentale consiste tutta la fantomatica sapienza atribuita agli osservatori del cielo, ri-conosciuta istintivamente nei tempi passati, con la messa-a-fuoco dell'occhio umano alle prese con il telescopio, e oggi facilmente rilevata grazie alla moderna tecnogia digitale, sempre più evoluta, ma anche più economica ed accessibile al grande pubblico (?)

Ritornando al simbolo Benefico per antonomasia, ovvero "E' il Bene", o "Bene-Essere", per come si traduce il termine Sanscrito "swastika", voglio ribadire un concetto importante con le parole del Maestro Guénon, già citate nel suddetto post di Febbraio: 

"I più vicini alla verità sono stati quelli che hanno ritenuto lo swastika un simbolo del movimento, ma anche questa interpretazione è insufficiente, poiché non si tratta di un movimento qualunque, ma di un movimento di rotazione che si compie intorno a un centro o a un asse immutabile; ed è precisamente il punto fisso l'elemento essenziale a cui si riferisce diret­tamente il simbolo in questione. Gli altri significati sono tutti derivati da quello: il Centro imprime il movimento a ogni cosa e, siccome il movimento rappresenta la vita, lo swastika diventa per ciò un simbolo della vita, o, più esattamente, della funzione vivificante del Principio in rapporto all'ordine cosmico." 

Queste parole, tratte da una versione in PDF di "Simboli della Scienza Sacra" (Adelphi Edizioni SPA, 1975 -- enfasi aggiunta) di René Guénon, sono rimaste stampate nella mia mente da che le lessi stampate sulla carta, nel millennio scorso; allora non avevo la benchè minima idea della reale importanza della Scienza Sacra a cui mi dedicavo, e sulla quale abbiamo riletta l'opinione del saggissimo Kung-Fu Tzu poc'anzi; tantomeno, potevo immaginare che di fatto il Grande Carro, Ursa Major, disegnasse uno swastika sopra la mia testa ogni anno, e tantomeno ogni giorno, cosa che appresi soltanto nel lontano pomeriggio del Primo di Giugno, 2016 e.v.

Per ciò che ho affermato qui sopra, il mio lettore potrà figurarsi la mia meraviglia attuale; non è uno strampalato teorico new age ad informarci del fatto, ma il sito curato da un professore del dipartimento di storia delle scienze, tale Kerry V. Magruder, della University of Oklahoma, che non avrebbe alcun motivo di mentire sul moto del Grande Carro durante le 24 ore di un giorno. 
Anche se forse ha degli ottimi motivi per mentire sulla forma della Terra...
E' comunque lui a informarci del fatto che "Questo moto antiorario può essere utilizzato come orologio stellare per determinare l'ora locale, universale, o siderale". E l'informazione, proveniente da un convinto eliocentrista/globallista, è tanto più valida dal nostro punto di vista.

Dunque questo è il simbolo Assoluto, la manifestazione del movimento vitale, dell'azione stessa dell'Essere, e in quanto "orologio astrale" è simbolo del mitico Κρόνος ("krónos") Argivo il quale, secondo il saggio Plutarco, era un nome allegorico per χρόνος, "krónos" (rileggete la frase, non ci sono errori di traduzione purtroppo) e che poi il saggissimo Cicerone arrivò addirittura a rivalutare con grande acume quale sinonimo (!) di "chronos", il tempo. (SIC - Wikipedia)...

Il "movimento vitale" descritto dal Guénon è nella realtà sublunare del terricolo l'orologio "universale" costituito dal Grande Carro durante la sua rotazione quotidiana E annuale attorno alla Stella del Nord, la più luminosa nel cielo, la guida nella notte di ogni navigante dall'inizio del tempo stesso. Il moto rotatorio della vòlta celeste, con tutte le sue luminarie, viene esperito seguendo i bracci virtuali dello swastika disegnato dal Grande Carro, che girano come le lancette di un orologio attorno ad un punto fisso, Polaris, posto sopra il polo magnetico della Terra. Se fose necessario ripeterlo, IL polo magnetico, da che il presunto "altro" polo, e lo stesso "Sud" di cui rappresenta il centro opposto nel modello sferico, corrisponde a qualunque posizione opposta all'unico Centro di questa Terra. Dovunque ci muovessimo, a partire dal Polo Nord, ci sposteremmo sempre e comunqe verso il "Sud", verso la mitica "Antartide" con le sue mura di ghiaccio che circondano le acque del mondo.

Per noi italofoni, così come per gli anglofoni (etc.) non è difficile ri-conoscere il valore del concetto del tempo significato da "Chrono", o "chronos", nei più svariati contesti come per le nostre crono-logie, le nostre cron/ache quotidiane e periodiche, i nostri disturbi cronici, e gli eventuali ana-cronismi... del resto utilizziamo ancora il crono-metro e il crono-grafo, entrambi sinonimi di segna-tempo.

Dalla mia affermazione intuitiva iniziale, che "il tempo in sè  non esiste", supportata (con mia grande soddisfazione personale) dal pensiero platonico secondo il quale “Il tempo, nella sua interezza, non appare più lungo di una notte sola” (Apologia di Socrate) sono passato a considerare due pensieri apparentemente inconciliabili fra loro: che nella dimensione teorica del "tempo" hanno luogo le tre dimensioni spaziali note, per quanto esse partecipino della "illusione materiale" definita dal concetto Indiano di māyā; e che il concetto stesso del "tempo" corrisponde per il terricolo alla mera ciclicità degli eventi che sono perlappunto scanditi dalla rotazione del Grande Swastika Celeste disegnato da Ursa Major nelle quattro fasi del giorno e dell'anno. Ovviamente, si potrebbero ugualmente considerare nel grande disegno tutti quei fenomeni celesti che determinano i cambiamenti stagionali attraverso l'osservazione dei "grandi luminari" che sono il Sole e la Luna, i solstizi e gli equinozi, così come il semplice alternarsi di giorno e notte; conosciamo la "revisione" del mito cristiano con le sue radici astro-teologiche, per cui alle tappe fondamentali nella vita del "messia" corrispondono quelle del tragitto solare durante l'anno, e abbiamo visto come il simbolo della croce (due linee rette intersecantesi in un punto centrale, uno dei simboli del Centro, o Mezzo, più antichi del mondo) descritto qui da answering-christianity.com: "La dottrina della salvazione per mezzo della crocifissione ebbe, come molte delle antiche forme di fede religiosa, un'origine astronomica. Il sole è appeso ad una croce o crocifisso quando passa attraverso gli equinozi."

www.pinterest.com

Due versioni dell'origine astro-teologica del simbolo adottato dai cristiani:quella astro-logica (sopra) e quella elio-centrica (sotto); 
in entrambi i casi le linee che definiscono equinozi e solstizi disegnano una croce, al cui centro fu immortalata la figura umanizzata che rappresentava la divinità, "morente" e quindi "risorta".


Nella pagina di cui sopra su answering-christianity.com
sono elencate una trentina di divinità pre-cristiane protagoniste 
della medesima "recita" nota come Mito della Resurrezione
dall'antichissimo Dumuzi al famoso Osiride, e dal "classico"
Dioniso - il nostro Bacco - fino al 
misconosciuto Atunis degli Etruschi;
questo "remake" millenario, o 
per meglio dire questo "serial" eterno
del dio morto-e-risorto è una 
prova indiscutibile della validità
dell'
affermazione di Paine, secondo la quale: “La religione Cristiana è
una 
parodia dell'adorazione solare, in cui hanno messo un uomo
chiamato Cristo in luogo del sole e a colui 
hanno dedicata l'adorazione
originariamente dedicata al sole.” 
(Trad. mia - Grassetto aggiunto)


boxoff.wordpress.com

E' finito il mese di Maggio, ma ancora possiamo mangiare le ciliege, e già sono arrivate pesche e albicocche, i primi meloni e cocomeri... Per il savio che si alimenta dei frutti della Terra tutti questi cambiamenti sono apprezzabili immediatamente, e visceralmente e, in un contesto bucolico, i  tempi delle semine e dei raccolti delle varie coltivazioni stagionali sono fatti molto concreti, che non lasciano adito a dubbi sulla realtà dei fenomeni cronologici che avvengono in una sequenza prestabilita; alla notte segue il giorno, e dopo l'inverno viene la primavera, e non abbiamo mai un giorno di quarantotto ore, o un' estate subito dopo l'autunno. Ma se eliminiamo dal quadro quei numeri crono-logici che associamo agli "anni", vedremo che l'idea stessa del "tempo" si riduce ad una replica perenne dei medesimi cicli naturali, mentre sono soltanto le modificazioni che occorrono nella dimensione fisica come l'invecchiamento, l'usura, la degradazione della materia, a determinare un valore concreto, esperibile immediatamente dall'essere umano, per il concetto altrimenti astratto del tempo come sequenza lineare. 

Infine la modificazione più estrema del "vettore fisico", e l'unica che modifichi in modo assoluto e definitivo la condizione del corpo umano consiste della cessazione delle sue attività vitali, e a questo proposito devo citare il mio antico aforisma per cui

"OCCORRE UNA VITA INTERA PER SCOPRIRE DI ESSERE MORTI"; 

il mito della morte è un tema delicato, complesso e controverso, e forse troppo ingombrante per un blog intero, senza parlare di un singolo post; ma concordo sul fatto che l'unica vera filosofia è la metafisica, e l'unica metafisica vera e propria è l'escatologia; pertanto, ri-conoscendo quello della morte come un mito che nessuno è in grado di sfatare,  da che si intende come un fenomeno fisico assolutamente paradossale, il quale ha luogo con la fine fisica del soggetto, possiamo soltanto ri-conoscere intuitivamente che il Principio Logico del mondo, da cui procede ogni nostra conoscenza e tutto il sapere umano, è un ente non-fisico auto-generante, e ri-generante sè stesso all'infinito.

Anche se io non utilizzo una lingua morta come il Latino per esprimere questo pensiero, lo faccio utilizzando una lingua romanza che gli è molto affine, questo Volgare Italiano composto per mezzo di un codice  ASCII ISO9002. La nostra è appunto una lingua volgare, profana, e infine questo mondo-di-parole in cui viviamo Qui e Ora non può che esser di conseguenza ciò che è; niente affatto mondo, a ben vedere (V. 2.). Ma se possiamo invece utilizzare una Lingua propriamente Sacra, il così detto "Sanscrito" (cioè scrittura sacra)  che possa traslare direttamente nella nostra logosfera una definizione universalmente valida, o "logica" del simbolo del "Bene-Essere" essa definisce in tal modo lo swastika, che come si è visto qui è la rappresentazione di un fenomeno reale, manifesto nella natura fisica del nostro habitat terreno come un simbolo celeste il quale segna letteralmente il tempo delle nostre vite. Qui, e Ora, sulla Terra.
Ho utilizzato qui in modo improprio il verbo "traslare", come 'portare da un luogo all'altro', scoprendo poi che Treccani.it riporta l'esempio: "Traslare una salma"... L'ironia non ha confini, nel mondo-di-parole, o "wor(l)d"!

Anche il Sanscrito, in India, così come il Sumero a Babilonia e il Latino a Roma, è la lingua d'elezione dei preti, e inevitabilmente dei "dotti"; per il popolo è una lingua 'morta', perchè non partecipa più del suo vivere quotidiano, ma il suo potere si rende palese quando si tratta di  questioni "importanti" come gli eventi religiosi così come, nel caso specifico del Latino, all'interno della logosfera giuridica. Come ricorda spesso Mr. Maxwell, in entrambi i casi si tratta di uomini con una lunga tonaca nera addosso, che dicono agli altri cosa fare o non fare, in virtù di un potere concesso da un unico Ente Ideale.
Dura Lex, Sed Lex. In Secula Seculorum.

Abbiamo appena visto il simbolo del Bene che rappresenta il movimento vitale, l'Essere stesso, e quindi l'Assoluto, assimilabile all'ideale divino descritto in due contesti letterali molto differenti, da due diversi autori nello stesso modo in cui dapprima abbiamo visto descrivere il simbolo Sumero dello "An" (cosa che suggerisce al lettore pronto le affinità essenziali fra i due) come il "principio di una realtà", e dobbiamo considerare attentamente la scelta di questo termine da parte dei tre scrittori: quella di "realtà", in luogo di "tutto", o "universo", o "cosmo", etc., dal momento che il tutto, e ogni cosa, partecipano di una unica "realtà" che viene percepita singolarmente da ogni individuo; ognuno ha un proprio ruolo nella Recita Cosmica, secondo il proverbio Italiano di sapore lynchiano "ogni testa è un piccolo mondo", ed è infine l'interazione tra ogni singolo "mondo" rappresentato dal singolo personaggio a dare un "senso", e ogni significato possibile alla messinscena atomica di cui il nostro Piano Terra costituisce il palcoscenico, o "set" in fondo ai cieli.

Questa prospettiva "spettacolare" ci permette di osservare La Questione Più Fondamentale Di Tutte da un punto di vista meno sublunare del solito, che ci avvicina allo spirito essenzialmente ludico del concetto tradizionale Induista di "līlā", reso in Italiano come "recita" ma anche "passatempo", "divertimento", e quindi gioco. Ricordiamo che in Inglese il verbo "to play" si riferisce tanto all'azione del recitare quanto a quella del giocare, e questo non vale nella nostra lingua anche se il bambino che gioca con altri spesso "recita" una precisa parte definita in un contesto creativo fantastico, per cui "Facciamo che io ero il poliziotto e ti inseguivo"... E' il medesimo principio di un copione teatrale o cinematografico.


Foto scattata in città lo scorso 25 Maggio...
La Conoscenza Tradizionale si espande a vista d'occhio!
(Ma "lila" in lingua Araba significa "notte"...)

Voglio concludere questo post inconcludente, ma simbolicamente capace di meraviglie inattese ("La meraviglia dell'ignoranza è figlia", diceva il mio prof. di Italiano al liceo) con questa image macro pubblicata ieri da Nikky Cornish su Facebook:


MAPPA AEREA DEL MONDO 1945
mappa utilizzata per strategie di guerra e viaggi aerei
E' LA MAPPA DELLA TERRA PIATTA!
La Terra è Piatta! Fate una ricerca!

Così ora sappiamo che non smisero di stampare mappe del mondo così com'è nel 1892, anno della famosa Gleason's Standard, ma che ancora nel '945, malgrado la estrema popolarità del mappamondo, era necessario per il bene del (Grande) Paese che le mappe riportassero una rappresentazione realistica dei mari e delle terre da sorvolare. Oggi si possono utilizzare computers collegati a GPS, radio, radar, sonar, e per pilotare un aereo non occorre nemmeno guardar fuori dai finestrini... Chi se ne frega delle mappe.

Così ora sappiamo di star solo giocando a vivere, e questo è sempre stato il nostro istinto naturale, dal primo istante, fino a che non siamo stati sistematicamente sistemati nel sistema... Ma come si può pretendere che noi si reciti la stessa parte che siamo stati ammaestrati a recitare per una vita intera, una volta ri-conosciuta la natura puramente ludica del''essere umano e del suo mondo? Non c'è alcun limite definito o definibile tra "recita" e "gioco", per questo la lingua protagonista assoluta, la "star" che è la lingua degli affari internazionali, usa "play" per entrambi. Recitiamo il nostro ruolo quotidiano, in una logosfera in cui "persona" è lo stesso termine che nel mondo Latino definiva la maschera teatrale; giochiamo con ogni parola, in un mondo di parole, e facendolo prendiamo coscienza del fatto che non c'è nient'altro, che in Principio era il Verbo e il gioco è sempre soltanto un gioco-di-parole ancora oggi, perchè "Chi racconta una storia governa il mondo."
E le società, se gli pare.

7 commenti:

  1. Wow....che boccata d'ossigeno, mi ci voleva proprio, grazie.
    Oggi ho avuto la malaugurata idea di farmi irretire da due troll, commentando il video italiano della "Terra è Piatta". E' stato divertente per un po' "to play with them", ma poi è diventato alquanto deprimente.
    Il tuo post mi ha ricaricato il morale...e le sinapsi cerebrali.
    "Tanta roba", come dicono i giovani.
    Comincio dallo Swastika. Primo, io avevo sempre creduto che si declinasse al femminile. Secondo, avevo letto da qualche parte che il simbolo originale avesse sempre i "raggi" in senso antiorario e che i nazisti avevano fatto proprio quello stesso simbolo ma con i raggi girati in senso orario per ribaltarne il significato (come si dice che il nome della città di Roma sia amoR, non a caso al contrario, per veicolare un preciso messaggio), ma io ho visto, anche in questo blog, molti simboli dello swastika con i raggi indifferentemente in entrambi i lati. Questo significa che non ci sono differenze di interpretazione nel senso orario o antiorario?

    Anch'io credo che il tempo non esista, non nel senso che crediamo noi. Mi sembra di ricordare unesperimento nel quale due orologi furono posti, uno nello scantinato di un alto grattacielo e l'altro sul terrazzo dello stesso stabile, e naturalmente i due strumenti segnavano il tempo in modo diverso. Credo che in realtà tutto accada in un unico istante anche se noi viviamo la sensazione di un tempo lineare. E lo stesso si può dire per lo spazio, infatti se consideriamo quel fenomeno noto come "entanglement quantistico", la cosa mi sembra perfettamente logica e coerente.

    Per questa sera non mi spingo oltre perché il rischio di scrivere corbellerie aumenterebbe esponenzialmente con la stanchezza, ma domani, a mente più riposata mi rileggerò questo tuo ultimo ricco post.
    Aggiungo solo che, in quanto musicista, la mia vita ha letteralmente girato attorno al verbo "to play", che trovo molto più efficace dell'italiano "suonare"!

    Buonanotte :))

    Dario

    RispondiElimina
  2. Ho declinato lo swastika al maschile sull'esempio Autorevolissimo del (mio) Maestro Guénon, nella preziosa traduzione di Zambon per Adelphi del 1990; presumo che sia relativo al "simbolo di" swastika, ma la declinazione di स्वस्तिक - svástika - è maschile स्वस्तिकः ‎(svastikaḥ)-- स्वस्तिकस्य ‎(svastikasya) oppure neutra: स्वस्तिकम् ‎(svastikam) स्वस्तिकस्य ‎(svastikasya) come puoi leggere qui:
    https://en.wiktionary.org/wiki/%E0%A4%B8%E0%A5%8D%E0%A4%B5%E0%A4%B8%E0%A5%8D%E0%A4%A4%E0%A4%BF%E0%A4%95

    Mi hai data così l'occasione di scoprire, nel suddetto lemma wikipedico, che svástika è anche un "bardo", "le braccia incrociate sul petto", "un piatto", "una focaccia" (torta?), "un crocicchio", "una specie di AGLIO" (!!:-P), "un gallo" e "un libertino"....mentre come nome proprio appartiene ad un "demone-serpente" (!!), ma è anche nome di "uno degli attendenti di Skanda", di "un Danava", di "un poeta"(?) e addirittura di un "ALTRO UOMO" (?!?) -- non si finisce MAI di imparare... Riguardo la direzione dei bracci poi, l'idea potrebbe essere derivata da una delle tante "rivisitazioni" moderne per opera di qualche "occultista" (e possibilmente anche degli stessi nazi) associato all'idea dell'orientamento "sinistro" per com'è comunemente e tradizionalmente inteso anche se, come puoi vedere dalle immagini dagli antichi reperti, in origine sembra che non si badasse a questo dettaglio, dal momento che un simbolo chiamato "E' IL BENE" o "BENE-ESSERE" non può in alcun modo risultare di cattivo auspicio, "indiani americani", ebrei e iraniani e greci, e ogni altro popolo, lo hanno utilizzato in ogni modo possibile senza tema di errore...
    (V. https://mysteryoftheinquity.files.wordpress.com/2011/07/swastika4.gif-- sulle disgrazie del simbolo del BENE nei disgraziati tempi moderni: http://www.esotericonline.net/group/teachings-of-helena-petrovna-blavatsky/page/about-swastika -- a proposito di 'occultismo'... )

    Ho letto qualche tempo fa del famoso esperimento Hafele-Keating in cui due precisissimi orologi atomici al cesio furono spediti in direzioni opposte su due aerei "attorno al mondo" mentre un altro li aspettava, pazientemente, all'osservatorio navale di Washington D.C.; al loro ritorno, sembra che quello rimasto ad aspettare avesse "trascorso" qualche nanosecondo in più, confermando la nostra 'impressione' che quando aspetti qualcosa il tempo non passa mai... Purtroppo qui si tirano in ballo termini come "espansione gravitazionale" del tempo, e il tutto si basa sulla teoria della relatività, quindi l'insieme per me è assai poco credibile ma qui c'è l'articolo wikipedico, se ti può interessare: https://en.wikipedia.org/wiki/Hafele%E2%80%93Keating_experiment
    Sicuramente il modo in cui tu usi "play" è il migliore.. E dal momento che "tutto è vibrazione", è il più fondamentale in assoluto!

    Buona lettura, a presto

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Esperimento interessante. Però si, nell'articolo di Wiki si parla di gravitazione e di rotazione della terra quindi è difficile capire su quali pilastri si basino le conclusioni di tale esperimento!
      Grazie delle precisazioni e buon weekend :)
      Dario

      Elimina
  3. Ciao Jack non sono riuscito a trovare nulla in merito alla pianta del 1945 degli aerei. Sai darmi una mano ?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Purtroppo questa è una rarità di cui non ho altre notizie; Google non collabora.. se vuoi chiedere lumi a Mrs. Cornish su Facebook: https://www.facebook.com/nikki.cornish.56

      Elimina
  4. ecco la mappa ingrandibile a piacimento zoomando:

    http://www.davidrumsey.com/luna/servlet/workspace/handleMediaPlayer;JSESSIONID=f6240cc0-e5fd-4f1c-9c75-00f3bf479590?qvq=&trs=&mi=&lunaMediaId=RUMSEY~8~1~247154~5515300

    RispondiElimina