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mercoledì 29 giugno 2016

Appunti di Nulla

La maestra insegna al bambino che il nostro mondo è una palla, che trottola in un infinito spazio vuoto; questo non è vero, e tutti hanno sempre saputo che la Terra è una superficie piana e stazionaria, dal principio dei tempi alla fine del 1500. Poi tutti hanno iniziato a credere che la Terra fosse una trottola sferica, ma in principio lo facevano di loro spontanea volontà, malgrado fosse -già all'epoca, presumo- molto difficile; oggi invece c'è una scuola dell'obbligo dove il piccolo studente è obbligato a imparare simili assurdità, di cui questa è la più fondamentale da che riguarda il fondamento fisico della vita, la Terra stessa, l'habitat di miliardi di specie diverse, la sede di tutto ciò che conosciamo.

colourbox.com

La maestra dice al bambino che nell'infinito spazio vuoto ci sono milioni di miliardi di palle diverse, quelle solide come la Terra e la Luna e quelle di gas infuocato, come il Sole; niente di tutto questo è vero, non esiste uno "spazio esterno", non esistono altre palle oltre quella che si è fatta (teoricamente) della Terra, non esiste una pallina satellitare della Terra, e non esistono palle di "fuoco nucleare" come quella "stella" che dicono essere il Sole. Tutto questo è completamente falso, molto letteralmente campato-per-aria, eppure riguarda proprio La Questione Più Fondamentale Di Tutte.

Perchè non bisognerebbe credere alla maestrina tanto brava e carina?

Poi la maestra dice al bambino che le proteine della carne , del latte e delle uova sono indispensabili per una corretta alimentazione dell'uomo e, questo lo so per certo io quanto il lettore che legge queste parole, poichè scrivere è forse una cosa da comuni mortali, ma è strettamente necessario che coloro abbiano una forma organica e che questa sia in vita per poter svolgere una qualunque attività, come lo scrivere; dunque dopo 15 anni senza carne e un lustro di veganismo stretto, io sono la prova vivente del fatto che la piramide alimentare è un colossale monumento dedicato alla falsità, alla malattia e alla morte. Che tutto quello che mi ha raccontato la maestra, e che ha raccontato a tutti noialtri, NON è vero.

Questa è la prova incontrovertibile che la mia maestra, come ogni insegnante di questo Paese, tra tanti paesi globalizzati, ha MENTITO. Ripetendo le nozioni che a suo tempo aveva apprese in un istituto scolastico ("magistrale", addirittura) non ha fatto altro che il suo mestiere, ma questo non toglie nulla al fatto che tali nozioni fossero il contrario della verità, che fossero Balle maiuscole; stavolta, con una volgare B iniziale.

Ora la mia domanda è questa: perchè dovrei pensare che qualunque altra cosa -a parte l'alfabeto e la matematica- insegnata nelle scuole dovrebbe avere qualche fondamento reale, sapendo per certo che le informazioni più indispensabili all'esistenza di un individuo, come ciò che dovrebbe o non dovrebbe mangiare, erano completamente FALSE?


Va tutto bene... fino al VERDE; quindi il
Modello Valido è un Tronco di  Piramide
(immagine: cosepercrescere.it)


La Questione Più Fondamentale Di Tutte è quella che riguarda la Realtà Geocentrica, retaggio della Tradizione (esoterica) dal principio dei tempi fino all'avvento della Teoria Eliocentrica, consacrata attraverso un tortuoso cammino dalla comparsa sulla scena storica di due "deus ex-machina" oggi famosissimi; ed essendo pienamente consapevole della Realtà Geocentrica come di tutte le Grandi Palle della Teoria Eliocentrica, so per certo che anche in questo caso la mia cara maestrina delle elementari non ha fatto altro che mentire, raccontandomi della fantastica palla di Terra trottolante nel vuoto, così come di ogni altra

Quindi oltre a raccontarmi un sacco di balle sul cibo, su ciò che sarebbe bene mangiare ogni giorno, e dicendo che è assolutamente necessario per me mangiare parti dei cadaveri di creature senzienti e innocenti, rinchiuse per una vita e poi uccise solo per esser divorate da me, me ne ha raccontato un altro sacco pieno di tutte le infinite, Grandi Palle dell'universo. E se mi hanno insegnato di un TUTTO che è essenzialmente, e fondamentalmente solo una bugia, perchè si sarebbe dovuta far eccezione per qualche particolare materia? Perchè alcune cose sono evidenti, e innegabili, sono osservabili in natura (come ad es. ....il mondo?) Ma riguardo il loro funzionamento, se già è soltanto complicato come un insieme di tubi e tubicini che trasportano i fluidi necessari per far funzionare una macchina attraverso un circuito elettrico, e cosa poi utilizzare per farla funzionare al meglio, l'utenza scientifica sembra avere serie difficoltà, come si è visto, seppure questa macchina gli sia assolutamente indispensabile e conoscerne l'uso fondamentale per la sua stessa esistenza, come nel caso del suo stesso "corpo".

E se la piramide alimentare, che ancora adesso prevede un supporto di "proteine di origine animale" il quale al contrario è stato provato essere causa delle peggiori patologie croniche e degenerative, rappresenta l'Esatto Opposto della verità, e dal momento che questa anti-verità è un tipo di informazione molto ovviamente perniciosa da portarsi appresso per tutta la vita, con un finale inevitabilmente disastroso, cosa dovrei pensare di tutte le cose "meno importanti", letteralmente di qualunque altra nozione appresa durante il mio percorso di ammaestramento al sistema?

Che poi la scuola sia di fatto il mezzo per "sistemare" ogni cittadino, affinchè si adegui alle leggi del mercato di cui partecipa dalla nascita, è ormai noto anche presso il popolo più notoriamente ignorante del mondo, che è quello "americano"; sistematicamente, lo scolaro viene preparato a rispettare leggi ingiuste, a nutrire i suoi padroni senza discutere, a nutrirsi di morte, a non interrogare sè stesso su nulla, a non pensare indipendentemente e ad uniformarsi il più possibile in una società da cui inizialmente tende a sfuggire, seguendo il proprio istinto di sopravvivenza. Ma al di là di questa presa di coscienza che si sta diffondendo solo grazie a internet, ovvero al di là del fatto che siamo stati educati a comportarci da schiavi per tutta la vita, ci siamo mai interrogati da noi, senza esser chiamati alla Grande Lavagna Filosofica della vita, su tutte quelle "lezioni" a cui abbiamo assistito nel corso della nostra così detta educazione? 

Ci hanno insegnato che la Terra è una palla, in un infinito spazio teorico gremito di palle; e, se occorresse ancora puntualizzarlo, questo non è affatto vero. Ci hanno insegnato che mangiar cadaveri è un bene, e anzi, che è necessario; anche questa una orribile bugia, e in questo modo ci hanno fatto credere in un intero universo di falsità pura, in cui è indispensabile il sacrificio di splendide creature innocenti soltanto per poter sopravvivere.

Conoscendo la Realtà delle Cose, che è del tutto inconciliabile con le varie verità dogmatiche insegnate nelle scuole, possiamo davvero pensare che questo tipo di "barzellette" siano state ideate per farci ridere, magari una volta "rinsaviti" di qualche grado? (Sembra che ben pochi lo abbiano mai fatto finora; nè sono rinsaviti, nè hanno poi riso di questo.)

Oppure sono entrambi esempi di una intelligenza assolutamente maligna, che è la fonte delle più grandi menzogne mai escogitate da mente umana, e che nel contempo diffonde e impone (con le "scuole dell'obbligo") simili abominevoli falsità come unico tipo di realtà collettiva, nelle singole menti di ogni cittadino alfabetizzato, e di tutti loro?

Tutti -o quasi- credono ancora che mangiare "carne", ovvero i resti di un povero ANIMAle morto, sia cosa buona e giusta da farsi; tutti credono che la terra sia una Grande Palla sospesa magicamente in un magico vuoto, con una magica forza che trattiene i mari e tutto il resto, con una pallina che gli orbita attorno, e che a sua volta orbita attorno ad una Più grande, immensa Palla di Fuoco, in un infinito, assolutamente INCREDIBILE sistema di palle cosmiche, dove tutto avviene a velocità impossibili e con misure e distanze inimmaginabili. Il destino dell'individuo che vive mangiando cadaveri sospeso in questo teorico abisso infinito è segnato in partenza; basta una sola occhiata in un mattatoio per vedere con i propri occhi cos'è in realtà l'Inferno, e come non possono esistere demoni più orribili di chi ci lavora, se non quelli che approfittano della propria consapevole ignoranza per discolparsi di questa atrocità quotidiane e infinite, e dormire sonni tranquilli, mentre si ammala e si avvelena a morte giorno dopo giorno...

In questo mondo infernale, dove soltanto il sacrificio di esseri veramente innocenti, e non di umani predestinati ad ogni possibile "peccato", può sostenere un impero di orrore morale, mentale e materiale, dobbiamo interrogarci tutti seriamente su tutto ciò che sappiamo su ogni cosa, perchè in gran parte non l'abbiamo imparato, non l'abbiamo voluto conoscere di nostra volontà, ma ci è stato insegnato, e questo è stato fatto con un fine ben preciso; si è fatto in modo che noi conoscessimo determinate cose in luogo di altre, e come si è visto le più importanti tra loro non hanno nulla a che fare con la realtà dei fatti, e sono tutt'altro che benigne per qualunque essere umano.
Ma il fatto più preoccupante è questo, che tra tutti gli abitanti di questo mondo siamo ancora veramente in pochi ad essere tornati "con i piedi per Terra", al momento. Per non parlare dei "vegani".

fonte: seasky.org
Chi crede in queste palle può provare a
cliccarci sopra per esplorarle...
(Non si sa mai che funzioni)


Il nulla, questo sconosciuto


La più potente droga in assoluto è il Nulla; solo quando assumiamo Niente in luogo di qualunque cosa, per un certo periodo di tempo, possiamo renderci conto che ogni cosa esistente non è affatto paragonabile al Nulla; perchè come il nulla, non c'è niente. Nel nostro corpo due sistemi di visceri tubolari maggiori producono e trasportano informazioni (un tipo di energia sottile, o "eterica") e nutrimento (un tipo di energia all'opposto, "grossolano") alle membra; sono i visceri cerebrali e quelli intestinali; i tubicini minori, quelli del sistema circolatorio sanguigno e linfatico, trasportano ovunque un assieme di informazioni biologiche e nutrimento che ci permette di utilizzare il nostro corpo in qualunque attività; questa attività si svolge in forma di impulsi elettrici, trasportati dal sistema nervoso centrale a quello periferico, e viceversa.

Quando i visceri intestinali sono completamente vuoti, quelli cerebrali hanno per così dire il sopravvento, ed utilizzano la gran parte delle risorse energetiche dell'organismo umano. Quell'energia elettrica che in genere è utilizzata per la trasformazione energetica stessa, per tutti i processi metabolici di un organismo strutturato e complesso come il nostro, è a completa disposizione dei visceri cerebrali.

Allora, la vivida sensazione di acutezza sensoriale e mentale è piacevolmente contrapposta a quella di un vago torpore, una "sfocatura" che ricorda gli effetti sedativi dei cannabinoidi e degli oppiacei; malgrado ciò, possiamo avere notizia di come l'acuità visiva e uditiva (soprattutto) siano indicative della nostra insolita prontezza psichica e intellettiva; il nitore delle immagini e l'intensità dei colori che percepiamo sono straordinari rispetto al solito. Persino la luce stessa appare più intensa. Le facoltà di ragionamento sono espanse ad un livello tale che il pensiero stesso produce una insolita euforia nel processo della sua formazione. Devo ammetterlo, mi sento proprio "fatto"... di NIENTE!

Benchè gli effetti possano richiamare quelli di qualunque sostanza (perchè ogni sostanza alla fine agisce sulla mente) è soltanto il Nulla a provocarli, ed essi sono superiori per intensità a quelli di ogni sostanza; questo rivela la natura Eterica del nostro Essere, e quella illusoria del mondo materiale; non è semplicemente una forma di meditazione sul Nulla, che possiamo "visualizzare" o meno, da che è difficile anche il concettualizzare una simile non-realtà, ma con tutto il nostro essere, percepito nella forma di "corpo", e "psiche" distinti, possiamo prendere coscienza del nostro stesso Principio Vitale, della vera origine di entrambi, per come nessuna sostanza materiale -vegetale, che sia considerata "cibo" o "droga"- sarà mai in grado di rivelare. Ovviamente, nemmeno nella forma di quelle cosiddette 'sostanze stupefacenti' le cui molecole sono sintetizzate da qualunque vegetale.

Solo in questa particolare circostanza, i tubicini più corti e minuti che costituiscono il sistema respiratorio sono gli unici a produrre un flusso vitale costantemente rinnovato (con la respirazione) mentre i tubi maggiori dell'apparato gastro-intestinale sono completamente a riposo; 
il nostro sangue e la linfa circolano perfettamente attraverso tutto il corpo, nel quale non è in corso alcun processo di trasformazione dell'energia, che solitamente proviene dal cibo; 
essi irrorano completamente e perfettamente ogni parte del corpo, e vengono utilizzati incondizionatamente dai visceri superiori, che formano l'encefalo;
la "mente" domina su qualunque stimolo interno ed esterno, la "ragione" su ogni istinto, e la sensazione è quella di un controllo completo che non siamo MAI in grado di provare durante il corso dei nostri cicli metabolici quotidiani, i quali sono condizionati in modo totale -per quanto, essendo una "abitudine", non ne abbiamo coscienza- dal nutrimento e dalla trasformazione dei cibi nell'energia "grossolana", fisica, che impieghiamo poi in ogni attività possibile.

In una dieta "saprofaga", che comprende cadaveri & affini, gran parte di quell'energia sarà utilizzata dall'organismo solo per combattere la materia morta con cui viene a contatto, assieme all'attacco in massa al suo sistema immunitario, da che come si è detto mangiare parte di una carcassa non può mai essere una buona idea, anche se la si chiama "cocq au vin", "hamburger" o "filetto di spada alla brace"... Alla fine hai mangiato un pezzo di cadavere di qualche specie.

In questa condizione momentanea, di "sospensione energetica" nei distinti ruoli dei visceri minori e maggiori del nostro corpo, e con il completo controllo dei primi, approfittando del riposo degli altri, ci possiamo chiedere: se infine ciò che anima il nostro intero organismo, questo vascello chiamato corpo, o pondo, si manifesta nel movimento coordinato di tendini e muscoli, che si è provocato da sequenze di impulsi elettrici controllate dai visceri superiori, fino a che punto la "alimentazione" (termine ormai abitualmente associato anche al supplemento energetico degli apparecchi elettrici) che produce l'energia "grossolana", fisica, è determinante rispetto a quella energia "eterica" che ha una fonte meta-fisica ("l'anima", "lo spirito", etc...) e che possiamo esperire direttamente, con tutti noi stessi, attraverso una -per quanto effimera- dieta a base di sola "aria"?

(Si dice che nell'attesa è il vero piacere, e l'astinenza dal cibo dà proprio questa impressione: che per quanto gustosi e appaganti saranno poi i cibi, non potranno mai competere con quelli pregustati nell'attesa, poichè è necessario masticarli con i denti, rendendoli una poltiglia nella nostra bocca, etc., etc... etc., --lo sappiamo tutti dove va a finire, quel cibo inizialmente bello e buono-- per ottenere la medesima illusione di "piacere" del gusto che si può soltanto immaginare annusando una pietanza)

L'autotrofia è certamente l'apoteosi del percorso evolutivo umano, finchè si parla di esseri umani paragonabili a "grandi primati", e comunque auto-classificatisi come "mammiferi", e nei termini dogmatici della medicina moderna -come della "scienza" in generale, a partire dalla biologia- essa non sarebbe possibile per la natura stessa del nostro organismo, che richiederebbe una costante alimentazione di energia "fisica", grossolana, cioè di altra materia, che funge da combustibile per nostra macchina organica; ma come si è detto, come di fatto sappiamo dall'anatomia umana, ogni attività dell'uomo è originata da impulsi elettrici, e niente altro; i neuroni dei nostri cervelli trasportano informazioni per mezzo di impulsi elettrici, in un flusso costante e facilmente misurabile con un EEG; la nostra "volontà" che si associa (fin troppo facilmente) ai processi cerebrali, impiegata nel fare qualunque e ogni cosa diviene "volizione" quando la facciamo, la pulsione diviene impulso, e una certa quantità del flusso elettrico, trasportato dal circuito nervoso in ogni parte del corpo, muove tendini e muscoli permettendo ogni movimento che sia possibile compiere da questo apparato biologico, in ragione delle capacità scheletrico-muscolari dell'impianto. 

Questa è una visione materialistica dell'essere umano, che ne descrive e definisce le "funzioni apparenti", ma tutti noi dobbiamo ammettere la nostra COMPLETA ignoranza riguardo la Fonte della stessa energia vitale, che vediamo manifesta dapprima in ogni forma di vita in natura, uomo compreso, e in part. in una forma di elettricità nelle nostre membra, di quella "anima" che ci "anima" qualunque cosa decidiamo di fare, e che pervade ogni essere umano così come ogni "anima-le" (che "ha un'anima") e "vegetale" (che invece si limita a "vegetare") esistente; essa è un tipo di energia che esula dalla nostra comprensione, e che non siamo nemmeno in grado di assimilare alla nostra energia più sottile o "eterica", tra quelle che del resto distinguiamo arbitrariamente, con delle parole, solo per poterle distinguere fra loro nella loro completa indefinibilità.

Che si impieghi per seminare il grano, o per mieterlo, o per azionare una macchina di qualche tipo, o per saltare la corda, per leggere o scrivere, o altro, questa energia grossolana prodotta dalle viscere grosse e utilizzata dalle membra in ogni nostra azione possibile è controllata da quella sottile, prodotta dalle viscere più sottili del cervello; 
in breve, questa energia super-sottile, ultra-eterica, che è all'origine della vita umana nelle sue "funzioni non apparenti", nell'insieme delle attività intellettive e fisiche della sua stessa esistenza in quanto "specie", o "razza", o "popolazione mondiale", è l'unica forma di energia determinante da che la nostra incapacità di comprendere la nostra singola, o collettiva, funzione non-apparente, non compromette la nostra capacità di produrci in qualunque funzione apparente, che è dovuta alla nostra stessa esistenza Qui e Ora, in questi 'sarcofaghi ambulanti' che sono i nostri corpi; in parole povere, ognuno fa ciò che fa durante la giornata e durante il corso della sua esistenza; al di là del fattore "economico" che governa la vita dei "cittadini globalizzati", nessuno può davvero giustificare la propria esistenza con una particolare, qualunque, attività che è la sua funzione apparente, quotidiana e decennale e vitale, se non che si parli di "arte", in cui l'uomo riesce ad esprimere tutto sè stesso riconoscendosi completamente nella propria attività creativa; oppure di "gioco", che è la prima attività dell'uomo in vita, e questo rivela la natura essenzialmente ludica della nostra esistenza terrena. Si potrebbe fare un'eccezione per le attività didattiche, per l'insegnamento, ma senza una vera tradizione non può esistere una vera cultura, 

A nessuno risulta indispensabile un artista di qualunque genere, e nessuno ha veramente bisogno di un abile giocatore in qualunque sport o attività ludica di sorta, ma tutti siamo un po' artisti in vario grado, almeno fino all'adolescenza, e c'è sempre un istinto giocoso in noi, comunque venga espresso oppure represso, oppure oppresso, dal momento che esso è ovviamente connaturato nell'uomo, come ben sappiamo dall'osservazione dei bambini; sembra quindi che queste attività, Creativa e RIcreativa, che occupano la gran parte del tempo dell'infanzia fino all'Obbligo scolastico, e in seguito ad ogni Obbligo possibile durante la "età della ragione", siano le uniche vere funzioni non-apparenti dell'uomo e dell'umanità intera; 
e per questo ancora oggi come sempre, le riunioni della collettività umana si tengono in vista della celebrazione di simili attività, che si tratti di canti e balli, opere liriche o teatrali o cinematografiche, concerti musicali, oppure incontri di calcio, gare sportive, attività agonistiche, giochi di società etc. a cui si partecipa attivamente o passivamente, come artisti o come "amanti dell'arte", come giocatori o come spettatori.

Sembra che sia sempre stato così, almeno dai tempi del gioco della palla presso gli Aztechi, ai gladiatori dell'antica Roma, fino ai "divi" e ai fenomeni attuali di un culto profano seguitissimo per i campioni di sports come il calcio, il tennis, il golf, l'automobilismo, etc., etc.; allo stesso modo la popolarità dei personaggi dello spettacolo è cresciuta con l'industria dell'intrattenimento globale, fino ai paradossi delle "armi di distrazione di massa" attuale, e agli spropositi di Hollywood con il suo star system, e con il monopolio ashkenazita dell'immaginario collettivo "globale";
ma per quanto abbia ripreso un significato indistinguibile da quello di "tecnica" e di "mestiere" attraverso le forme moderne di intrattenimento pubblico che apprezziamo sui due schermi, il grande del cinema e il piccolo della TV, a causa della "commercialità" pregnante delle opere, l'arte che non ripropone un repertorio "classico", di canto o composizioni musicali o balletti o drammi teatrali dei secoli scorsi, è sempre fonte di una fiorente industria umana e malgrado l'inesorabile degrado è sempre fervente di vitalità, alimentata da un flusso artistico generale che si manifesta nelle varie arti, e nelle varie "correnti" artistiche di ogni tipo. Tant'è vero che anche con l'arrivo di un terzo schermo ancora più piccolo, quello del PC, e poi di schermi sempre più piccoli (e poi di nuovo + grandi...) come quelli dei telefonini e dei tablets, le forme di espressione "artistica" almeno nel senso più gretto del termine, che la distingue da qualunque informazione in qualche modo ritenuta "necessaria" oppure, esclusivamente didattica o divulgativa, informativa o commerciale, burocratica o scientifica, etc. si sono evolute di pari passo con la tecnica. Perchè certo non si fa solo arte al mondo; al contrario, gli artisti veri e propri sono sempre pochissimi rispetto alle greggi innumeri dei consumatori, ma essi esisteranno sempre, in ogni modo, come sono sempre esistiti, qualunque sia la forma della loro espressione dettata dalla loro epoca e dall'ambiente, e il loro successo personale. E tutti gli altri non possono che dipendere da questi per vedere un film, o per ballare un tango, o per ammirare una mostra di pittura, o anche molto più spartanamente, per guardare qualunque cosa passino su qualunque canale TV, che è al 99% intrattenimento, o distrazione, e in gran parte -compresa la cronaca e l'informazione - pura finzione.

Infine quindi la Inutilità, che è la qualità precipua dell'essere umano espressa pienamente nelle sue attività Creative e RIcreative durante l'infanzia, quando è selvatico e scatenato, e  può fare quello che vuole è anche l'occasione d'incontro più universalmente diffusa nel consorzio umano, per il quale il gioco in ogni sua forma e le più varie espressioni artistiche sono le attrazioni principali anche durante la vita adulta, nei ruoli dei vari personaggi suddetti.

Ma l'idea del "lavoro", del mestiere, come obbligo ad una attività costante che occupi la gran parte delle giornate di una vita intera, è la più disgraziata che sia mai stata concepita da mente umana; poichè chiunque si alimenti dei soli frutti della terra, e ne tragga perfetto nutrimento e grande giovamento nel corso degli anni e dei decenni, non può che smentire come ha fatto dapprima con le leggi della Piramide Alimentare e delle sue leggi Mortali, la validità di tutte le regole sociali e politiche a partire dal concetto stesso della polìs, della città -rispetto al "villaggio"- fino al ruolo di tutti i personaggi che la abitano, dal sindaco all'accattone.

Nella mia visione, questo teatrino urbano è soprattutto un muro che nasconde il Paradiso, un recinto in cui le ombre si assiepano e si accumulano e ristagnano tra la polvere e le muffe e le architetture mostruose di linee innaturalmente diritte, tra i miasmi sintetici e i suoni artificiali, chiacchiere e motori, pianti di bambini e cani che abbaiano, voci televisive e musiche esotiche... Un teatro di posa, in cui ogni cittadino ha un suo ruolo e un posto che NON è al Sole, nella grandissima maggioranza dei casi; non occorre soffrire di una qualunque patologia associata alla carenza di vitamina D, per poter comprendere il principio essenzialmente insano di questo habitat artificiale, che costringe nell'ombra la maggioranza dei cittadini del mondo. Con dei vetri che agiscono come scudi contro le radiazioni vitali del Sole, e delle mura che le tengono perennemente esiliate fuori dalle case, i prigionieri della città patiscono tutte le pene possibili, derivate direttamente dalla loro deficienza di cibo vero e proprio, (quindi) dall'intossicazione alimentare cronica, dalla privazione di luce solare, e dalle abitudini scellerate di attività e occupazioni sedentarie, svolte in ambienti chiusi, e spesso anche male areati.

L'idea stessa del "lavoro" e in part. del "posto di lavoro", sullo scenario cittadino equivale al soggiorno in un carcere sovraffollato, in cui però tutti hanno la propria cella individuale, e dove nessuno approfitta della propria, singola ora d'aria durante la giornata; 
perchè non ce n'è il tempo; c'è altro da fare; oppure, semplicemente perchè non c'è aria vera e propria da respirare.

Ora, l'utopia naturale consiste del fatto che per avere dei frutti perfettamente maturi pronti per esser mangiati, e provvedere in tal modo alle nostre uniche vere necessità di ordine vitale, occorre aspettare che essi cadano dalla pianta su cui sono cresciuti, in base alle specie e alle stagioni, perchè a quel punto la loro maturazione è completa, e naturalmente essi si distaccano per finire nella nostra mano, se soltanto abbiamo voglia di tenderla; altrimenti, come insegna l'unica Legge corrispondente a realtà della teoria newtoniana, essi cadono a terra. (Ma non per la "gravità", questo lo sappiamo=)
Questo quindi significherebbe "guadagnarsi da vivere" in armonia con questo "habitat naturale", che se mai un tempo fu un Giardino dell'Eden, o meno, certamente potrebbe esserlo oggi anche grazie a tanta tecnologia che attualmente viene utilizzata nei peggiori modi possibili e immaginabili.

Le more stanno maturando... Il paradiso è dietro l'angolo...

Ne ho dedotto che i concetti di paradiso e inferno sono derivati da questi scenari archetipici, dell'habitat naturale e di quello urbano; e ugualmente l'esistenza in questo teatro di posa in cui è stato allestito un inferno che funziona bruciando qualunque fonte di energia naturale (poichè la tecnologia attuale è intieramente fondata sul principio della combustione, e dagli elioecentristi coatti il principio eliolatrico dell'elemento igneo come archetipo delle loro esistenze non è in genere minimamente considerato) è opposta all'esistenza fuori dalle sue mura, che pur non essendo visibili rendono invisibile la bellezza di questo mondo; i giardini attorno agli edifici e i parchi pubblici, sono la prova che ogni cittadino desidera perlomeno una parvenza di natura in mezzo a tanto squallore e tanto artificio; ma il più bel giardino in città si potrebbe estendere all'area della città stessa, eliminando le strade per i mostri meccanici che la appestano, e quell'orto botanico kilometrico, sconfinato, rappresenterebbe un bene comune vero e proprio, dal quale dipenderebbe la vita di ogni abitante; chi non vorrebbe prendersene cura, allora, immaginando soltanto l'atmosfera di pace che si creerebbe, e un principio armonico, di mutuo soccorso e comunione totale, che in quest'epoca possiamo trovare semmai nei libri di fiabe per bambini?
E nella bibbia, ovviamente.

Alla fine, le mie note sul digiuno hanno portato all'Utopia Maiuscola, alla descrizione di un Paradiso Terrestre che io so per certo esistere dovunque, a questo mondo, laddove la "antropizzazione" non sia presente nella sua forma più disastrosa tanto per il singolo che per il consorzio che ne partecipano, che è appunto la città, la quale per quanto "piccola" possa essere rispetto alle metropoli e alle megalopoli, è sempre e comunque un concentrato di veleni, e corrisponde per gli abitanti ad una forma di cattività volontaria -anche se abitudinaria, e quindi "inconsapevole" a lungo termine, come per l'uccellino nato in gabbia- a cui ci sottomettiamo in primo luogo e quasi esclusivamente per questioni "economiche"; 
mi pare di avere resa in queste parole l'idea che cambiare tutto, e ogni cosa di questo mondo-prigione, di questo "set" in cui si vive nell'ombra di ogni interno cittadino, a partire dalla condizione di auto-schiavitù dell'umanità sottomessa soltanto alle proprie abitudini multi-generazionali, sarebbe tanto facile quanto lo è di fatto NON mangiare per ottenere un beneficio immenso per il nostro organismo. 

Nutrirsi di nulla fa solo un gran bene al corpo e alla mente e, allo stesso modo, fare NULLA sarebbe l'industria di maggiore successo nella storia recente dell'umanità, su uno scenario naturale; certo, non si può vivere di nulla in una città; ma se passeggiando per le campagne come ho fatto ieri (e l'altro ieri..) trovassi qualche albero di prunus cerasifera (prugnole selvatiche) carico di frutti -come di fatto è successo- oppure un albiccocco, o pesco, o fico... 

Perchè questa Terra produce continuamente, eternamente, secondo le sue stagioni, il migliore cibo che i suoi abitanti possano mangiare, e lo fa al costo di un seme, e nel caso di un po' di acqua, quando non ci pensa il cielo ad innaffiarla. Qualunque vegetale si riproduce spontaneamente, come ogni animale, e per questo non dobbiamo credere che l'agricoltura e la dura vita dei campi sia l'unica alternativa alla dura vita in ufficio o in fabbrica; a impollinare i fiori ci pensano le api, e una volta che un albero da frutto è cresciuto, darà frutti ogni anno, per sempre, a chiunque li raccolga.

Semmai, potremmo impiegare tanta tecnologia moderna per alleggerire il lavoro del contadino, del raccoglitore e del seminatore, e lo potremmo fare con estrema facilità considerando che oggi possiamo guardare dei films in 3-D, e che ci sono dei robots che montano e dipingono le automobili nelle catene di montaggio... Ma alla fine, sapendo che l'attività fisica all'aria aperta è il modo migliore per mantenerci in salute, vediamo che il progetto originale del "buon dio" (poi detronizzato da quello cattivo) con il suo "Giardino" sarebbe assolutamente perfetto in ogni sua parte. Se soltanto lo realizzassimo.

Questo "Giardino dell'Eden", questo "paradiso terrestre" non richiederebbe assolutamente nulla da parte nostra, oltre le cure che una popolazione mondiale consapevole saprebbe rivolgergli costantemente in cambio della immensa bontà dei suoi frutti di ogni genere, che li si chiamino "frutta" o "verdura", "piante" o "erbe", o "fiori", e che si utilizzino come cibo o come farmaco, o come "droga"; cure che diverrebbero abitudini istintive e si potrebbero ri-conoscere come le uniche attività spontanee naturali, oltre la "inutilità funzionale" nel quadro cosmico di qualunque attività creativa e ricreativa volessimo svolgere al di là del VIVERE, in piena armonia con il Tutto, come non abbiamo mai fatto veramente.

Ogni estate vedo i fichi che nascono dai tombini di questa città che vengono tagliati, per poi rispuntare di nuovo nella bella stagione seguente, sempre pronti a crescere per darci quantità di frutti deliziosi e super-nutrienti; quanto amerei che per una volta non venissero tagliati, e che tutta la città potesse ri-conoscere direttamente la generosità infinita della natura... Ma questo non succederà mai, nella condizione attuale delle cose.

Il Gentile lettore del libro della Genesi nella sua bibbia lo dovrebbe sapere bene; l'uomo fu posto in quel mitologico giardino con l'unico compito di badarvi, perchè ne potesse sempre trarre nutrimento e ogni beneficio possibile, senza parlare delle infinite meraviglie che questo "habitat" ci offre sempre, altrettanto gratuitamente, solo per appagare tutti i nostri sensi alla perfezione, completamente. E questo infine dovrebbe suggerire chi fu quella "entità divina" che poi scacciò l'adamo dal Giardino; il fatto che tale personaggio non corrisponda ad un singolo individuo, e che esso non corrisponda del resto ad alcunchè di "divino", non significa che il mito del paradiso terrestre non sia basato sulla mera realtà di questa Terra e della sua sublime natura, alla quale sappiamo di appartenere solo attraverso ciò che oggi nella logosfera cattolica è un "mistero" (fra i tanti); ormai il lettore di VerOrizzonte dovrebbe sapere bene il vero significato di questo eufemismo che rivela e nasconde  nel contempo la nostra ignoranza cosmica. 

Chi ha inventato il mito dell'Eden ha inventata la realtà infernale del Gentile consumatore globale per tutti i tempi a venire, e di questo innanzitutto dovremmo diffondere la conoscenza, e di conseguenza agire non tanto per riprenderci una libertà e una gioia che ci sono state negate da sempre, rinchiusi nelle nostre scatole, ma per restituire con la nostra consapevolezza il suo ruolo sacro, magico ed eternamente meraviglioso, a questa stessa Terra. 

E lasciare un paradiso in eredità ad ogni possibile generazione futura, anzichè l'ennesima, efficace e molto realistica rappresentazione di un inferno.

E così, da un appunto sul digiuno, sono arrivato a concludere tutto questo; che del resto ho sempre saputo, ma non mi è mai apparso tanto chiaro e semplice per come l'ho esposto qui sopra in poco tempo, senza fatica. Questo può essere nel contempo un indizio dell'efficacia di questa pratica perlopiù sconosciuta presso gli Occidentali moderni, considerata estrema se mai è considerata da qualcuno, e sulla relativa ignoranza in proposito, che è dovuta come per ogni altro caso di ignoranza, alla mancanza della conoscenza e della sua diffusione.

Ho appena consigliato, "da amico", di provare uno o qualche giorno di digiuno al più attivo lettore di VerOrizzonte, in un commento; lo faccio sicuramente con ogni altro lettore, sempre in qualità di amico, di individuo che non ha nulla da perdere e tutto da guadagnare nel diffondere la realtà in un imbarazzante momento storico in cui il suo contrario è noto alle genti; perchè anche qui stiamo parlando di REALTA', e non di "verità".  Il resto sono solo invenzioni.

Questa Terra è piatta, piana, livellata, proprio come tutti i mari, ed è stazionaria, ferma, immobile e "inamovibile dai suoi pilastri"; e nessuno su questa Terra ha mai avuto bisogno di mangiare cadaveri di nessuna specie (animale) o tessuti animali di alcun tipo per vivere in perfetta salute; è vero il contrario, e prima o poi TUTTI se ne renderanno conto.

Ora, mi punge vaghezza del fatto che potrebbe anche non essere poi così indispensabile "mangiare", per come e quanto lo intendiamo in genere...
Sicuramente, almeno qualche giorno senza farlo è una delle più sublimi esperienze che si possano avere, e per questo non posso che consigliarlo a chiunque legga queste parole.

(Non mi assumo responsabilità su quest'ultima affermazione -- non sono un medico e il mio è un consiglio rivolto innanzitutto a chi abbia una salute di ferro -quindi innanzitutto ai "vegani" così detti- non so nemmeno come possa funzionare l'organismo di un "saprofago umano", e pertanto non potrei consigliare loro nient'altro che il modificare sostanzialmente la propria dieta alimentare prima di fare qualunque altra cosa, compreso il commentare questo post.=)

5 commenti:

  1. Wow....post ricco, mi ci ficco!! ;))

    Tanti, tanti argomenti. In realtà, sappiamo che tutto è strettamente collegato.

    Da qualche anno non vivo più in città, ho spazi di natura, se non proprio incontaminata, per lo meno facilmente raggiungibile con pochi passi e pochi minuti di strada, quindi approfitto di questo vantaggio tutte le volte che posso.
    Sfortunatamente il lavoro (insegno musica, nello specifico batteria) è rimasto in città e tutti i giorni mi tocca "macinare" 80 chilometri tra andata e ritorno, condizione che non è tra le più comode e riposanti (considerato poi che le ferrovie italiane versano in condizioni vergognose).
    La mia vita da pendolare quindi è spesso faticosa e stressante per via degli orari e le corse che scandiscono le mie giornate (figurati che non rientro mai prima delle 22!)....difficile quindi pensare ad un digiuno senza il timore di cadere svenuto a metà giornata.

    Paragonandomi alla maggior parte delle persone, mi sento fortunato perché faccio un lavoro che mi piace, e in più mi ha sempre reso orgoglioso la consapevolezza che quello che faccio non produce niente, in senso strettamente consumistico, se non il piacere delle persone di imparare a giocare con la musica (concerti e serate - la mia principale attività negli anni passati - ormai non esistono quasi più se non a costo di compromessi che non ho mai voluto accettare). Però è tutto il contorno che non mi piace, quando anche il gioco diventa un obbligo per la sopravvivenza, non è più divertente. Come dice Silvano Agosti nel suo famosissimo "Il Discorso Tipico Dello Schiavo" ( https://www.youtube.com/watch?v=Qb-mxzpT2OA ) anche fare l'amore, che è indubbiamente piacevole, diventa un inferno quando dovesse trasformarsi in obbligo per più ore al giorno.

    E in più devo ammettere una cosa, detesto l'inverno. Mal sopporto il freddo, l'umidità, le giornate buie e corte. Ecco perché il mio "sogno" e il mio obiettivo di vita è trasferirmi, non appena mi sarà possibile, in terre più congeniali all'animale uomo, con temperature miti, natura lussureggiante e il minor numero possibile di cose, oggetti ed esigenze (auto, pc, casa e vestiti compresi). Solo ai libri e alla musica non saprei rinunciare, soddisfatte queste due esigenze, potrei anche perdermi come il protagonista di "Cast Away" nella più totale felicità.

    Una estate di qualche anno fa, mi trovavo in Corsica per le ferie e ho sperimentato una condizione simile a quella del digiuno. Avevamo trovato, vicino al campeggio, un frutteto con le prugne nere più dolci e più buone che abbia mai mangiato in vita mia e per qualche giorno una decina di prugne è stato l'unico alimento della giornata. Ero l'adamo del paradiso terrestre, stavo benissimo: sole, frutta, pace, gli ingredienti perfetti di una vita perfetta. Spesso poi godevo dei raggi del sole al tramonto e da qualche parte ho letto che per l'alimentazione pranica, sono molto importanti i potentissimi raggi rigeneranti del sole del tramonto e dell'alba.

    Questo ci hanno tolto con le città, hai perfettamente ragione. Ci hanno tolto la verità sulla terra, sull'alimentazione e sulla nostra vera natura. Eppure tutti credono/pensano che bisogna lavorare e spaccarsi la schiena per vivere. Un'altra spudorata bugia. Hanno mai sentito parlare costoro della permacultura (Metodo di coltivazione che, sulla base di principi e strategie ecologiche, permette di progettare insediamenti agricoli simili agli ecosistemi naturali, e quindi in grado di mantenersi autonomamente e di rinnovarsi con un basso impiego di energia.)? Questa terra, piatta e statica, se lasciata in pace, ci fornisce tutta la nutrizione di cui abbiamo bisogno e contestualmente dobbiamo riappropriarci della nostra vita, liberi anche di passare l'intera giornata a contemplare il cielo se lo desideriamo.

    ..................

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  2. .............
    Mi sono sempre chiesto da dove nascesse la musica e l'arte in generale, quando credevo agli ET, mi chiedevo spesso se qualcuno di loro, come noi, avesse la musica. Nel film "Uno sceriffo extraterrestre... poco extra e molto terrestre." il compianto Bud Spencer (ammetto la mia passione per i suoi films con Terence Hill), incontra un bambino ET, il quale non conosce la musica perché sul suo pianeta non esiste.
    Oggi che so non esistere né pianeti, né ET (almeno non nel senso stretto - ma di questo ho già detto), mi chiedo da dove arrivino l'ispirazione musicale e artistica in generale (la musica, il cinema, la pittura, la scultura e la letteratura di oggi non è più arte, è business, nella maggior parte dei casi). Non so se è una espressione diretta dell'anima, anche se lo sospetto molto, di certo è curioso che i meno sensibili, le persone più pragmatiche e materialistiche, sono anche quelle meno interessate a "futili distrazioni" quali la musica e la poesia.

    E forse è per questo che anche nelle scuole, le materie umanistiche sono quelle sempre più sacrificate e sminuite. Fa tutto parte del piano per atrofizzare il nostro lobo cerebrale destro, quello collegato con l'intuizione, l'astrazione, la spiritualità e la comunione con il TUTTO (contr'altare perfetto del NULLA nel nostro mondo duele), in favore di quello sinistro, pragmatico, calcolatore, materialista, gerarchico e ritualistico. Tutte le qualità esaltate come indispensabili per ottenere il successo, così come concepito da questa società.

    Concludo quindi questo mio (forse troppo) lungo intervento, con un pensiero del sopra citato Silvano Agosti, tratto da un suo libro dal titolo "Il Genocidio Invisibile":

    "La tragedia delle ciliegie triangolari"

    "Il fatto è che l’essere umano, intorno ai cinque anni di età, si presenta come la miniatura di un universo perfetto: chiede il perché di tutto, tocca tutto, si offre a tutti, esplora incessantemente il mondo che lo circonda, si muove senza sosta, gioca, canta, si difende, si dispera fino a ottenere ciò che vuole e i suoi stessi comportamenti sono un’arte, in quanto coincidono perfettamente con ciò che sente e prova e afferma e nega. Poi questo capolavoro vivente (qualsiasi sia la sua origine) approda nello spazio scolastico e viene immediatamente sottoposto a secche restrizioni: lo obbligano a star seduto, non può esprimersi o intervenire se non quando “tocca a lui” e, quando chino sul foglio si abbandona con gioia alla propria creatività e disegna ciuffi di ciliegie di forma triangolare di un delicato color rosa, implacabilmente “la maestra” fa notare che: “No piccolo mio, stai più attento, le ciliege non sono triangolari, sono rotonde.” La grande mano della maestra imprigiona la manina smarrita e la obbliga a correggere i triangoli in altrettanti cerchi. “Così… così… E poi non sono rosa, sono rosse. Le ciliege sono rosse!” E da quell’istante ha inizio il percorso della sfiducia in se stessi, indispensabile per sottomettere un essere umano e fargli credere sia ineluttabile negare a se stesso il tempo del gioco e della vita. Quando la sua sottomissione alla fine dell’esperienza scolastica sarà tale da subire con tremore e ossequio la tortura di esami insensati e vessatori, in cambio riceverà il diploma. Maturo. Maturo a sottomettersi per tutta la vita a un lavoro di otto o dieci ore al giorno, insomma un ergastolo vestito da “necessità sociale”.

    FINE =)

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    1. In effetti pensavo proprio alla permacultura scrivendo quei passaggi, ho evitato di menzionarla per ovvi motivi di lungaggine, ma ai tempi mi aveva molto colpita la scoperta di questo concetto che in pratica rispondeva alla mia domanda su come potrebbe funzionare un "giardino dell'Eden", quindi potrei dedicarvi un post prima o poi... Sembra che invece la storia degli emisferi cerebrali e delle loro distinte funzioni fosse l'ennesimo "mito" scientifico, smontato da ricerche recenti:
      http://www.livescience.com/39373-left-brain-right-brain-myth.html
      http://www.huffingtonpost.com/2013/08/19/right-brain-left-brain-debunked_n_3762322.html
      https://www.sciencebasedmedicine.org/left-brain-right-brain-myth/
      https://www.theguardian.com/commentisfree/2013/nov/16/left-right-brain-distinction-myth
      (etc.) ovviamente non posso confermare direttamente la cosa con le mie osservazioni e la mia ricerca personale, come posso fare con questa Terra, e del resto noi non-cerebrologi non abbiamo particolari interessi per sostenere l'una o l'altra ipotesi malgrado il loro distinto grado di popolarità (V. 'propaganda')-- ma per qualche motivo, per intuito, tendo a ritenere sostanzialmente inutile una simile divisione, e quindi incompatibile con i principi della Natura, dove al contrario tutto è indispensabile; è pur vero che il cervello è un mistero senza fine, ma "alla fine" mi sembra una questione di mera logica, per cui i due polmoni respirano la stessa aria, i reni filtrano lo stesso sangue, i testicoli producono lo stesso seme, gli occhi vedono le stesse cose, le narici sentono gli stessi odori, e infine il cervello fa un unico lavoro, che per quanto sia complicato & "misterioso" non ha motivo di essere separato per come l'hai descritto qui sopra.. Ma ripeto, non sono un dottore del cervello, quindi la mia ipotesi vale come la tua =) grazie per il commento, sempre stimolante, e a presto

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    2. "Sembra che invece la storia degli emisferi cerebrali e delle loro distinte funzioni fosse l'ennesimo "mito" scientifico"

      Si, può benissimo essere. Potrebbe anche essere che la verità sia nel mezzo, le cose non sono mai così nette. Mi viene in mente il famoso simbolo del Tao cinese, se anche i due emisferi cerebrali prediligono alcune specifiche funzioni (e sottolineo SE), avranno sicuramente in se e in parte, le funzioni dell'altro.
      Mi ricordo la storia di un ragazzo non vedente, che usava la lingua per vedere e orientarsi, cioè il cervello aveva imparato ad usare altri organi per "leggere" l'ambiente circostante.
      Detto ciò, non cambia di molto, credo, la mia analisi, è un fatto che tutto l'impianto strutturale di questa società altamente scentista, predilige e premia le capacità razionali, matematiche, analitiche e materialistiche (anche loro importante in qualche misura, per carità) e relega in secondo (ma anche terzo e quarto) piano, l'arte, l'intuizione, l'estro e le discipline olistiche. Siamo tutti "visconti dimezzati". Ma se chi è bravo ad interpretare la metà pragmatica, trova tutti gli strumenti necessari a muoversi con facilità e ne riceve anzi dei riconoscimenti, quelli che invece vivono fortemente la metà più astratta e intuitiva, spesso si trovano in grosse difficoltà e disagio a capire e a vivere questa artificiale e artificiosa realtà (e naturalmente parlo per esperienza personale).
      Una delle tante vignette che girano in rete, mostra una classe di tanti animali diversi, un elefante, una scimmia, un rinoceronte e un pesce rosso, e il maestro annuncia alla classe che i voti verranno assegnati in base a chi sarà in grado di superare il test uguale per tutti: arrampicarsi sull'albero. Bene, spesso in questo ambiente io mi sento come il pesce rosso!
      Questo è uno dei motivi del perché voglio andarmene, voglio un paese, senza freddi inverni, senza macchine, vetro e cemento (almeno non in misura predominante) e senza burocrazia soffocante e che non capisco (odio visceralmente la burocrazia e le scartoffie, tutte)!!
      A presto :)

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    3. allora concordi con la smentita: "le cose non sono mai così nette"... come sinistro e destro!! =D --anch'io da molto tempo vorrei vivere a Bora Bora, facendo l'osservatore di mestiere anzichè per hobby... ma evidentemente c'è qualcos'altro da fare qui per me... cosa sia, non lo so di preciso, ma interpreto la mia parte quotidiana, come facciamo tutti -- se non altro, ho questa consapevolezza =) ma come fai a non capire la burocrazia? è quella su cui si regge il Belpaese!

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