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venerdì 2 dicembre 2016

Potenze Virtuali

 300mo POST! 

Un film che per bruttezza si avvicina al tristemente famoso Plan 9 From Outer Space (considerato da molti il peggiore mai realizzato) è un altro titolo di genere fantascientifico che soltanto questa sera ho intravvisto in TV a tarda ora:



che per la distribuzione Italiana divenne "Il mostro dell'astronave"; al di là della pochezza della trama, del budget ridotto all'osso per cui -dice Wikipedia- si riutilizzò il modellino dell'astronave di "Volo su Marte," (che a sua volta usò le tute spaziali di "Uomini sulla Luna", e fu poi riciclata anche per "Mondo senza fine"!) delle scenografie piuttosto spartane



e attori assai poco espressivi


(Marshal Thompson, as Carruthers, mentre ascolta le strazianti urla di un uomo fatto a pezzi)

ha il raro pregio di essere un prototipo funzionale del più famoso, moderno e 'hi-tech' "Alien" di R. Scott (1979) dove il numeroso equipaggio comprende due membri femminili (ambigua definizione, invero), e dove pure tutti fanno una bella tavolata sul ponte principale, prima della catastrofe aliena:


anche se qui nessuno ha una crisi di "chest bursting" come nel film di Scott.
Al di là degli aspetti scenografici e tecno-logici, e la datazione, in fondo la trama è esattamente la stessa: c'è -indovina un po'?- un mostro sull'astronave, e anche in questo caso ha il brutto vizio di straziare le carni degli umani a bordo; se non bastasse, alla fine si utilizza il trucco infallibile del portellone aperto sullo "spazio profondo" -che esiste solo nei films- e anche se il mostro non viene proiettato all' esterno la trovata basta per spedirlo ad un altro mondo che non era -probabilmente-quello da cui proveniva (Marte, per l'esattezza)

E sì, anche in questo caso il mostro è interpretato da un tizio con un costume di gomma:


(e i dettagli su quella sorta di lingua sono talmente imbarazzanti che 
lascio al lettore la decisione se leggerli o meno -- su Wikipedia)

Ora, in questo che si potrebbe definire propriamente un trash movie, nel senso che è al 100% spazzatura (come si è detto, riciclata poi con grande successo nel '79) in questo tripudio di falsità teatrale che se non altro è vivida e onesta, come potevano esserlo le piccole produzioni ruspanti dell'epoca, in questo regno della fantasia economica e popolare che ispirerà di lì a poco le ancor più inverosimili "missioni spaziali" della NASA, per conquistare questo mondo con la mera suggestione di una tecnologia completamente falsa, inventata per degli scopi e delle mete assolutamente irraggiungibili, in questo obbrobrio cinematografico, in cui gli astronauti percorrono il missile in tutta la sua lunghezza camminandoci sopra molto lentamente (V. fotogramma), anche in questo aborto filmico che sembra risalire all'epoca dei F.lli Lumière, capolavoro di goffaggine e valido esempio di mancanza di talento, vediamo che dal lato visuale, al momento di dover rappresentare quel fiabesco "spazio esterno" che l'utenza vede chiaramente proiettato nello spazio interno del firmamento celeste nottetempo, allora si dimostra il buon senso, e una sorta di 'onestà intellettuale' emergente dal fango, che non è più concessa per le ovvie "difficoltà tecniche":


infatti, come vediamo, ci sono delle stelle, nel cielo di cartapesta de "Il mostro dell'astronave", e sono ovviamente tante, e brillanti e molto più visibili che non dalla superficie terrestre, come tutti abbiamo sempre immaginato che fossero in quel regno incantato che è lo "spazio esterno", prima che la NASA ci mostrasse la sua particolare "realtà" di sfondi perennemente ed esclusivamente bui.
Le "difficoltà tecniche" del caso sono: quali costellazioni dovremmo mostrare al Gentile Pubblico, in questo e quell'angolo dello scenario spaziale? E se poi qualcuno che conosce le mappe stellari scoprisse qualche anomalia? E prima ancora, dovrebbero essere tante e grandi e molto luminose, come dice qualche "astronauta", oppure invece piccole e sparse, appena visibili, come dice lo stesso "astronauta" in un'altra intervista?... 
Questi e altri problemi soprattutto, io immagino, di ordine pratico, portarono alla inevitabile scelta dei moderni "signori del cielo" di rappresentare il loro scenario secondo la collaudata formula del black box theater (nata appunto a cavallo tra i '60 e i '70 anche in ambito teatrale), con un assoluto, invariabile NERO di sfondo; 


Due cortometraggi di David Lynch, "The Alphabet" (1968)
"The Grandmother" (1970) furono girati su un "black box set"
!!!

e questa regola vale ancora oggi, come vediamo qui di seguito, in ordine cronologico:


"The Eagle in lunar orbit after separating from Columbia" [1969]


By NASA - http://grin.hq.nasa.gov/ABSTRACTS/GPN-2000-001139.html, Public Domain, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=12872
Eugene Cernan operating the Lunar Roving Vehicle during Apollo 17


ovvero "Prima passeggiata spaziale "senza fili"-- e senza stelle!


"Una vista dalla International Space Station" dal sito ESA  [2008]

NASA (2016)

e malgrado tutte le incredibili giustificazioni sulle caratteristiche di macchine e ottiche, e le condizioni particolarmente incomprensibili oltreché misteriose in cui avvengono gli scatti, che dovrebbero in teoria mostrare tutto ciò che non è visibile da terra solo a causa dell'inquinamento luminoso, sono ben pochi gli utenti astronomici che nel corso dell'"era spaziale" hanno criticato il minimalismo surreale delle scenografie, il quale del resto è ben poca cosa rispetto all'assurdità totale dell'insieme del Grande Show prodotto da NASA & C. sull'antico script del Kopernik e del Galilei. 
A proposito, "script" in Inglese (letteralmente (mano)scritto, e quindi "stampatello") vale tanto per il "soggetto" di una commedia teatrale o di un film, quanto per quello che Wikipedia definisce "un tipo particolare di programma"(zione) in informatica... Perché questo è un mondo di parole.

A quanto parte di recente questa regola è stata infranta dalla gran quantità di materiale visivo che si afferma essere inviato dalla "International Space Station", forse per sviare i sospetti di un pubblico più sospettoso, a causa dell'insistenza delle voci che circolano, soprattutto via web, riguardo l'allunaggio e l'intera messinscena spaziale. Questi sono alcuni esempi del 2016:


(sembra proprio un videogame... ma con tante stelline)


La "famosa" foto con un gigantesco Stivale Italiano che occupa 
mezzo mondo; malgrado le proporzioni decisamente approssimative, 
anche qui si sono sforzati di aggiungere uno sfondo stellato... 
Preso a casaccio, io presumo -- (Foto: cdn.theatlantic.com)

E certo, qualcuno potrebbe dire, in difesa della NASA e dell'ESA (che fanno rima con chiesa) che nel frattempo la tecnologia fotografica è evoluta grazie alla tecnologia digitale, ma a proposito di digitale, permettetemi di dubitare del fatto che le stelle non fossero mai visibili nelle condizioni presunte di tanti scatti prodotti sempre in una oscurità pressoché totale, dagli anni '60 fino al momento in cui per avere delle stelle di sfondo occorrono 2 minuti di lavoro con Photoshop.
E per dirla tutta, per avere un pianeta fotorealistico, o un "sistema solare", una "galassia" o un intero universo occorre solo qualche minuto in più. Questo lo sappiamo tutti, spero.

Questi sono alcuni esempi di Grandi Palle Digitali da Google Images:


L'Europa dallo spazio. Passaggio al tempo notturno. Gli stati europei dallo spazio. Clip

(FREE!) Realistic Planet Earth 3d model 

Oggi si trovano anche dei modelli 3-D che comprendono un intero universo di sfondo, come questo:


(Immagine. Shutterstoc)

Speriamo che ne approfittino anche gli specialisti in CGI della NASA; perlomeno ci potrebbero rifilare dei video più pittoreschi da vedere.

---

La mia prima attività online di oggi è stata quella di accettare l'invito di un certo Arch-Angel Gabriel su LinkedIn -- che vive a Brisbane (AU); e il fatto che LinkedIn si definisca 

"World's Largest Professional Network"

ovvero, che si parli di lavoro, quando entrano in gioco nomi di questo calibro mi dà qualche pensiero;
perché una volta ri-conosciuta l'essenza logica di questo mondo, dove gli stessi personaggi ri-calcano le proprie scene all'infinito in cerca di sé stessi, e dove quindi ogni "archetipo" si rinnova ad ogni ciclo esistenziale, tra quelli che si possono definire ugualmente "angeli" e "demoni", o finanche "uomini", infine soltanto le parole che definiscono luoghi e situazioni e i personaggi stessi fanno l'unica differenza, e ogni parola a cui è correlata ogni cosa di questo mondo -e attraverso la quale noi la ri-conosciamo- è una formula magica che rende reale il tutto, composto di tutte quelle cose che infine sono soltanto parole. 
Quello che intendo dire è che non ha proprio alcuna importanza se Mr. Gabriel è uno di quei tizi un po' sbroccati del gruppo di Ashtar Sheran, che compare su Wikipedia come "extraterrestrial being" (essere extraterrestre); che colui abbia scelto il ruolo di  "Archangel gabriel of the elohim 31"
(SIC) iscrivendosi al "Più grande network professionale al mondo" è un fatto, e che sia costituito di sole parole, lo sappiamo, non potrebbe essere altrimenti. Ricordate il famoso "Io sono colui che è", quello è il tipo di ruolo che ci tocca in fondo al cielo; 
Mr. Gabriel scrive di sè su LinkedIn:

"I am a being of light that has been incarnating here on earth since this game began and I am here to give everyone a chance to see the light and evolve"

cioè: "Sono un essere di luce che è stato incarnato qui sulla terra da che questo gioco iniziò e sono qui per dare a tutti la possibilità di vedere la luce ed evolvere."

Sinceramente, non credo che al momento potrei considerare nulla di inferiore a questo, dovendo parlare di lavoro.
In genere le mie interazioni su questo network si limitano ad accettare inviti da perfetti sconosciuti in giro per il mondo; in questo caso, credo di aver già sentito menzionare il nome, e per quanto il nostro rapporto professionale sarà molto verosimilmente limitato a questo episodio, in qualche modo, e ad ogni modo, è significativo

Wikipedia ci dice che il nome "deriva dall'ebraico e significa: "Potenza di El", "El è forte",", "anche rappresentato come "la mano sinistra di Dio" e che "Nella tradizione biblica è a volte rappresentato come l'angelo della morte, uno dei Messaggeri di Dio: anche come angelo del fuoco"; infatti, direi io, "Ha annunciato la nascita di Giovanni Battista e di Gesù, e per i musulmani è stato il tramite attraverso cui Dio rivelò il Corano a Maometto."
Forse i tratti più interessanti -i meno noti- sono quelli dei "Riferimenti Ebraici" su Wiki, dove
"L'angelo Gabriele domina su tutti gli angeli principi delle 70 Nazioni. Egli è chiamato l'uomo vestito di lino."

Non ci siamo sempre chiesti tutti: "Se fossi un principe delle 70 Nazioni, Angelo della morte e del fuoco, mano sinistra di dio e messaggero di sventure per l'umanità.... come mi dovrei pettinare?
Questa è la Risposta Normanna al nostro dilemma:


Gabriel : élément d'une Annonciation. Craie avec 
traces de polychromie, Normandie, vers 1490
(suggerita come sempre da Wikipedia)

Questa invece è la risposta Iberica:

Arcangelo Gabriele. Josè Camaròn Bononat. 
Sec XVIII, Academia de San Carlos, Valencia
Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=4898631

Leggiamo poco più oltre, alla voce "Storia e Bibbia Ebraica":

"È verso la fine del potere di Babilonia che ancora Gabriele viene inviato a elaborare e spiegare i problemi relativi alla "Fine dei Giorni" come quando il regno di PersiaGrecia e Roma stavano perdendo il dominio del mondo."

Insomma, questo particolare messaggero divino della mitologia Ebraica viene inviato sulla scena alla vigilia della catastrofe, e nel caso attuale questa parola che è ormai sinonimo di disastro nel nostro parlar comune riprende il suo significato originale di origine teatrale per sciogliere"i nodi, i conflitti e gli equivoci creati dalla trama, spesso con la rivelazione di un fatto ignoto ai personaggi o al pubblico"  (Id,) con la promessa di una catarsi, o purificazione finale; che però può intendersi anche come mestruazione o potatura, secondo Wikipedia. Chi vivrà, vedrà.
Certo, i tempi potrebbero anche esser maturi per la caduta dell'Impero Del Falso, il tasso medio di imbarazzo nell'aria è ormai insostenibile per tutti noi;

Oggi ho osservati alcuni fatti sulle scie chimiche, un argomento che in genere evito volentieri per la completa assenza di indizi validi; ultimamente tendo a credere all'ipotesi secondo la quale gli aerei militari avrebbero adottata una tecnologia che permetterebbe loro di utilizzare una miscela composta in gran parte da H2O come carburante; sappiamo che lo hanno fatto con le navi già nel 2014, e ci sono buoni motivi per credere che anche nel caso dell'avionica l'acqua potrebbe rivelarsi più eco/nomico-logica della solita nafta. (E fors'anche della benzina, ma dubito che tale ipotesi sarà mai comprovata su scala massiva.) Nondimeno, queste formazioni gassose tendono a creare delle "velature" -che sono entrate di prepotenza nel gergo meteorologico moderno- le quali interessano generalmente solo alcune porzioni del cielo. 
Oggi ho scattata qualche foto che pubblico qui come esempio calzante.
Questo era il cielo sul versante meridionale, dove è già visibile una densa "velatura" sopra l'orizzonte, mentre l'attività di "irrorazione" è ancora in atto, con il consueto "reticolato":


mentre questo era il cielo sul versante opposto, nello stesso momento:


Nessuna "velatura", e le rare (2) "scie" visibili sono solo dei brevi segmenti.
Alla luce di questi fatti, ci chiediamo perché tutti gli aerei con una tecnologia di propulsione alternativa dovrebbero volare tutti soltanto in un certo settore aereo, e non solo; osservando la prima immagine vediamo chiaramente che tali scie ancora intatte, cioè prima della loro diffusione a "velo", hanno un inizio proprio in quel settore del cielo dove la velatura è già evidente; che la conversione alla suddetta nuova tecnologia possa aver luogo soltanto in determinate aree, mentre in ogni altra i piloti dovrebbero passare alla modalità standard, mi pare la più improbabile delle ipotesi, e dunque il fatto che queste velature vengano prodotte intenzionalmente in determinati settori, in certe ore del giorno e solitamente -ho notato- nelle vicinanze del Sole, mi porta a pensare che, pur escludendo l'ipotesi dell'impiego delle "scie" nella guerra climatica, esista di fatto un disegno dietro questo fenomeno, e che data la sua longevità, e la sua diffusione a livello internazionale, sia qualcosa di molto grosso. Ma questo lo sapevamo già, o sbaglio?
Poco dopo per la strada ho scattata quest'altra immagine di un aereo di linea che passava sopra la mia testa:


E' appena visibile, perché è solo un puntino bianco, e non lascia alcun tipo di scia.

Alan Watts, chi è costui? Per Wiki Italia "è stato un filosofo inglese"; sicuramente una cosa buona l'ha detta -o scritta- e ce lo ricorda purplepotatohouse.com:


Trad.: "L'Universo è il gioco del sé, che gioca a nascondino per l'eternità." Alan Watts

Watts non ha detto - o scritto - "eternity", come vediamo, ma "per sempre"; noi neolatini possiamo permetterci di credere che sia la stessa cosa.  Anzi, meglio.

La cosa buona di oggi è il Codirosso dal collare (Myoiborus torquatus --Wiki Eng)


che The world of birds chiama "candelita acollarada".
Muy lindo! =)

1 commento:

  1. sul discorso scie chimiche e terra piatta:

    https://youtu.be/0D26mfXRDco

    ascoltare riflessione al minuto 1h 12m 35s


    Per ciò che riguarda il puntino bianco, spesso fanno operazioni ON/OFF e se lo vedi è ancora troppo basso per essere un aereo di linea a 10000 mt... Le velature si notano sicuramente di più laddove i raggi del sole vengono riflessi, ovvero verso il sole stesso.. è vero che se si guarda il cielo sin dall'alba le operazione iniziano proprio seguendo/anticipando il percorso del sole per la maggiore, ma laddove non c'è ancora il sole le operazioni ad un attento osservatore non sfuggiranno ugualmente anche se il cielo risulterà più"azzurro e meno bianchiccio"

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