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giovedì 6 ottobre 2016

Sul vederla grigia

E' venuto fuori questo discorso, oggi, parlando con un amico del materialesimo e della filosofia materialista, che ogni religione è imperniata sulla vita spirituale, per quanto sia da principio parte del Sistema, attivo almeno dai tempi di Babilonia, per trattare i popoli alla stregua di agrumi
(grazie a Simone Crescenzi per la condivisione puntuale =)

si presume quindi che l'uomo sia animato da una 'anima', che questa sia l'unica realtà umana al di là di tutte le apparenze che costituiscono il mondo fisico, e su questo 'mistero' è fondato il credo di chi spera in un paradiso e teme un inferno dopo la sua morte, e si comporta di conseguenza;

pertanto, che l'insegnamento fondamentale delle religioni -compresa quella giudeo/cristiana- sia di dedicarsi quanto più possibile alla propria spiritualità, da che la nostra realtà nella sua essenza è insensibile, intangibile e incomprensibile, data la sua natura metafisica;
non importa che ci crediamo o meno, questa è la premessa della religione cristiana, come di ogni altra religione basata su una concezione metafisica, trascendentale dell'essere umano e della realtà causale della sua esistenza Qui e Ora;
d'altro canto, la "scienza secolare", che nel suo insieme si può definire laica 


..KA?

e in generale atea, con la meccanica quantistica ha stabiliti dei punti fermi nella ricerca fisica, a partire dal famoso esperimento della doppia fenditura, che ha dimostrata la natura duplice, e possibilmente molteplice delle particelle atomiche, concludendo che i costituenti più minimi della materia si possono dimostrare tanto materiali come sono considerate le particelle, quanto immateriali, per come si possono classificare le onde sonore, o vibrazioni.


La citazione provvista da "The Dome Society" capita al momento giusto per essere re-citata qui:


“Considero la coscienza fondamentale. Considero la materia un derivato della coscienza. Non possiamo andare oltre la coscienza. Ogni cosa di cui parliamo, ogni cosa che consideriamo esistente, postula la coscienza. – Max Planck

(Trad. mia -- Il termine che ho tradotto qui come "coscienza", consciousness, equivale al nostro "consapevolezza", più che al nostro "spirito", come a dire l'"esser conscio" o "cosciente", è a parer mio una sfumatura scientifica del concetto che per noi equivale alla "coscienza": "avere la coscienza sporca", "pulita", o "qualcosa sulla coscienza", ma anche "prendere" e "avere" coscienza di qualcosa -- anche se è arduo stabilire dei confini tra mera consapevolezza e coscienza, se possono esistere, il messaggio del padre della quantistica è chiaro, per chi ne ha consapevolezza; o coscienza. )

In pratica, parlando a ruota libera sono giunto a constatare che tanto la religione quanto la scienza ci dicono esattamente come stanno le cose, nella loro essenza. Ogni altra cosa, informazione, dato, insegnamento, regola o dogma, paradigma o teoria, tutto è ugualmente suscettibile di ogni possibile modificazione -cioè a dirsi, si può falsare a piacimento grazie ad una conoscenza approfondita della materia, che vale per ogni materia nel mondo-di-parole. Ma l'aspetto più proprio della religione, di una vita spirituale distinta ma più o meno indistinguibile da una vita materica, così come il punto più estremo della ricerca di una verità scientifica sulla realtà della materia stessa, che è l'oggetto di studio della fisica, e dunque la ricerca del costituente essenziale di Tutto (l'A-tomo, nel senso Classico del termine) che è 'sconfinata' nella "nuova" scienza della meccanica quantistica per giungere alla teoria delle superstringhe -particelle teoriche- tendono a creare una conformità di vedute che travalica il muro fra il sistema religioso e quello scientifico; in breve, entrambe ci dicono che la materia è illusoria, proprio come insegna la dottrina di Maya nell'Induismo e nel Buddhismo. 

E questa osservazione mi ha stupito per il fatto che il discorso era nato proprio dal concetto del materialismo, imperante, e del materialesimo che è sostenuto tanto dalla religione quanto dalla scienza moderna; o meglio, dal "mondo scientifico".
Speravo che a questo punto della giornata, al momento di condividere e proiettare il discorso nella logo/videosfera, sarei stato in grado di aggiungere una conclusione più definitiva, o perlomeno più articolata e sofisticata di questa; ma non è accaduto. 
E' un enigma ancora insoluto: come può la conoscenza, o perlomeno la credenza della medesima realtà illusoria che rende i religiosi Indiani e Orientali saggiamente distaccati dalle cose materiali,  ed è comprovata sperimentalmente dalla fisica quantistica per i più scettici, rendere i popoli Occidentali tanto attaccati alle cose terrene, tanto "materiali", e interessati alle faccende più prosaiche e più sublunari di questo mondo?



Possiamo dare una parte della colpa alla solita, maiuscola Ignoranza, anche se in questo caso il 'mistero' è quello scientifico, dal momento che non tutti conoscono il seppur famoso esperimento della doppia fenditura, o altri esperimenti che tendono invariabilmente a confermare il principio immateriale della materia, che si potrebbe dire anche il principio metafisico della fisica; e pertanto, potendo contare solamente sulla questione di fede, per cui il cristiano prega per la salvezza della propria anima, e non dei propri resti mortali, o dei propri beni, ma  durante la celebrazione dei misteri la questua non è questione questionabile, in questo quadro si ha una immagine meno trascendentale e più veristica delle condizioni in cui versiamo (un' offerta al prete=); ma dobbiamo arrivare ad un tale paradosso come la mistificazione della realtà quantistica diffusa come "verbo scientifico" -ergo, materialistico- per comprovare e sostenere il principio più universale e più essenziale del credo religioso, riguardante la nostra natura spirituale, o 'eterica'?

(Una volta assunto il ruolo di Signore e Padrone della Umanità Anarchica, potrò anche auto-incoronarmi Papa della Nuova Chiesa Quantistica... 
Ne vedremo delle belle=)

Dal discorso di oggi è saltato fuori ancora il fatto che se tutti fossero in grado di coltivare da sè il proprio cibo, non esisterebbe nè avrebbe modo di esistere alcun tipo di governo, o sistema, per rendere ogni individuo schiavo di sè stesso e dei propri bisogni più essenziali, per i quali dipende appunto dal fantomatico complesso militar-industriale. L'umanità paga per un cibo che viene offerto gratuitamente e molto generosamente dalla Terra, paga per lo spazio in cui svolge le proprie attività vitali, per l'appartamento in un palazzo costruito dove prima c'era un bosco o un campo, paga per i gas che provengono dal sottosuolo, e nei casi più estremi e non di meno assai numerosi, per gli "idrocarburi", con cui alimentare i suoi scoppi meccanici; paghiamo per ogni cosa esistente in natura, a partire dai frutti della Terra che ci sono indispensabili, e non di meno viviamo nel nostro habitat artificiale, in cui il Sistema stesso fa da mediatore, da ruffiano, con i suoi paradossali super-mercati multi-nazionali, e con ogni possibile conseguenza ecologico/sanitaria.



(il petrolio è di origine minerale, e inesauribile)

Alla fine si potrebbe dire che l'umanità più che essere schiava del sistema è stata presa in ostaggio, e il suo riscatto quotidiano per ottenere ciò che le è strettamente necessario per vivere consiste della sua opera continuata in ogni settore industriale a sostegno del sistema stesso, che si è posto tra di noi e madre Natura imponendo delle leggi anti-naturali, e confinando le masse nell'ombra delle città, dove si vive una vita alquanto virtuale, spesso con una consapevolezza molto limitata dei fatti più fondamentali (compresa la Realtà Geocentrica, come sappiamo bene). 

Lo 'spirito' prigioniero della materia è ancora in grado di ri-conoscere la propria condizione di cattività in questo corpo mortale, mentre la nozione del corpo materiale che procede da una realtà spirituale, metafisica, è perlopiù ignorata quando la concezione materialistica del Tutto, che viene paradossalmente diffusa proprio attraverso gli insegnamenti religiosi e scientifici, con tutte le loro antinomie di comodo, impedisce ai più di ricercare e identificare la fonte del Male comune di cui siamo tutti vittime, limitandosi ad accettare il proverbiale mezzo gaudio concesso dai propri aguzzini.

Eppure, ancora oggi non c'è nulla che si possa dire tanto soddisfacente quanto cogliere il proprio cibo, e il blogger cittadino coatto, vegano e occasionale stradano può solo immaginare quella dell'averlo cresciuto prima di coglierlo.
Alla fine, l'ignoranza più grande della nostra propria natura umana è una conseguenza dell'ignoranza della "natura" intesa come habitat, come ambiente vitale in questo sistema biologico, e quindi la più grande ignoranza possibile, che per ognuno di noi è l'ignoranza di sè, consiste principalmente del non conoscere il proprio mondo, la Terra -piana e stazionaria- e la terra che ti offre spontaneamente i suoi deliziosi, innumerevoli frutti, e le sue magiche erbe; questo è il motivo per cui la americanizzazione è in atto oggi con il nome di globalizzazione. Questo è un titolo di lavorazione indiscutibilmente relativo al globo, e quindi a mio parere fu voluto da chi utilizzava abitualmente il termine 'globe' in luogo del nostro popolare mappamondo; nessuno in Italia dice 'globo' per indicare il mondo-giocattolo, mentre non esiste nulla di simile a "mappamondo" in Inglese, o alternative simili.
Altrimenti, credo che l'avrebbero chiamata 'mappamondizazione', in linea collo spirito ludico e chutzpah del Grande Architetto...
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Abbiamo già visti i due emblemi delle operazioni con cui gli USA "cercarono il bordo esterno" prima e "trovarono il soffitto" poi, usando le parole di Flat Earth Dome Society:



Se ieri l'esistenza di possibili "entrate" di 'basi segrete in Antartide" era un oggetto di ricerca per l'ufologo ed eliocentrista coatto, oggi immagini come queste, pubblicate da siti ufologici


sono viste in tutt'altra prospettiva dal neo-geocentrista, perchè se nell'immediato dopoguerra si trovarono i confini estremi della "Terra", è più che verosimile che da allora si siano iniziati i lavori per oltrepassarli, arrivando ad un possibile tentativo di "nuclearizzazione" negli anni '60 (usando cioè una quantità immensa di esplosivi, come per le "bombe atomiche"), per cercare di penetrare l'impenetrabile vòlta celeste che separa questo mondo dall'Ignoto.

E' possibile che i famosi "ufo", i cui avvistamenti iniziarono a moltiplicarsi proprio negli anni '50, abbiano libero accesso a questi passaggi segreti e inaccessibili verso l'Esterno, anche se non ci è dato sapere l'origine del particolare 'oggetto volante' che viene avvistato di volta  in volta, nè quali tra loro potrebbero essere di provenienza 'extra-terrestre', se mai esiste qualcosa di simile sullo stesso piano materiale di questa Terra.

O quali invece potrebbero provenire da sopra, dove secondo il collega Sherlock Stu qualcuno vive con "tutta la tecnologia", e "come i Jetsons"... Come ho scritto allora, questa ipotesi ha evocata una curiosa risonanza nella mia mente; forse perchè in fondo i Jetsons sono dei cartoni animati, al di là dello scenario "futuristico" iper-tecnologico della serie, questa è la loro qualità più essenziale rispetto alla nostra; non sono gente in carne e ossa. E se consideriamo la realtà vibrazionale della materia, che è la più essenziale, e il fatto che solo una parte infinitesimale del Tutto è percepibile dai nostri occhi, e dai nostri sensi, potremmo avere qualche indizio valido su tutto ciò che non è "reale" per chi considera la propria realtà sulla base di ciò che esperisce "in carne ed ossa", affidandosi cioè completamente ai propri sensi anzichè al proprio intelletto, al Nous, inteso come "intuizione istintiva"; evidentemente, credere di "essere uomini con i piedi per terra" non ha impedito a tanti eliocentristi coatti di credere anche di vivere su una trottola sospesa nel vuoto, cosa che evidentemente rende la prima affermazione tanto ridicola quanto la stessa Teoria Eliocentrica.

Questo mi ricorda, di nuovo, che lo studio approfondito dell'onirologia è la chiave di volta per la comprensione di sè e, attraverso questa conoscenza diretta, del così detto "Sè", per qualche motivo assimilato da qualcuno all'ideale divino.

O allo Spirito Di Vino. Perchè se bevi, poi "tutto gira" attorno a te...

Qualche spuntino per la mente, da Flat Earth Dome Society:



Trad.: "8 MILIONI DI BAMBINI SPARISCONO 
OGNI ANNO. I GOVERNI, LE NAZIONI UNITE, 
E IL VATICANO FANNO TRAFFICO DI QUESTI
BAMBINI PERCHE' SIANO STUPRATI E
UCCISI RITUALMENTE.
ADESSO SAPETE PERCHE' NON C'E' UNA
GUERRA CONTRO LA PEDOFILIA."




Trad.: "Non c'è un solo elettricista al mondo che installerebbe dei cavi e dei fili a questo modo..."

(e questo credo che possa essere confermato da qualche milione di elettricisti che non abbiano problemi di alcol o altre droghe, e non soffrano di gravi disturbi mentali).

Matthew McMahan rincara la dose:


"Ma in termini pratici, quei fili che sbucano fuori a 
quel modo sono un rischio operativo.
..
Se uno inciampa in uno qualsiasi di quei cavi, 
l'intera missione fallisce.
LO SAI, PRENDENDO PER SCONTATO CHE 
POSSIAMO ANDARE NELLO SPAZIO"



"Spacciatore di droga dilettante
--
Spacciatore di droga professionista"

Bisogna considerare le ambiguità della lingua Inglese, dove "drug" sta anche e soprattutto per "farmaco", o "medicinale" (perchè le droghe illecite vengono chiamate ognuna con il suo nome, e non 'droga'=) che in genere viene venduto come prescription drug, cioè colla prescrizione, o ricetta medica: in compenso, quello che da noi (e in altri Paesi) si chiama spesso con l'inglesismo di pusher, lo spacciatore, non è tanto comune per gli anglofoni quanto lo è "dealer", cioè venditore, nome che vale naturalmente per qualunque venditore di qualunque cosa, comprese le "droghe farmaceutiche"...
E bisogna notare anche che quello che qui ho tradotto come "venditore" (dealer) è di fatto un commerciante, o meglio un affarista, uno che fa affari, o business; un concetto che non dovrebbe nemmeno venire nominato parlando di estratti di origine vegetale di sorta, e tantomeno di salute.


Chiudiamo con una nota di speranza, e di allegria, proveniente dal Mexico; e più precisamente dal gruppo di Facebook dall'accattivante nome di DIOS:



Trad.: "Se vedi quest'angelo hai 10
 secondi per condividerlo e
domani avrai DENARO eXtra"

Perchè gli assistenti di dio non hanno tempo da perdere; se si tratta di DINERO, possono anche concederti 10 secondi, ma non uno di più. 
I Messicani la sanno lunga.

P.S.: il motivo per cui il testo di questo post appare differente dal solito (grigio-con interlinea ridotta) è dovuto a qualche precedente copia-incollaggio di cui non ho una precisa memoria; "tanto per cambiare"... Non è male.

4 commenti:

  1. a proposito del materialismo, l'altro giorno un mio conoscente "onnariano", che comunque parlando di alimentazione si dice propenso a pensare che il cibo adatto a noi sia comunque frutta e verdura, mi ha lasciato allibito, quando per giustificare questa scelta ha fatto suo l'assunto che:

    "comunque viviamo nella materia, e quindi è giusto anche non farci mancare certi piaceri materiali..." identificando questi piaceri, in quelli della tavola "onnariana"

    non sapendo assolutamente che quei "piaceri" sono volutamente indotti, e che il suo senso del gusto è altamente drogato ed intossicato, da non saper più riconoscere ciò che veramente gli piace, da ciò che in reltà gli ha creato una dipendenza, esattamente come qualsiasi altra droga...

    Non sono stato neanche a mettermici a fargli notare che i suoi "piaceri materiali" sono i dispiaceri e le sofferenze degli animali che evidentemente non hanno diritto di godersi anche loro la materia in cui vivono

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    1. in effetti non è soltanto questione di 'gusti', come sapori e quindi sensazioni, ma anche di 'piaceri', il che rende la questione ancora più complicata; non sappiamo ad es. se ad un umano cresciuto a vegetali potrebbe piacere il gusto della carne, o se proverebbe lo stesso ribrezzo che provo io adesso, ma che non posso dire innato o intatto dati i miei trascorsi di necrovoro.. o che effetto farebbe su un organismo simile, se causerebbe un rigetto.. sicuramente questo tipo di "preferenza" del consumatore globale è fabbricata a partire già dalle scuole elementari, ed è causa di sofferenze del tutto inutili, quindi dovresti almeno fargli notare questo, se hai la costanza di sostenere il discorso.. e magari il tuo amico ha un cane o un gatto e dice di amare gli animali, come dicono tanti onnivori coatti... :-P grazie per il commento, a presto!

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  2. Diciamo che il Cristianesimo come lo conosciamo oggi, soffre della mutilazione dovuta al concilio di Costantinopoli, per cui oggi l'uomo (Cristiano o meno) non sa più nulla della tripartizione dell'essere umano e quindi nulla comprende della distinzione fondamentale tra anima e spirito!
    Per il disgusto della carne, certo non vale come statistica, ma mio figlia 19enne (non vaccinata), che pur mangia il pesce, non ha mai toccato carne rossa o bianca e la trova assolutamente ripugnante.

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    1. Purtroppo quell'anno ero influenzato, e non ho potuto partecipare al concilio... ma già dell'etimologia dell'anima come "vento", e dello spirito come qualcosa che (re)spira, e che infine "spira", si dovrebbe poter intuire qualcosa...
      La testimonianza di tua figlia è purtroppo rara quanto interessante; non ho mai letto nulla a proposito, ma la mia idea personale era appunto che chi ha sempre mangiato del "cibo vero" -vegetali- davanti al cadavere crudo o cotto prova la stessa repulsione che provo io oggi, essendomi disintossicato da tempo..e quindi questa è una gradita conferma della validità della mia ipotesi, e uno spiraglio di luce per me. Vuol dire che non sono completamente scollegato dal resto del mondo, tanto da non saper più riconoscere certe qualità essenziali dell'uomo, e soprattutto che si tratta di una questione (anti)culturale, l'ennesimo incredibile Inganno del "sistema" ---che ci ha resi necrofagi già dai primi mesi della nostra vita, grazie ai micidiali cadaveri omogeneizzati al gusto di pappa buona-- mentre "in realtà", da quanto mi dici, la repulsione istintiva è sopravvissuta al "trattamento educativo" multi-generazionale.
      La leggendaria figura del vampiro potrebbe essere una allegoria più o meno consapevole di questa condizione, per cui il "gusto del sangue" presente nella carne, oltre ad ogni possibile corruzione fisica e mentale, produce una dipendenza di tipo 'soprannaturale' per quel particolare tipo di "itz", o linfa vitale, per dirla con i Maya. E che è sicuramente quello che più influenza un essere contenente lo stesso tipo di "itz", ben distinto da quello vegetale...
      ti saluto ringraziando di cuore per la tua testimonianza, più unica che rara; a presto!

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