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venerdì 28 aprile 2017

Testimone alla sbarra

La cosa chiamata Jack Daw, e che ben otto anni fa veniva ritratta sul set di "Something", poi oggetto di questa curiosa elaborazione fotografica


oggi vi presenta un'altra carrellata sul social web del 2017:

da Mr. Nordhoff


Il gioco di parole è intraducibile quanto comprensibile dall'Italofono, sapendo che Jesuits sono i Gesuiti e "jew" è il giudeo, mentre la forma verbale "to suit" 
  1. "1soddisfare
  2.  2adattare"
(Google) come sostantivo viene reso in

  1. "1tuta
  2.  2abito"
(Id.)

"Persona" secondo Wikipedia English è:

"(plurale personae o personas), nell'uso quotidiano del termine, è un ruolo sociale o personaggio (character -- NdT) interpretato da un attore. Il termine è derivato dal Latino, dove in origine era riferito alla maschera teatrale.[1] La parola Latina è probabilmente derivata dall'Etrusca "phersu", con lo stesso significato, e quella dal Greco πρόσωπον (prosōpon). Il suo significato nel tardo periodo Romano passò a indicare il "personaggio" (character, NdT) di una rappresentazione teatrale o di una corte (court of law - Ndt - Trad. mia)"

Scopro oggi che alla locuzione court (of law), lett. "corte della legge", su Wikipedia (English) corrisponde un lemma in tutte le lingue del mondo, tranne quella Italiana. E temo che anche questo abbia un motivo profondo e importante e grave e preoccupante e malsano, che tutti noi preferiremmo non conoscere.
Il motivo enciclopedico viene fornito da Wiki stessa nel lemma Tribunale, dove:

"Attualmente vari ordinamenti, anche non statali (come l'ordinamento canonico o quello internazionale), hanno organi giurisdizionali denominati tribunali, sovente con l'aggiunta di ulteriori termini che ne specificano la competenza (come "tribunale di commercio" o "tribunale militare") o il grado (come "tribunale di prima istanza" o "tribunale d'appello"). In questo caso il termine viene usato con lo stesso valore di corte."

Questo misterioso valore del termine corte, come vediamo qui sopra, viene relegato alla sfera storica ed etimo-logica, per l'intrepido lettore che lo voglia ricercare altrove, senza altri suggerimenti da parte dell'autore wikipedico. Nell'elenco alla voce Corte su Wikipedia Italia infatti non compare alcuna "corte di giustizia" che non sia quella internazionale; vale forse la pena di considerare questo particolare significato nell'elenco wikipedico:
"
  • Corte, insieme di personaggi (cortigiani), che circondano un sovrano o un uomo di particolare importanza. Spesso, nell'accezione di alta corte, il tribunale reale. Nel regno longobardo, la corte coincideva con il fisco. Deriva dal francese faire la cour ("fare la corte"), cioè costituire il gruppo di persone che vivono nel seguito"

(Proprio come fanno gli spasimanti della donna, poveri loro.)

Corte per noi è sinonimo di cortile, come recita il Wikizionario:
"dal latino cōrs o cohors ossia "cortileterreno adiacente alla villa"
cioè un luogo chiuso tra mura, in cui la presenza di una "corte umana" sullo stesso antico modello di cui sopra, ovvero dei vari personaggi che circondano la figura dell'autorità, determina il suo valore sullo scenario sociale e socio-logico nella logosfera giudiziaria; come si è già visto prima, il giudice di una corte veste il medesimo costume lungo e nero che lo accomuna al prete cattolico, il 'vicario divino' che si arroga il potere decisionale del creatore indirizzando l'utente spirituale all'alto dei cieli, o sprofondandolo all'inferno, fra un abuso infantile e l'altro.

Quei tizi che vediamo solo separati da un banco e che vestono a lutto, non sono certamente personaggi benigni nella nostra rappresentazione; il prete dietro il suo altare, l'insegnante dietro la cattedra, il giudice dietro il banco, sono tutti rappresentanti della autorità, anche in un'epoca di assoluta decadenza in cui ogni loro presunto potere, religioso o secolare, è sottomesso a quell'unica istituzione che accomuna l'utenza globale moderna nel suo insieme, e che del resto deve il suo nome proprio a quel banco, da cui derivò la banca.


Ricreazione di una classe scolastica dell'800 
-- da notare il globo didattico sulla cattedra --
il cartello dice: "OGGI E' GIORNO DELLA BANCA"
(o del banco -- forse riferito ad una bank holi-day)

La toga, "il cui nome è connesso con il verbo latino tego che significa "ricoprire", è una sopravveste di lana o di altro tessuto il cui uso è stato ed è tradizionalmente legato all'appartenenza ad una determinata professione o categoria sociale"

e viene indossata:

"
  • da magistrati e avvocati in giudizio,
  • da pastori riformati,
  • da professori universitari in particolari occasioni dell'anno accademico,
  • e in alcuni Paesi anche da studenti giunti al termine del loro percorso di studi."

dove compare anche:

"nella magistratura e nell'accademia

Alcune professioni e cariche pubbliche di origine per lo più medievale e di particolare prestigio intellettuale.


Non si menziona qui il presbitero; infatti nella misteriosa logosfera cattolica Italica si distingue l'abito talare: "(o, più semplicemente, la talare)" come  "veste ecclesiastica del clero di alcune confessioni cristiane." (Wikipediadal tabarro, dal costume non-luttuoso, e anzi sgargiante, indossato dall'officiante durante la finzione -- pardon, funzione-- religiosa, che si riferisce direttamente all'ambito teatrale, essendo chiamato appunto Abito Corale, dove "coro" sta per:
"parte terminale di una chiesa, destinata ad ospitare il precedente (quindi i cantori e/o i canonici del capitolo; nel monastero ospita i monaci), contenente il presbiterio e quindi l'altare maggiore"  (Wikipedia
come pure: 
"(coro greco) gruppo di cantori/danzatori tipico del teatro greco classico e suoi derivati letterari". (Id.)

Notiamo ancora a proposito della talare che:

"La parola talare deriva dalla parola latina "talus", tallone. La talare, infatti, prende origine dalla veste dei sacerdoti ebraici che giungeva fino al tallone. Tale veste divenne, poi, tipica anche dei sacerdoti della cristianità a partire dal IV o V secolo d."

In Inglese, dove il tallone in anatomia è "heel", troviamo il termine talon in ornitologia, dove:
"talon è l'artiglio di un uccello predatore, il suo principale strumento di caccia.[6] Gli artigli posteriori (talons, NdT) sono molto importanti; senza di essi, molti uccelli predatori non sarebbero in grado di afferrare il loro cibo."
(https://en.wikipedia.org/wiki/Claw#Birds - Trad. mia)

Concludiamo la traduzione del post di Mr. Nordhoff: "big-nosed creeps" sta per "nasoni detestabili";
ma questo è un suo giudizio personale e uno stereotipo riferito ai caratteri somatici dei giudei.
Come per la maggioranza degli attori più famosi (Ashkenazi) di Hollywood, la Israelo-Americana Neta-Lee "Natalie Portman" Hershlag (vero nome: נטע-לי הרשלג‎‎;[3]) ci dimostra che l'ebreità non è più riconoscibile "a naso":

Immagine: HawtCelebs

Ricordiamo a questo proposito che uno dei messaggi suggeriti al Gentile Pubblico Pagante dagli autori (entrambi Ashke-nazi) della serie animata South Park (Stone & Parker) è questa insegna che compare nella sigla d'apertura;

Immagine: Pixel Related

(Trad.: "Rinoplastica da Tom")

Ms. Laurel Vaughan da Peebles ci rassicura:


Trad.: "GUERRA NUCLEARE
IL MITO DELLE ARMI ATOMICHE
Le bombe atomiche furono inventare dallo scrittore di fantascienza H.G. Wells.
Il progetto top-secret del Progetto Manhattan fu un'opera di fantasia e di
propaganda allarmistica. La guerra nucleare fu una truffa usata per pompare
denaro e mettere fine alla Seconda Guerra Mondiale. 
L'evidenza prova che gli USA bombardarono a tappeto con il 
napalm Hiroshima e Nagasaki. Le atomiche non esistono -
Sono una impossibilità tecnologica. Il comprimere metallo di uranio 
ad una doppia densità con un neutrone in mezzo per innescare 
una esplosione controllata - è finzione!"

Quindi oggi anche gli Scozzesi ne sono al corrente; che il lettore Italofono ne tenga conto.

-- 

Sappiamo che la "forza di gravità" non esiste affatto; sappiamo che la massa atomica, il "peso" della materia che è verificabile con una misurazione strumentale, è un fattore essenziale nella rappresentazione materica della nostra "lila", e di questa densità consiste la dimostrazione di una "realtà" composta di numeri (le cifre sulla bilancia) e delle parole che de-finiscono ogni cosa in termini "convenzionali" in ogni determinata logosfera.
Sappiamo che il "vascello", il contenitore dell'essere umano, o pondo a questo mondo, in fondo ai cieli, è una forma, una espressione volontaria che abbiamo vista essere (nel caso del bardo, lo scorso Ottobre 2016probabilmente ri-producibile da un essere umano in particolari circostanze; la nostra intera "realtà" partecipa della nostra stessa "illusione", che è ben più vasta, infinita, proprio come lo "spazio esterno" della NASA.
"Realtà" e "Illusione" sono la stessa cosa, in essenza, ma sono due termini diversi, ovvero due parole che de-finiscono in maniera differente questa realtà illusoria, e questa illusione realistica vissuta Qui e Ora.
Le nostre lezioni mito-logiche sono abbastanza semplici da seguire
quella cristiana: Dio>Maria>Gesù>Uomo
quella Buddhista: Dio>Maya>Buddha>Uomo
quella libera e accettata: Satana>Magia>Dio>Uomo
Tutto ciò porta a considerare il pondo, l'ingombro fisico dell'essere umano, in una prospettiva che lo rende irrilevante. Talvolta noioso, e imbarazzante.
Siamo liberi dal peso teorico della presunta forza newtoniana, sottomessi alla illusione della realtà atomica e molecolare, e finanche quantistica, che ci portiamo in giro deambulando, e tutte queste parole non saranno in grado di spezzare l'incantesimo e a rendere a me o ad altri la consapevolezza del "vuoto" che è l'essenza di ogni cosa, del nulla che non saremmo in grado di comprendere nemmeno conoscendo tutto --cosa che non accadrà mai; per questo Meister Eckart disse che "dio è nulla"... Proprio come lo siamo noi tutti =)

Dunque, con queste idee che gravitano nella testa, passo sotto la sbarra, dopo mesi in cui non mi ci appendo, e mi dico: stai scherzando?
Il clima è pessimo, l'umore proporzionale alla quantità di luce solare assorbita negli ultimi giorni, giornate che si potrebbero dormire interamente; inoltre è quasi Maggio, e devo portare le calze e le scarpe. Non ci penso nemmeno, ad appendermi alla sbarra.
Quindi, mi appendo; faccio i miei 10 sollevamenti senza nemmeno scricchiolare, malgrado l'umidità del periodo...Cosa è cambiato?

Inutile negarlo, nulla è cambiato, a parte ciò che consideriamo "reale" nella nostra illusione materiale.
Quando sollevi il tuo "peso" per intero, annulli con la tua volontà il peso della tua propria illusione, e questo "sforzo" del sollevamento ti rende l'idea di ciò che sei veramente; non sei il peso che sollevi, ma lo sforzo che fai per sostenerlo. Per muoverlo, per portarlo avanti colle gambe, camminando, o per alzarlo con le braccia. Qualche scuola di pensiero insiste sul "dolore", in part. nella sfera cristiana (e con un ragazzo-copertina come quello, non ci stupisce, il suo 'sollevamento' è particolarmente macabro) ma io sono più propenso a definirlo "sforzo"; occorre una certa "forza" per compierlo, e vincere in pratica l'illusione più grossolana, quella che viene via a peso, e si può anche spacciare -con un bravo imbonitore- per "gravitone puro". 

Si dice che con uno sforzo relativamente molto più grande qualcuno sia in grado di vincere questa illusione con l'uso della mente, risparmiando le braccia, e io ritengo che questa possa essere una realtà non meno illusoria della nostra, di chi non ci crede, e di chi mangia da McDonald's; certo richiede anche una preparazione che non è la stessa del ginnasta casalingo, con la sua sbarra alla porta.

Ogni volta, per me è una ri-presa di coscienza; quanto è facile sollevare sulle gambe questo peso, rispetto alle braccia; viene da pensare che ci sia una forza misteriosa che ci attrae verso il basso, come faceva colle mele di Sir Isaac; ma non è così; è la nostra forza, rispetto a quella dell'illusione che è il mattone fondamentale di tutto, in questa rappresentazione.
Non sono in grado di "levitare", ma so ancora sollevarmi per 10 volte di fila alla sbarra; se pure non fosse utile a nessuno, è sempre utile per chiunque ri-conoscere certi principi, costante-mente.

Solo adesso inizio a prendere coscienza del reale valore delle "calorie" nella dieta alimentare, la espressione di un calore che non troviamo altrove, a questo mondo; sono certo, come ho scritto prima, che quello solare sia un buon sostituto del cibo solido, ma l'opinione del Sig. Martell nel suo video mi ha costretto a ri-pensarla in termini energetici, ancora una volta; alcune vibrazioni possono farci correre in bagno (?) altre possono mandarci all'ospedale, ma infine tutte le vibrazioni nella nostra 'frequenza' producono un effetto di qualche grado; quelle che ci appaiono 'reali', che sono visibili, udibili, tangibili, etc., vengono considerate "reali" dall'intero organismo nella stessa frequenza vibrazionale. Cose invisibili e inaudibili come gli infrasuoni però possono causare effetti "strani" e drammatici, con gli ultrasuoni si fa l'ecografia, si possono saldare plastiche, ci si lavano i macchinari e si puliscono i denti... Eppure, restano invisibili, e inauditi. 
Questo ci fa pensare, almeno quanto i rettiliani di Icke.

Ed è non soltanto la constatazione, del ginnasta pigro, ma anche  un ottimo spuntino di riflessione; io mi sono ritrovato una porta con una sbarra pre-montata, non è stata una mia decisione, ma è stata una delle migliori che potessi (mai) prendere; il sollevamento del proprio peso, più che di ogni altro, è l'unico esercizio che consiglierei oltre il camminare, che è indispensabile; e dopo una giornata chiuso in casa, so bene quanto sia vera questa affermazione, perché, come si suol dire, "sono morto".
Per un momentaneo sollievo, non c'è niente di meglio del sollevarsi; anche e soprattutto quando non c'è la 'voglia' di farlo. Chiusa parentesi. Ma detto questo, ne occorrono altre 10.

--

Verso sera Mr. José Cruz condivide il post di una Levana Lomma su Exposition of NEW WORLD ORDER:

Trad.: "Hiroshima Giappone il giorno dopo essere stata distrutta dal fuoco 
nel 1945. Notate le strade pulite. Nessuna bomba nucleare sganciata.
Le armi nucleari non esistono. 
Tutta propaganda della paura."

Per l'utente wikipedico del Belpaese, il problema non si pone; non esiste nemmeno una traduzione di "firebombing": "una tecnica di bombardamento progettata per danneggiare un bersaglio, generalmente un'area urbana, attraverso l'uso del fuoco causato da ordigni incendiari, piuttosto che dagli effetti delle esplosioni di grandi bombe." (Wikipedia- Trad.mia)

Quindi il 27 Aprile potrebbe diventare la Giornata Internazionale Delle Donne Che Rivelano La Verità Sulla Beffa Nucleare. Speriamo non ne occorrano altre... Ma intanto, è bene che il lettore Italico sappia che come a Pebbles, Scozia, anche a Lihue, Hawaii, la cosa è risaputa. 

Pensate che secondo John Corleone Scarlioli 


Trad.: "NOTIZIE VERE E REALI VERITA'
SONO FILTRATE DA JEWBOOK"
(Il gioco di parole è con "Facebook" e "Jew", giudeo)
(Come Mr. Zuckerberg)

Figuriamoci se non fosse così....


-- 

A sera, Crrow777 pubblica questo su Youtube:



Tutto quello che è stato fatto finora durante la nostra singola(re) rappresentazione, all'interno di questa rappresentazione del Tutto, è stato fatto per distogliere la nostra mente dalla Realtà;
l'Impero del Falso non ha altro scopo che contrastare il Vero, l'Impero della Verità che ognuno di noi rappresenta, in quanto 'frattali' unici, parti (il doppio senso è inevitabile) dell'Uno.
Non sono soltanto grattacieli che esplodono, che siano colpiti da Godzilla o da aerei digitali, e non soltanto guerre incombenti, accordi pacifici, elezioni, missioni spaziali, esplosioni atomiche, scandali, incidenti, caratteri cubitali; ogni attività politica e religiosa, ogni evento sociale e ogni fenomeno propagandato dai mass-media, l'esistenza stessa di questi ultimi, della TV, del cinema, delle arti, della filosofia, della religione, della politica, dell'intero "sistema" in ogni sua parte, dalla "educazione" alla "integrazione" di ogni singolo individuo, nella formazione continuata di una Utenza, di produttori e consumatori, di giocatori di Monopoly e/o Risiko, di clienti alimentari e farmaceutici, di elettori e contribuenti, di sostenitori e detrattori, credenti e scettici di questo e di quello, TUTTO ciò che partecipa di questo sistema, di questa rappresentazione, e che non è comprensibile nel suo insieme Qui e Ora, nell'eterno istante della nostra esistenza, non è altro che una dissimulazione della nostra propria realtà, e per questo dobbiamo dis-imparare tutto, per tornare a SAPERE tutto, così come lo conoscevamo all'inizio.
Oggi abbiamo "circa 4.900.000" video come risultato della ricerca "flat earth" su YouTube; è una cifra fluttuante, e probabilmente anche "controllata"; probabilmente molti di questi video valgono la pena di essere visti, e immagino che contengano una quantità di informazioni che non sono nemmeno state prese in considerazione da questo blogger in oltre un anno di ricerche sull'argomento; ormai ho rinunciato a intraprendere la lettura di tanti ebooks perché il web è una sorta di mainstream da cui derivano infiniti 'flussi secondari' continuamente rinnovati e alimentati da gente reale, con informazioni reali, ma su argomenti perlopiù ignorati dal Grande Pubblico, come il geocentrismo, o la dieta pranica, o la numerazione binaria, e a volte basta una "image macro" per attivare una reazione a catena di proporzioni omeriche; le fonti del sapere sono innumerevoli e disparate, non mi sarei potuto immaginare ad es. che la materia più odiosa durante la mia adolescenza si sarebbe rivelata un elemento determinante per la comprensione del Grande Disegno, di fatto il fondamento "Logico" primario di questa realtà frattale, che travalica i confini del mondo-di-parole di cui partecipiamo in quanto parole, o "nomi" che "identificano" le nostre persone.
TUTTO insomma ci allontana dall'UNO, che possiamo ri-conoscere sempre e soltanto in noi; ogni forma di linguaggio e non da ultimi quelli "imitati" dalla vita, dell'arte, rappresentano e ri-producono tutto in ogni forma possibile e immaginabile, ma l'unico linguaggio comprensibile immediata-mente (senza alcun medium di torno) è quello del silenzio; perché non c'è nulla da comprendere, in senso assoluto, e una volta compreso questo il Tutto appare nella giusta prospettiva, rispetto a chiunque lo osservi. E' un sogno come un altro; da cui prima o poi ci risveglieremo, come da ogni altro sogno.
Il Tutto ci distrae dal Nulla, continuamente, dalla nascita alla morte, e se ci chiediamo perché qualcuno ci vuole tutti distratti dal Nulla, a costo di costruire un intero mondo artificiale per farlo, nel momento stesso in cui ce lo domandiamo ri-conosciamo la risposta, nell'unica reale religiosità, del silenzio.

Tutta l'arte del mondo ci distrae da tutta l'arte del mondo; tutta la Storia umana ci distoglie dall'unica storia che saremo mai in grado di esperire in una realtà meno irreale di qualunque "altra"; ogni scienza dirotta il nostro percorso dell'unica conoscenza possibile, di noi stessi; tutta la vita ci distrae da tutta la vita;
tutto ci allontana dal nulla che ne è l'essenza, ma basta un istante di raccoglimento, la 'meditazione' così detta, l'astrazione dal nostro proprio sistema, dalla nostra routine personale che ci rende tutti simili ad automi perduti ricercando ciò che avevamo da principio, da prima della nostra programmazione all'errore che è l'errare, come vagare; l'importanza di questo istante in cui è ri-conoscibile l'eternità che elude ogni "tempo", e l'infinità al di là di ogni "spazio", è tale che nessuno smetterà mai di 
disturbarci, in qualunque modo, a partire da noi stessi; nessuno vuole che si sappia, perché nessuno vuole sapere, in fondo.
L'ignoranza è sempre e soltanto Buddha, dice la voce divina attraverso il popolo; non esistono antichi adagi che affermino l'opposto; e di fatto è così, è il non-sapere che con-segue al sapere la forma più elevata di conoscenza, come vuole il taoismo; ma sono cose da vecchi Cinesi colle loro lunghe pipette fumanti, e non da moderni cittadini a cui fumano le meningi, è solo la rappresentazione di un ciclo che dicono 'naturale', del rim-bambire, per tornare alla puerile magia dominata dall'"inconscio"..
Chi può ri-conoscere l'in-finità del vuoto, rispetto a tutto ciò che è finito, tanto da essere ridotto nei termini minimi del vocabolario, e de-finito come qualunque cosa de-finita da ogni termine al mondo?

Nessuno vuole che si sappia, e qualcuno, più di ogni altro; sono i seguaci del Grande Architetto, i costruttori della Grande Città, che dal Sistema D'istruzione Globale alla dis-informazione "in tempo reale" dicono a tutti cosa fare e cosa pensare, da sempre; e quindi tutti -chi più, e chi meno- partecipi di questo sistema totale, in qualunque modo, ad ogni modo, facendo Tutto il Possibile, ci separano dall'unica realtà che saremo mai in grado di (ri)conoscere; che è sempre accessibile, in ogni luogo e in qualunque momento, facendo l'unica cosa "difficile" da fare per chi è stato ammaestrato a fare qualunque cosa, e a credere di (poter) fare qualcosa.

Nulla da fare, nulla da distruggere; occorre solo ri-conoscere la nullità dello "I/0" nella sua duplice natura di essenza/assenza, e per farlo occorre fare l'unica cosa difficile. Ogni tanto.

Consiglio da (grande) amico.

9 commenti:

  1. L'argomento è IL SUICIDIO, ed è un qualcosa al quale sto pensando da qualche giorno. No, non è una dichiarazione d'intenti, è solo un piccolo esercizio (diciamo) intellettuale.

    Forse già in altre occasioni ho espresso il mio sospetto che questo mondo sia in realtà una sorta di prigione, e anzi devo dire che il mio è più di un sospetto. Se è, come è, che da qui NON SI PUO' uscire, per definizione questo mondo, piano, stazionario e delimitato da confini invalicabili è a tutti gli effetti una prigione. Ma un fatto è pensarlo nella solitudine dei propri pensieri, tutt'altro effetto è sentirlo esclamare apertamente da altre persone, nello specifico dal sig. Dino Tinelli al minuto 7'40":

    https://www.youtube.com/watch?v=NFAPAZDH2vk

    (ai fini di queste mie considerazioni non è necessario ascoltare tutto il video).

    Sappiamo che siamo stati ingannati su tutto, dalle istituzioni scolastiche, statali, governative, religiose, mediche, scientifiche, mediatiche, storiche ecc. ecc. Tutto quello che ci è stato detto ed insegnato si è rivelato essere un completo inganno. Ogni cosa che credevo essere vera, era invece l'esatto contrario della verità.
    "I tribunali hanno ucciso la giustizia; la medicina ha ucciso la salute; la religione ha ucciso la spiritualità", o qualcosa di simile, è una frase che lessi in internet qualche tempo fa (purtroppo non ricordo chi fosse l'autore) e già questo da una idea abbastanza precisa della situazione, anche se parziale.

    C'è un altro video che non riesco a trovare, un video in inglese che elencava in pochi secondi una lista di "verità" date per assodate e che invece non lo sono (lo pubblicasti anche tu in uno dei tuoi articoli). Insomma, il succo del discorso è questo, se la mole di bugie, falsificazioni, inganni e mistificazioni è a questi livelli, a questo punto è legittimo sospettare che TUTTO quanto arrivi da LORO sia falso almeno al 99,99%.

    Ora, la "chiesa cattolica" (dovrei scriverle col maiuscolo?) ha sempre condannato senza mezzi termini la libertà di scelta riguardo la possibilità di togliersi la vita, che si tratti di suicidio, morte assistita o eutanasia, la chiesa ha sempre espresso il proprio disappunto ogni volta che i media e le cronache puntavano i riflettori su qualche caso del genere (salvo poi non dire nulla sui suicidi lenti da alcool, fumo e cadaveri vari), perché?

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    1. Adesso provo a unire i puntini: 1) tutte le istituzioni, chiesa in testa, ci hanno ingannato su tutto, insegnandoci spesso l'esatto contrario della verità. 2) Il mondo illusorio che sperimentiamo è una prigione dalla quale (apparentemente) non si può sfuggire. 3) Siamo stati condizionati a considerare il suicidio come un gesto deplorevole, un peccato mortale per il cristianesimo, anzi, tutte le religioni insegnano che il suicidio è un atto contro dio (anche questo in maiuscolo?), un peccato che pagheremmo con le eterne fiamme dell'inferno, o con un debito karmico pesante nelle prossime vite (i debiti pare si debbano pagare sempre e in qualsiasi dimenesione). A questo punto faccio 1+1 e tiro le somme e il risultato per quanto sconcertante sembra suggerire che il suicidio potrebbe essere un modo, o uno dei modi, per liberarsi da questo inganno e "loro" non vogliono che noi lo si sappia. Abbiamo paura della morte così come Truman aveva paura dell'acqua ed è facile immaginare che l'obbiettivo sia il medesimo, non farci raggiungere la scaletta sotto la porta con la scritta "Exit".

      Semplice? Non così tanto temo. Quando viviamo senza consapevolezza non ci accorgiamo del grande inganno quindi allo stesso modo credo che quando muoriamo senza consapevolezza il grande inganno contiuna a fregarci, di conseguenza ecco il tunnel di luce, la voce "amorevole" che ti segue (o ti controlla?) e anzi ti guida, amici e parenti già defunti (o entità che si spacciano per tali) che ti vengono incontro per darti il benvenuto...così racconta chi ha sperimentato le famose NDE.

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    2. E se invece diventiamo consapevoli e scopriamo l'illusione a tutti i livelli e su tutti i livelli? Se fosse così semplice sarebbe semplice anche la soluzione, il fatto è che non mi dispiace così tanto questa giostra olografica, però è anche vero che esiste la "Sindrome di Stoccolma" e che molti detenuti si affezionano alla loro cella. Ci sono persone capaci di modellare questa "realtà olografica" a piacimento, controllare il proprio corpo e il mondo esterno, persino materializzare oggetti dal nulla. Certo, la maggior parte di noi non ha espresse queste capacità ma sono convinto che in potenza ce le abbiamo tutti, quindi potrebbe essere che quando lo capiamo in qualche modo siamo sempre noi a scegliere quando andarcene, magari non lo facciamo con una lametta o con un salto dalla finestra, ma in definitiva siamo noi a scegliere tra malattia e salute, siamo noi che scegliamo quale strada prendere, se quella che porta a quell'incidente fatale o quella per l'altra destinazione, siamo sempre noi ad avere la responsabilità, siamo noi che possiamo decidere della nostra vita e della nostra morte e siamo sempre noi a lasciare che tutto quel che ci riguarda rimanga delegato ai nostri carcerieri. Però questa storia del suicidio come scelta consapevole rimane per me affascinante, se non altro perché tante religioni lo condannano così fermamente, e poi anche i Bonzi e i monaci Tibetani si danno fuoco per protesta!

      Se questa fosse la presentazione di una tesina, sarebbe la presentazione più sfortunata della storia, non sono riuscito a trovare nessuno dei riferimenti ai quali avevo pensato. Avrei voluto chiudere con un romanzo breve di Stephen King che lessi tanti anni fa, purtroppo però non ne ricordo il titolo e quindi....quindi vado a memoria. In quel piccolo racconto i protagonisti sono due adolescenti (un ragazzo e una ragazza) che decidono di ribellarsi alla ondata dilagante di suicidi assistiti iniziata a livello mondiale (questo almeno è quello che si intuisce) dopo che si è avuta la conferma provata del paradiso e della vita dopo la morte. Se non le conosce il RE certe cose?! Certo, i due ragazzi si ribellano e loro rappresentano la forza vitale, ma anche l'ignoranza.

      Credo che sarà un argomento che continuerò ad indagare, non è la QPFDT ma una ipotesi di lavoro che può nascondere sorprese interessanti. Perché ho voluto condividere tutto ciò con VerOrizzonte? Perché sei l'unico tra quelli che conosco che può capire, e lo stesso penso della maggior parte dei lettori di questo blog così speciale.

      A presto =)

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    3. Ps: La prima obiezione che sento pronunciare dal fondo dell'aula dopo questa presentazione è, "e l'istinto di sopravvivenza, dove lo metti?". Un riflesso condizionato, come la saliva nei cani di Pavlov, che si può superare col giusto training, tanto è vero che molti tra quelli che hanno visitato l'aldilà (qualsiasi cosa sia) non volevano tornare indietro.
      Un abbraccio.

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    4. Caro Dar56,
      non ho mai rin/negati i miei trascorsi di depresso cronico e maniaco depressivo con tendenza suicida, e come disse un saggio questo pensiero è una "gran consolazione con la quale uno può superare molte notti oscure"... L'idea del suicidio che mi ha perseguitato -ma non ossessionato- per tutta la vita dal punto di vista di Nietzsche si può considerare una "dissoluzione del sé", come puoi leggere in questo breve trattato di Mr. Canbolat:
      http://www.inter-disciplinary.net/probing-the-boundaries/wp-content/uploads/2012/09/abreksuipaper.pdf
      e ne condivido il principio durante una notte meno oscura delle tante passate nel millennio scorso, quando nel contempo sono in grado di contemplare l'inganno dell'"ego", il ruolo della nostra persona nella recita quotidiana, così da potermi domandare: fino a che punto inganniamo noi stessi? Da che "noi" stessi siamo parte della rappresentazione, come ho scritto qui sopra, di una esperienza che distinguiamo dal sogno solo in base alla nostra attività mentale (misurabile in onde elettromagnetiche) e al periodo del giorno? Qualcuno condivide i miei sospetti, che il così detto 'piano astrale' in cui viviamo la recita notturna sia un piano intermedio, e la mia "NDE" mi ha provata direttamente (ma in maniera del tutto indescrivibile) l'esattezza di questa ipotesi; questo è un "sogno denso", ogni singolo istante di meditazione ce lo conferma, quando inspirando si vive ed espirando si muore; questa visione tanto distante da quella più comune nella logosfera cristiana, del culto della morte, ci rende un significato immediatamente ri-conoscibile di questa rappresentazione, o manifestazione materiale, per cui ciò che ci illudiamo di vivere Qui e Ora è un 'riflesso' incerto di ciò che esiste da sempre e per sempre; noi siamo gli Archetipi, i modelli originari, nascosti a noi stessi dietro le nostre stesse persone; dunque, innanzitutto, perché siamo Qui, Ora? Per poter ri-conoscere il nostro stesso inganno, e toglierci ogni pensiero assieme a questa così detta 'vita'? Una volta ri-conosciuta la nostra reale natura 'spirituale' (o meta-fisica) ogni cosa si può osservare e considerare con il giusto distacco, il suicidio non è più una persecuzione ma una mera possibilità, forse l'unica reale espressione di una vera volontà, ma non di meno soltanto una possibilità che in questo ordine di idee esclude tutte le altre nel nostro eterno istante vissuto Qui e Ora... Se ne potrebbe scrivere e/o discutere fino alla morte... Ma non mi sembra il caso di risolvere la faccenda a questo modo ^-^' --- Grazie per l'intervento, ricambio l'abbraccio virtuale.

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    5. Grazie delle sempre illuminanti considerazioni, "Se ne potrebbe scrivere e/o discutere fino alla morte..." la trovo una considerazione geniale ^_^
      Vado a vedermi il link da te segnalato, prima però devo correggere una errata indicazione delle mie precedenti considerazioni: il romanzo da me accennato pare non fosse di Stephen King ma di un certo Dan Wals, con il titolo "La Scoperta" e presto uscirà anche in Italia una riduzione cinematografica (curiosa espressione)

      https://www.comingsoon.it/film/la-scoperta/53771/recensione/

      Alla prossima =)

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    6. grazie a te per i sempre stimolanti interventi.. e per la segnalazione.. però adesso sarei + curioso di vedere la nonna del sig. Gironi (che assomiglia a Robert Redford) che non il film =D
      a presto..

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    7. woo-hoo: https://fmovies.se/film/the-discovery.m2rmz/lnjo76 ;-)

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    8. Grazie per il link....anch'io ho le mie fonti ;))

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