Cerca su VerOrizzonte

mercoledì 27 dicembre 2017

Il Ponte Circolare

Natale.... Giochi di società in famiglia dopo pranzo... Giochi di parole.

Il blogger segue la propria antica tradizione di alieno terricolo, nell'atmosfera di lieta ipocrisia tipica delle feste; con i suoi esperimenti musicali, le sue fotografie, i suoi svaghi analitici, le sue curiosità sociali e, soprattutto, le sue parole. E i loro giochi.
Cercando informazioni su Wikipedia finisco all'obitorio, o meglio, nella morgue, che è un termine Francese prestato agli Inglesi per definire questo luogo di passaggio verso l'eterno riposo; qui leggo che "Gli eufemismi “Rose Cottage” e “Rainbow’s End”[2] sono utilizzati talvolta negli ospedali Britannici per consentire le discussioni di fronte ai pazienti, quest'ultima principalmente per i bambini."

Chutzpah!

Wikipedia - Public Domain

"Bandiera arcobaleno. Simbolo del gay pride."

Conosciamo tutti almeno due "miti" relativi all'arcobaleno, quello della biblica alleanza tra il signore degli ebrei e l'umanità, e quello del folletto Irlandese (leprechaun) che custodisce una pentola d'oro "alla fine dell'arcobaleno"; il fatto che i dottori Britannici invece parlino della "fine dell'arcobaleno" come eufemismo per la morte di fronte ai bambini, mi suggerisce che questa figura citata spesso dai "complottisti" in merito al fantomatico programma MK Ultra, e che abbiamo vista nel film-testamento di Kubrick (Eyes Wide Shut) come possibile indizio, potrebbe celare dei significati che non di meno provengono dalla logosfera mitoLogica e religiosa a cui tutti abbiamo accesso.
Nella mitologia Nordica il ponte dell'arcobaleno porta ad Aasgard, che è l'"altro mondo", abitato dagli "dei" (Aas), mentre in quella aborigena Australiana il Serpente Arcobaleno è "strettamente legato alla Terra, all'Acqua, alla Vita, alle relazioni sociali e alla fertilità."
Nell'articolo di Wikipedia English si legge:
"Il tema più comune nelle storie del Serpente Arcobaleno è il Serpente come creatore, con il Serpente che spesso porta la vita in uno spazio vuoto.[6]"
(Trad. mia)
Nell'articolo "L'arcobaleno nella cultura" sempre su Wiki Eng:
"Il luogo segreto del leprechaun Irlandese per nascondere la sua pentola d'oro si dice essere solitamente alla fine dell'arcobaleno. Questo luogo è impossibile da raggiungere, poiché l'arcobaleno è un effetto ottico che dipende dalla posizione dell'osservatore. Camminando verso la fine dell'arcobaleno, essa apparirà "muoversi" più lontano (due persone che osservano simultaneamente un arcobaleno da luoghi differenti non si troveranno d'accordo su dove sia l'arcobaleno). Inoltre, un arcobaleno è di fatto un cerchio completo, noi ne vediamo solitamente soltanto il mezzo arco a causa della nostra posizione rispetto ad esso; se fossimo posizionati più in alto (come su un alto edificio o un aeroplano) potremmo vedere il suo reale cerchio completo. Quindi in realtà non esiste una fine dell'arcobaleno, così come non esiste la fine di un cerchio. Pertanto, quella 'fine dell'arcobaleno' è in altre parole un luogo impossibile e non-esistente."
(https://en.wikipedia.org/wiki/Rainbows_in_culture - Trad. mia)

L'arcobaleno in termini ottici è la manifestazione completa dello spettro visibile della luce, suddivisa nei "colori" che nel loro insieme danno una luce "bianca", ovvero incolore: non potrebbe esserci nulla di altrettanto significativo in questo semplicissimo concetto, contemplato senza alcun pre-concetto: che tutti i colori di tutte le cose che vediamo a questo mondo, nel loro insieme, NON sono un colore. 
Secondo Wikipedia il bianco "contiene tutti i colori dello spettro elettromagnetico ed è chiamato anche colore acromatico", cioè a dirsi: privo di colore. Questa è la qualità più superficiale delle cose sensibili di questo mondo, ciò che è evidente per tutti; il medesimo paradosso appare a chi va oltre la mera apparenza e osserva le qualità essenziali delle cose; tutte le forme frattali in natura sono ripetizioni armoniche della unità simboleggiata dal numero I (1) opposto al vuoto nulla che è lo 0, i due segni che compongono lo I/0, l'entità indiviDuale umana nel nostro mondo di parole.
 "Nella mitologia Greco-Romana, l'arcobaleno era considerato il percorso fatto da un messaggero (Iris) fra la Terra e il Cielo." (Trad. mia)
Da Wiki Italia:
"Iris (in greco antico Ἶρις) o Iride o Iri o Taumantia o Taumantiade è un personaggio della mitologia grecaDea minore dell'Olimpo, messaggera degli dei e personificazione dell'arcobaleno."
Nella Ver. Inglese:

"Rappresentazione

Iris è rappresentata sia come arcobaleno che come una bellissima giovane fanciulla con delle ali sulle spalle. Come dea, Iris è associata alla comunicazione, ai messaggi, all'arcobaleno e a nuove imprese impegnative. Questa personificazione dell'arcobaleno era descritta un tempo come un anello di congiunzione fra il cielo e la terra.[7] In alcuni testi essa è descritta con un manto di molti colori. Con questo manto essa crea gli arcobaleni che cavalca per spostarsi. Le ali di Iris erano descritte come tanto belle che potevano illuminarsi anche in una caverna oscura, una qualità osservabile nella storia della sua visita a Somnus per consegnare un messaggio ad Alcione.[8]
Benché Iris fosse principalmente associata alla comunicazione e ai messaggi, era anche creduta essere d'aiuto nel compimento delle preghiere umane, sia esaudendole da sé stessa, che portandole all'attenzione di altre divinità.[9]"
(https://en.wikipedia.org/wiki/Iris_(mythology) - Trad. mia)

Il ruolo del messaggero è quello che fa per l'appunto, "da ponte" fra due o più personaggi, i divini e  gli umani; è quindi la stessa idea del  Bifröst Nordico, incarnata in una figura ideale, o iDea.
Iris è figlia di 
"Taumante (in greco Θαύμας) è nella mitologia greca una divinità marina, figlio di Ponto (il mare) e di Gea (la terra)" (Link aggiunto)
e di
"Elettra (lo zampillare dell'acqua) è una figura della mitologia greca, una ninfa oceanina, figlia del titano Oceano e della titanide Teti, una delle Oceanine." (Link aggiunto)
Infatti ancora oggi la iride-scenza appare nello zampillare dell'acqua delle fontane;
"Il compito specifico della dea Iride era quello di annunciare agli uomini messaggi funesti, dal momento che era Hermes il dio che portava messaggi propizi da parte degli dèi. Iride svolge il suo compito di messaggera grazie a grandi ali d'oro con le quali corre rapida a portare gli ordini di Zeus." (https://it.wikipedia.org/wiki/Iris_(divinit%C3%A0)#Compito)
la negatività del ruolo femminile (lunare) è inevitabile, e quindi il ruolo fatale della (i)dea nel mito Classico ci ricollega all'oscuro eufemismo medico di cui sopra,  così che alla fine (terrena) dell'arcobaleno, cioè dove "atterra" la alata Iris policroma, vi è un luogo nefasto, adombrato da un lutto. Ma tutto ciò è un entimema universo, o archetipo, per cui gli anglofoni  moderni perpetuano la tradizione per vie traverse, o mera abitudine, perlopiù ignari del retroscena mitoLogico. 
Per quale motivo ho scritto tutto questo; per condividere la nozione paradossale del paradosso finale, sempre in merito all'idea di chi si merita cosa,  e di come si possa percepire il merito in un'ottica diametral-mente opposta, anche e soprattutto per quanto riguarda "vita" e "morte".

Cosa rappresenta dunque la "pentola d'oro" del folklore Irlandese (probabilmente di origine celtica) se non quel "premio" che nella logosfera ermetica dell'alchimia è la Grande Opera, la mutazione degli elementi che da "grossolani" divengono "sottili" e, attraverso i processi della purificazione, con la formula nota del "solve et coagula" da "piombo" divengono "oro"?
Non sono certo il primo a descrivere la Pietra Filosofale, che mantiene intatte le sue qualità di durezza e di gravità in quanto pietra, e di suprema nobiltà spirituale, in quanto amante del sapere, o meglio di insegnante,  maestra di ogni cosa che riguardi l'esser Qui e Ora, e che non sarà più, domani...
Semmai.

Il mio antico motto per cui "occorre una vita intera per scoprire di esser morti", riguarda anche e soprattutto la consapevolezza di questa morte vissuta quotidiana-mente in fondo ai cieli, il motivo per il quale l'indiviDuo si è incarnato in una data persona, e poi per qualche motivo ha proseguito il suo cammino esistenziale, il quale di fatto è un percorso cognitivo, ciò che soltanto un vero filosofo, un amico molto intimo della conoscenza può durare malgrado le caratteristiche note dell'impresa, che è per definizione difficile da sopportare.

La fine dell'arcobaleno, per come esso appare da quaggiù, è la Terra stessa; come si è visto l'arco-baleno in quanto tale è soltanto un effetto ottico, non esiste alcuna fine dell'arcobaleno e allo stesso modo non esiste una fine dell'osservatore che al livello terreno lo vede come un arco, e non come il cerchio completo che di fatto è


Immagine: Metro

Cerchiobaleno catturato da un drone

in esso è la espressione dell'ouroboros nella sfera materiale percepita dall'essere umano, il circolo in cui è costretto dalla nascita alla morte, rappresentato dallo spettro luminoso visibile;


Ouroboros 


un concetto che rimanda immediata-mente alla ruota del saṃsāra, la ruota o ciclo delle rinascite, in un termine che 
"viene ad indicare anche "l'oceano dell'esistenza", la vita terrena, il mondo materiale, che è permeato di dolore e di sofferenza, ed è, soprattutto, insustanziale: infatti, il mondo quale noi lo vediamo, e nel quale viviamo, altro non è che miraggio, illusione māyā. Immerso in questa illusione, l'uomo è afflitto da una sorta di ignoranza metafisica (avidyā), ossia da una visione inadeguata della vita terrena e di quella ultraterrena: tale ignoranza conduce l'uomo ad agire trattenendolo così nel saṃsāra."(https://it.wikipedia.org/wiki/Sa%E1%B9%83s%C4%81ra)
Wikipedia - CC BY-SA 3.0

"Dipinto tibetano tradizionale che mostra 
la ruota della vita e i regni del Samsara"


Questo si può ri/de/finire come il simbolo della "alleanza" di biblica memoria, in una prospettiva meno angusta e infelice di quella dogmatica del cattolicesimo, se non altro più pittoresca di quella; è la espressione "naturale" di quello Spettro-Tutto di cui ho scritto l'altro giorno; la sua inconsistenza non lo rende meno reale di qualunque altra visione di questo mondo, e anzi nella sua de-composizione di "colori" contiene in sé la illusione completa della luce "visibile", che produce una certa reazione elettrochimica e un flusso di energia interna che diciamo impressionare lo spettatore, così come la luce impressiona la pellicola fotografica. O kinemato/grafica.

Abbiamo notato l'insolito termine usato dall'autore wikipedico qui sopra, di insustanziale,  per indicare l'immateriale o incorporeo; desueto, per quanto non sia tanto esclusivo quanto la transu(b)stanziazione del mito cristiano, il dogma per cui "il pane si trasforma in carne e il vino in sangue", così come la consustanziazione dei luterani, in cui "il pane e il vino al tempo stesso mantengano la loro natura fisica e divengano anche sostanza del corpo e del sangue del Cristo"; in entrambi casi si tratta della stessa materia insustanziale, in una cornice storica altrettanto vuota, in cui l'icona messianica è "verbo fatto carne"; o, appunto, pane... Questione di gusti.

Questo è, in sostanza, l'inganno essenziale del cristianesimo, e la fonte spirituale del materialesimo; una entità "solare", di origine astroTeoLogica, trasposta al livello terreno nei panni del povero cristo vittima delle circostanze, un dio mortale, e infine morto, e ri-sorto come ogni Sole, adorato dalle masse di persone ignoranti la loro propria immortalità. Eppure è tanto facile da capire, che se i nostri avi non ci avessero lasciate tracce tanto profonde da seguire, e inevitabili, gli dei tutti non sarebbero scampati allo sterminio della memoria da una generazione all'altra, e nessuno di loro si sarebbe degnato di scendere per ripetere daccapo la lezione; se pure non fosse un creazione umana, così come l'uomo è creazione "divina", la divinità oggi non esisterebbe tra gli uomini senza un manuale di istruzioni che perlomeno la de/finisca in quanto tale, un retaggio dei precedenti occupanti del Piano Terreno che senza alcun dubbio hanno avuta la costanza di sapersi distinguere dagli dei, per quanto oggi la loro realtà non sia meno incorporea di quella, mentre la dottrina religiosa viene ri-stampata dagli uomini con parole umane, e le sue formule sono ripetute da bocche umane, ascoltate da orecchie umane, e credute soltanto da menti umane.

Eppure, un singolo essere umano potrebbe essere in grado di creare un tulpa, "entità incorporea creata attraverso particolari metodi meditativi" dai lama Tibetani, mentre nella logosfera Occidentale "Nell'occultismo, una forma-pensieroegregore o eggregora, si riferisce a un'entità incorporea emanata da una o più persone in grado di influenzare i loro stessi pensieri e attitudini" (link aggiunto): non si tratta di evocazioni demoniache o tanto meno di riproduzioni, nei due articoli linkati infatti si dice propriamente entità "creata" la prima ed "emanata" la seconda, e questo potere creativo occulto o segreto dell'uomo è puntual-mente convogliato nella Messa In Scena cristiana che crea nella nostra realtà quotidiana attraverso la ripetizione del Nome, e nella formula di ogni procedimento rituale, per mezzo del potere invincibile della parola nel nostro mondo-di-parole. 

 Si dice che l'ignoranza è buddha, ma questo vale per i Buddhisti, mentre l'ignoranza dei cristiani è causa del loro stesso male peggiore, che è l'ideale del cristo (christos) spogliato del suo reale significato -non dissimile da quello Buddhistico, e di ogni "risvegliato" o "risorto" precedente- e ridotto ad un omino di pane azzimo pronto per essere consumato al sacro desco, come in un fast food spirituale. Per questo, i poveri cristi(ani!) moderni non possono far altro che piangere sé stessi, ed è quello che fanno comune-mente, da molto e troppo tempo.

Certo, dico "spogliato", ma non dico che si sappia di un cristo ri/vestito del proprio significato; che è quello di unto, letteralmente; non c'è alcunché di reale nel significato stesso del personaggio cristoLogico, che è parodistico e grottesco, come tutto ciò che viene dai giudei, e non è altro che un'espressione di scherno nei confronti del Gentile Pubblico Pagante, l'incarnazione dello spirito chutzpah. Se milioni di invasati religiosi intonano all'unisono il nome della sacra eggregora, l'abominio supremo di un tulpa storico, non possiamo nemmeno immaginare l'esito di una tale massiva creazione mentale, o forma-pensiero che pure per noi rappresenta l'idea del fato, del destino immutabile ed eterno, che è ovvia-mente ed eterna-mente fatale per tutti noi.

Sempre secondo Wikipedia le eggregore "Se negative, possono nuocere alla persona di cui sono parassite, sottraendole energia vitale.[3]"; questa è la definizione definitiva del problema in oggetto e, per chi trascura o rinnega la natura metafisica di quella 'energia vitale', non sarà difficile riconoscere l'esattezza dei termini di cui sopra anche nel contesto più prosaico e terragno, per cui la chiesa di Roma oggi è la più grande holding company nella storia, e l'oro di cui sono ricoperti i suoi troni è stato raccolto dai campi della plebe, proprio nella forma di quel grano dorato che infine è divenuto sinonimo di "denaro" nella logosfera cattolica... e che costituisce il corpo di cristo, attraverso la magia del verbo.

Vorrei fare il teorico del complotto di mestiere, ma non sono io quello che viaggia per il mondo apparendo in pubblico in un auto blindata da "£345,000.[11]" (secondo il listino del 2011), che per quanto mi riguarda dovrebbe essere una cifra sufficiente a scappare da tutto questo, papamobile compresa. 

Riprendo al volo il discorso sul Reale Potere, citando ancora Wikipedia Eng nell'articolo sulla cultura dell'arcobaleno:
"Un'altra antica rappresentazione dell'arcobaleno è data nell' Epica di Gilgamesh: l'arcobaleno è la collana ingioiellata della Grande Madre Ishtar" che la solleva in cielo come promessa che "non dimenticherà mai i giorni della grande inondazione" che distrusse i suoi figli (Epica di Gilgamesh, Undicesima Tavoletta)"(Id.- Trad. mia)
Se la memoria non mi inganna questa sembra una bozza del discorso d(egl)i Elohim nel libro della Genesi, dove si racconta del diluvio universale, e della "alleanza" stabilità con Noè.
Eppure, anche questa è soltanto un'antica leggenda pagana...
Troviamo i versetti biblici citati sul sito dei Templari di S. Bernarndo, in un articolo intitolato all'arcobaleno come "Un segno dell'alleanza divina":
“Dio disse: ‘Questo è il segno dell'alleanza, che io pongo tra me e voi e tra ogni essere vivente che è con voi per le generazioni eterne. Il mio arco pongo sulle nubi ed esso sarà il segno dell'alleanza tra me e la terra. Quando radunerò le nubi sulla terra e apparirà l'arco sulle nubi ricorderà la mia alleanza che è tra me e voi e tra ogni essere che vive in ogni carne’ (Gen 9,12-15)"
In entrambi i casi letterari, si conta sulla memoria dell'evento. 

Nello stesso articolo dei Templari vediamo come la figura mariana sia stata sovrap-posta a quella Classica di Iris, attraverso una sua "apparizione" a Santa Brigida; in questo modo non si rischia di intaccare il dogma, grazie alla autorità indiscutibile della santità. e non servono tutti i paroloni dei teologi ecclesiastici per dire quello che un personaggio simile può dire in due righe. Non di meno in questa piccola apocalisse muliebre vediamo espressa la polarità negativa propria dell'entità femminile tradotta nella logosfera cristiana, con questa testimonianza che definisce il concetto del "merito" di cui prima:
“Questo arcobaleno, sono Io stessa che, con le mie preghiere, Mi abbasso e Mi chino sopra i buoni e i cattivi abitanti della Terra. Mi chino sui buoni per aiutarli a rimanere fedeli e devoti nell'osservanza dei precetti della Chiesa e sui cattivi, per impedire loro di proseguire nella loro malignità e di diventare peggiori”.
Una volta appresa la nozione riguardante l'ufficio fatale di Iris, siamo in grado di interpretare esatta-mente la imparzialità mariana, la quale rende i "buoni" definitivamente buoni, e impedisce ai "cattivi" di peggiorare; in effetti, la sua è l'unica soluzione davvero efficace per ogni singolo caso umano
Infine, meritano una nota certe curiosità antropoLogiche esotiche offerte da Wikipedia English:
"
  • Nella mitologia Armena l'arcobaleno è una cintura di Tir, che fu in origine un dio Sole, e quindi - dio della conoscenza. Altre opzioni sono cintura di albicocca, cintura di Nostra Signora e Arco di Dio.
  • In una leggenda Cinese Hsienpo e Yingt’ai sono amanti sotto una cattiva stella (Star-crossed lovers, ndt) che devono attendere fino all'apparizione dell'arcobaleno per stare insieme da soli. Hsienpo è il rosso nell'arcobaleno, e Yingt’ai è il blu. Hong è un altro nome per l'arcobaleno con varie leggende e interpretazioni associate.
  • Sumu di Honduras e Nicaragua "si possono riferire all'arcobaleno semplicemente come walasa aniwe, ‘il diavolo è arrabbiato’ [?? -vexed, ndt] . Questo popolo nasconde i figli nelle capanne per impedire loro di guardare o indicare l'arcobaleno.
  • I Fang del Gabon (Africa) sono iniziati alla religione da una "esperienza trascendente quando arrivano al centro dell'arcobaleno, poiché là essi possono vedere l'intero cerchio dell'arcobaleno e della terra, che segnala il successo della loro visione." Anche i Fang proibiscono ai loro figli di guardare l'arcobaleno.
  • Gli Ewe del Benin (Africa) che praticano il Vodun hanno un tempio dedicato al grande pitone Dagbe Dre e al piccolo pitone Dagbe Kpohoun, correlati allo Oxumare dello Yoruban Ifá in Nigeria e alla diaspora. [...]
  • Per i Buddhisti, l'arcobaleno è "il più alto stato raggiungibile prima di ottenere il Nirvana, dove il desiderio individuale e la coscienza vengono spenti."
  • L'arcobaleno è considerato dai Karens di Burma come un demone dipinto e pericoloso che mangia  i bambini.
  • Izanami e Izanagi, i creatori maschio e femmina del mondo nel mito Giapponese, "discesero dal Ponte Flottante del Paradiso per creare terra dall'oceano del caos." In molti testi questo ponte è noto come arcobaleno.
  • Gli Sciamani presso i Buryats Siberiani parlano di ascensione al mondo spirito-cielo per mezzo dell'arcobaleno.
  • Nella mitologia degli antichi Slavi, un uomo toccato dall'arcobaleno è portato in cielo, e diviene un "Planetnik" - creatura per metà demoniaca - che è sotto il potere del dio del tuono e del fulmine Perun.
  • Nelle leggende Bulgare si racconta che camminando al di sotto dell'arcobaleno, si cambia sesso: se uomo, si inizia a pensare come una donna, e se donna si inizia a pensare come un uomo. Mentre molti Bulgari non credono alla superstizione, alcuni scherzano e si prendono in giro fra di loro. Possono anche dire "Il sole brilla, la pioggia cade, un orso si sposa" (tradotto sommariamente - nel verso originale l'ultima parte è in rima). [SIC!]
  • In Irlanda una leggenda comune asserisce che una pentola d'oro si trova alla dell'arcobaleno, per la persona abbastanza fortunata da trovarla. Il tesoro però è custodito da un Leprechaun.
  • Nelle culture MesoamericaneIx Chel è una dea giaguaro materna associata alla pioggia. Chel significa arcobaleno nella lingua Poqomchi' dello Yucatán. Ix Chel veste un copricapo di serpente e presiede principalmente alla nascita e alla guarigione.
  • Nelle culture Amazzoniche, l'arcobaleno è da lungo tempo associato agli spiriti maligni che causano danni, come aborti e (specialmente) problemi della pelle. Nel linguaggio Amuesha del Peru centrale , certe malattie sono chiamate ayona’achartan, che significa "l'arcobaleno ferisce la mia pelle". La tradizione di chiudere la bocca alla vista dell'arcobaleno per evitare malattie è datata come precedente l'impero Inca.[3][4] Nella New Age e nella filosofia Induista, i sette colori dell'arcobaleno rappresentano i sette chakra, dal primo chakra (rosso) al settimo chakra (violetto)."
  • Nella mitologia Araba pre-Islamica, l'arcobaleno è l'arco del dio del tempo [in senso meteorologico, ndt], Quzaḥ, il cui nome sopravvive nella parola Araba per arcobaleno, قوس قزح qaws Quzaḥ, 'l'arco di Quzaḥ'.
  • Gli arcobaleni ricorrono spesso nei racconti e nelle leggende e nelle profezie dei Nativi Americani. I Cherokee credono che l'arcobaleno formi l'orlo del cappotto del sole.[6]
  • Nel mito di U Lakriah e Niaw wasa (Jaintias di Meghalaya, in India) l'Arcobaleno è l'immagine di Dio apparsa di fronte a U Lakriah,"
(https://en.wikipedia.org/wiki/Rainbows_in_mythology - Trad. mia)
 

---

Un articolo da myprotein.it:

"Teanina | 10 Benefici Che Probabilmente Non Conoscevi



Dalla scrittrice Myprotein Le Fitchef, food blogger ed esperta di alimentazione.

Teanina


Tra i molti benefici correlati all’abitudine di bere tè è opportuno sottolineare quelli riguardanti la sfera cognitiva, come il miglioramento del tono dell’umore, l’aumento della capacità di concentrazione, la prevenzione del declino cognitivo nell’anziano e la riduzione del rischio di sviluppare disordini come ansia e depressione. Molti di questi desiderabili effetti sembrano derivare dal contenuto di teanina nelle foglie di té.
La L-teanina (gamma-glutamilmetilamide) è un analogo di glutammato e glutammina, in gradi di attraversare la barriera ematoencefalica, è una forma dell’acido L-glutammico, il quale si è rivelato in grado di modulare il senso di calma e allerta. Oltre​ che nelle foglie di Camelia Sinensis, la pianta del té, la teanina è presente in alcune specie di funghi. La struttura di questa molecola è simile a quella del L-triptofano, un precursore del neurotrasmettitore serotonina, responsabile, tra le altre cose, di regolare il ciclo sonno-veglia e il rilassamento.

Benefici


Numerosi studi confermano ed evidenziano i benefici della teanina. Il primo, pubblicato nel 1999 Food Science and Technology.

1. Anti-stress


Researchers, osservò che i soggetti sottoposti ad un’integrazione di teanina di 50-200 mg a settimana, riuscivano a mantenersi più sereni in situazioni stressanti ed a risolvere con minor difficoltà compiti che richiedevano un alto tasso di concentrazione.​ La teanina, presente in maggiori quantità nel té verde rispetto al té nero, è responsabile anche di avere un certo effetto stimolante sul sistema immunitario.

2. Aiuta le funzioni cognitive


L’assunzione regolare di tè ha comprovati effetti positivi sulle funzioni cognitive nell’anziano; la teanina, in sinergia con altri elementi presenti nelle foglie di tè, gioca un ruolo importante nel miglioramento delle funzioni cognitive nella terza età.

3. Combatte la pressione arteriosa


Mentre la caffeina è responsabile di un aumento della pressione arteriosa, la teanina può essere d’aiuto per neutralizzare questo effetto. Ad ogni modo, sia la teanina che la caffeina giocano un ruolo focale nel miglioramento della performance intellettuale e nei compiti che richiedono un elevato tasso di attenzione.

4. Antinfiammatorio e antidepressivo


La teanina, assunta cronicamente con il tè o come integratore, è in grado di modulare il tasso di cortisolo ematico, è dotata inoltre di attività antinfiammatoria. Inoltre il consumo abituale di tè è correlata ad un ridotto rischio di sviluppare un disturbo depressivo maggiore, soprattutto nella terza età.

5. Effetto positivo sull’umore


Sono sufficienti tre tazze di tè al giorno per un buon effetto preventivo sui maggiori disturbi dell’umore.

6. Controllo del peso


Il tè verde, più ricco di teanina rispetto al tè nero, agisce come protettore dall’obesità nei consumatori abituali. Uno studio su pazienti obesi con sindrome metabolica, evidenzia che i consumatori di té verde (4 tazze al giorno) e coloro che integravano con estratto di té verde (due capsule al gorno), mostravano una sensibile riduzione del peso e del BMI.
Inoltre, i pazienti appartenenti al gruppo di consumatori di té verde, mostravano un trend discendente per il colesterolo LDL insieme a un decremento dei livelli di malondialdeide e 4-idrossi-2-nonenale ( marcatori della perossidazione lipidica), rispetto al gruppo di controllo.
Ragionevolmente se ne evince che la teanina possa avere un’attività antiossidante in gradi prevenire o arrestare l’ossidazione del colesterolo LDL.

7. Promuove la salute cardiovascolare


La teanina si è inoltre dimostrata in grado di promuovere la salute cardiovascolare, inducendo il rilascio di ossido nitrico, che ha un’azione diretta sulle pareti vasali, in particolare sull’endotelio dei grandi vasi arteriosi. In questo senso ha un’azione efficace anche nella riduzione della pressione arteriosa e del rischio cardiovascolare in generale.
In forma di integratore ha una funzione protettiva sulle funzioni nobili e sulle cellule del sistema nervoso centrale con un effetto preventivo sul danno neuronale.

8. Promuove la crescita neuronale


Altri studi evidenziano che la teanina è in grado di stimolare il rilascio di specifiche proteine fondamentali nella crescita neuronale. A causa della sua attività su neurotrasmettitori come serotonina e dopamina, la teanina è al centro di analisi volte a determinare se essa possa avere un ruolo nella prevenzione e nel trattamento del morbo di Parkinson, sebbene i risultati finora conseguiti siano incoraggianti, non vi è ancora sufficiente solidità statistica a loro sostegno.

9. Riduce il rischio di disabilità funzionale


Tomata et al. conclusero che il consumo di té verde potesse essere significativamente associato in una riduzione del rischio di disabilità funzionale (deficit post stroke, declino cognitivo, osteoporosi) anche dopo l’aggiustamento, nel corso dello studio, di possibili fattori confondenti.

10. Promuove la salute delle ossa


Un altro studio dimostra che soprattutto il té verde migliora lo stato generale dell’apparato scheletrico, sviluppando un’azione protettiva contro l’osteoporosi."
Articolo originale:
https://www.myprotein.it/thezone/integratori/teanina-proprieta-benefici-controindicazioni/

Tra i componenti chimici su Wikipedia troviamo la
"
  • L-teanina (5-N-etilglutamina): aminoacido responsabile del potenziamento del gusto umami[5], che riduce lo stress mentale e fisico[6].
"
(https://it.wikipedia.org/wiki/T%C3%A8_verde#Composizione_chimica)

Consiglio comunque la lettura dell'intero lemma su Wikipedia, perché contiene informazioni interessanti anche riguardo la storia, la diffusione e le molte varietà del tè (Camellia sinensis) non fermentato, detto appunto "verde" per il colore inalterato delle sue foglie.
I polifenoli che Wikipedia ci dice essere "circa il 30% del peso secco", secondo cure-naturali.it "si trovano in molte verdure e in molta frutta, e in altri alimenti quali i semi e i cereali integrali.";
 "Il , sia esso verde o bianco, nero o rosso, deve rimanere in infusione per almeno 7 minuti per liberare anche i tannini"; 

l'articolo prosegue:
"
La loro funzione all'interno del corpo umano è quella di contribuire a mantenere in salute le cellule umane tramite diverse azioni:
> Combattono l'invecchiamento cellulare contrastando l'azione dei radicali liberi, che sono risultanti del naturale processo del metabolismo cellulare e che portano all'ossidazione e alla prematura morte cellulare;
> come nelle piante i polifenoli svolgono la funzione di protezione da agenti esterni, anche nel corpo umano sono antinfiammatori antivirali;
> contribuiscono all'apoptosi cellulare, che è un normale meccanismo delle cellule anomale e difettose dell'organismo che le porta a “suicidarsi” poiché non rispondenti al DNA originario;
> combattono la vascolarizzazione delle cellule anomale prodotte dall'organismo;
> regolano assorbimento e immagazzinamento del colesterolo nel sangue, e quindi permettono di agire sulla saluta del sistema circolatorio e cardiovascolare;
Alcuni polifenoli hanno azione sul metabolismo, poiché inibiscono lo stoccaggio di grasso nelle cellule e aumentano il metabolismo basale."
(http://www.cure-naturali.it/principi-nutritivi/2101/polifenoli-cosa-sono-e-dove-si-trovano/8230/a)

Il motivo per cui condivido queste informazioni è -come ho già accennato poc'anzi- il mio ritorno all'abitudine quotidiana del tè verde, sospesa per qualche tempo e riscoperta da poco assieme alle proprietà anticariogene di questo infuso, che non sono elencate qui sopra; a questo proposito voglio ricordare che il tè verde NON va mai preparato con acqua bollente, la cui temperatura distruggerebbe la maggioranza dei principi attivi benefici di cui abbiamo appena visti gli effetti, oltre a modificarne il delicato aroma. So per certo che molti fra i consumatori abituali commettono questo errore gravissimo, anche perché talvolta si trova fra i consigli sulle confezioni del tè.
 Per molto tempo ho evitate caffeina e teina, presenti anche nel tè verde, e oggi non posso che dirmi eccitato nel riscoprire questo tipo di sostanza d'abuso che offre una quantità di rimedi terapeutici general-mente poco noti; come leggiamo qui infatti essa è uno stimolante del sistema immunitario come delle "funzioni cognitive" e della "performance intellettuale", ma è anche un antidepressivo e procura un senso di "serenità", oltre alle proprietà antiossidanti per le quali è più famoso.

Una singola frase del lemma wikipedico dovrebbe bastare per chi è consapevole del significato di ciò che viene normalmente definita "infiammazione":
"Il tè verde ha un potenziale applicativo nella prevenzione e nel trattamento di malattie infiammatorie, in quanto inibisce (oltre alla DOPA decarbossilasi) la istidina decarbossilasi, l'enzima che produce istamina[43]"
Praticamente, il tè verde è una panacea; ma, come per ogni pharmakós, anche in questo caso c'è il trucco, l'altra faccia della medaglia, che pure in qualche caso si può includere nella lista degli effetti non-indesiderabili, specie in questi tempi di sovra-alimentazione; infatti, sempre su Wiki leggiamo:
"La somministrazione quotidiana di un estratto di tè verde, provocava in 2 settimane una diminuzione significativa del grasso corporeo[28]

[...] ...è meglio consumarlo con discrezione perché attacca gli adipociti provocando una significativa riduzione di peso, e può influire sul funzionamento tiroideo, nove persone su dieci che consumano tè verde infatti sono gravemente sottopeso pur mangiando moltissimo.[31]"
Per chi tende naturalmente a scomparire, come il blogger, questo è l'unico punto a sfavore della magica bevanda verde; ma tutto sommato è un singolo effetto trascurabile rispetto all'insieme.
Infatti sono stato spinto a scrivere ancora su questa pianta, di cui ho trattato recentemente, sempre più convinto dell'effetto rivitalizzante, ma soprattutto "risvegliante" del té che troviamo rappresentato nella logosfera Buddhista, citato da Wikipedia nell'articolo sul Cha no yu:
"Una leggenda, nata in ambito chán, attribuisce allo stesso leggendario fondatore di questa scuola, Bodhidharma, la "generazione" della pianta del tè: questi, addormentatosi incautamente durante lo zuòchán, al momento del risveglio si strappò le palpebre per impedire nuovamente l'assopimento e le gettò via. Da queste nacquero le prime piante del tè. È comunque comprensibile che in un ambito fortemente normativo della vita quotidiana, come quello dei monasteri chán, dove ogni momento della quotidianità veniva formalizzato ai fini dell'esercizio della presenza mentale, anche il consumo di tè seguisse delle precise regole di condotta.[3]" (https://it.wikipedia.org/wiki/Cha_no_yu)
Il che, in base alla mia esperienza di consumatore ultra-decennale e poi di astinente, e quindi ri-scopritore della bevanda, rende in maniera molto efficace -per quanto macabra- il senso di allerta e di "presenza" indotto dall'uso dell'infuso.
Ho appena scritto qualcosa sul mistero evidente, rappresentato da tutto ciò che è tangibile e sensibile rispetto all'invisibile, e ritrovo casual-mente questo concetto definito con precisione in una nota dell'articolo sul rito dello Cha no yu riferito allo yūgen, ovvero "l'incanto sottile, collegato al mistero e alla eleganza, impossibile da trasmettere con le parole":
"Lo yūgen è nel buddhismo giapponese tradizionalmente legato alla scuola Tendai, da cui la scuola zen proviene. Segnatamente è collegato, in questa scuola, allo shikan (止観), ovvero alla consapevolezza della interrelazione tra la misteriosa profondità delle cose con la loro apparenza."
Ad intuito, sono portato a considerare l'acuirsi di questa consapevolezza conseguente agli effetti del tè nel loro insieme (non limitati a quelli della teanina) in part. dopo un certo periodo di uso continuato, per quanto la mia impressione dell'incremento nelle attività intellettuali e/o "allerta" sia stata più notevole nei primi giorni, probabilmente a causa dello stimolo della teina.
Riguardo la materia prima: nessun esperto, o semplice estimatore di tè (verde o meno) si vorrebbe mai ridurre a preparare una tazza di questa bevanda con una bustina... Quella è un'altra "invenzione" che gli ameriCani ci potevano risparmiare. Ma riguardo alla trovata di Mr. Sullivan del 1908 mi chiedo: che il sapore della seta fosse meno ripugnante di quello della carta...?
Faccio volentieri a meno di saperlo.

Una nota di chiusura "salutistica" della mia parentesi teistica (o teologica?=), in merito al controverso aspetto acido/alcalino: su uses-and-benefits.com leggiamo la buona nuova:

"Il Tè Verde E' Alcalino

Fortunatamente, il tè verde è di natura alcalina poiché ha un pH superiore a 7.2. Pertanto, l'alcalinità aiuta a neutralizzare i livelli disturbati dell'acidità nel vostro corpo.  L'alcalinità del tè verde permette una digestione più facile rispetto al caffè o al tè. Quindi, bere tè verde dopo i pasti facilita la digestione e la rende più salutare.
Al contrario, caffè e tè sono solitamente di natura acida, il che significa più caffeina, che può essere più difficile da digerire rispetto al tè verde. Essendo di natura alcalina e contenendo meno caffeina, il tè verde si ritiene la migliore delle opzioni. Inoltre, la quantità fissa di caffeina aiuta a migliorare l'attività cerebrale, migliorando quindi la concentrazione.
La ricchezza di antiossidanti nel tè verde contribuisce anche alla sua natura alcalina. Poiché gli antiossidanti nel tè verde sono molti, bere una tazza di tè verde almeno una volta al giorno è consigliabile per chi convive con ogni malattia cardiovascolare. Inoltre il tè verde aiuta a combattere le cellule cancerose."

(http://uses-and-benefits.com/green-tea/is-green-tea-acidic/ - Trad. mia)

--.


Alla fine devo riconoscerlo, anche avendo l'occasione di nutrirmi delle più attraenti schifezze, data dalla ricorrenza festiva, mi è impossibile trascurare il principio fondamentale del "vegan" che io ritengo essenzialmente relativo alla presenza di enzimi biodisponibili nella dieta, per cui dopo un pasto a base di amido (un ottimo risotto al radicchio), e tutto il moto (cammino) necessario dopo pranzo, stasera non vedo l'ora di farmi un copioso antidoto a base di carota e verza crude. Che pure potrei benissimo evitare, visti i pasticci (relativa-mente innocui, ma lungi dal potersi dire cibo vero e proprio) di ieri, ma che considero in questo caso come un "integratore" enzimatico, tra le poche cose che il mio organismo potrebbe davvero volersi sforzare di assimilare al momento. 

Un'altra mia impressione personale è che il tè aumenti l'appetito, ma anche qui si tratta di abitudini; se soltanto  ignorassi lo stimolo momentaneo continuando a bere tè, o caffè d'orzo, o altre bevande calde, di fatto non avrei alcuna necessità di consumare cibo solido. Questo LO SO, semplice-mente e, per quanto non mi sia ancora arreso all'inevitabile soluzione pranica il 2017 è stato il primo anno in cui il solito periodo di digiuno stagionale è durato sei giorni, dopo i quattro dello scorso anno; quindi il sesto giorno è stato il migliore di quest'anno, a riprova della intuizione istintiva che riguarda l'intossicazione alimentare cronica. Prima o poi, riuscirò a smettere anche questa pessima abitudine...
E ogni altra.

Nessun commento:

Posta un commento