"...robot (pron. robòt o robó, all'inglese ròbot[1], dalla parola ceca robota che significa lavoro pesante, a propria volta derivata dall'antico slavo ecclesiastico rabota, servitù" (Wikipedia)
Il grafico in perenne ascesa delle "visite" a questo blog è un segnale positivo per il blogger stesso, come per tutti i suoi lettori, savi Neo-Geocentristi:
Il grafico in perenne ascesa delle "visite" a questo blog è un segnale positivo per il blogger stesso, come per tutti i suoi lettori, savi Neo-Geocentristi:
anche se siamo ancora lungi dalle cifre dei tanti blogs "fashion", "tech" e "trend" che compaiono ai primissimi posti delle classifiche specializzate (perché c'è sempre di meglio a cui pensare, che non alla realtà) la frequenza media è quintuplicata dagli esordi dello scorso Novembre, e questo dato è relativamente incoraggiante.
A proposito, lunedì prossimo sarà il primo comple/anno di VerOrizzonte, non dimentichiamo di festeggiare l'evento come si deve (..??? magari con un bel commento? =)
Ricardo Andrés Mercadoscrive sulla pagina del gruppo
Official Flat Earth & Globe Discussion:
Ho notato che a qualcuno piace difendere la teoria geocentrica usando la bibbia... Ora io capisco che abbiate il vostro credo ma uno non può difendere una teoria usando delle frasi dalla bibbia. Non dico che non sia valido, ma non è abbastanza, è meglio usare fatti empirici per supportare la teoria e quando si può dire che "oltre a questa prova empirica, è anche affermato nel libro sacro".
Non voglio far arrabbiare nessuno, cerco solo di farlo notare da che questo fa sembrare la teoria geocentrica meno credibile se cerchiamo di supportarla solo usando frasi dalla bibbia.
Benedizioni" (SIC!!!- Trad. mia)
Dave Pettman
risponde alla critica di Mercado con questa significativa image macro:
risponde alla critica di Mercado con questa significativa image macro:
Trad.: "NASA--
perchè anche agli atei
occorre una religione"
questo mi porta alla considerazione del fatto che per il cristiano moderno è tanto facile trascurare completamente gli ovvi e abbondanti indizi delle sue "sacre scritture" sulla reale cosmologia, così come l'istituzione ecclesiastica accetta di buon grado la nozione della Grande Palla Terrestre, malgrado essa contrasti in modo inconciliabile la cosmologia tradizionale che appartiene anche a quella giudeo/cristiana, come ad ogni dottrina tradizionale e pre-rinascimentale, o pre-kopernikana. Da "atei", potremmo trascurare completamente la religione "mosaica" e ritenerlo un semplice puzzle di leggende antiche; ma come si è visto, dobbiamo fare lo stesso con il Corano, dove si trova un modello cosmo-logico simile, e questo vale anche per alcuni dei più antichi scritti mai rinvenuti, i Veda; perché quelli raccolti nei testi poi assurti a 'scritture sacre' nelle varie logosfere moderne sono frammenti di un antico sapere esoterico con una sola radice, il più antico retaggio dell' umanità, del quale la nozione di un modello geocentrico è una tra le più importanti, quella che è letteralmente fondamentale per gli abitanti di questo piano stazionario in fondo ai cieli.
Ma certo, abbiamo il diritto di ignorarlo, o di rinnegarlo a nostro piacere, e questo è quello che fa in genere l'Utenza Globale del XXI Secolo; possiamo ignorare quello che ci dicono i nostri occhi, i nostri sensi, il nostro intuito e il nostro istinto, senza nemmeno nominare il favoleggiato 'buon senso', credendo fermamente che noi si viva su una enorme trottola spaziale sferica; e con ciò, possiamo ignorare il fatto che in una antichità non troppo remota si ri-conoscesse a livello universale quella Realtà Geocentrica che dovrebbe in teoria essere tutt'ora ovvia e indiscutibile per tutti noi, soltanto guardandoci attorno.
Però, occorre crederci.
Non bastano le istruzioni programmate nel circuito mentale del piccolo utente scientifico, perché seppure ci avessero ripetuto all'infinito che il bianco è nero -parafrasando Lutero- non potremmo comunque negare l'evidenza che abbiamo sotto gli occhi ogni giorno, come fanno invece i miliardi di eliocentristi coatti in ogni angolo di questo piatto mondo. E per crederci seriamente, occorre una sorta di religione, una Autorità Suprema ma terrena, al pari della chiesa cattolica, rappresentata come in quel caso dai peggiori elementi in assoluto, i Maestri dell'Impostura e della Menzogna: gli 'scienziati missilistici', o meglio, i rocket scientists della NASA; occorre cioè la grande, misteriosa, inaccessibile, elitaria, e multi-miliardaria presenza di una istituzione che monopolizzi il settore in virtù di un potere ben radicato nel passato, in un passato quantomeno oscuro, e questo vale tanto per i trascorsi dei demiurghi israeliti chiamati "Elohim" dagli scriba, quanto per i 'nazi' fondatori dell'agenzia spaziale Americana, i quali del resto hanno spodestati nell'"immaginario collettivo" i numi celesti grazie alla loro esclusiva tattica fanta-tecno-kratica che ne fa gli unici Occidentali in grado di raggiungere quell'immaginario 'spazio supero' un tempo popolato di tante pittoresche deità. Perché oggi i 'signori dei cieli' sono quelli della NASA...
Per quanto -per loro stessa ammissione- non siano in grado di superare quella "fascia" di mistero che per qualcuno è radioattività, e per altri è qualcosa di più concreto...
Ma dichiarano anche di essere andati sulla Luna, se non vado errato...? O era tutto un brutto sogno?
Non bastano le istruzioni programmate nel circuito mentale del piccolo utente scientifico, perché seppure ci avessero ripetuto all'infinito che il bianco è nero -parafrasando Lutero- non potremmo comunque negare l'evidenza che abbiamo sotto gli occhi ogni giorno, come fanno invece i miliardi di eliocentristi coatti in ogni angolo di questo piatto mondo. E per crederci seriamente, occorre una sorta di religione, una Autorità Suprema ma terrena, al pari della chiesa cattolica, rappresentata come in quel caso dai peggiori elementi in assoluto, i Maestri dell'Impostura e della Menzogna: gli 'scienziati missilistici', o meglio, i rocket scientists della NASA; occorre cioè la grande, misteriosa, inaccessibile, elitaria, e multi-miliardaria presenza di una istituzione che monopolizzi il settore in virtù di un potere ben radicato nel passato, in un passato quantomeno oscuro, e questo vale tanto per i trascorsi dei demiurghi israeliti chiamati "Elohim" dagli scriba, quanto per i 'nazi' fondatori dell'agenzia spaziale Americana, i quali del resto hanno spodestati nell'"immaginario collettivo" i numi celesti grazie alla loro esclusiva tattica fanta-tecno-kratica che ne fa gli unici Occidentali in grado di raggiungere quell'immaginario 'spazio supero' un tempo popolato di tante pittoresche deità. Perché oggi i 'signori dei cieli' sono quelli della NASA...
Per quanto -per loro stessa ammissione- non siano in grado di superare quella "fascia" di mistero che per qualcuno è radioattività, e per altri è qualcosa di più concreto...
Ma dichiarano anche di essere andati sulla Luna, se non vado errato...? O era tutto un brutto sogno?
Alla fine, se i tanti casi di pedofilia parrocchiale sono sempre stati 'risolti' con una certa leggerezza, gli utenti scientifici adulti non possono lamentarsi troppo per i grandi missili che hanno penetrata la loro mente nel corso delle varie 'missioni spaziali'; fra il macrocosmo teoretico e il microcosmo erotico, la violenza psicologica della NASA sembra il minore tra i due mali.
Ma, bando alle facili anal-ogie di dubbio gusto, abbiamo appurato che di fatto il paradigma sostenuto dal mondo scientifico è solo un tantino più sofisticato del dogma ecclesiastico, e che di fatto ambedue sono sinonimi di una verità tanto indiscutibile quanto incredibile, ed empiricamente insostenibile; Wikipedia English ci offre un punto da ponderare a questo proposito, nel passaggio seguente:
"L'esempio di un paradigma accettato oggi è il modello standard in fisica. Il metodo scientifico permette l'investigazione scientifica ortodossa di fenomeni che possono contraddire o smentire il modello standard, ma i fondi saranno proporzionalmente più difficili da ottenere per tali esperimenti, a seconda del grado di deviazione dalla teoria del modello standard a cui sarebbe rivolta la ricerca.
Per illustrare questo punto, una sperimentazione riguardante la massa dei neutrini o il decadimento dei protoni (piccole deviazioni dal modello) ha più probabilità di ottenere denaro di quegli esperimenti che ricercano la violazione o la conservazione del momentum*, o dei metodi per realizzare un viaggio temporale retrogrado." [https://en.wikipedia.org/wiki/Paradigm - Trad. mia]
*) Il concetto di momentum, o quantità di moto prevede l'accettazione del paradigma -o dogma- relativistico (del più famoso enunciato einsteniano) che contrasta nettamente con la concezione quantistica di questa grandezza vettoriale (NdT).
Insomma, potremmo anche ottenere qualche spicciolo dal governo, per provare che il livello di tutta l'acqua sulla Terra è sempre a livello, e che l'orizzonte è orizzontale, ma i soldi veri, necessari ai più grandi spettacoli pirotecnici della storia, e alla fiction spazio-televisiva, sono destinati ai seri professionisti dell'intrattenimento scientifico; il fatto che la NASA sia stata fondata da scienziati "nazisti" -un fatto certo e indubitabile- e che (anche) i suoi protagonisti attuali siano tutti più o meno dichiaratamente Frammassoni potrebbe suggerire al pubblico qualche scorciatoia giù spesso indicata nel corso di questo blog; non insistiamo oltre.
Insomma, possiamo farci stare tutto in una "meme" di internet, scrivendo che "anche agli atei occorre una religione", assieme al logo della 'NASA'; essa dice già tutto; ma se vogliamo indagare i principi di quella 'religione tecnica', occorre almeno un post su un blog, soltanto per dire e riba-dire che la gente dietro le quinte è sempre la stessa; e che pertanto anche agli atei tecnocratici e astronofili tocca una sorte che non è migliore di quella dei "credenti canonici".
Incuriosito dai recenti commenti (su questo blog) in proposito, ho reperiti e visti online (in streaming HD su LikeAFool) i primi due episodi del serial TV Westworld (Dove tutto è con/cesso=), che secondo Wikipedia è "una serie televisiva statunitense ideata da Jonathan Nolan e Lisa Joy per la HBO, basata sul film Il mondo dei robot (Westworld, 1973) diretto da Michael Crichton. Nolan ha diretto l'episodio pilota e figura come produttore esecutivo insieme a Joy, J.J. Abrams e Bryan Burk."
Gli indizi disseminati in questa produzione di chiara matrice sionista (con un nome come Abrams non c'è molto da fantasticare=) sono tanti e interessanti, e come si è detto prima il più interessante per il blogger etero-cromatico (centrale) è l'uso di un'iride simile alla mia, che si è rivelata il soggetto predominante nelle sequenze dei titoli di testa:
che rimanda alla mia personale "apocalisse onirica" di cui ho scritto qualche tempo fa; ovviamente, dopo i vari esempi riportati ieri, l'apparizione di una iride eterocromatica in questo contesto decisamente "trans-umanistico", e di nuovo posta in massima evidenza con l'uso della macro-fotografia, non può che aggravare i miei dubbi all'ennesima potenza, senza ovviamente offrire il benché minimo appiglio per ottenere una possibile risposta.
Ma non è tutto; infatti il modello cosmo-logico di questo "parco a tema per ricconi viziosi in cerca di forti emozioni" può ricordare qualcosa al neo-geocentrista:
Durante la visione ho presa nota di alcune battute degne di menzione, a partire da quella che si rifà molto evidentemente alla famosa agnizione divina dei versetti biblici in Inglese di cui abbiamo detto prima, e di cui abbiamo letto su indicazioni dell'amico Sherlock Stu. La frase in questione è quella ripetuta dal "padre" (scenograficamente parlando) della robo-protagonista Dolores a quest'ultima, programmato per ripeterla secondo la routine del buon-padre-di-famiglia inserita dai programmatori nella sua mente elettronica; è la stessa che ogni padre umano potrebbe -o dovrebbe?- dire ai propri eredi, l'affermazione del proprio ruolo "sociale" e "personale", anche se questo accade molto raramente in un contesto che si presume non-robotico, per quanto simile in ogni suo aspetto all'altro.
La traduzione è mia, e non escludo che differisca da quella del doppiaggio Italiano, ma la cosa mi lascia relativamente indifferente, conoscendo il pressapochismo in questo settore:
"Io sono quello che sono [I Am What I Am-ndt] grazie a te [o 'a causa tua' - ndt].. E non potrebbe essere altrimenti."
Non avendo eredi a cui lasciarla, presenti o futuri, io la dedico ai lettori del mio blog, gli unici a poterla raccogliere ...dalla piatta Terra su cui viviamo.
Alla fine, che la frase sia un ringraziamento oppure un'accusa, è soltanto una questione di prospettiva, interamente relativa al recipiente, e basata su dati estremamente variabili... E certo le responsabilità paterne sono ben altra cosa, ma per quanto mi riguarda ho deciso di seguire il mio istinto anche in questo caso, con ogni conseguenza relativa.,, Ma questi sono fatti miei.
Questo discorso ci porta ad un'altro pensiero degno di nota, sempre in merito alla nostra 'realtà virtuale' quotidiana e alla 'genetica'; è una questione inevitabile nell'approccio dell'ipotesi di un universo fratt-olografico come quella proposta da Nassaim Haramein, che pure prevede l'esistenza di Tutte le Grandi Palle Universali insegnate nella Università, e ogni relativo complicatissimo e irrilevante problema, ma riguarda anche direttamente il nostro 'microcosmo' in quanto "esseri umani", in merito alla nostra reale natura. Il maiuscolo Enigma si riassume nelle due battute del dialogo fra il turista occasionale (pagante) e la sua seducente ospite all'arrivo nel parco del titolo; stuzzicato dalla statuaria donnina che si offre di aiutarlo a spogliarsi, evidentemente tentato, l'uomo si trova a interrogarsi sulla vera sostanza della persona che ha di fronte, e le pone la fatidica domanda, a cui ella/essa risponde per le rime:
Q- "Are you real?"
A-. "Well, if you can't tell.. Does it really matter?"
Ovvero:
D- "Sei reale?
R- "Beh, se non puoi capirlo.. ha davvero importanza?"
E io, sto davvero scrivendo questo in un post sul mio blog? E se è così, Qui e Ora c'è davvero qualcuno che lo sta leggendo, "altrove", in qualunque possibile "altro" scenario spazio-temporale?
Come nel famoso esempio molto volutamente "confusionario" del film The Matrix, di cui abbiamo già identificati (altrove ...semmai=) i fattori fuorvianti, se in questo "momento esistenziale" che è sempre Qui e soltanto Ora io stessi "in realtà" gravitando in una sospensione inanimata --magari utilizzato come "batteria" energetica da qualche misteriosa entità-- non ne potrei avere la benché minima consapevolezza, essendo stato programmato -in termini informatici o genetici, indifferentemente- per non averne alcuna,
Soltanto uno stato non-ordinario che eluda questa 'coscienza apparente', epidermica, che io definisco 'incoscienza controllata' è in grado di rivelare se non altro la possibilità di uno stato di cattività psichica e psico-logica, ma è necessario affrontare allora il complicato discorso della psiche-delia cosiddetta, ovvero del potere di 'rivelazione dell'anima' che si è riconosciuto a certe "sostanze" naturali (piante, o funghi) in genere omettendo la qualità psichedelica precipua e connaturata dell'uomo che consiste della sua mera attività onirica notturna. Infatti nessun "viaggio" con nessuna sostanza "psichedelica" di sorta è paragonabile all'esperienza vivida, realistica e completamente indistinguibile dalla 'realtà' del sogno (se non nel caso di esperti "OBErs"), ma come ho già scritto anche qui sono ben pochi gli utenti onirici in grado di ri-conoscere questa realtà trascendente della psiche umana attraverso la sua propria liberazione momentanea, in quelle che infine per noi sono soltanto "memorie", esattamente come quelle della "veglia"; e questo è dovuto ad una tara mnemonica generale, o forse invece ad una taratura della nostra memoria, predisposta per limitare la consapevolezza del sognatore, almeno durante la "veglia". Ma questa è teoria pura.
Come ho avuto modo di testimoniare invece in merito ai miei studi empirici nel campo, nel post dedicato alla mia "Apocalisse Salvifica" (distinta da quella onirica) sulla mia esperienza con la Salvia divinorum, personalmente ho ottenuta una consapevolezza alquanto fisica della non-fisicità di questa manifestazione materiale, terrena o terrestre, con la possibilità di ri-conoscere -mio malgrado- la completa inconsistenza dello scenario che viene percepito come "tridimensionale" in quello che si dice in genere uno "stato di coscienza ordinario" o, a mio dire, di incoscienza controllata.
Come nel caso del 'robot', la cui natura fisica è distinta da quella umana, e non di meno egli condivide --logica-mente-- la stessa 'anima', per quanto più o meno volutamente limitata, del proprio artefice, l'idea propriamente trascendentale e meta-fisica di un essere incorporeo, una forma di energia differenziata ma "disincarnata", non ne preclude le qualità umane che infine possiamo identificare nel nostro stato attuale come quelle relative soltanto alla nostra condizione grossolana, cioè con una frequenza vibratoria dell'energia tanto lenta, o "bassa" da creare tutto ciò che percepiamo 'materia' trovandoci ad esperirlo nella medesima sfera (illusoria) materica. Ogni "altra" cosa "trascende", compresa la nostra stessa concezione del pensiero trascendentale.
E anche questa è teoria pura, ma il dilemma principale è questo: si potrebbe mai provare empiricamente l'esistenza di una "anima" o "spirito" di sorta, che esisterebbe soltanto nel regno delle possibilità metafisiche? Stranamente, è lo stesso dilemma che si porrebbe volendo provare l'esistenza di un 'dio', o qualunque altra possibile forma immateriale dell'essere, dai fantasmi ai rettiliani di Icke. Questo se non altro ci dà un'idea delle proporzioni della nostra ignoranza nei nostri stessi confronti.
Se pure possiamo credere nel mito dei 21 grammi del Dott. MacDougall (che non aveva tenuto conto del fattore traspirazione nella sua geniale intuizione) dobbiamo concludere che di fatto la nostra unica possibile forma di "coscienza" (ergo, conoscenza ma anche consapevolezza) di questo mondo, di cui partecipa ogni cosa più o meno "materiale", consiste di un quid che è tanto inafferrabile per quanto esso è assolutamente immateriale; l'origine di questi stessi pensieri scritti Qui (Ora) e codificati in un alfabeto Latino standard ISO9002 nella forma ipertestuale e telematica di questo post, non è certo nelle mie instancabili dita che compongono frasi di senso più o meno compiuto sulla tastiera, né l'energia che le muove, soltanto come conseguenza di un certo impulso che è impossibile isolare, restando in quella stessa logosfera virtuale che è il nostro mondo-di-parole; in cui "tutto" è di fatto una parola, così come lo è ogni "cosa".
Noi compresi, con tutti i nostri "nomi di persona" e i loro significati più o meno esoterici.
(
(
Ieri si parlava del significato di "abominio", un termine caro agli autori dell'abominevole, e inestimabile "bibbia", e soltanto oggi l'ho scoperto derivato dal Latino "ab ōmen" come ci ricorda il Pianigiani in merito alla forma verbale, ovvero dell' allontanarsi, prendere le distanze dal cattivo presagio, che peraltro in Inglese è stato adottato pari-pari, come 'omen'.
E' Curioso il fatto che nel dialetto milanese e in altri simili idiomi della Lombardia, questo termine sia la forma plurale della parola "om", cioè "uomo" -- senza contare l'om/ofonia del termine "AUM", la sillaba sacra dell'Induismo, pronunciata appunto "Om"; ma nel caso dello Omen Latino, l'allontanamento dalla massa (con ogni sua qualità passiva) sembrerebbe la migliore delle intenzioni, se non che nel nostro gioco-di-parole esistenziale -e nel caso, vernacolare, circoscritto alla logosfera natale del blogger- la pluralità grammaticale così come quella "reale" comprenda in sé il singolo, a differenza di quella Italiana e Volgare; infatti possiamo distinguere lo Om in Om/en, mentre l' Uomo Italiano non è compreso negli Uomi/ni, la cui pluralità causa una modificazione della singola particella individuale, come di fatto accade nella 'realtà sociale'.
Inevitabilmente, nel mondo di parole l'argomento principe è sempre quello che si è identificato prima come il vero Archè di questo mondo ("In principio era il Logos"); e la sua natura ludica porta invariabilmente a giocarci in ogni modo possibile, perché come ben sappiamo questa è anche la natura umana, essenzialmente ludica, in virtù della sua propria illusorietà, e a volte è bene non pensare alla nostra prossima mossa a Monopoly, per dedicarci a questioni più o meno fondamentali, degne del nostro -relativo- interesse.
)
Chiudo la mia parentesi linguistica per riaprire quella tele-visiva, colla traduzione di una battuta significativa pronunciata più volte da un personaggio che non fa mistero del proprio ruolo simbolico, in quanto meretrice professionista (non-amatoriale=) che pure seduce gli avventori con ben altre promesse:
"This is the new world.. And in this world you can be whoever the f**k you want!"
ovvero. "Questo è il Nuovo Mondo... E in questo mondo puoi essere chi c---o ti pare!" (Trad. mia)
Perchè definire "New World" una attività commerciale dal nome, molto probabilmente anche registrato come trademark, o copyright, di "Westworld", sarà facile da immaginare per il mio lettore "complottistico"; in ogni caso, questa frase programmata nella peripatetica robotica dai suoi programmatori nel telefilm, è la stessa "caricata" nella memoria del Gentile Spettatore (in teoria, pagante=); ovviamente, essa si riferisce alle infinite possibilità offerte dal mondo Western della fiction, dove il ricco turista può trucidare chiunque a colpi di Colt e Winchester, e portarsi a letto chiunque (altro), pur senza letto, né consenso del partner. "Chi" possa essere, chiunque goda di simili attività -al di là di quelle "naturistiche" come il cavalcare nelle immense praterie digitali e fare il bagno nel fiume, che non necessitano di un parco-a-tema robotico- è relativo a "cosa" invece sia di fatto un simile individuo, e almeno in questo caso particolare, tanto per l'origine della produzione che per lo scenario storico su cui è posta, siamo certi che si tratta di ameri-cani. Senza offesa per i canidi. Ma tutto sommato non credo che le cose sarebbero molto diverse per qualunque altra nazionalità.
Ora, per quanto riguarda il mio interesse in quest'opera, che nella mia breve analisi ha già rivelati diversi indizi sulla sua matrice (anche se bastava un'occhiata ai nomi nei titoli di testa, e ancor prima, al "piccolo schermo" per il quale è stata progettata) e le inevitabili conseguenze di questo fatto certo, potrei ben dire che esso si è esaurito nell'arco dei primi due episodi; sicuramente nel corso del serial nessuno dei protagonisti rivelerà perché sia stato scelto un occhio dall'iride eterocromatica-centrale per la sigla, o perché il modello tridimensionale del "MondOccidentale" sia piatto anziché sferico (un interrogativo oltremodo ambiguo, e apparentemente anche insensato, al di fuori del nostro contesto VerOrizzontale) e del resto nessuno ci rivelerà mai i significati "occulti" delle proprie battute, che potremmo soltanto ascoltare, e "interpretare" come ho fatto io qui, in ragione delle nostre conoscenze nel campo dell'Intrattenimento Industriale, e delle sue micidiali Armi di Distrazione di Massa.
In ogni caso, qualunque fosse l'esito di una tale attività, sarebbe sempre fallimentare.
E io credo che questo sia un fattore spesso ignorato, delle suddette pericolose Armi, che risultano spesso mortali per l'intelletto del Gentile Pubblico, quello del tempo; perché un film per quanto a lungo-metraggio, ci occupa al massimo per 2-3 ore nei casi limite, mentre un serial dura giorni -nell'insieme- e certe saghe televisive "rubano" settimane intere dalla vita dell'utente, con l'unica promessa di uno "svago" che non sempre corrisponde alla realtà esperita durante questo tempo "libero". Ho sempre preferito anche il più stupido (video)gioco (tempo rubato alla mia grafomania cronica) a qualunque visione passiva come quella imposta dalla TV, se non nei casi particolari del cinema, che oltre ad esser meno impegnativo a livello di tempo ha talvolta dei meriti 'artistici', e finanche dei validi spunti di riflessione, non sempre derivati direttamente dal mondo letterario. In ogni caso, anche se alla fine il film non era poi così "divertente", in genere il gioco vale la candela, cosa che non posso dire delle serie TV almeno dai tempi dello spassoso Flight of the Conchords.
(Perché Kiwi è Meglio =)
Per chiudere in bellezza la parentesi, quest'altro fermo-immagine dice più di mille parole; quello di spalle è il protagonista, o meglio la "star" dello "show", Ed Harris; e il suo gesto è inconfondibile, e inequivocabile:
Per chiudere in bellezza la parentesi, quest'altro fermo-immagine dice più di mille parole; quello di spalle è il protagonista, o meglio la "star" dello "show", Ed Harris; e il suo gesto è inconfondibile, e inequivocabile:
Anche più di quanto volessi mai sapere a questo proposito.
Rapito dai cattivi cowboys televisivi, ieri non ho accumulata la consueta "quota" di parole raccolte dal web, per ripassarle poi nella mia padella virtuale ed offrirle al lettore ancora fumanti. Si dovrà accontentare di questa singola ma ricca image macro di genere "scientifico", pubblicata da Samuel Trovão su The Flat Earth Revolution - (Pamantul Plat) Romania:
Trad.: "Michelson-Morley e Einstein in:
Una Commedia Romantica
Michelson-Morley: Hey, Einstein! Il nostro esperimento ha provato che la Terra non è in movimento.
Einstein: Impossibile! Sappiamo che la Terra è in movimento.
Michelson-Morley: 🔃_🔃
Einstein: Io lo so! Userò la teoria proposta da Poincare (SIC) e Lorentz, la chiamerò "Relatività" e la userò per spiegare perché non possiamo provare che la Terra è in movimento attraverso esperimenti scientifici convalidati. Ha! (Phisics Today Vol. 35. n.8. pp. 45-47)
Michelson-Morley: Così la tua prova che la Terra è in movimento è una teoria che spiega perché non possiamo provare il movimento della Terra?
Einstein: Sì.
Poi Einstein continuò e vinse il Premio Nobel. Fine."
Non chiedetemi però di spiegarvi questo tipo di barzelletta, perché è un tipo di umorismo "nerd" riservato in genere a chi sa apprezzarlo per ciò che è; al cinquanta per cento science, e il restante nonsense, un po' come nel mondo scientifico moderno -- nel migliore dei casi.
Si richiedono almeno la nozione dell'esperimento omonimo, e le basi della "relatività einsteiniana" che, come si dice qui sopra, fu opera di (Henri) Poincaré, inventore della "relatività" e di Hendrik Lorentz, con le sue magiche trasformazioni. Per il resto, in soldoni, le cose stanno proprio così come nella Commedia Romantica; è un certo tipo di romanticismo, non proprio poetico.
Come sempre, qualcosa di bello per concludere, e questa volta è un parente stresso del mio vicino di casa, che vedo spesso ma non posso fotografare solo a causa delle mie limitazioni tecnologiche; si tratta del Codirosso acquaiolo piombato (Phoenicurus fuliginosus); la foto è firmata da un certo Robin -- che in Inglese è "pettirosso":
ciao, ti ho inviato un pò di foto del mio iride.fammi sapere se vanno bene se no ne mando altre con luce solare..tenendo conto che in padania il sole comparirà tra mesi....alla domanda che mi avevi fatto nel blog sto elaborando..=)
RispondiEliminaRispondo via email -- Grazie, a dopo
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