Un esercizio che consiglio al mio lettore interessato alla questione più Essenziale, quella così detta spirituale, è di approfittare del momento del risveglio 'fisico' per prendere coscienza della propria illusione. Quando non siamo ancora del tutto svegli, supini nel nostro letto, al buio e con gli occhi chiusi, siamo immensamente facilitati nell'osservazione della realtà del nostro stato, concentrando il pensiero su due punti che portano ad una sola conclusione:
1) Che non abbiamo mai veramente "dormito"
2) Che non siamo davvero "svegli"
e 3) di conseguenza, che entrambi gli stati della nostra coscienza sono pari ad un "sogno".
Consiglio questo esercizio soltanto sulla base dell'antica concezione della "recita", per cui solo attraverso la consapevolezza della "illusione" dovremmo essere in grado di acquisire l'unica conoscenza possibile della nostra "realtà" relativa al "Sè" e alla nostra "natura", in quanto "esseri umani"; personalmente considero queste parole in Italiano, come quelle in Sanscrito che definiscono tali concetti nella loro logosfera originaria e Tradizionale, in quanto 'forme-guida' nella mia pratica meditativa quotidiana; così come non occorre studiare tali forme dal punto di vista semantico o linguistico, per ri-conoscere il loro significato comune e noto a tutti in relazione alle distinte condizioni della propria coscienza, intuitiva-mente, e natural-mente, non è necessario per noi dedicarsi allo studio delle dottrine Induiste, o Buddhiste, o Vediche in particolare, per ri-prendere coscienza di quei concetti fondamentali che possono trovare un significato soltanto nella mente umana "aperta" e dalla buona disposizione della nostra volontà alla loro comprensione.
In breve, che non occorre "essere" Induista, o Buddhista, o altro, per poter contemplare nella nostra dieta filosofica e gnostica la vastità di simili concetti proiettati nella nostra vita quotidiana, ma una predisposizione adeguata che si avvale soltanto della nostra capacità di comprensione anche e soprattutto nella logosfera cattolica in cui siamo nati e cresciuti, e nella quale gravitiamo Qui e Ora; tali concetti provengono da una logosfera sacra indefinitamente meno degradata della nostra, nella quale sono accessibili soltanto in un contesto essoterico; l'attività dello studioso che si dedicasse interamente a questi studi e all'osservazione dei precetti tradizionali che ne conseguono, cosa che ne farebbe un paradossale "bramino" in un Paese in cui questo titolo viene puntualmente scambiato per un gioco di carte (perché questo è un mondo-di-parole=) non modificherebbe comunque la sua logosfera natale, che è la forma più "sottile" della manifestazione in atto, cioè quella che utilizzando il comodo sostantivo moderno definisco "logosfera".
Pertanto, è mia opinione che dedicandosi solo per il tempo necessario alla contemplazione di questi concetti fondamentali ed essenziali dell'Induismo, seguendo le indicazioni "ipertestuali" (links) riportati qui sopra, e utilizzandole come "parole-chiave" della propria ricerca, chiunque tra i miei lettori dovrebbe essere in grado di "elevare" la propria consapevolezza di qualche grado, secondo la propria volontà nel farlo.
Come riporta il sito Reiki.it in questo articolo su Brahman e Atman:
Come riporta il sito Reiki.it in questo articolo su Brahman e Atman:
Questo è il fine ultimo del bramino; non siamo costretti ad assumere questo ruolo perfettamente alieno alla nostra cultura per comprendere simili principi, ma possiamo tutti coltivare in noi un intento "sincretico" che ci consenta di trascendere i confini della nostra "prigione logica" attraverso dei principi Tradizionali elementari e basilari, la cui comprensione non è limitata alla classe sacerdotale; così come non dobbiamo farci preti se vogliamo avvicinarci allo studio dei principi della cristianità e dei particolari aspetti del suo credo -né tantomeno per essere (definiti) 'credenti'- possiamo utilizzare questi elementi in modo strumentale, senza per questo poterne -o volerne- sminuire o distorcere il valore o diminuire quei significati che dipendono esclusivamente e immediatamente dal contesto (linguistico e dottrinale) al quale appartengono. Questa, io ritengo, è una sorta di evoluzione filosofica necessaria per una crescita interiore originata dal nous, ovvero dalla intuizione istintiva di un regno supero, la consapevolezza di una componente "spirituale" e sottile che viene assimilata (in un modello cosmologico esatto) all'idea dell'"alto" rispetto al "basso".
Non mi dilungherò nell'analisi del concetto di parusia, che pure meriterebbe un intero blog per sé, ma lo includo qui come parola-chiave per approssimare ideali tanto esotici alla nostra moderna logosfera, ridotta o evoluta in videosfera; è solo un punto di vista. Accontentiamoci di avere la più Grande Enciclopedia mai scritta a nostra disposizione, per quanto tutte le parole che contiene non abbiamo alcun significato che non sia interamente relativo alla nostra comprensione, e alla nostra volontà di comprenderlo; questo è il significato
Non mi dilungherò nell'analisi del concetto di parusia, che pure meriterebbe un intero blog per sé, ma lo includo qui come parola-chiave per approssimare ideali tanto esotici alla nostra moderna logosfera, ridotta o evoluta in videosfera; è solo un punto di vista. Accontentiamoci di avere la più Grande Enciclopedia mai scritta a nostra disposizione, per quanto tutte le parole che contiene non abbiamo alcun significato che non sia interamente relativo alla nostra comprensione, e alla nostra volontà di comprenderlo; questo è il significato
E di nuovo, in una ennesima giornata di pioggia in cui il Sole è completamente invisibile oltre la spessa cappa grigia che grava sul Belpaese, voglio ribadire l'importanza del nostro rapporto con il Sole, incollando qui la degna conclusione dell'articolo succitato su Reiki.it che ci rimanda all'idea di un "sistema biologico" per come lo abbiamo visto definito dal geniale Tesla:
Il sole è Brahman.
Questo è l'insegnamento.
E questa è la sua spiegazione.
All'inizio questo mondo era soltanto il Non Essere.
Da ciò nacque l'Essere e si sviluppò.
Divenne un uovo, che giacque per un anno.
Poi si spaccò in due.
Una metà divenne argento, l'altra oro.
La metà d'argento è la terra, quella d'oro è il cielo.
La membrana esterna dell'uovo sono le montagne, la membrana interna le nubi e la nebbia.
Le sue vene sono i fiumi.
Il liquido interno è l'oceano.
Da ciò nacque il sole.
Quando nacque furono grida di gioia e tutti gli esseri e tutti i desideri si protesero verso di esso.
Perciò quando il sole sorge, ogni volta che ritorna, vi sono grida di gioia e tutti gli esseri e tutti i desideri si protendono verso di esso.
Chi, sapendo questo, venera nel sole Brahman può sperare che grida di gioia si levino verso di lui e lo rallegrino, sì, lo rallegrino!- Upanishad
(http://www.reiki.it/brahman-e-atman)
Questo è l'insegnamento.
E questa è la sua spiegazione.
All'inizio questo mondo era soltanto il Non Essere.
Da ciò nacque l'Essere e si sviluppò.
Divenne un uovo, che giacque per un anno.
Poi si spaccò in due.
Una metà divenne argento, l'altra oro.
La metà d'argento è la terra, quella d'oro è il cielo.
La membrana esterna dell'uovo sono le montagne, la membrana interna le nubi e la nebbia.
Le sue vene sono i fiumi.
Il liquido interno è l'oceano.
Da ciò nacque il sole.
Quando nacque furono grida di gioia e tutti gli esseri e tutti i desideri si protesero verso di esso.
Perciò quando il sole sorge, ogni volta che ritorna, vi sono grida di gioia e tutti gli esseri e tutti i desideri si protendono verso di esso.
Chi, sapendo questo, venera nel sole Brahman può sperare che grida di gioia si levino verso di lui e lo rallegrino, sì, lo rallegrino!- Upanishad
(http://www.reiki.it/brahman-e-atman)
Il che, per un bipolare cronico, è il minimo che si possa ottenere, e di fatto l'osservazione del Sole per me è l'unico Sol-Lievo possibile. Quando è possibile. Per quanto abbia abbandonate le mie tendenze eliolatriche grazie soprattutto alla conoscenza della realtà geocentrica, non è possibile per me negare la realtà quotidiana, e stagionale, dell'importanza suprema della Luce solare, che non è soltanto una mera questione di vitamina D.
Dopo questo pensiero mattutino di sapore mistico, ripiombiamo nella dura Realtà Geocentrica nell'ambiente social di Facebook, dove Henrik Nielsen condivide questa image macro su The Dome Society - Educate, Inspire and Change:
"Frammassone del 33mo Grado,
Mago, stregone, luciferiano
Walt Disney
In semiotica e nel postmodernismo,
la iperrealtà è la incapacità della
coscienza di distinguere la realtà
da una simulazine della realtà,
specialmente nelle società postmoderne
tecnologicamente avanzate. L'iperrealtà
è considerata una condizione in cui ciò
che è reale e ciò che è finzione sono
mescolate assieme senza soluzione di
continuità così che non esiste una chiara
distinzione tra il termine dell'una e l'
inizio dell'altra. Essa permette la commistione
della realtà fisica con la realtà virtuale e dell'
intelligenza umana con l'intelligenza artificiale.
Gli individui possono trovarsi,per vari motivi,
più in sintonia o più coinvolti nel mondo iperreale
che non nel mondo reale."
(https://en.wikipedia.org/wiki/Hyperreality#Examples -- Trad. mia)più in sintonia o più coinvolti nel mondo iperreale
che non nel mondo reale."
Il termine è stato linkato a Wikipedia English, da che non ne esiste una versione Italiana; di fatto si trovano ben pochi risultati anche su Google con questa parola-chiave, un neologismo che è una forma inglesizzata del termine francese coniato da Jean Baudrillard, hyperréalité;
dopo questa definizione generale della "meme" che è stata tratta dal suddetto lemma di Wikipedia, ne traduco di seguito la voce (Esempi) che menziona appunto Disney, e il suo mondo "virtuale":
"Disneyland
Sia Umberto Eco che Jean Baudrillard definiscono Disneyland come ad un esempio di iperrealtà. Eco crede che Disneyland con le sue scenografie come Main Street e le case a grandezza naturale sia stata creata per sembrare "assolutamente realistica", portando l'immaginazione dei visitatori in un "fantastico passato".[14]
Questa falsa realtà crea un'illusione e rende più desiderabile per la gente accettare [o comprare - NdT]* questa realtà. Disneyland funziona in una sistema che permette ai visitatori di avvertire che la tecnologia e l'atmosfera qui creata "possano darci più realtà di quanto può la natura".[15]
Gli animali finti come gli alligatori e gli ippopotami sono tutti a disposizione affinché la gente a Disneyland possa vederli. La "falsa natura" di Disneyland soddisfa la nostra immaginazione e le nostre fantasticherie nella vita reale. Pertanto, essi sembrano più ammirevoli e attraenti. Quando entrano a Disneyland gli utenti formano delle code per accedere ad ogni attrazione. Poi viene ordinato loro da gente con speciali uniformi di seguire le regole, dove mettersi o dove sedersi. Se l'utente segue ogni regola correttamente, può godersi "la cosa vera" e vedere cose che non sono loro disponibili al di fuori delle mura di Disneyland.[16]
Nel suo Simulacra and Simulation, Baudrillard dice che il "mondo immaginario" di Disneyland magnetizza la gente interiormente ed è stato presentato come "immaginario" per fare credere alla gente che tutti i suoi dintorni siano "reali". Ma egli crede che l'area di Los Angeles non sia reale, pertanto esso è iperreale. Disneyland è un assieme di apparati che cercano di portare l'immaginazione e la finzione a ciò che si dice "reale". Questo interessa i valori e i modi di vita Americani da un certo punto di vista, e "nasconde il fatto che il reale non è più reale, salvando così il principio della realtà."[17]
Tralasciamo le voci insistenti sulle tante sparizioni di minori da questo "mondo delle fiabe" in PVC, per considerare il concetto della iperrealtà nel nostro contesto più familiare su VerOrizzonte, che accidentalmente è anche uno tra i meno popolari in assoluto presso il Grande Pubblico, quello del geocentrismo. Ora che abbiamo considerato e compreso il principio di Baudrillard, esasperato grazie alla "Fantasia" di (un numero imprecisato di artisti collaboratori di) "Walt Disney", e alla tecnologia hollywoodiana impiegata nelle sue opere, che vediamo espressa nei suoi parchi "di divertimenti" .-di cui esiste una filiale anche negli Stati Uniti Europei- consideriamone le implicazioni proiettate nel nostro Parco Tematico Mondiale, che ci viene fatto credere una gigantesca trottola spaziale rotante ad una media supposta di 1000 km/h, orbitante attorno ad una palla di fuoco alla velocità di 30 Km/s, in un "sistema" di palle colorate e ugualmente rotanti che tutte insieme si muovono in un nero vuoto a 828,000 km/h, in una "galassia" (dal Gr. "latte") chiamata "Via Lattea" (sconsigliabile agli intolleranti al lattosio) che sfreccia nel nulla infinito a 600 km/s...
Il mondo immaginario di Disneyland non è né vero né falso, secondo Baudrillard, perché attorno c'è tutta Los Angeles, ancor più falsa di quella, il che la rende iperreale; ma l'universo immaginario -o meglio, teorico- dell'astronomia moderna insegnata nelle scuole è qualcosa che travalica anche il concetto di iperrealtà, e qualunque altro concetto che riguardi un oggetto o un'entità particolare, dal momento che tutto ciò riguarda l'essere umano ha luogo sulla superficie "terrestre", su questo palcoscenico ben fermo e orizzontale in fondo ai cieli. Pertanto, l'opera dei moderni "scienziati" (con un impareggiabile supporto del settore "intrattenimento", in cui (la) Disney primeggia grazie alla giovanissima età del suo pubblico, è un processo di alienazione coercitiva, di programmazione della mente dell'utenza in età pre-puberale (cioè, prima che sia distratta dalle faccende più corpose e avvincenti, che riguardano il sesso) la quale da un certo punto nella sua vita è costretta a credere di vivere in una sorta di "universo" tanto fasullo quanto lo è Disneyland, con i suoi villaggi western e i suoi castelli delle fiabe.
Questa coercizione a livello massivo, di cui abbiamo appena ri-conosciuta l'origine nel nome di Gioacchino Murat -traditore della Patria e nemico del popolo Italiano- primo Gran Cancelliere della Loggia del Grande Oriente d'Italia, è la promessa eterna di una completa instabilità, di eterna precarietà e di una natura assolutamente aleatoria, caotica, incomprensibile e imprevedibile nell'insieme, per cui ogni anno su internet appare la minaccia di qualche meteorite, oppure ancor più spesso del solito "pianeta X", "avvistato" qua e là nel corso degli ultimi decenni --sempre e soltanto sul monitor dei computers online; questo uni-verso universitario è popolato di infinite palle potenzialmente abitate da infinite razze di "extraterrestri", la cui esistenza sarebbe comprovata dai reali avvistamenti di 'oggetti non identificati' volanti nei cieli di tutto il mondo; il fatto che siano avvistati al 99% nei dintorni della superficie della Terra non sembra suggerire a molti che quella potrebbe essere la loro origine anziché la destinazione;
e anche quelli, ovviamente, per la natura paurosa dell'uomo, potrebbero costituire una potenziale minaccia, sempre che ci si salvi dalla prossima meteora vagante e dall'ennesimo scontro con "Nibiru";
tutto l'insieme di quello che si può definire ambiguamente come "universo astronomico", cioè quello spazio teorico teoricamente infinito provvisto dagli "esperti" astronomi di innumerevoli palle e palloni rotanti e brucianti, d'ogni colore e dimensione, con le loro distanze inconcepibili, che si esprimono attraverso numeri esponenziali, e non hanno alcun valore reale, è di fatto un immenso NULLA dipinto nel più minimo dettaglio attraverso la nullità della scienza moderna.
La "magia" di Walt Disney; inserire tre "6"
nel proprio autografo, senza che nessuno se
ne accorgesse (Whale.to)
Se quella di Disney/land è iperrealtà, quella che fu immensamente propagandata grazie alle "missioni spaziali", a cui contribuì in maniera decisiva Von Braun. assieme al suo amico "Walt Disney", è una "extra-realtà" che ha resi tutti gli abitanti di Terra, sistematica-mente programmati dall'insieme di "Istruzione" e "Intrattenimento", dei veri e propri alieni a casa loro, per cui l'ipotesi di una origine "aliena" dell'essere umano terrestre va ancora per la maggiore al di là della neo-mitologia sitchiniana.
E' certamente più confortante credere di venire da un altro mondo, che non il dover constatare certe realtà affatto insostenibili che riguardano questo, Qui e Ora; il fatto che qualcuno non voglia semplicemente far credere a qualcun altro di vivere in un mondo che non esiste, in uno scenario assolutamente fantastico, e che non soltanto quel qualcuno voglia imporre l'assurda teoria a tutti i suoi abitanti, ma che lo faccia, in maniera infallibile e inesorabile, generazione dopo generazione, è una sorta di realtà che invero ben pochi vorrebbero mai affrontare, e pertanto semplicemente non lo fanno. Questa non è 'dissonanza cognitiva', è autodifesa.
Il NOAA Office of National Marine Sanctuaries ci offre la bellezza quotidiana
augurando a tutti un buon Giorno del Ringraziamento, che per Wikipedia è
"una festa di origine cristiana osservata negli Stati Uniti d'America (il quarto giovedì di novembre) e in Canada (il secondo lunedì di ottobre) in segno di gratitudine verso Dio per il raccolto e per quanto ricevuto durante l'anno trascorso."
Anche se "Le due studiose nordamericane Judy Dow e Beverly Slapin si spingono a domandarsi se l'elaborazione del mito del Thanksgiving non serva innanzitutto a respingere i sensi di colpa dell'uomo bianco per aver sottratto il continente ai nativi.[1] I sostenitori della festa, tuttavia, ritengono che essa rappresenti comunque un messaggio positivo per il futuro, nonostante la massiccia manipolazione dei dati storici." Cioè, anche se pochi si rendono conto del fatto che l'America era completamente abitata prima del Più Grande Genocidio della Storia, commesso dagli invasori cristiani Europei -perché questo è un dettaglio facilmente trascurabile- ammazzare un bel tacchino e mangiarselo farcito di castagne è un messaggio positivo, in qualche modo, per qualcuno. Sicuramente non per il tacchino.
Un'altra bellezza da baciare è quella condivisa da The blue planet wildlife:
E uno Ogcocephalus darwini, che gli anglofoni dicono "red lipped batfish" (pesce pipistrello dalle labbra rosse) o anche "pesce pipistrello delle Galapagos";
Mi era già capitato di vederlo in altre fotografie, ma non l'ho mai visto sorridere.,,
Sarà per il brutto nome che gli hanno appioppato gli umani (?)
Latino Rebels scrive di questa meme: "ancora un classico dopo 5 anni"... Hmmm... I Latinos hanno uno strano concetto di "classico", comunque è ancora una delle migliori in circolazione, se teniamo conto del fatto che lo Spagnolo "Jesus" (scritto come in Inglese) che corrisponde al nostro "Gesù", è uno dei nomi di persona più diffusi nel mondo Ispanico; l'effetto comico si perde nella traduzione... Ma non il messaggio:
(scusate la palla=)
augurando a tutti un buon Giorno del Ringraziamento, che per Wikipedia è
"una festa di origine cristiana osservata negli Stati Uniti d'America (il quarto giovedì di novembre) e in Canada (il secondo lunedì di ottobre) in segno di gratitudine verso Dio per il raccolto e per quanto ricevuto durante l'anno trascorso."
Anche se "Le due studiose nordamericane Judy Dow e Beverly Slapin si spingono a domandarsi se l'elaborazione del mito del Thanksgiving non serva innanzitutto a respingere i sensi di colpa dell'uomo bianco per aver sottratto il continente ai nativi.[1] I sostenitori della festa, tuttavia, ritengono che essa rappresenti comunque un messaggio positivo per il futuro, nonostante la massiccia manipolazione dei dati storici." Cioè, anche se pochi si rendono conto del fatto che l'America era completamente abitata prima del Più Grande Genocidio della Storia, commesso dagli invasori cristiani Europei -perché questo è un dettaglio facilmente trascurabile- ammazzare un bel tacchino e mangiarselo farcito di castagne è un messaggio positivo, in qualche modo, per qualcuno. Sicuramente non per il tacchino.
(Foto: In Defense of Animals)
Un'altra bellezza da baciare è quella condivisa da The blue planet wildlife:
Mi era già capitato di vederlo in altre fotografie, ma non l'ho mai visto sorridere.,,
Sarà per il brutto nome che gli hanno appioppato gli umani (?)
Latino Rebels scrive di questa meme: "ancora un classico dopo 5 anni"... Hmmm... I Latinos hanno uno strano concetto di "classico", comunque è ancora una delle migliori in circolazione, se teniamo conto del fatto che lo Spagnolo "Jesus" (scritto come in Inglese) che corrisponde al nostro "Gesù", è uno dei nomi di persona più diffusi nel mondo Ispanico; l'effetto comico si perde nella traduzione... Ma non il messaggio:
-"Grazie, Gesù, per questo cibo."
-"Di niente."
E con questo, anche noi abbiamo festeggiato il nostro thanksgiving, a modo nostro. =)
Concludo il post con un simpatico indovinello di Marwan Dawoud del gruppo Exposing The Matrix Of Lies:
Trad.: "Indovinate quale bambino
ha degli antenati che sono
vissuti in Palestina per
migliaia di anni..."
(Suggerimento: questa NON è una domanda trabocchetto=)
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