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sabato 14 ottobre 2017

Dal Settimo Cielo in Giù

Stavo guardando le foto di Cats on Catnip Group su Facebook

(da Jorge Ledón)



...
quando mi sono accorto che i gatti sono MagICI.

Nel 2010 (!) ho pubblicata su YouTube questa sequenza dal film Je t'aime je t'aime (1968) di Alain Resnais, in cui la donna avanza l'ipotesi che Dio abbia creato il gatto a sua immagine; dopo di che creò l'uomo per servire il gatto, e pertanto l'intera civiltà umana sarebbe una mera conseguenza di questo evento, per cui si inventarono "i pescatori, i cuscini, i tappeti, i caloriferi e la radio... perché i gatti amano la musica!" -- Al che il protagonista (Claude Rich) si dice contento di sapere "chi siamo e perché".



Il fatto che io abbia trascorsa gran parte della mia vita con dei gatti come coinquilini, e che mi renda conto della loro realtà magica guardando delle foto su internet quando ormai da anni non vivo con uno di loro, non fa altro che confermare la loro natura trascendente; i miei aMici concittadini sono le persone a me più care fuori da questa scatola per gente

JO(e)

La signorina Senza Nome
La Cara Milla
I F.lli Pantera

"Baby" Bebel
Bruno!
"Milady"
etc, etc...

ma sono le mie stesse, antiche abitudini a impedirmi di ri-conoscere ciò che è da sempre inconoscibile di questi esseri divinizzati dagli antichi Egizi, o che divinizzarono l'antico Egitto:

Di photo by Pymouss, CC BY-SA 4.0
https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=34481504
"Bastet - MBAR"

Della deità felina Egizia non conoscevo questo dettaglio riportato da Wikipedia:

"Ruolo e culto

Alle origini Bastet era una dea-leonessa del culto solare, simboleggiante il calore benefico del sole, adorata per la sua potenza, la sua forza, la sua bellezza e la sua agilità (e come tale fu venerata per la maggior parte della storia egizia[10]), ma col tempo venne sempre più assimilata ai culti lunari e ai gatti[10]. Quando l'influenza greca si estese sulla società egiziana, Bastet divenne definitivamente solo una dea lunare, in quanto i Greci la identificarono con Artemide, dea greca della luna[6].
Come patrona del Basso Egitto era anche protettrice del faraone e perciò accostata alla principale divinità maschile, Ra, il sole[17]. Insieme ad altre dee leonine, fu talvolta rappresentata come incarnazione dell'occhio di Ra (od occhio di Horus)."
(https://it.wikipedia.org/wiki/Bastet)

Mi sembra che esista più di un punto di interesse in questa sinossi millenaria di Wikipedia, dal momento che la figurazione del Sole sarebbe passata a rappresentare la Luna con la mediazione della figura felina, più o meno antropomorfa; 

https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/f/f4/Bastet._Egypt._Mus%C3%A9e_Georges-Labit.jpg/320px-Bastet._Egypt._Mus%C3%A9e_Georges-Labit.jpg

"Statuetta di Bastet in bronzo, risalente al Periodo tardo.
Muséè Georges-Labit, 
Parigi."

non di meno, che la coppia divina ai tempi dei "faraoni" fosse composta da un dio-sole e da una gatta, è un fatto che mi dà da pensare; senza parlare del legame qui non meglio specificato con il famoso Occhio-di-Ra, che oggi conosciamo come "onnivedente", e che rappresenta un mistero senza pari, malgrado qualunque spiegazione data nel corso dei tempi.

QUESTA immagine, in particolare, condivisa da Elda van der Merwe, sembra avere accesa una lampadina nella mia mente. Guardatela attenta-mente:


........

E poi, c'è qualcuno che preferisce la solitudine... a qualunque costo


ma arrivato a un certo punto, un pescecapro come il blogger si accorge di avere ancora la coda nell'acqua... 

Questi due posts di Mr. Rao meritano un pensierino:

Trad.: "Il lusso di essere spontaneo
è un anello mancante delle masse 
dovuto alla ghiandola 
pineale danneggiata"

Io personal-mente credo che sia vero, ma non ho altre prove oltre il mondo stesso in cui vivo Qui e Ora; e questo mi può bastare.

Il secondo post di Dhaval ha accesa un'altra lampadina nel mio apparato pensatorio; la grammatica non è il suo punto di forza, ma c'è qualcosa di trascendentale nella sua intuizione che mi ha scosso profonda-mente, per cui merita di essere condivisa:


Trad.: "La melodia che non sei solito 
esperire nel regno fisico è la 
melodia della tua vita eterna..."

Il termine "tune" secondo Google è

"tune
tjuːn/
sostantivo
  1. 1.
    melodia, specialmente una che caratterizza un certo brano musicale.

    "lasciò il teatro canticchiando una allegra t."

    sinonimi:melodiaariatono
(Trad. mia)

e in genere si riferisce ad una sequenza di note che si può definire con i sinonimi qui sopra, ma dobbiamo considerare anche la forma verbale, e i significati figurati che in alcuni casi sono simili a quelli Italiani, come nel caso del "cambiar musica", anche se in Inglese "cambiare tune" significa cambiare opinione, e non un "andazzo"; il verbo (to) tune significa "regolare", "sintonizzare", "mettere a punto", "calibrare", etc., etc. e non vale solo per ciò che è o ha un "tono", ma per qualunque cosa;
 è sempre la solita solfa, perché questo è un mondo di parole, ma è innanzitutto una sorta di "tune", cioè una "aria" che vibra ad una certa frequenza costantemente mutevole, creando l'illusione di Tutto; mi pare che l'espressione di Mr. Rao, utilizzando il concetto più comune della melodia, renda immediata-mente l'idea con una forza straordinaria, anche se mi rendo conto di ri-conoscerne il significato attraverso la conoscenza delle mie proprie esperienze oniriche, e non altro, per cui l'intuizione del caso è relativa alla capacità del lettore di rapportarsi al concetto fonda-mentale della propria "aria" esistenziale, alla sua propria "musica", così come alla possibilità di modificarla e di regolarla per mezzo della propria volontà.
Infine posso solo sperare che il pensiero di Mr. Rao "suoni" altrettanto immediata-mente e intuitiva-mente comprensibile come è stato per me, senza bisogno di aggiungere altro; a mio parere le sue quattro righe meriterebbero un Nobel per la Letteratura. C'è qualcosa di immensamente saggio in questo pensiero, qualcosa che trascende la "logica" e va percepito "con il cuore".
Per quanto mi riguarda, un caso più unico che raro.

..

Del saggio The Esoteric Structure of The Alphabet di Alvin B. Kunh, traduco questo passaggio seguente che rimanda alla mia ipotesi dello I/0 come il termine che de/finisce l'IndiviDuo umano attraverso il simbolismo sessuale:

"E'  verosimile che la litterazione iniziò con l'utilizzo dei due elementi più semplici del simbolismo scritto, la linea verticale I e il circolo O. Comunque sia, dev'essere mostrato qui che quasi tutti i nomi divini dell'antichità furono costruiti da e su questi due. Poiché gli Egiziani dell'antichità remota combinarono i due nella forma di quello che è quasi certamente il più antico simbolo della croce, la crux ansata, da loro chiamata A N K H (più recentemente scritto E N K H), una 0 sovrapposta ad una I con una linea orizzontale nel punto di contatto. Esso rappresenta con la O superiore l'esistenza infinita di quella che è la indistruttibile materia primordiale, la Madre eterna di tutte le cose; e la I sottostante, indica l'emanazione della mente creativa, o potere spirituale, dal cuore del grande mare della materia prima che affonda ripidamente. La barra orizzontale mostra sia la loro congiunzione che la loro separazione, come fa ogni linea di confine tra due aree. Ma la linea mediana è importante anche perché demarca il punto d'incontro dei due poli di spirito e materia, da che è a questo punto che tutta la realtà è portata fuori alla manifestazione attraverso l'unione dei due. [...]
I due simboli con cui ha inizio il simbolismo letterario sono dunque la I e la O. La questione dei loro generi è la prima a farsi notare. La I è maschile, come potere di generazione del Padre, che è lo spirito; la O è l'eterno femminino, la materia, la Madre universale, personificata nelle religioni antiche da divinità come Iside, Cybele, Mylitta, Aditi, Venere, Giunone e altre. L'appropriatezza  di questo simbolismo dal lato complementare fallico non richiede accentuazione, e non di meno è molto
importante e invero meraviglioso. (L'autore ha trattato completamente nella sua opera più estesa, SEX AS SYMBOL.) Da che ogni progenie vitale può venire soltanto da elementi della dualità cosmica dell'unione di maschio e femmina, un simbolo che possa enfatizzare la vita dovrebbe  combinare sia la I che la O. Questo fecero gli Egizi nel loro grandioso simbolo A N K H, che dunque è la loro parola scritta per vita, e porta anche la connotazione di altri due elementi che vengono alla vita, o necessari alla vita, ovvero amore e legame."

(Op. cit. - Ebook pagg. 5/6 - Trad. mia)

Ankh è il simbolo ASCII UTF+8 U+2625; stranamente nella pagina di Wikipedia Eng Religious and political symbols in unicode non compare quello che sappiamo essere tra i più antichi, e forse il più antico in assoluto tra i simboli religiosi, quello che significa Bene+Essere, e che oltre ad essere un noto simbolo politico (purtroppo per noi) è presente nel codice ASCII, in entrambi i versi:


ancora una volta:

"svastika è traducibile letteralmente
 come "è il bene" o "ben-essere"."
(https://it.wikipedia.org/wiki/Svastica)

Una informazione che finora avevo trascurata, dalla stessa pagina di Wikipedia:

"Lo svastika (lingua cinese 卐 o 卍 o anche 萬:wàn; giapp. man o manji) apposto sul petto delle statue dei buddha (佛, ) del presente e del futuro presso il tempio di Wannian (万年寺) sul Monte Emei (峨嵋山) in Cina. Nell'ambito del Buddhismo cinese il carattere 卐 o 卍 indica la manifestazione di "tutte le cose" nella coscienza di un buddha."
Forse è per questo motivo, e non per altri, che lo Swastika è stato "censurato" dall'esistenza simbolica dell'utenza letteraria moderna, e di qualunque possibile buddha Occidentale?
Certo è che mettendo in cattiva luce questo simbolo certa gente ha fatto lo stesso con "tutte le cose" che esso rappresenta nel Buddhismo cinese e quindi nel potenziale buddha ("risvegliato"), e ha impedita la diffusione a livello massivo di ciò che rappresenta il movimento attorno al Centro, lo stesso simbolo che abbiamo già visto manifestarsi letteralmente nel cielo ogni giorno, e nel corso delle quattro stagioni dell'anno, con la rotazione del Piccolo Carro (Ursa Minor) attorno alla Stella Polare, Polaris; dal momento che questo simbolo raffigura quindi letteralmente il movimento del Cielo sopra la Terra, il cui punto centrale equivale al centro del cielo notturno che è il punto di riferimento principale per la navigazione (astronomica), lo Spirito stesso del viaggio e quindi del movimento umano nel suo proprio mondo -su uno scenario composto perlopiù di acqua- la sua negazione presso il Gentile Pubblico equivale alla negazione di tutto ciò che esso rappresenta al di là del mero BenEssere; in questi termini infatti vediamo come esso si possa considerare indicante "la manifestazione di 'tutte le cose' ", e dunque quali sono le effettive conseguenze della messa al bando più o meno ufficiale di quello che oltre ad essere erroneamente considerato come il "semplice" segno di un particolare tipo di croce (il simbolo del Centro), è di fatto simbolo dell'Essere stesso raffigurato nell' azione, nella Idea (dal verbo Greco per "vedere") stessa del suo movimento.

Alla voce dedicata alla "Stigmatizzazione dopo la Seconda Guerra Mondiale", nell'articolo di Wikipedia English dedicato allo Swastika, leggiamo:

"

Tentativo di messa al bando nell'Unione Europea

La Unione Esecutiva della Commissione Europea propose una legge anti-razzismo estesa a tutta l'Unione Europea nel 2001, ma gli stati dell'Unione Europea non si trovarono in accordo sull'equilibrio tra la proibizione del razzismo e la libertà d'espressione.[153] Un tentativo di mettere al bando lo swastika in tutta la UE all'inizio del 2005 fallì dopo l'obiezione del Governo Britannico e di altri. All'inizio del 2007, mentre la Germania presiedeva l'Unione Europea, Berlino propose che l'Unione Europea dovesse seguire il Diritto Penale Tedesco e criminalizzare il negazionismo dell'Olocausto e l'esposizione di simboli Nazi(sti) compreso lo swastika, il quale è basato sull'Atto per il Divieto dei Simboli di Organizzazioni Incostituzionali [SIC]. Questo portò ad una campagna di opposizione di gruppi Induisti in tutta Europa contro la proibizione dello swastika. Essi sostenevano che lo swastika è stato usato per 5.000 anni come simbolo di pace.[154][155] La proposta di proibire lo swastika fu scartata da Berlino fra le proposte di Leggi anti-razziste dell'Unione Europea  il 29 Gennaio 2007.[153]"
(https://en.wikipedia.org/wiki/Swastika#Post.E2.80.93World_War_II_stigmatization - Trad. mia)

Dunque, malgrado non siano riusciti a proibire ufficialmente il Simbolo Del BenEssere negli Stati Uniti d'Europa, grazie all'intervento di chi ne conosce bene l'unico reale significato, dieci anni fa ci hanno provato; e ci proveranno ancora, senza dubbio; e anche se finora non ci sono riusciti, per cui l'esposizione del simbolo è illegale e punita con ammende o addirittura con il carcere soltanto in Germania e in alcuni paesi dell'Est Europeo, la cattiva fama del simbolo più benefico mai esistito, e che possa mai esistere a questo mondo, è ormai diffusa a livello internazionale, in primis grazie al Programma D'istruzione Globale.

Il pre-concetto è stato costruito nelle nostre tenere menti durante la loro -e nostra- formazione, con la in-formazione contraria alla Realtà dei Fatti, nella storia così come nelle scienze; e dunque ogni concetto seguente ne risulta completamente sovvertito da principio, e così la rappresentazione simbolica, la "figura geometrica del Bene", un segno il cui significato è indiscutibilmente accertato dalla sua etimologia, viene comune-mente assimilato dalla maggioranza agli oscuri ideali politici e occultistici di un pazzo furioso e mostro sanguinario (per come viene dipinto Hitler dagli storici) e dunque al concetto del Male. Si tratta letteral-mente della più grande e più disastrosa rivoluzione simbo-logica mai messa in atto, come sempre attraverso quegli stessi simboli che governano il mondo oggi come all'epoca di Confucio. Perché i simboli sono sempre e soltanto quelli, sono ciò che sono sempre stati, e nessun altro simbolo potrà mai rappresentare ciò che essi hanno sempre rappresentato durante la storia umana, e continueranno a rappresentare a questo mondo in qualunque possibile futuro; non può esistere una "evoluzione" o miglioramento di ciò che è perfetto e matematica-mente esatto e indiscutibile da principio, di ciò che nel contempo rappresenta il dogma e l'Unicità della sorgente ideale, per cui la simbologia si può propriamente definire -come fece il Maestro Guénon, (unica) "Scienza Sacra".

A proposito di mistificazione, Wikipedia cita la Donazione di Costantino, "documento apocrifo conservato in copia nei Decretali dello Pseudo-Isidoro (IX secolo) e, per interpolazione filologica, nel Decretum Gratianidel giurista Graziano (XII secolo)."
 "Con esso l'imperatore avrebbe attribuito al papa Silvestro I e ai suoi successori le seguenti concessioni:[2]
  • la sovranità del pontefice su tutti i sacerdoti del mondo;
  • la superiorità del potere papale su quello imperiale.
Inoltre la Chiesa di Roma ottenne secondo il documento gli onori, le insegne e il diadema imperiale ai pontefici, ma soprattutto la giurisdizione civile sulla città di Roma, sull'Italia e sull'Impero romano d'Occidente[3]. L'editto confermerebbe inoltre la donazione alla Chiesa di Roma di proprietà immobiliari estese fino in Oriente. Ci sarebbe stata anche una donazione a papa Silvestro in persona del Palazzo del Laterano." (Id.)

Come leggiamo in apertura dell'articolo wikipedico, però,
"Il filologo italiano Lorenzo Valla dimostrò in modo inequivocabile che il documento era un falso. La critica storica ha riservato molta attenzione a questo documento; si segnala, ad esempio, come lo storico Federico Chabod dedicò ad esso varie pagine del suo Lezioni di metodo storico[1]." (https://it.wikipedia.org/wiki/Mistificazione)
E dobbiamo ammettere che una simile lezione di storia dovrebbe essere insegnata e diffusa maggior-mente anche e soprattutto oggi; la Donazione di Costantino è la prova di un tentativo di colpo di stato da parte della chiesa romana, di cui malgrado la notorietà fra i critici storici la gente sa ben poco. Onori e gloria al Sig. Valla, eroe misconosciuto del Belpaese.
Segnalo infine l'articolo -sempre su Wikipedia- dedicato a La falsa Donazione di Costantino.

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The Occult University Library condivide la saggezza del Maestro (del 33°):

"Gli antichi contavano sette pianeti, così arrangiàti: la Luna, Mercurio, Venere, il Sole, Marte, Giove e Saturno. Vi erano sette cieli e le sette sfere di questi pianeti; su tutti i monumenti di Mitra ci sono sette altari o pire, consacrati ai sette pianeti, come c'erano sette lampade del candelabrum d'oro nel Tempio.
Che esse rappresentassero i pianeti, lo assicura Clemente d'Alessandria, nel suo Stromata, e Filone Giudeo.
Per tornare alla sua sorgente nell'Infinito l'anima umana, gli antichi ritenevano, doveva ascendere, come era discesa, attraverso le sette sfere.

La Scala con la quale essa ascende ha, secondo Marsilio Ficino, nel suo Commentario alla Enneade di Plotino, sette gradini o scalini; e nei Misteri di Mitra, portati a Roma sotto gli Imperatori, la scala, con le suo sette rampe [rounds, ndt], era un simbolo riferito a questa ascesa traverso le sfere dei sette pianeti. Giacobbe vide gli Spiriti di Dio che ascendevano e scendevano su di essa; e sopra di essa la Deità Stessa.
I Misteri Mitraici erano celebrati in caverne, dove le porte erano demarcate ai quattro punti equinoziali e solstiziali dello Zodiaco: e le sette sfere planetarie erano rappresentate, che l'anima deve traversare discendendo dal cielo delle stelle fisse agli elementi che avviluppano la terra, e sette porte erano marcate, una per ogni pianeta, traverso le quali essi passavano, scendendo o ritornando. Sappiamo questo da Celso, in Origene, che dice che l'immagine simbolica di questo passaggio tra le stelle, usato nei Misteri Mitraici, era una scala che andava dalla terra al Cielo, divisa in sette scalini o rampe, per ognuna delle quali c'era una porta, e alla sommità un'ottava, quella delle stesse fisse. Il simbolo era lo stesso delle sette rampe di Borsippa, la piramide di mattoni vetrificati, vicino a Babilonia, costruita in sette rampe, e ognuna di colore differente. Nelle cerimonie Mitraiche, il candidato attraversava i sette stadi dell'iniziazione passando attraverso molte prove spaventose – e di questi la alta scala con sette rampe o scalini era il simbolo.”
~ Albert Pike (Trad. mia)


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