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lunedì 30 ottobre 2017

AvamPost

Ieri pomeriggio, mentre scattavo queste foto




si è svolto il seguente dialogo con un Sig. Passante, di età apparentemente superiore alla mia:


Passante: - "Allora, è tempo di tagliare?"

Io: - "Non bisogna mai tagliare gli alberi. E' meglio tagliare le teste degli uomini."

Passante: (con un sorriso complice) - "...Ma tante teste..."

Io: - "Tante, teste."

Passante: (sorridendo, prosegue per la sua strada) - "Salve!"

Io: (restando a fotografare) - "Salve."


Ringrazio il Sig. Passante per questo breve, ma intenso dialogo. Chiunque egli sia.

...


(BTW, still I Love Elephants=)

-----.

Ieri abbiamo visti i polpettoni vegan, oggi lo stesso gruppo su Facebook ci mostra la vasta gamma di formaggi-non-formaggi venduti in Austria:



Cambia la tipologia del prodotto, ma il dilemma è sempre quello: perché l'utenza alimentare "vegan" compra della roba che in qualche grado simula le sensazioni tattili e gustative prodotte da ciò che si è smesso per i migliori motivi del mondo? Al di là della questione "vegan" in sé, con tutte le sue infinite implicazioni etiche e psico-socio/logiche e/o karmiche, il successo di questi prodotti alimentari (che io non consiglierei al mio peggior nemico) ri-conferma la abitudine all'origine dei comportamenti più illogici , ovvero: l'abitudine si giustifica solo in quanto tale, certe cose si fanno solo perché sono sempre state fatte, senza che le possibili alternative vengano mai considerate e quindi assunte dall'abitudinario.

Inevitabil-mente, l'industria alimentare oggi sta iniziando ad approfittare di questa grave quanto diffusa debolezza mentale per immettere anche sul mercato Italiano simili "riproduzioni", o simulazioni di tutti i preparati che in passato (per l'ex-necrofago) erano quelli ottenuti da carcasse o tessuti animali come salsicce, hamburger, polpette, latte latticini, etc. "Cibi" che, per quanto 'innocui' nell'ottica anima-lista, sono comunque lavorati industrialmente e confezionati nella plastica, prodotti che non soltanto hanno tutti i requisiti per essere allineati sugli scaffali dei supermercati come alternative incruente (oltremodo costose rispetto alle altre), e quindi per eliminare alla radice la possibilità di una visione meno desolante e meno artificiale del rapporto tra l'uomo e i suoi "nutrienti", ma anche per non lasciare senza lavoro i poveri dottori...

Stavo snobbando questo post di una Abigail Danielle‎ su Cats on Catnip Group, quando mi sono reso conto di quanto sia importante nella mia indagine sulla Intossicazione Alimentare Cronica:



Con la didascalia: 
"Ho scoperto stasera che Koda ama l'ananas ! Quale spuntino casuale amano i vostri mici?"

(Trad. mia) 

Perché i nostri aMici hanno dei gusti; e come vediamo qui, sono gusti particolari, individuali, singolari. La questione del Gusto infine è la più essenziale in questo contesto, e mi sono trovato a esprimerla spontanea-mente ieri parlandone con un amico: se si muore mangiando, facendo cioè quello che si crede necessario per vivere, quale sarebbe una giustificazione valida per la nostra replica quotidiana del rito di intossicazione alimentare, se non fosse per il gusto?
La mia intuizione data dalla prospettiva pranica è che una alimentazione gassosa (o "dieta pranica") sia indefinitamente meno dannosa per l'organismo rispetto a quella solida che è la nostra abitudine acquisita dalla nascita, o meglio dall'allattamento (che è in effetti un allettamento); abbiamo visto che l'ossi-dazione avviene in presenza di ossi-geno, e dunque il processo autodistruttivo ha inizio con il primo respiro e termina con l'ultimo; quale che sia la nostra fonte di alimentazione energetica solida, non possiamo proprio fare a meno di respirare, e l'unico modo per limitare il danno al minimo indispensabile sarebbe di non fare altro. In tal caso, il gusto viene completa-mente eliminato; i melariani, che hanno trovato un compromesso tra il vuoto e il pieno proprio attraverso quel pomo che -per qualche motivo- fu raffigurato come il biblico 'frutto proibito' da tanti artisti, non ri-conoscono altro gusto che quello del falso frutto del Malus domestica, limitato ulteriormente a quelli di colore rosso. Il quesito fondamentale riguardante la dieta pranica è decurtato di una singola unità, per cui viene riformulato: a cosa servono le altre 19.999 specie botaniche commestibili note?

Secondo il sito Pfaf infatti:
"Esistono oltre 20.000 specie di piante eduli ma meno di 20 specie oggi rappresentano il 90% del nostro cibo. Non di meno, esistono migliaia di piante eduli meno note in tutto il mondo che sono deliziose e nutrienti." 
(www.pfaf.org/user/edibleuses.aspx - Trad. mia)

Ne ho avuta conferma di recente dal mio riuscitissimo esperimento colle "comuni" Ghiande; e questo ci ri-conferma di nuovo il maleficio dell'abitudine, tanto indiviDuale che collettiva, e generazionale; mettiamo da parte gli "alimenti di base" di cui ormai conosciamo l'ingrediente segreto, motivo del loro impareggiabile successo, e quelli che possono creare dipendenza psicologica come i fritti e gli zuccheri; ma quanti di noi ultimamente si sono fatti un piatto di Cavolo Rapa (Brassica oleracea L. var. gongylodes?
Io personalmente non l'avevo mai sentito nominare --a differenza del Sedano Rapa  (Apium graveolens var. rapaceum)-- prima di ieri, e dunque penso che questo sarà il mio menù di domani.
Con una aspettativa di vita di 80 anni, abbiamo 29.200 giorni in cui potremmo assaggiare le 20.000 specie vegetali mangerecce note, in varie combinazioni; ma in Italia si mangia la pastasciutta, e se è proprio necessaria un po' di verdura, ci sono le patate, e i fagioli; magari in scatola. 
La gente da queste parti non solo mangia pasta per tutta la vita, ma ci mette il ragù di carne -un'altra triste specialità Italiana famosa nel mondo, "alla Bolognese"- e addirittura il parmigiano... 
E poi dicono all'incosciente "vegan"; e tu cosa mangi, solo insalata?
(E le proteine? dove le prendi le proteine?? =)

Perché nel frattempo, lo abbiamo visto prima, i "vegans" si comprano il finto polpettone nella plastica e il formaggio di tofu, che sembra proprio vero formaggio fatto con vero latte vaccino... E questa gente dovrebbe rappresentare un movimento evolutivo che se non altro si discolpa dalla reclusione a vita e dall'uccisione di tante creature innocenti, salvo poi scambiarsi consigli su Facebook su quale sia l'hamburger che assomiglia di più a un cadavere macinato; e dal momento che gli Oreo sono "vegan", è festa per tutti... I dottori, come sempre.

Ma qui si parla di "buon senso", che forse è sempre stato un modo di dire, o una leggenda metropolitana, mentre quello "reale" del gusto, che ci permette di ri-conoscere qualcosa di "buono" senza dire una parola, è in effetti l'unico senso che attualmente io possa riconoscere di questa esistenza, il mio "senso della vita"; si può parlare di "piacere", al di là del puro e semplice atto del gustare gli infiniti sapori delle innumerevoli specie vegetali nelle loro combinazioni e preparazioni più disparate?
Se è così, quale piacere può essere più intenso della scoperta di un nuovo sapore, e con una rapida e dolorosa occhiata al reparto necrofilo, cos'altro si potrebbe mai scoprire delle carni bianche o rosse, che non sia dato dalla loro preparazione e cottura con l'aggiunta di qualunque specie vegetale in grado di confondere e dissimulare il gusto della morte che è tipico di ogni carcassa animale?
Di nuovo, 'gusto' e 'abitudine': i 'gusti personali' si creano  ripetendo la stessa scelta all'infinito, per cui certi piatti diventano il 'cibo preferito' di qualcuno, e definiscono i 'gusti' dell'indiviDuo in materia di alimentazione; mangiando le solite 20 specie vegetali di cui sopra, ci priviamo di migliaia di occasioni che costituiscono un potenziale piacere perlopiù ignoto alle masse, senza nemmeno tirare in ballo di nuovo la questione veg(etari)ana. E dunque questi sono i nostri "gusti" in linea generale: sempre gli stessi.

--.

Come si può ringraziare il cielo per un nuovo giorno, quando alzando gli occhi verso di lui si è più propensi all'imprecazione e alla maledizione, e finanche alla bestemmia, vedendo ciò che qualcuno sta facendo lassù, e sapendo benissimo che nessuno sa cosa sia?

Me lo sono chiesto anche ieri mattina, vedendo questo 


e poi questo, nel pomeriggio:









e me lo chiedo Qui e Ora, nel post festivo della domenica, anche se non ho ancora avuto il coraggio di uscire per trovare la conferma quotidiana dei miei sospetti.
Per ora, quanto mi chiedo nei termini generali di cui sopra, è quanto ne so io della questione "scie chimiche", che qualunque cosa sia è molto evidente-mente qualcosa di molto grande, abbastanza da coprire il mondo intero. Direi che è qualcosa di spaventoso, addirittura, ma fintanto che osservo il fenomeno dalla mia finestra virtuale sono al riparo dalla realtà, e per questo gli schermi di ogni dimensione oggi sono l'attrattiva irresistibile del mondo multimediale rispetto a quello "reale", per il Gentile Pubblico Pagante. In effetti, guardare questa roba sopra la propria testa, anziché contenuta nella videosfera, è ben più desolante, e preoccupante, e dunque perché dovremmo farlo?

...LE "SCIE CHIMICHE" NON ESISTONO, sono roba da teorici del complotto, e non c'è nulla di cui pre-occuparsi, di cui prima o poi non ci occuperemo, in un modo o nell'altro.
Intanto, il mio dovere di cronista è compiuto; e adesso usciamo per un'altra boccata di dura realtà, anche se in città è meglio non respirare, e limitarsi alle azioni figurate
Troverò un buon motivo per proseguire il post lungo la mia strada, anziché su Facebook... oltre il cavolo rapa?

--.

Solo il tempo per ricordare l'incontro inatteso con una mia vecchia aMicizia che non vedevo da anni, qualcosa che merita sempre un post-icino:


almeno tra di noi non è mai cambiato nulla.

--.

CVD: la "velatura" celeste è già completa a metà mattina


con formazioni anomale sparse



e al supermercato più vicino non ho trovato nessun cavolo rapa, perciò ho ripiegato su ingredienti classici per il mio pranzo domenicale:


Cavolo Cappuccio & Carota

e una dose festiva di gliadina, giusto per ricordarmi il mistero del corpo cristiano, e della sua sorte. Che somiglia tanto a Morte...

A proposito di feste e di cristiani, e di ortaggi, alla vigilia di Halloween Vik FE condivide questa meme:


Trad.: "Ok bambini non parlate mai agli
sconosciuti e non prendete caramelle dagli
sconosciuti e non andate nelle case degli
sconosciuti tranne che nel giorno in cui
adoriamo il diavolo."

Le tipiche raccomandazioni del genitore cristiano. Povera gente.

...

Intanto con le preziose indicazioni del gruppo Facebook Erbacce e dintorni ho identificate due specie mai osservate prima in città, arbusti che producono frutti simili a piccole mele o mini-zucche:


Cydonia oblonga e/o Chaenomeles japonica


e quindi anche oggi è valsa la pena di uscire di casa, malgrado TUTTO.

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