Mr. Burns entra nel tempio della Skull&Bones Society
e sull'entrata, sotto l'emblema ufficiale e Rich Uncle Pennybags (il Ricco Zio Sacco-di-soldini) si legge: "DEVI ESSERE ALTRETTANTO RICCO PER ENTRARE"
Qui Monty si gode il suo drink in un teschio di plastica, colla cannuccia:
Non è specificato di quale bevanda si tratti.
(notare i telefoni rossi collegati alle principali capitali del mondo)
Homer entra accidentalmente a far parte di un gruppo di "supergeni", tra cui Neil "Pearman" de Grasse Tyson, presentato come "astrofisico":
che nel finale chiede a Lisa "Vedi gli anelli di Saturno?" -- "Li vedo!" risponde Lisa:
Ancora una volta, la parola-chiave è חֻצְפָּה (pronunciato /ˈhʊtspə/)
come leggiamo su Wikipedia, il termine fu definito dall'umorista, giornalista e autore Yiddish Leo Rosten " "irritante, di flagrante e insolente audacia, sfrontato, di incredibile 'stomaco', presunzione più arroganza a cui nessun'altra parola in nessun'altra lingua può rendere giustizia" (Trad. mia).
Insomma, i giudei si possono definire soltanto con una parola ebraica, e quella parola è chutzpah.
Questa sera passavano in TV Il Padrino Parte III di F.F.Coppola (1990), di cui leggiamo la sinopsi su Wikipedia:
"New York, 1979: Michael Corleone, da anni tornato a New York, è ormai miliardario e gode della fama di una persona rispettabile. Indebolito dal diabete, è impegnato in una sincera attività volta a guadagnarsi onorabilità sociale e ad estraniare definitivamente la propria famiglia dal mondo della mafia. L'ex-boss è impegnato a garantire la sicurezza di sua figlia Mary, presidente onorario della Fondazione Vito Andolini Corleone, impegnata nell'opera di rinascita culturale e sociale della Sicilia, e nella scelta di un successore. Cerca invano di convincere il figlio Anthony Vito a lavorare con lui, ma il figlio, con l'appoggio della madre, sceglie di intraprendere la carriera di cantante lirico. Appoggiato dalla zia Connie, sorella di Michael, il bel Vincent Mancini, figlio illegittimo di Sonny, irascibile e violento come il padre, entra al servizio dello zio Michael.
Ricevuta dall'Arcivescovo Gilday una bolla papale con un titolo onorifico conferitogli da Papa Paolo VI in virtù delle sue opere benefiche, Michael investe seicento milioni di dollari nella Banca Vaticana, per entrare nella Internazionale Immobiliare ed assumerne il controllo. La società è controllata dal Vaticano insieme ad altri ed è un affare assai lucroso che gli assicurerebbe un enorme patrimonio. Tale investimento serve all'Arcivescovo Gilday per evitare il rischio di una bancarotta fraudolenta causata dalle manovre di un gruppo di avidi uomini d'affari cattolici, guidati dal potente Licio Lucchesi, un influente uomo politico italiano, che guida la maggior parte dei clan mafiosi in Italia. L'uomo è anche alla guida del corrotto banchiere svizzero Frederick Keinszig.
Michael scopre ben presto di trovarsi in un brutto impiccio. Forze occulte pongono ostacoli alla sua presa di controllo dell'Internazionale Immobiliare di Lucchesi e, mentre è ad una riunione ad Atlantic City con altri quattro boss nel New Jersey, la capitale del gioco d'azzardo, annuncia di volersi ritirare dal gioco per dedicarsi ai suoi nuovi affari completamente legali e puliti: ma proprio in quel frangente arriva Zasa che uccide i quattro boss, ma fallisce su Michael.
Mentre quest'ultimo ha una grave crisi diabetica, Vincent, con l'approvazione della zia Connie, uccide Joey Zasa e la situazione della malavita newyorkese precipita nel caos. Giunto a Palermo per assistere al debutto nell'opera di Anthony, Michael scopre tramite Vincent, che ha finto di volerlo tradire, che Don Altobello era complice di Zasa e che tutto era in realtà manipolato da Lucchesi, il quale vuole impedirgli di entrare nella Internazionale Immobiliare per mantenerne il controllo. Il Papa è l'unico che può esprimere il voto decisivo che permetta a Michael di assumere il controllo della società controllata dal Vaticano e alla morte di Paolo VI Michael scopre che il nuovo papa, Giovanni Paolo I, ha deciso di ratificare il contratto con la famiglia Corleone, ma che nel contempo è in previsione un suo assassinio a breve termine. Infatti, poco tempo dopo, Lucchesi e l'Arcivescovo Gilday fanno avvelenare il suo tè.
Anche la vita di Michael è in pericolo, poiché Altobello si reca nel paese di Montelepre, dove assolda un sicario siciliano (Mosca) per ucciderlo. Quando Don Tommasino, suo vecchio amico e protettore, viene assassinato dal sicario, Michael comprende che tutto il suo operato per estraniarsi dal crimine è stato vano. Non potendo proseguire, cede il comando al nipote, che per l'occasione assume il nome di Don Vincenzo Corleone. La sera del debutto di Anthony al Teatro Massimo di Palermo, Vincent manda sicari a eliminare Frederick Keinszig (che viene soffocato e impiccato ad un ponte) e l'Arcivescovo Gilday (che viene crivellato), mentre Connie Corleone avvelena Don Altobello con dei cannoli. La sera stessa il mafioso Calò uccide Lucchesi conficcandogli i suoi stessi occhiali nel collo. All'uscita del Teatro Massimo, il sicario di Don Altobello quasi riesce a uccidere Michael, colpendo per errore la figlia Mary che rimane uccisa.
Michael, ormai anziano, molti anni dopo la morte di Mary, è tornato a vivere in Sicilia. Il boss si spegne roso dal rimorso, completamente solo e abbandonato da tutti mentre è nella quiete desolata del giardino della sua villa. Il suo cadavere casca dalla sedia come un fantoccio, a rappresentare la vanitas del sangue versato di generazione in generazione."
"Riferimenti a vicende reali
In questo terzo e ultimo film della saga dei Corleone, la storia di Michael si incrocia anche con gli intrighi vaticani: quelli dell'arcivescovo Paul Marcinkus, di Roberto Calvi, il banchiere di Dio, per arrivare al presunto assassinio di papa Giovanni Paolo I, morto pochi giorni dopo aver aperto i dossier sulle finanze vaticane, sebben nel 1979, anno in cui è ambientato il film, erano già morti sia papa Paolo VI che Giovanni Paolo I, ed era già stato eletto papa Giovanni Paolo II. Naturalmente queste vicende sono fatte attraverso personaggi di finzione perfettamente sovrapponibili ai loro omologhi, ma con nomi inventati (Gilday/Marcinkus) e mediante la ricostruzione puntuale di alcuni eventi (il finto suicidio di Keinszig/Calvi sul Ponte dei Frati Neri a Londra).
Secondo quanto afferma il regista Coppola[senza fonte], la figura di Licio Lucchesi si identifica con la figura di Giulio Andreotti - la frase che Calò sussurra a Lucchesi prima di ucciderlo, "Il potere logora chi non ce l'ha", coniata da Talleyrand, venne effettivamente pronunciata da Andreotti,[9] in risposta ad un'analoga battuta di Berlinguer sulla sua prolungata permanenza al potere: "Il potere logora", disse il leader comunista. Vi sono inoltre altre coincidenze sui nomi scelti per il film che avvalorano queste corrispondenze con fatti e persone: ad esempio il nome di Lucchesi, Licio, è probabilmente ispirato a Licio Gelli, mentre il cognome Keinszig assomiglia a quello di Manuela Kleinszig, compagna del faccendiere Flavio Carboni."
In pratica, Il Padrino Parte III è docu-fiction, dove si raccontano dei fatti reali con dei nomi differenti; e alcune battute sono degne di nota, come nel dialogo tra Michael Corleone (Al Pacino) e l'arcivescovo Gilday (Donal Donnelly), che chiede aiuto al padrino.
Al colloquio partecipa B.J. Harrison (George Hamilton), l'avvocato della famiglia Corleone:
MC -"La Chiesa controlla il 25% dell'internazionale immobiliare... Lei sa di che cosa parlo?"
AG -- Annuisce
BJH -"Il più grosso padron di casa della Terra ha proprietà in tutto il mondo per sei miliardi di dollari."
AG -"Sì, è vero."
Non sappiamo quanto sia realistica la stima del film, ma io mi azzarderei a dire che è moderata.
Nel film Il Padrino Michael Corleone vende i casinò, spartisce il bottino con i soci e si dà al mercato immobiliare, nel vano tentativo di rendere "pulita" l'impresa di famiglia, rendendosi conto troppo tardi che in realtà si è messo con gente peggiore di lui; e infatti, come si dice dalle sue parti, va a finire a schifìo.
Sullo sfondo del colloquio, nell'interno ripreso nel Palazzo Farnese di Caprarola che fu residenza estiva del cardinale Alessandro il Giovane, una bella mappa del mondo, della cui peculiarità leggiamo su movimentosovrano.it:
https://movimentosovrano.blogspot.it/2016/04/terra-piatta-mappa-antartica.html
--
Gli ameri-cani sono quello che sono ma, ad es., un José Cruz propone questo tipo di pop-propaganda che sicuramente ha il potenziale per raggiungere molta gente:
"Ok Globetards pagherò ad ognuno di voi idioti 1000.00 se potete spiegarmi oltre ogni ragionevole dubbio perché se siamo una gigantesca palla di terra che ruota a 1000 mph tutte le stelle sono sempre nella stessa posizione, Via!"
Un Ej Sequeira risponde con un colpo di genio:
"Tutto si muove e le distanze sono così grandi che vedere il movimento non è possibile. Sei un imbecille?"
E questo è decisamente un commento da vero americano.
Perché tutto lo "universo" - nella sua geniale visione eliocentrica - ruota attorno al Sole, compresi tutti gli altri 'soli' che la scienza dice siano le 'stelle', e pertanto ai terricoli appare sempre la stessa parallasse, con lo stesso "circolo animale" o zoo-diaco su cui è basata l'astrologia, e dall'alba dei tempi qui vediamo sempre e soltanto quelle stesse costellazioni che vedevano i Sumeri e gli Egizi, con cui si orientavano i Fenici, e sulle quali si basa ancora la navigazione siderale...
Tutte le risposte a mio parere meritano una ricompensa... anche se io non sarei propenso a valutarla in dollari, ma in calci nel sedere. Ve le risparmio, perché non sono nemmeno divertenti.
L'amico Dhaval Rashmikant Rao condivide questo interrogativo:
Trad.: "COSE CHE LA NASA NON CI MOSTRA MAI
-- La NASA non ha mai mostrato un Astronauta che lascia
l'area pressurizzata, che si mette la tuta spaziale, entra nella
camera di decompressione e va nel vuoto dello spazio in una
singola sequenza, senza tagli. Mi chiedo perché?"
In compenso, come dice qualcuno nei commenti, lo abbiamo visto molto spesso nei film ambientati nello stesso spazio teorico, e quindi questa procedura dovrebbe corrispondere ad una realtà tecnica che non è mai stata documentata, dal 1969 a oggi. Purtroppo, sembra che oltre Dhaval Rashmikant Rao siano in pochi a chiedersi il perché.
Risponde Samuel F Moore:
"Perché abbiamo provato generazione dopo generazione
che vogliamo credere.
.. Ancora Fantascienza Giovedì.. La NASA ha appena diffuse
le immagini delle nuove tute spaziali... AKA cambio di guardaroba"
Per la stagione Primavera/Estate 2017, tutine celesti e leggere in fresco di poliestere nelle nuove tinte Marvel... Ecco dove vanno a finire tutti quei miliardi di dollari!
Vanitosi che non sono altro, si fanno belli agli occhi dei poveri alieni, che spesso sono stati visti nudi.
Vi immaginate, trovarsi nudi nello spazio, senza nemmeno un golfino?
Dhaval Rashmikant Rao oggi va per le spicce; 2000 anni di 'storia' in una singola meme:
Trad.: "Io sono Ba'al, colui il quale conoscete
come il Diavolo/Satana. Il mio nome è
stato usato per occultare il nome del Vs.
Creatore, YAHUAH.
Avete pregato me per oltre 2000 anni."
Incredibile, come passa il tempo quando ci si diverte.
Per chi non l'avesse mai vista, su YouTube è stata pubblicata l'intera miniserie de Il Prigioniero; per il blogger è una memoria indelebile, rinnovata nel corso del tempo, ma per qualcuno può essere una novità ricca di significati. Allego il primo episodio:
...be seeing you!
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