Cerca su VerOrizzonte

lunedì 10 ottobre 2016

Titolo del Post

Un gruppo scoperto di recente su Facebook è quello dall'eloquente nome di Abolishing work is essential for the project of human freedom; ovvero, "Abolire il lavoro è essenziale per il progetto della libertà umana"; una tematica che interessa tutti noi, anche se io modificherei il titolo in "Abolire il lavoro è essenziale per il progetto della liberazione umana", da che la "libertà" è una condizione teorica nell'attuale stato delle cose, e a quanto dicono è sempre stato così.

Qualche suggerimento degno di nota proveniente dal gruppo, che lancia dei messaggi profondi senza rinunciare ad una leggera ironia, espressa nelle solite image macros, impropriamente dette "meme":


"Volevo solo farvi sapere quanto 
è morta la mia anima da quando
ho cominciato a lavorare qui."

Questa invece è una meme prodotta su un modello standard con qualche meme generator di internet, che rappresenta il protagonista della serie TV Futurama, Fry, noto per la sua "intelligenza americana", alle prese con un grave dilemma:


"NON SONO SICURO SE 
DOBBIAMO "CREARE PIU' POSTI
DI LAVORO" O LIBERARCI 
FINALMENTE DA QUESTA NOZIONE 
INSULTANTE DEL DOVERSI 'GUADAGNARE
DA VIVERE' QUANDO POSSIAMO 
AUTOMATIZZARE LA MAGGIOR PARTE 
DEL LAVORO MANUALE E GODERCI
LE NOSTRE VITE FACENDO QUELLO
CHE VOGLIAMO FARE DAVVERO"

Questa è una ideona sulla quale sono tornato più di una volta nel corso del blog, e mi fa piacere vederla oggi associata ad un personaggio della pop culture americana che è l'emblema dell'idiozia; perchè non occorre certo essere un genio per comprendere questi fatti, ma al contrario, bisogna essere seriamente limitati per poterli accettare generazione dopo generazione e, in quest'epoca iper-tecnologica e tecnokratica, per l'intero corso di un'esistenza umana.

Solo la cittadinanza globale, rinchiusa nell'ombra perenne delle scatole-per-gente chiamate 'case', vittime di una deficienza cronica da vitamina D, all'interno del recinto chiamato 'città', può accettare questa condizione 'insultante', offensiva anche per la forma più ridotta dell'intelligenza umana (senza un riferimento diretto agli ameri/cani=); la deprivazione della realtà naturale dell'habitat terrestre -o terreno- nel corso del tempo convince l'androide programmato ad una specifica attività -il famoso ingranaggio-nella-macchina- ad accettare l'idea di consumarsi giorno dopo giorno, in cambio di una certa quantità di biglietti stampati dalla zecca, che peraltro nella nostra impertinente logosfera aitalica corrisponde ad un parassita (se non altro gli anglofoni hanno denaro aromatico, proveniente dalla "mint" -zecca- che sta anche per "menta"=)

Di André Karwath aka Aka - Opera propria, CC BY-SA 2.5, 
https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=131004

Un'altra analogia che ricorre spesso su VerOrizzonte del sistema monetario/ bancario/ economico/ finanziario, è quella del Grande Gioco del Monopoly, utilizzata dal gruppo suddetto nella seguente immagine:



"Stai giocando a Monopoly.
Ad un giocatore vengono 
date tutte le proprietà tranne
Whitechapel Road. E gli viene
dato anche il 95% della banca.
Si presume che tu abbia successo
con ciò che è rimasto. Ma certo,
tu perdi immediatamente. Perchè?
Dev'essere perchè sei pigro."

Un tocco di sano sarcasmo, stranamente poco scontato e/o puerile, quasi irriconoscibile nella grande tradizione della faciloneria made in the US in questa che si potrebbe intitolare "Se durante le interviste di lavoro si dicesse la verità":

"intervistatore: perchè vuoi questo lavoro
io: sono sempre stato un grande 
appassionato del non morire di fame"

(sembra che anche l'intervistatore abbia compreso lo spirito della risposta)

Una variazione sul tema, altrettanto sottile:


"Lei sembra straordinariamente volonterosa
di fare una m---a che odia per evitare il
vagabondaggio. Proprio il tipo di persona
che stiamo cercando!"

Flat Earth Dome Society ci ricorda ancora una volta l'effettivo valore del denaro, che vediamo in fase di stampa:


"LA PIU' GRANDE TRUFFA DEL MONDO
LE BANCHE CARICANO UN INTERESSE
SU ASSOLUTAMENTE NIENTE"

Ma del resto, come ci ricorda il buon James Jimmy Parker:


"QUESTO E' CIO' CHE LA SCIENZA 
TI FA CREDERE CHE SIA IL TUO 
LUOGO DI PROVENIENZA: NIENTE!"

Pertanto, per chi può accettare una simile anti-verità scientifica, anche la anti-realtà del sistema monetario ha perfettamente senso, e quindi tutti possono continuare a giocare a Monopoly per sempre, lasciando in eredità questo antico costume ludico ai propri discendenti...

Ma è necessaria anche della prevenzione, contro la potenziale minaccia del pensiero indipendente, come ci ricorda David Avocado Wolfe attraverso il gruppo di FB Conscious Life News:


"Il FLUORO fa assorbire al
tuo corpo un eccesso di ALLUMINIO.
E dove va a finire l'alluminio?
Nel tuo CERVELLO.
E quale metallo si è rilevato
in quantità allarmanti nei cervelli
delle vittime dell'ALZHEIMER?
...Provate a indovinare.
- William Douglass, Medico"


E cosa succede all'organismo umano, al suo cervello, e all'attività cerebrale, prima che il sistema collassi? Niente di particolare, in genere la vittima è in grado di lavorare fino all'ultimo...

Dobbiamo ricordare due nozioni essenziali, per quanto ancora poco note, su questo scenario tragico, riguardanti "denaro" e "cibo"; la prima, condivisa da Thomas A Stadlauer su Facebook:


"NON C'E' NULLA DI SIMILE A "CIBO VEGANO"
-- O E' "VEGANO" O NON E' CIBO"

E sono inevitabilmente portato a dotare l'ambiguità del termine vegan(o) di virgolette perchè, qualunque sia l'etimologia del caso esso non è immediatamente associabile ai vegetali, come lo è invece la definizione del "vegetariano" che pure -per dei motivi oscuri- insiste a consumare tessuti animali come uova e latte;
voglio ricordare che soltanto il blogger "vegano" è stato in grado di apprezzare gli effetti straordinariamente benefici per la sua salute (mentale & fisica) di una dieta a base di soli vegetali, rispetto al "vegetariano" che per un decennio ha ingurgitati i veleni peggiori, i quali -ironia della sorte- interessavano principalmente il suo punto più debole, a detrimento dell'apparato respiratorio.

Quindi mi rivolgo in particolare al mio lettore "vegetariano", che ancora si aggrappa disperatamente ai miti del culto piramidale, sperando ci sia almeno un mattoncino di realtà che valga la pena di esser conservato; la mia esperienza personale mi ha definitivamente convinto del fatto che la piramide alimentare è un monumento alla malattia e alla morte, e pertanto va raso al suolo il prima possibile. Non occorrono bombe, o dinamite, ma solo una scelta giusta e responsabile al momento di acquistare -finanto che non ri-avremo il piacere meta/fisico di coglierlo- il nostro cibo.
Che poi il cibo non dovrebbe essere acquistato, ma semplicemente raccolto, ormai lo abbiamo assodato, è una realtà che dev'essere ri-considerata assieme all'intero sistema che ha convinta l'umanità del contrario; e nessuno come il blogger stradano ne può essere tanto convinto.

La seconda nozione essenziale è quella riassunta efficacemente dal gruppo Grow Food, Not Lawns, su Facebook: 


"LA NONNA E' SOPRAVVISSUTA
ALLA GRANDE DEPRESSIONE
PERCHE' LE CATENE DEI
NEGOZI ERANO LOCALI, E 
LEI SAPEVA COME FARE LE ROBE"

Nella videosfera social degli ameri/cani oggi ciò che non è "shit" è "stuff", un termine che io qui ho tradotto con la forma plurale per evitare l'allusione a una "roba" di tipo illecito, o qualunque altra 'roba' possibile; del resto, anche noi abbiamo sempre avuta una roba per qualunque cosa che non sia tanto specifica da potersi definire come tale; in genere la usiamo nelle locuzioni 'roba da niente', o 'da poco', o 'da matti' o, o 'da lavare' (simile alla ropa Ispanica) e quando non abbiamo un indizio, vogliamo sapere almeno che roba è...
Nel  caso della nonna, ella sapeva sicuramente fare delle robe -tipo zappare, seminare, innaffiare, etc.- che non sono tanto a fuoco nella mente del cittadino medio da potersi dire attività vitali ed essenziali per la sua sopravvivenza, e quindi sono soltanto "robe". Solo grazie all'educazione dell'autore che ha preferito risparmiarci il più popolare S--T.
Grazie, autore.

Dal canto mio, anch'io sono sopravvissuto più di una volta alla (mia) Grande Depressione, e l'ho fatto per decenni continuando ad intossicarmi l'animaccia mia con tutto il peggio disponibile sul mercato, dalle immancabili sigarette, all'inesorabile alcol, a tutte le "droghe alimentari" che ancora non sono note in quanto tali alle masse, e sono causa di malattia e decessi innumerevoli, come carni, latticini, zucchero e farinacei e caffè, senza contare tutte quelle che al contrario sono sempre state definite "droghe" in virtù del loro status di illegalità, che le distingue da quelle poste in libera vendita, o  che sono finanche monopolizzate dallo stato. Sopravvivere a me stesso, in pratica, è stata la mia attività più intensa in quella che del tutto a sproposito viene detta 'età della ragione'; avendo ri-conosciuta la completa follia dell'intero sistema di cui ho partecipato attivamente in ogni senso per tanti anni, e di cui oggi mi sento solo un ostaggio, dopo essere sopravvissuto a quel me stesso programmato alla auto-distruzione psico-fisica attraverso quella morale e spirituale, non posso che scriverci sopra, come ho sempre fatto, e mettere in guardia chiunque abbia conservata una briciola seppur minuscola di buon senso, e che di conseguenza si interessi a questioni riguardanti soltanto il bene/ssere per sè, e per i propri simili; che non possono essere questioni di natura materiale, ma al contrario riguardano ogni cosa posta sul piano terreno nella giusta prospettiva, sullo sfondo del vero orizzonte. Che è sempre orizzontale.

Se smettiamo di prendere per scontata la nostra propria natura come "materiale", con l'unica conoscenza certa della nostra ignoranza a livello universale sulla stessa, possiamo se non altro prendere anche le giuste distanze, per non rientrare nella sfera d'influenza maligna del materialesimo. Non sappiamo nemmeno se si debba frugare nel cassetto della scienza o della religione per trovare qualche risposta, o qualche indizio valido per i nostri eterni quesiti, perchè non può esistere un sapere compartimentalizzato come quello attuale, e pertanto una vera educazione si può definire solo quella del ricercatore indipendente e dello studioso privo di qualunque legame con le istituzioni accademiche. E chiunque coltivi la propria istruzione in ambito gnostico, esoterico ed ermetico, avrà sempre il vantaggio di osservare le cose da una distanza di sicurezza che lo rendono invincibile ai richiami infiniti dell'unico reale nemico dell'umanità, ovvero quella piccola parte della stessa, che opera per accumulare beni materiali e proprietà in modo da perpetuare la propria supremazia nel corso dei tempi, e reiterare lo 'status quo' in secula seculorum.
Il fatto che costoro agiscano in virtù delle proprie conoscenze esoteriche (per quanto degradate e pervertite) dovrebbe suggerire l'importanza di questo aspetto della questione.

Abbiamo visto citato Mr. Fuller in un altro post domenicale dello scorso Luglio; e lo re-citiamo:


Trad.: "Dobbiamo smetterla con la nozione assolutamente speciosa che
tutti si debbano guadagnare da vivere. E' un fatto che uno su centomila
tra noi possa produrre un avanzamento tecnologico in grado di supportare
tutti gli altri. La gioventù di oggi ha assolutamente ragione nel  riconoscere 
come insensato il guadagnarsi da vivere. Continuiamo a inventarci lavori 
a causa di questa falsa idea che chiunque debba essere impiegato in 
qualche tipo di routine faticosa perchè, secondo la teoria Malthusiano-
Darwiniana, deve giustificare il suo diritto di esistere.
Così abbiamo ispettori degli ispettori e gente che fabbrica strumenti per
ispettori per ispezionare gli ispettori. Il vero affare  per tutti sarebbe di
tornare a scuola e pensare a qualunque cosa pensassero prima che
arrivasse qualcuno a dire loro che si dovevano guadagnare da vivere."
-Richard Buckminster Fuller (1895-1983)"

Oggi leggiamo qualcos'altro dello stesso Fuller, citato da Dave Parker su Facebook:


"Le cose non si cambiano mai combattendo la realtà esistente.
Per cambiare qualcosa, costruisci un nuovo modello che renda il modello esistente obsoleto. Beckminster Fuller -- 
ENERGIA GRATUITA supera il Grande Petrolio della Morte -- PERMACULTURA ORGANICA supera la Grande Monsanto della Morte -- CURE NATURALI superano La Grande Industria Farmaceutica della Morte -- Aiuta il partito della Energia Gratuita (o Libera, NdT) e vai dritto alla risposta" www.FreeEnergyParty.org"

Una parte del problema che non riguarda la inesorabile Propaganda Di Regime è quella di cui ci ricorda Simone Crescenzi su Facebook, con il commento "La fobia più diffusa":


(perchè avere un cervello per le mani è una cosa, averne uno blu luminescente è tutt'altra cosa=)

E questa frase:

"Semplicemente, non c'è un modo educato di dire alla gente 
che hanno dedicate le loro vite ad una illusione. - Daniel Dennett"

descrive la scomoda posizione del blogger, nella sua frenesia grafomaniacale.
In compenso, questo blogger non esita ad indicare la dottrina di Māyā allo studioso, anzichè riferirsi ad una generica "illusione" della mente umana.

A proposito di grafomania, non esiste nulla di simile nella sfera wikipedica italica, questa è la mia traduzione di parte del lemma in Inglese:

Grafomania

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Grafomania (dal Greco γραφειν — scrittura,[1] e μανία — follia), nota anche come scribomania, si riferisce ad un impulso ossessivo allo scrivere. [2][3] Se si utilizza in un contesto psichiatrico specifico, così viene etichettata una condizione mentale morbosa  che spinge alla scrittura di testi lunghi e confusi, che degenerano spesso in una sequenza insensata di parole o anche assurdità ed è chiamata allora graforrea[4]  (cf. hypergraphia). Il termine 'grafomania' è stato usato all'inizio del XIX Sec. da Esquirol e in seguito da Eugen Bleuler, divenendo più o meno consueto [5]" (https://en.wikipedia.org/wiki/Graphomania)
Ora, riguardo la lunghezza dei testi, il blog qui presente depone a mio sfavore, così come i precedenti, e gli innumerevoli diari di quell'epoca di barbarie in cui si scriveva manualmente sulla carta, anzichè digitalmente su una tastiera; ma oltre ad usare sempre le stesse dita per farlo, riguardo alla confusione propria della condizione patologica potrei dire di avere raggiunto un livello notevole nella direzione opposta, affrontando direttamente La Questione Più Fondamentale Di Tutte, quella che riguarda questo mondo, questa "Terra" che scritta con la T maiuscola ricorda la Grande Palla del nostro giocattolo planetario scolastico, e con la minuscola è sinonimo di polvere, di sporco, del fondo (dei cieli) che calpestiamo, e non come la base minerale interattiva con gli altri due "regni" -vegetale e animale- di questo sistema biologico... Insomma, malgrado la mia effettiva condizione, non ritengo più se non altro così inutile la mia attività grafomaniacale, come lo era quando scrivevo di cinema, e di UFO, e altre cose.
Non sto facendo "una m---a che odio per evitare il vagabondaggio", tanto per cambiare; e riguardo le mie precarie condizioni economiche e sociali, non posso evitare di constatare di non aver nulla da invidiare alla stragrande maggioranza della popolazione mondiale; almeno, fintanto che possiedo una tastiera su cui scrivere, e un monitor da cui leggere. E del resto, una persona che ha ri-conosciuto il proprio ruolo sociale in questo mondo-di-parole che siamo chiamati a rappresentare fisicamente nei tre atti -o età- della nostra "vita",  dovrebbe conoscere quanto basta da potersela cavare anche in un mondo di globaLListi.
Ho già definita "disperata" la condizione di questo mondo, ma è anche vero che si tratta sempre e soltanto di parole, dove la disperazione è la mera assenza di ciò che chiamiamo "speranza", e che sappiamo non corrispondere a nulla di concreto, o effettivo; ma lo stesso si può dire di ogni idea di "destino", o "fato", come ci ricorda questa frase di Sherlock Stu:


"Ad ogni dato momento
tu hai il potere di dire:
"Non è così che la storia
andrà a finire." - "

Perchè ognuno di noi, colla sua storia, in quanto persona partecipa della Storia Umana, in un modo o nell'altro. Sapere che essa si svolge interamente Qui, e Ora, è un punto a nostro favore.

Il tempo non esiste, come abbiamo visto, ma esistono gli orologi; e questo 


pubblicato da Henrik Nielsen‎ su The Dome Society - Educate, Inspire and Change, ha un quadrante degno di interesse per il savio neo-geocentrista; questo è lo Staroměstský Orloj di Praga; e quella sembra proprio una "Terra piana", con le due Grandi Luminarie che le circolano sopra...

Sempre a proposito di Grandi Palle, scopriamo dal post di R.W.Rock su Facebook che anche la cultura della coltelleria ha argomenti validissimi a sostegno della Realtà Geocentrica:


"C'è un termine che utilizziamo nella fabbricazione 
di coltelli quando si tempra una lama, è la 
temperatura critica, cioè quando si riscalda una lama 
fino ad un punto in cui non è più magnetica,
attorno ai 1420 gradi. Quando arriva a questo punto, 
allora viene immersa nell'olio, e il ferro diviene 
durissimo. La scienza ci dice che è il nucleo di 
ferro liquido della terra a creare i poli 
magnetici. Pensaci su per un minuto."
(SIC)

Anche 45 secondi dovrebbero bastare, se non si è gravemente intossicati da alcol o narcotici.

Una gif animata ci dimostra a cosa serviva la griglia bianca sullo sfondo blu che abbiamo vista "accidentalmente" lo scorso 30 Marzo, nel video in cui Bush Sr. incontra il cast -pardon, equipaggio - della International Fake Station (perchè lo "spazio" è un "fake", come tutti i suoi astro-nots); 

 

quelli erano punti di riferimento per le riprese di un individuo reale alle prese con un oggetto virtuale in 3-D, animato con l'uso di un computer; l'effetto, trattandosi di una animazione che in essenza è tanto semplice quanto quella di un loop durante una partita a tennis con una console a 8 bit, e resa fotorealistica da una grafica a 64 bit, è estremamente veristico, e nessuno si accorgerebbe del trucco se tutti noi non conoscessimo benissimo la natura umana, per cui l'attore qui sopra non potrebbe fare a meno di osservare la sua pallina acquea rimbalzare su e giù... se soltanto quella fosse davvero esistita davanti a lui, nello stesso momento in cui veniva filmato. 
Ma, molto evidentemente, non è così; questo tizio si limita a tenere due racchette ferme una sopra l'altra, sul solito sfondo in chroma key straripante di pericolosi cablaggi volanti, e molto evidentemente è stata aggiunta una semplice animazione "effetto acqua", ottenuta utilizzando la stessa immagine video come "riflesso". Forse il regista gli ha consigliato di spostare lo sguardo su e giù per dare l'impressione che seguisse il movimento dell'aqua, ma probabilmente non era Kubrick, a questo accorgimento non è seguita la dovuta sincronizzazione della pallina, e la mia opinione a proposito è che -come sempre- non avessero semplicemente voglia di farlo; perchè devono spendere 70 miliardi di dollari all'anno, mentre prendono per il proverbiale naso il mondo intero, e hanno appena il tempo di prendere fiato tra una risata e una pista di coca, quindi chi se ne frega se qualcuno si accorge del trucco, sarà il solito teorico del complotto e, chiunque sia, non potrà fare molto altro se non scrivere un post sul suo blog con 1000 lettori, contro i 100 milioni di utenti astronomici del sito NASA; i quali vedranno soltanto uno strabiliante esperimento astrofisico compiuto colle racchette da ping pong da un serio-ma-giocoso scienziato che vive nella stazione spaziale internazionale e rischia la vita ogni giorno nel nome della scienza e del progresso, e non un pagliaccio massonico pagato dai Produttori del Grande Show per distrarre il Gentile Pubblico Pagante da fatti certi e incontrovertibili, come il fatto che le piante nascono dalla terra, e l'uomo mangia le piante. Oppure si ammala, e tende a morire...
Che la Terra non chiede soldi per l'aria, l'acqua, il cibo, le medicine e tutto ciò che è necessario a tutti i suoi abitanti, e pertanto nessuno ne ha veramente bisogno, se non i loro stessi produttori;  Etc., etc., etc.

...lo sapete che i parcheggi coperti al Quartier Generale NASA di Washington, D.C. costano ai visitatori dagli 8 ai 16 dollari?

Di Mr. David Lynch, che considero l'autore del miglior film visibile, a titolo Mulholland Drive (2001), ho scritto più nell'ambito cinematografico dei precedenti blogs che in questo, dove l'ho menzionato a proposito delle ambigue dissonanze tra le sue abitudini alimentari-salutistiche rispetto al suo vivo interesse per la meditazione trascendentale, che sono parte di questo paradossale personaggio, che è inevitabilmente immerso fino al collo nella 'realtà occulta' di Hollywood, dipinta fervidamente nel titolo suddetto, ed è nel contempo il più innovativo e originale film-maker dai tempi di Hitchcock, e degno erede del suo maestro spirituale (conosciuto a poche ore di distanza dalla sua dipartita, a suo dire), Federico Fellini. 
Di un tizio che ha pranzato per 9 anni consecutivi sempre nello stesso locale di una certa catena di fast food, dove ordinava hamburger con patatine e milk-shake e un dessert a scelta fra la torta di ciliegie o di mele con panna e la ciambella glassata al cioccolato, prima di una bella sigaretta con un caffè molto zuccherato, si potrebbe pensare che è un pazzo da rinchiudere al manicomio, se non che egli non avesse offerto al pubbico alcune delle opere cinematografiche più stupefacenti mai prodotte, oltre alle sue carriere parallele di mobiliere, pittore, scultore, fotografo e musicista, che ne fanno uno degli artisti più completi mai esistiti (perchè  certo con tutta quella roba in corpo dev'essere anche problematico dormire). 
In compenso, egli ha ammesso di non essersi mai "fatto" nulla di illegale, e io non ho dubbi in proposito, perchè la sua arte è molto più prossima ad una visione onirica infantile -e seriamente disturbata- che non  ad un trip psichedelico di sorta, e credo che questo infine sia il fascino irresistibile dei suoi lavori; sono incubi iperglicemici, causati da un grave squilibrio del sistema nervoso indotto dallo zucchero che tutti noi abbiamo sperimentato, durante l'infanzia, e in molti casi anche dopo. Ma questa è solo una mia ipotesi.
Comunque sia, avendo dedicati tanti sforzi alla diffusione e alla consapevolezza della meditazione trascendentale, e non ad una catena di fast food, o alla causa del riscaldamento globale, possiamo ben considerarlo un saggio, che ha raggiunto il suo scopo per vie generalmente ignorate o finanche disprezzate dai saggi; questo per introdurre le sue sagge parole, condivise da Pierre Dumoulin‎ del gruppo Galactic Free Press su Facebook:


"La cosa sulla meditazione è:
Tu diventi sempre di più tu.
David Lynch"

E una volta che si è raggiunta la saziazione semantica di sillabe come "io", "te", "tu" e "sè", si può cominciare a guardare più in alto, oltre l'arcobaleno... dove volano gli uccellini blu...

Ieri pomeriggio al parco mi sono intrattenuto ancora volentieri a giocherellare con una Vanessa atalanta, con la quale ho sempre avuto un rapporto particolarmente intimo; dopo un po' una madre di famiglia si è avvicinata chiedendo "un'informazione" riguardo i nostri giochi, perchè non aveva mai vista fare una cosa simile con la gente, e mi domandava se succedesse solo con quel tipo di farfalla, al che le ho risposto che la cosa dipende più che altro dal tipo di gente
Ma dubito che abbia capito.

4 commenti:

  1. Quasi quasi potrei iniziare con un gioioso "Ben ritrovato!!", se non che in realtà non me ne sono mai andato, sono solo stato soffocato (termine utilizzato di proposito) da una quantità disumana d'impegni. Quindi questo post "casca a fagiuolo" con la mia attuale situazione. Mi sento in effetti come un criceto sulla ruota....e tutto per guadagnare quei miserabili foglietti di carta "utili" a comperare quel cibo che la natura sarebbe (è) disposta a donarci gratis. Il fatto è che non so come evadere, francamente, anche fossi catapultato, o meglio teletrasportato nel mezzo della foresta amazzonica, non credo che sopravviverei a lungo, come quell'animale nato in cattività che non potrebbe più sopravvivere nel suo ambiente naturale ma selvaggio. Sono nato in città, con la corrente, il frigorifero, l'acqua calda o fredda e il fuoco disponibile nel singolo scatto di un bottone. Mi trovassi come "Cast Away" non saprei nemmeno da cosa cominciare!!
    Ma, come giustamente sottolinei più volte, questo mondo di parole è un'illusione, quindi non c'è bisogno di fare niente in realtà per vivere.....a patto di trovarsi in un posto caldo (il nostro ambiente naturale) e generoso di frutta. Certo, bisognerebbe essere disposti a vivere una vita più che semplice, sole, magari mare, tanta frutta esotica e il totale "dolce far niente". Ma saprei vivere così? "...fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza" di ce Dante per mezzo di Ulisse. Non credo che potrei resistere a lungo a vivere in capanne costruite sugli alberi non facendo altro che raccogliere frutta e ammirare il panorama, senza musica, senza libri e magari senza linea internet che mi colleghi al mondo. E quindi? E quindi, l'idea di andarmene rimane, ma pur sempre legata al bisogno del denaro, magari molto meno di quello che serve per sopravvivere in italia, ma comunque necessario. E torniamo al punto iniziale, ecco perché tutto questo lavorare e correre, mettere via, come la formichina, quanto necessario per andarmene. Come l'evaso scava pochi centimetri al giorno il suo tunnel verso la libertà, così io scavo il mio.
    Che poi in realtà sono anche fortunato perché faccio un lavoro che mi piace, diciamo solo che se non dovessi farlo per soldi, non farei più di 3 ore al giorno (e solo per chi merita) al posto delle 7 ore attuali!!
    Se non fosse per questa ora buca non avrei avuto nemmeno il tempo per scrivere queste poche righe.....e ora sono già le 15,59 e mi tocca andare....
    .....un ultima cosa, sto sperimentando la meditazione del buddismo di Nichiren Daishonin, non che le religioni mi abbiano mai entusiasmato, ma cercavo da un po' una via di meditazione e il "Nam-myoho-renge-kyo" mi è sembrata la "pratica", staremo a vedere. A presto....o magari no, comunque ti seguo sempre. Grazie
    Dario =)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ovviamente non auguro a nessuno di finire in mezzo alla foresta amazzonica, perchè nessuno sopravviverebbe tranne un indigeno; nè tantomeno su di un'isola deserta.. come ho scritto prima, oggi abbiamo tutta la tecnologia necessaria per automatizzare ogni lavoro pesante che tocca ancora alla manovalanza umanoide, e ovviamente potremmo utilizzare tutta la nostra roba digitale anche vivendo in una indistruttibile casetta di canapa nel bosco, anzichè in un condominio in centro... Posso solo sperare che la mia sia una generazione di transito, tra l'incubo urbano e il sogno bucolico, verso una civiltà che non costringa nessuno a vivere come una formica.. grazie a te per il commento, a presto=)

      Elimina
    2. Per quel che mi riguardi, ho sempre "invidiato" quanti svolgano lavori fisicamente pesanti ma che, diversamente dalle "libere professioni", comportino almeno di non dover continuamente adottare soluzioni compromissorie moralmente riprovevoli e di dover produrre innumerevoli "carte" (ed è una delle ragioni per cui non mi decido ad avviare quella che sarebbe la mia professione, nonostante siano passati quasi dieci anni dall'abilitazione); mi rendo contemporaneamente conto che molti "manovali umanoidi" potrebbero smentire la mia romantica visione delle loro vite lavorative (e certo non farei mai, ad esempio, il minatore), ma certi giorni proprio non riesco a non "invidiare", ad esempio, quegli antennisti che veda starsene beatamente soli a riparare antenne sulle terrazze o quei muratori che possano parlare dei fatti propri coi colleghi mentre stucchino un muro!
      Questo commento non apporta alcunché di significativo alla discussione, ma ho voluto lasciarlo perché ho decisamente apprezzato il post (alcune frasi andrebbero incorniciate e giustamente esposte a beneficio di tutti!), tanto più che io non solo non sto avendo modo di commentare quotidianamente, ma perfino di leggere con la frequenza cui mi fossi abituato, salvo sentire irresistibilmente il richiamo di questo Blog! :-)
      Saluti

      Elimina
    3. Il fatto è che qualunque soluzione sostenga il sistema attuale sostiene il sistema bancario/ finanziario/ economico/ monetario, la plutocrazia, la tecnocrazia, il paradosso del "debito mondiale", la "fame nel mondo", le guerre, etc., e quindi è senza alcun dubbio "moralmente riprovevole" in ogni senso; ma chi NON lavora per soldi?
      Come ho scritto prima, più che schiavi siamo ostaggi di questo infernale meccanismo in cui è coinvolto ogni individuo come "persona legale", o "corporation" che come tale viene registrata alla nascita...
      Il fatto che il concetto stesso della prostituzione sia una conseguenza inevitabile di quello del denaro, del "bene virtuale" che si realizza solo fintanto che tutti giocano a Monopoly, non sembra a mio parere ben chiaro all'utenza monetaria mondiale -- che del resto crede fermamente di vivere su una trottola sferica... E anche il fatto che le guerre possano essere combattute soltanto da individui che sono as-soldati da un esercito, e che non è possibile valutare alcuna vita in termini matematici (se non che siano geometrico-frattali) sembrano punti altrettanto oscuri per la maggioranza. Ma, di nuovo, la maggioranza è composta di eliocentristi coatti e, in questo paese, di cristiani.
      Riguardo l'automazione invece, sono più che convinto che il procurarsi da sè il cibo, possibilmente di coglierlo e consumarlo sul posto (clima e frutto permettendo) e addirittura coltivare quelle specie particolari che si potrebbero desiderare in un utopico giardino mondiale, o permacoltura collettiva, sarebbero tutti esercizi benefici e soddisfacenti, e oltremodo salutari in una società disintossicata, e consapevole della realtà del sistema biologico terrestre -o terreno- e dei suoi propri reali bisogni alimentari, rispetto alle menzogne vergognose della piramide alimentare che sorreggono l'industria della malattia di big pharma e l'industria della morte, degli allevamenti industriali e dei mattatoi, in un ciclo continuo di avvelenamento morale, mentale e fisico delle masse...
      Ma su questo verde scenario utopico possiamo anche prevedere che le macchine, invece di intossicarci fra gas e radiazioni elettromagnetiche, potrebbero essere impiegate per sopperire ai bisogni primari dell'umanità, per assicurare il cibo a chi ha di meglio da fare come i bambini, o chi non è in grado di farlo come gli anziani e i malati, etc., e solo allora, quando vivi in un giardino tutto "rose e fiori", come usa dire, e non potrebbe esserci di meglio, puoi riscoprire il "bello" della fatica del raccoglitore la quale - ricordo dalla mia breve ma intensa esperienza- è VERA fatica ma è dovuta attualmente solo al volume "industriale" del raccolto rispetto a quello dell'industria familiare, o individuale, che sarebbero sempre sostenibili in ragione delle proprie reali esigenze momentanee... tutto sarebbe insomma a "misura d'uomo", come dovrebbe essere, e come sicuramente non è Qui, e Ora.
      Il tuo commento non è più o meno significativo della discussione stessa, nell'attuale stato delle cose sono parole nel vento digitale, ma è parte di un tentativo di espandere le coscienze fino ai livelli minimi indispensabili per vivere la vita giorno per giorno, anzichè morire un giorno dopo l'altro. Tutti siamo interessati a questa causa, immagino, e pertanto anche il tuo commento ci interessa; quindi grazie, e non resistere al richiamo del VerOrizzonte, almeno finchè non vedrai un orizzonte non-orizzontale con i tuoi occhi :-) Saluti a te

      Elimina