"Il sangue non è acqua..."
... Un momento, si che lo è! Il sangue è composto all'80% circa di acqua.
Tutto il nostro corpo durante la sua evoluzione passa dal 75% del neonato al 50% dell'anziano nella sua percentuale di H20, ed è necessario ricambiarla costantemente nel nostro organismo per mantenersi in vita; "Se il contenuto di acqua nella cellula scende sotto il 50% i processi vitali si paralizzano, spesso anche in modo irreversibile." (medicinaecologica.it).
Consideriamo questo; la nostra composizione chimica è per più della metà acqua, e le nostre funzioni vitali sono interamente relative all'afflusso di aria; come sappiamo il nostro "spirito" è ciò che re-spira e che "spira", come il vento, e come il morituro; il termine "anima" deriva dal Gr. ànemos, "vento", e il verbo "animare" è derivato da questo concetto così come il sostantivo "animale".
Queste nozioni sulla nostra realtà "alchemica" elementale portano a considerare la terra, cioè i minerali che assumiamo attraverso la vita vegetale, e sul cui equilibrio è basata la funzionalità del corpo nei suoi processi di trasformazione dell'energia, e soprattutto il fuoco, che troviamo in natura tanto nella sua forma inferna di lava, magma, gas bollenti, etc., e nel fulmine, con tutte le sue misteriose qualità celesti -- nel mezzo tra i due, soltanto l'uomo possiede il suo "segreto".
Ma come abbiamo visto prima, nella dottrina Induista il Sole è Ātman, "lo Spirito universale" (definito tra l'altro "soffio vitale" da Wikipedia) condiviso da ogni essere vivente, e sulla natura ignea del Sole, una volta dismesse le fenomenali idiozie della teoria eliocentrica con la sua idea di una "fornace atomica", non possiamo che interrogare noi stessi, e affidarci alla nostra intuizione. Questo porta inevitabilmente a considerare la forma elettromagnetica dell'energia espressa in ogni cosa materiale gassosa, liquida e solida ("plasma" compreso) e il principio vibrazionale che è lo stesso dello "Aum" nell'Induismo; "Se vuoi comprendere l'universo pensa ad energia, frequenza e vibrazione" disse Tesla;
(anche in Inglese!)
in fondo, non è che una sfumatura scientifica nella descrizione dei principi dell'universo fisico che si auto-dimostrano meta-fisici, un po' come la Terra che si "rivela" piana e stazionaria per chiunque la osservi. Di fatto la pura conoscenza si può definire tanto nel contesto religioso che in quello scientifico, a seconda della predisposizione d'animo del ricercatore, e l'ambiente sociale in cui essa viene diffusa ed è assimilata. Certamente la conoscenza è un bene per tutti ma, si sa, "L'ignoranza è Buddha".
Riguardo le mie annose esperienze di osservazione del Sole, l'impressione più profonda e longeva ottenuta ad un livello logico è che soltanto il Sole sia "reale" rispetto a tutto ciò che illumina sulla Terra, e se accettiamo il principio dello Ātman, vediamo che lo stesso si può dire dello "spirito" rispetto alle cose terrene, o materiali; infine è soltanto lo "spirito", attraverso la nostra coscienza di ogni cosa, che forma il "mondo" delle cose per come lo conosciamo.
Questo è un processo di intuizione istintiva che rimanda all'ideale platonico del nous, di una "Intelligenza Cosmica" che inevitabilmente finì nel calderone stregonesco della religione occidentale; così si ri-conosce immediata-mente e natural-mente la realtà sottile o "eterica" che soggiace a quella grossolana della manifestazione, e in questa esperienza diretta il pensiero logico si limita allo stretto necessario che si può esprimere solo in forma numerica, al di là dei significati logici del verbo e nella pura logica del numero, nel principio stesso della matematica che è il numero, e come si è già detto il numero è lo "uno", la unità di ogni cosa che compone il singolo tutto, o uni-verso.
Questo è pure il principio dello 'yoga', che viene tradotto appunto in "uni-one" - e il fatto che "one" sia "uno" in Inglese si può definire accidentale soltanto negando l'evidenza della realtà di questo mondo di parole, dove allo stesso modo tutto si può dire "coincidenza", e tutto "caso", e l'esatto opposto.
L'osservazione del Sole è l'unica attività oltre la meditazione - e associata ad essa- che offra la possibilità di vedere direttamente, e di comprendere nel contempo attraverso la sola visione, il Principio stesso del pensiero trascendente come sorgente del "sacro", di ri-conoscere la Fonte del più antico culto umano come fonte della vita stessa sulla Terra, attraverso una forma superiore del pensiero, che si direbbe altrimenti "ultraterreno", e che è a mio parere una forma di interazione energetica con l'ente solare.
Si avverte insomma la presenza del Sole, come ho scritto prima, al di sopra di ogni cosa e di ogni essere vivente sulla Terra, al Centro della vita terrena, attraverso le nostre sensazioni, e questo contatto intimo è avvertibile attraverso l'occhio che percepisce l'energia del Sole in forma di "luce". Questo contatto "psichico" è diretto, immediato, interiore e profondo e si può definire come uno scambio di informazioni sotto forma di energia; l'occhio non può vedere senza il Sole, e il Sole non può essere visto senza un occhio che lo osservi; la duplice natura della visione, della azione vitale dell'energia luminosa, si riconosce nell'analogia dello specchio, perché così funziona la nostra vista, attraverso il riflesso, e così la nostra mente con la riflessione. Sembra un gioco di parole perché lo è; come ogni altra cosa.
Nel corso degli anni l'osservazione in inverno e l'esposizione in estate è divenuto il mio unico Sol-lievo, e in questo mondo di parole è chiaro che la nostra affinità con il "grande luminare celeste" sia tanto più intensa per chi vi si dedica in luoghi appartati, alla larga dalla folla, per comprendere che infine siamo tutti soli.
Persiste nella mia mente l'idea che la posizione superiore della luna, lassù
e quella inferiore del Sole, laggiù
(foto prese nell'arco di un minuto)
siano determinanti nelle condizioni climatiche stagionali, ma come ho scritto in proposito non ho mai letto nulla di simile né ho mai confrontate le altezze e le relative posizioni dei "grandi luminari" in cielo nel corso delle stagioni, e pertanto non posso far altro che documentare l'ipotesi con queste immagini invernali, in attesa che ritorni la buona stagione per confermare o smentire la mia teoria.
Intanto oggi, giornata di sole e di vento polare, ho riprese queste due nubi dalle forme peculiari:
e osservandole sostare immobili nel cielo per ore mentre il vento spazzava la terra, ripensando alle nozioni che vogliono dei venti tanto più forti quanto più ci si eleva nella troposfera, mi sono ritrovato ancora a chiedermi: come?! Dubito di poter avere una risposta in quello stesso mondo in cui si scrive e si insegna e si crede che la "atmosfera" stessa giri incollata sulla trottola terrestre per effetto della magica gravità...
Questa foto invece è datata Lunedì 2 Gennaio; e malgrado l'evidente "anomalia geometrica", rappresentata ancora una volta da linee troppo regolari per potersi credere batuffoli di vapore modellati dai venti, anche in questo caso la mediocrità dell'occhio digitale è l'aspetto più evidente per l'osservatore umano. Infatti quello che riuscivo a vedere io era molto più nitido, e dettagliato, ma non avrei altro modo di condividere l'esperienza visiva, data la tecnologia a mia disposizione, perciò accontentiamoci:
foto originale
ingrandimento 1
ingrandimento 2
E adesso, un poco di realtà nuda e cruda, condivisa da Dana Eroma:
"È la causa dei mali del mondo sorelle e fratelli...fermiamo il sangue...non mangiamo piú la carne... Il dolore di queste anime riverbera nel mondo.. le urla e le grida... questa vibrazione è la causa di tutto... in Italia più di 5 milioni non mangiano più carne ne derivati...QUESTO RIPORTA LO IARC
l 26 ottobre è stato pubblicato un report su Lancet Oncology[33], e lo IARC ha inserito le carni lavorate fra le sostanze più cancerogene, nel gruppo 1 (a pericolosità più alta come il fumo e il benzene)..
CREDO CHE NON CI SIA ALTRO DA AGGIUNGERE...
Ciò che da gusto alla carne... non è la carne...
Liberatevi da questi sigilli... liberate quelle anime dal vostro egoismo x favore... tutti noi lo abbiamo fatto...non è una moda...non ascoltate quei fottuti alle TV... spegnetele...sono tutti corrotti dal dio denaro... hanno perso il controllo... una mostruosa macchina atta ad ammalarvi e riempirvi di farmaci... megamultinazionali che si arricchiscono in modo schifoso...
Questo potere si ricicla...cambia faccia da millenni...
Pochi mesi di frutta e spariranno molte patologie... raffreddori... febbre...mal di gola...fegato...intestino. .. ulcere... e chi più ne ha piu ne metta...
Provate...non vi costa nulla... solo un piccolo sacrificio...ma questa volta nel suo vero significato... sacri-ficium SACRO FACERE... FARE SACRO... il fare corretto... la strada giusta... lov ya"
(Correzioni mie=)
Ma anche questo, pubblicato da Dana l'altro giorno, merita di essere condiviso perché è un esperimento altrettanto semplice quanto smettere di mangiare cadaveri, e prova in maniera molto convincente la realtà del Grande Luminare che orbita sopra il Piano Terreno:
Per me basta e avanza... Per altri, invece, non basta l'intero universo di prove attorno a noi.
Recentemente i miei pensieri indugiano sulla PRECARIETA' come unica condizione certa e immutabile a questo mondo; qualcuno in passato l'ha definita "mutazione continua", e di fatto questo è il processo ciclico dei fenomeni naturali, giorni e notti e stagioni e vite e morti, ma in termini pratici, non è altro che una condizione eternamente precaria, un equilibrio sempre instabile, che ognuno cerca di mantenere per sé e in sé il più a lungo possibile; questo era il principio del mio "surfing spirituale" che praticavo nel millennio passato. Per quanto oggi conosca la condizione stazionaria e l'orizzontalità dell'orizzonte di questa Terra, le qualità precipue della nostra esistenza su di essa non sono meno incerte di prima, tutto e tutti sono pronti a svanire da un momento all'altro, per lasciare solo dei ricordi a chi resta. Vivo questa condizione con quello che riconosco come la più grave e duratura forma di imbarazzo, una sorta di Imbarazzo Esistenziale che mi ricorda quello mirabilmente messo in scena nei tableaux morents di Roy Andersson
In fondo è questo che fa di me un solitario; è una forma di imbarazzo universo che è già arduo per me sopportare in solitudine, ma spesso impossibile da sopportare in compagnia di chiunque non ne condivida la consapevolezza. Imbarazzo mortale, nel mondo degli automedonti:
I films di Andersson, sono quella terapia d'urto che può risultare necessaria di tanto in tanto, raggiunto di nuovo un punto in cui la coscienza dell'imbarazzo è insostenibile, e non esiste altra via di fuga che non sia all'interno dello stesso circuito in cui si è sviluppato in noi.
Li consiglio (tutti) a chiunque, come il blogger, si senta ancora estremamente imbarazzato, per dover vivere in un mo(n)do simile.
è questo il segreto caro j, cambiare lo stato vibrazionale, la bassa frequenza in cui siamo prigionieri...ma non bisogna isolarsi, so che affrontare la non consapevolezza da disagio, ma la resistenza è reazione , tempo fa mi rinchiudevo vantandomi del segreto a cui avevo avuto accesso ,ora affronto il finto reale anche se a volte mi tocca far fronte ad un vero e proprio odio misantropico..ma penso che la mia curiosità abbia alla fine un senso..
RispondiEliminaA questo punto io non ho più molta voglia di affrontare il "finto reale" passivamente, soltanto per sopportarlo.. perché in questo modo lo sUpporto anche. L'ho fatto per molto, molto tempo, prima di mettere a fuoco il Grande Disegno... Comunque, l'idea di "isolamento" e di "reclusione" è molto relativa; ad esempio io sto avendo uno scambio di idee con te Qui e Ora, e sono completamente 'solo', il web è un tipo di realtà virtuale che oggi è in concorrenza diretta con quella che siamo abituati a prendere per vera, e d'altro canto io non potrei mai raggiungere le centinaia di individui che passano per il blog invece che da casa mia ;-)
Eliminama credete che la terra sia piatta come quei coglioni di dana eroma, roberto schiliro mimmo sorrentino e altri decerebrati mentali?? :D :D
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