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domenica 29 gennaio 2017

Appuntamento con il Nulla

Ortobioattivo added 2 new photos.


"COLTIVAZIONE BIOINTENSIVA NELL #ortobioattivo
Cosa vuol dire coltivare in modo intensivo nell’orto?
Vuol dire coltivare piante diverse contemporaneamente nello stesso terreno.
Per esempio si possono trapiantare in estate piantine di cavoli o broccoli tra i filari di pomodoro; ed anche seminare i ravanelli tra la lattuga.
Lo scopo è si quello di economizzare lo spazio e quindi di avere una maggior produzione unitaria ma anche di coprire il terreno con la vegetazione (come avviene negli ambienti naturali) e di non fare arrivare i raggi ultravioletti (alto potere sterilizzante) dove invece vogliamo che ci sia la grande vita microbica..
Così mentre una pianta sviluppa completamente, l’altra inizia il primo periodo di vegetazione, finendo il suo ciclo vegetativo quando la prima lo ha cessato.
Naturalmente oltre a questi presupposti, le piante che si consociano non si devono danneggiare a vicenda.
A titolo esemplificativo:
1) i cardi con cicoria o lattughe, o fagioli nani o ravanelli o spinaci, ed in genere con tutti gli ortaggidi scarso sviluppo e breve durata;
2) pomodori con carote, con cavoli; si piantano i pomodori con un sesto un po’ largo ed in questo spazio a primavere avanzata si trapiantano i cavoli e prima che i cavoli prendano il sopravvento si seminano le carote
3) pomodoro con piselli nani aumentando lo spazio tra le file dei pomodori;
4) pomodori con broccoli in luglio;
5) pomodori con radicchio ed indivia ad agosto;
6) pomodori con sedani, che si trapiantano in luglio;
7) cavolfiori con lattughe e ravanelli;
8) carciofi con fagioli e verze, piantate al centro di un quadrato di carciofi molto largo.
I pomodori suddetti chiaramente si seminano o si trapiantano da fine marzo ad aprile-maggio.
La coltivazione biointensiva nell’#ortobioattivo permette di coltivare utilizzando:
• Dal 20 al 30% in meno di acqua
• Nessun fertilizzante di sintesi
• 99% in meno delle risorse rispetto agricoltura commerciale,
Queste tecniche possono anche:
• Produrre da 2 a 6 volte più cibo
• Ridurre di metà o più della quantità di terreno necessario"


immagini: Ortobioattivo

E il lettore affezionato di VerOrizzonte lo sa, come lo sa il blogger, che non vorrei scrivere d'altro che dei Doni della Terra; ma ancora, a quasi un mese dal capodanno del 2017, della Terra mi tocca di de-scrivere la forma, e della sua condizione di inerzia. Questo non è un buon segno.
Che la stessa Terra che dona il cibo del saggio veg(etari)an(o) possa aprire gli occhi a chiunque, compresi i sarcofagi umani; l'ipotesi di una 'ispirazione vegana' è supportata dall'attività febbrile di Mr. Eric Dubay, e Mr. Sherlock Stu, tra i più attivi sul fronte neo-geo, così come dalla mia medesima; che invece tra di noi possa nascondersi uno "shiller" assoldato dalla fantomatica élite per diffondere confusione e false informazioni, è un dubbio con il quale dobbiamo convivere. Ma se non altro io sono ben sicuro di quello che mangio, e non sono cadaveri di nessuna specie.
E i "proventi" della mia attività di blogging... li tengo nascosti sotto il tradizionale velo pietoso, com'è giusto che sia.=D

Il solito teorico del complottoDhaval Rashmikant Rao oggi ci propone questo scenario:


Trad.: "(SOLE - STELLA - LUNA)
---
IMMAGINATE UN CULTO CABALISTICO
CHE USA SIMBOLI, NUMEROLOGIA,
ASTROLOGIA E GEMATRIA PER CREARE
ALLEGORIE, IN MODO DA "RICEVERE" LE
RICCHEZZE DELL'UMANITA' MENTRE
GENERA DIVISIONI ATTRAVERSO IDEOLOGIE
OPPOSTE"

Posso auspicare che il lettore di Verorizzonte giunto a questo 351mo post non debba sforzare troppo la sua immaginazione. E che si possa dire consapevole se non altro della infinita con-fusione tra questi "culti allegorici" di origine astro-teologica, misterica, gnostica, cabalistica, esoterica, mitologica, leggendaria, folkloristica, fiabesca, per cui la stessa "stella" (il pentacolo)  compare nell'emblema islamico della mezzaluna, ma come si è visto poc'anzi essa è anche un "entimema" astro-cristologico di sapore pitagorico che si fa volentieri a meno di menzionare -o anche di notare- e così la familiare simbologia giudeo-cristiana con il Sole al centro è condivisa da preti e massoni indistintamente, da che ogni possibile "suggestione astrale" di tendenza eliocentrica è buona per attirare l'Utenza Spirituale in qualche vortice di follia religiosa, nelle grinfie degli adoratori di simulacri, libri sacri, simboli matematici e misteri esotici. Sono i famosi e "misteriosi" archetipi dell'inconscio collettivo di Herr Jung, espressi graficamente; sono i principi stessi della manifestazione materiale, facilmente si potrebbero anche definire i Principi della nostra mente, con tutto il mistero proprio della nostra logosfera.

Anche per questo il vecchio Frank disse:



Laurel Vaughan ci propone un giochino enigmistico visuale, che dice

"Se sei sveglio..."


"Allora lo vedi."

e quando l'hai visto, e sai il perché di ciò che hai visto, pensaci sopra almeno un attimo.

Poi guarda di nuovo le facce di quelle due megere diaboliche. E ri-pensaci.



Stamattina in cielo c'era questo:




e ho notato che l'"arco" è paradossalmente più evidente nelle miniature delle foto, pertanto eccole:





Mi è parso che l'attività di nebulizzazione aerea  fosse concentrata proprio nell'area in cui era visibile l'arco, e in questo caso tenderei a pensare che avrebbe potuto trattarsi  di un tentativo di occultamento di questo fenomeno ottico, simile al parelio, ma con un solo punto luminoso al culmine dell'arco.
Ma questa è solo la mia impressione.

Un'altra mia impressione è che la coda di Milady si sia oltremodo ingrossata quest'inverno:

!!!


George G Mane > The Original Flat Earth vs Sphere Earth:

(Trad. "Oggi ricordiamo l'equipaggio dello Space
Shuttle Challenger, 31 anni dopo.
")

Dell'equipaggio "risorto" del Challenger abbiamo visto abbastanza -e anche troppo- lo scorso 16 Dicembre; pertanto lo sappiamo, li abbiamo visti, sono tutti vivi e sorridenti. Come ci ricorda, con una image macro provvidenziale, Susan D'Angelo:



 E quindi prendiamo in parola il Presidente Trump, e NON DIMENTICHIAMO

MAI.


Giovedì 26 Gennaio 2017 è una data storica per il blogger, della quale avrei voluto scrivere qui il giorno stesso prima di essere travolto dal solito tsunami multimediale. Dopo diversi anni infatti la mia meditazione trascendentale ha sortito quel genere di effetto che si potrebbe paradossalmente definire un risultato sostanziale, con la mia presa di coscienza della illusione di ciò che è la sostanza, cosa che non è percepibile altrimenti dall'essere umano se non attraverso una differente percezione della propria materialità, del proprio corpo. Volendo cercare di descrivere questa indescrivibile sensazione, stranamente mi devo rifare alle più dozzinali nozioni dello yoga (nel mondo Occidentale) secondo le quali sarebbe necessario 'svuotare la mente' e concentrarsi sull'idea del vuoto; non ho mai considerati attendibili simili suggerimenti, e del resto pur avendo studiati i principi dello yoga nel millennio passato non mi ci sono mai applicato seriamente, dedicandomi negli anni più recenti alla meditazione pura praticata all'aria aperta, concentrando la mia mente sul Sole. Pertanto non ho mai pensato di 'svuotare la mente', ma avendo ottenuto un simile risultato, per descrivere la mia esperienza direi che il 'vuoto' è stato ri-conosciuto in me, dalla mia mente, quale vera essenza della mia forma fisica.
Improvvisamente, la consapevolezza del mio essere distinto dall'assieme di sensazioni e pensieri mi ha proiettato in quello che non saprei definire se non appunto come vuoto, il nulla circondato dall'intero universo materiale ma completamente isolato da esso; e allora, essendo nulla a contatto con il tutto, non ha più senso dire che l'uno circondi l'altro, o esista all'interno o all'esterno dell'altro; le due cose co-esistono soltanto l'una in virtù dell'altra, e sono quindi una cosa sola; potrei dire allo stesso modo che era lo "universo" a 'sentire' il mio vuoto, così come il mio essere vuoto e nullo 'sentiva' ogni cosa attorno a sé, o dentro di sé, o meglio distinta da sé, ma a tutti gli effetti indistinguibile.
Questo grado di consapevolezza metafisica del sé si potrebbe dire una vera forma di coscienza, rispetto a quella che in passato avevo ri-definita come "incoscienza controllata", che corrisponde allo 'stato ordinario' chiamato 'veglia'.

Soltanto il giorno dopo, nelle medesime condizioni e nello stesso luogo, sono riuscito a comprendere a grandi linee la realtà di questa situazione, quanto basta per poterla definire, seppure in modo sommario, come ho fatto qui. Per quanto mi riguarda, è un risultato molto promettente, e decisivo nella mia perenne ricerca di un 'sé' che non sia un concetto filosofico astratto, un' idea o un ideale, o semplicemente una parola; quanto ho esperito, simile per intensità ad una avventura psichedelica, è un risultato degno di nota che condivido qui allo scopo di incuriosire il mio lettore quanto basta per sperimentare con Sé Stesso, e suggerire un percorso di ricerca libera di ciò che infine è l'unica reale conoscenza possibile per gli esseri umani, la conoscenza di noi stessi. L'unica 'tecnica' da me consigliata è di dedicarsi completamente alla respirazione -proprio come dicono i manuali yoga- e così facendo si ottiene la consapevolezza del fatto che non c'è altro, che il 'prana' è il 'pneuma', il 'soffio vitale', e l'unica realtà avvertibile di questo 'nulla cosciente' nel momento straordinario della 'rivelazione del nulla' attraverso il tutto, e del tutto attraverso il (proprio essere) nulla. 
Abbiamo appena visto in questo blog il volto del Buddha sulle cui labbra è dipinto un fievole sorriso, e io ritengo che quello non sia prodotto della volontà, ma la reazione spontanea e involontaria data da una simile esperienza, di completa estraneazione e di intima comunione con il tutto. Insomma, anche se non sono in grado di dire esattamente cosa, ma qualcosa è successa, giovedì scorso, e pur non avendo nemmeno le parole necessarie a de-scriverla, e nient'altro cha la memoria di un istante, potrei dire che è stata la cosa più significativa per me nell'ultimo decennio, o due, e forse di tutta la mia vita. Che sia avvenuto in quei pochi minuti di elioterapia su una panchina in un parco pubblico, dovrebbe essere un pensiero stimolante anche per il mio lettore.

2 commenti:

  1. Scie chimiche, archi chimici e birifrangenza:

    https://www.youtube.com/watch?v=AZEf7W562Ok

    il testo che scorre all'inizio del video serve proprio a spiegare la differenza fra la birifrangenza o doppia rifrazione (metallica) dall'effetto iride dell'arcobaleno (acqueo)

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