Secondo Facebook "potrebbe piacermi" la pagina Nasa can Suck my Ballz, che pubblica questa image macro:
Trad.: "NON SI PUO' rilevare alcuna curvatura
NON SI PUO' vedere o percepire la gravità e
NON SI PUO' riprodurre o testare in un esperimento
NON SI PUO' osservare, percepire o anche provare che
la terra gira
NESSUNA foto reale della terra dallo spazio
NON SI PUO' curvare una grande quantità d'acqua
NON SI PUO' fare aderire l'acqua ad una palla rotante
...MA NOI NON SIAMO STUPIDI
E SAPPIAMO DI ESSERE SU UNA PALLA ROTANTE
NELLO SPAZIO"
Mi sembrano tutti argomenti validi, e la "meme" è di buona fattura... L'unica cosa che non mi convince è il nome del gruppo, decisamente troppo scientifico per i miei gusti... Alla fine, credo che "mi piacerà" soltanto l'immagine condivisa qui sopra.
--.
Sulle abitudini della gente, ho notato che tanto più sono apparentemente insignificanti per me, quanto più la gente vi è legata in maniera profonda, e sono le abitudini più popolari, le più inevitabili, ciò che si FA nel 'tempo libero' così detto; chi è costretto a replicare (per un lungo periodo) la propria parte quotidiana-mente, tende a fare ciò che non è costretto a fare con la stessa puntualità, e questo vale anche per il sottoscritto, al di fuori della videosfera; pertanto il mio sospetto è che siamo stati programmati sopra e innanzittutto per ripetere all'infinito le nostre azioni.
Se chiediamo a Google i sinonimi di azione, vediamo che:
"atto (s.f.), gesto (s.f.), comportamento (s.f.), condotta (s.f.), avvenimento (s.f.), evento (s.f.), opera (s.f.), operazione (s.f.), operato (s.f.), impresa (s.f.), mossa (s.f.), passo (s.f.), iniziativa (s.f.), effetto (s.f.), manifestazione (s.f.), influsso (s.f.), moto (s.f.), movimento (s.f.), attività (s.f.)"
"atto" è il primo della lista; l'atto è l'azione che compie l'atto-re, che è sinonimo di persona in quanto maschera teatrale; l'attore è chi fa l'atto, e l'atto è ciò che fa l'attore;
dobbiamo notare che se l'atto, in quanto sinonimo di azione, ha molti significati diversi, nel linguaggio teatrale è -anche- la " parte in cui è suddivisa un'opera teatrale" (Wikizionario), e la "parte" è pure il ruolo di un attore in un'opera teatrale, da che tutto si basa sul Principio Unico, che è lo "Uno", il Numero. Perché il "numero" nello stesso ambito teatrale è sinonimo dell'atto di una rappresentazione:
- Numero – nell'arte scenica è una parte dello spettacolo (Wikipedia)
in quanto manifestazione, lo stesso termine con cui si de-finisce la illusione materiale che viviamo Qui e Ora, ed è ugual-mente una espressione artistica, un "getto creativo", secondo la concezione Induista di līlā; come ho evidenziato qui sopra, manifestazione è un altro sinonimo di azione nella lingua Italiana, e ancora Wikipedia ci dice che karma è "traducibile come "atto", "azione", "compito", "obbligo"." per quanto nella nostra concezione comune (ed essenzialmente errata) del concetto esso corrisponda ad una sorta di "destino", o "fato" assimilabile alla legge del contrappasso.
Pertanto, anche questa 'coincidenza' letterale dimostra la 'coincidenza cosmica' per cui ci troviamo Qui e Ora, a interpretare la nostra parte come possiamo, e non ci chiediamo spesso come, ma in ogni caso lo facciamo; che è la migliore coniugazione del verbo fare per ogni persona, sinonimo di maschera, o faccia.
E' certo che quel maschio "dal latino mascŭlus da mas forte o più probabilmente pensante," (Wikizionario) non abbia nulla a che fare con la maschera derivata -sempre secondo il Wikizionario - "da una voce preindoeuropea masca fuliggine, fantasma, nero" ?
Nulla è certo nel nostro mondo-di-parole; certezza è una parola come qualunque altra.
Come "tutto".
Questo, per introdurre un breve post-icino ritagliato da Facebook, che giace sul mio desktop virtuale da mesi:
Trad.: "La persona che fa più cambiamenti
vive la vita più lunga."
Temo di essere completa-mente d'accordo con Mr. Vaughan, perché in generale le persone cambiano molto poco, e vivono una vita relativamente breve; forse questo fattore è ancora più fonda-mentale di quello che riguarda la Intossicazione Alimentare Cronica, e d'altro canto l'esattezza di quanto affermato qui sopra può essere confermata da un numero talmente esiguo di persone che non ne saprei nominare nemmeno una. Questa dunque è soltanto la mia sensazione, avuta leggendo questo pensiero: dovremmo imparare a cambiare il più spesso possibile, ogni istante, seguendo soltanto le nostre intuizioni momentanee. Non è così facile come potrebbe sembrare... Forse è la cosa più difficile in assoluto, e quindi bisognerebbe almeno provarci.
E' l'occasione per incollare anche quest'altro ritaglio, altrettanto stagionato, che accidentalmente è dello stesso Mr. Vaughan:
Trad.: "La folla ha ascoltato Bill Hicks, e la folla ascolta Alex Jones. Cosa è cambiato? I tempi, certa gente non lo ha fatto. Pinocchio è un film reale che ha per protagonisti tutti noi."
Non sottovalutate quest'ultima frase di Preston Vaughan, in tutta la sublime ambiguità della sua espressione "film reale" (real movie); oggi più che mai concordo con il suo pensiero, e come ho già suggerito qualche post fa Pinocchio è il libro di un uomo Illuminato, per menti illuminate.
)Al di là della sua possibile affiliazione alla Frammassoneria(.
Non per niente Disney ne fece un film famosissimo che non ha proprio nulla da spartire con il celeberrimo capolavoro del Lorenzini... Chi ha capito questo libro, ha capito cos'è la "vita", proprio nel senso stesso di quella mistica concezione della 'recita umana' che è līlā.
Del resto, la storia di un personaggio che ha un padre falegname non è esattamente nuova, e i finali delle due storie sono punti di vista diversi di un solo evento; la storia è sempre quella, cambiano i nomi, i luoghi, e i tempi.
(WARNING: SPOILER =)
Infine, tiriamo le somme: la persona più longeva è quella che cambia di più, ma l'idea del "cambiamento" è la stessa del burattino che vuole diventare un bambino "vero"; soltanto la magia può cambiare questa condizione.
Perché certo, è inevitabile per me ri-conoscere la realtà etimo-logica "alternativa" della nostra magia come māyā, e la stessa di "Maria"; inevitabile, perché ne ho coscienza, e non perché l'ho letto, o sentito qualche parte; questo è un ragionamento consequenziale, una consapevolezza immediata e inevitabile conoscendo il valore di certe parole nel nostro mondo-di-parole, per cui non esiste una sola 'coincidenza' oppure tutto lo è, perché tutto coincide in un modo o nell'altro, e ad ogni modo.
Proprio come dice Mr. Vaughan, "noi tutti" interpretiamo la nostra strana, meravigliosa, spaventosa fiaba, in uno scenario la cui Storia è una storia con un grande Serpente ...all'inizio.
"Aspettò un’ora; due ore: tre ore: ma il serpente era sempre là, e anche di lontano, si vedeva il rosseggiare de’ suoi occhi di fuoco e la colonna di fumo che gli usciva dalla punta della coda."
(da Le avventure di Pinocchio - PDF Esportato da Wikisource il 18/09/2017)
Nessun ha mai prodotto un film nemmeno vagamente prossimo allo spirito del romanzo collodiano, il quale si merita piena-mente tutti i sospetti sulla identità esoterica dell'autore, e questa è una vergogna particolarmente iniqua, dato l'andazzo di Hollywood con tutti i suoi illuminati produttori; come ho accennato prima, il famoso film Disney è una riduzione nel senso letterale, e non letterario, del termine, ma non è meno riduttiva delle serie televisive (del 1972 e del 2009) -menziono Benigni, solo per compassione- e invero l'assenza di una delle storie (anche) visiva-mente più "stimolanti" e più straordinarie mai scritte, in un cinema che grazie al digitale e alle nuove tecnologie può compiere tutti i miracoli necessari per realizzare i mondi delle fiabe (V. anche il recente, e pessimo esempio di Wonderland), è uno dei paradossi più inspiegabili, oppure anche la prova più evidente che un Pinocchio collodiano rappresentato alla lettera, e messo in scena con lo spirito necessario a diffondere il messaggio originale, rappresenta tutt'ora un tipo di azzardo che i Produttori del Mondo preferiscono evitare; e quindi questo è un invito alla (ri)lettura dell'immortale capolavoro del Lorenzini, in arte Collodi, perché malgrado tutto il "film mentale" che ci si può fare leggendo è qualcosa di impareggiabile.
In attesa di un film degno del libro, noi continuiamo imperterriti a fare i burattini, e a sognare di diventare bambini veri; prima o poi tutti ce la fanno.
Ma uno ad uno.
--.
Perché non abbiamo mai vista questa image macro tradotta in Italiano? (finora):
(immagine: Laugh OR Croak)
Perché la traduzione del testo è:
"SCRIVETE SI' SE SAPETE CHE GLI
ANIMALI HANNO UN'ANIMA"
E un simile gioco di parole, capirete, in Italiano non attacca. Eppure sembra proprio che tutti continuino a NON chiedersi perché gli animali si chiamano così; Treccani docet:
"dal lat. animalis «che dà vita, animato», der. di anĭma «anima»"
e quindi non abbiamo dubbi sul significato di questa parola nel nostro mondo-di-parole, significa proprio quello che sembra significare; se poi chiediamo lumi ancora a Treccani per quanto riguarda il suffisso "ale", leggiamo:
"Il suffisso -ale, dall’originario significato relazionale, ha sviluppato valore strumentale: ditale, gambale, orinale, schienale."
Peggio che andar di notte...
"Ale" non compare nell'elenco dei suffissi della lingua Italiana su Wikipedia, nella stessa pagina in cui il suffisso "ale" viene utilizzato ben 16 volte. Allora torniamo a scuola, anzi a scuolissima, e qui troviamo il suffisso "ale" nella tabella dei suffissi di aggettivi:
-ale | che causa | mortale |
E vediamo che l'esempio utilizzato qui è ide-ale nel nostro contesto.
Quindi l'anim-ale sarebbe ciò che causa l'anima, così come il (comune) mort-ale è ciò che causa la morte?
Facciamo caso anche a questo: in qualità di aggettivo, il wikizionario definisce animale:
"
"
Quindi ciò che deriva diretta-mente dal concetto della "anima" viene usato per descrivere ciò che è fisico e brutale; se non è un paradosso questo, cosa lo è? E' un tipo di paradosso che può esistere solo in un mondo in cui gli esseri che "causano l'anima" vengono sistematica-mente rinchiusi e allevati per essere uccisi e divorati da esseri superiori che si intossicano dei loro resti mortALI fino all'esito fatALE.
E poi mi chiedono come mai sono un misantropo...
ciao Jack è bene chiarire perchè Preston Vaughan ha scritto la frase:
RispondiElimina"La folla ha ascoltato Bill Hicks, e la folla ascolta Alex Jones. Cosa è cambiato? ..."
il fatto è dovuto a questo:
https://www.texasmonthly.com/the-daily-post/the-conspiracy-theory-that-alex-jones-is-actually-legendary-long-dead-texas-comedian-bill-hicks/
avevo del tutto trascurato il soggetto principale del post consapevol-mente, da che l'affair hicks/jones non è proprio al centro della mia attenzione, ma dal momento che tu ritieni sia un bene chiarire la cosa ti ringrazio per il commento e il link -- e a presto!
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